Abbazia di San Pietro ad Oratorium

Abbazia di San Pietro ad Oratorium
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneAbruzzo
LocalitàCapestrano
Indirizzolocalità Bivio Capodacqua incrocio con Colle S. Giacomo Capestrano - Capestrano e Abbazia Localita' Bivio Capodacqua Incrocio Con Colle S. Giacomo, 67022 Capestrano
Coordinate42°14′48.31″N 13°48′22.05″E / 42.246754°N 13.806124°E42.246754; 13.806124
Religionecattolica
ArcidiocesiAquila
Inizio costruzioneVIII secolo
CompletamentoXII secolo
Sito webwww.musei.abruzzo.beniculturali.it/

L’abbazia di San Pietro ad Oratorium è un'abbazia benedettina che si trova nel comune di Capestrano in provincia dell'Aquila,[1] dichiarata monumento nazionale nel 1902.[2] Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali la gestisce tramite il Polo museale dell'Abruzzo, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Absidi

L'abbazia di San Pietro ad Oratorium è nata come dipendenza dell'Abbazia di San Vincenzo al Volturno.[3] Col nome di "San Pietro in Trite"[4] venne fondata da Desiderio nell'VIII secolo e venne ricostruita in stile romanico tra la fine dell'XI e l'inizio del XII secolo, come testimoniato dall'iscrizione sull'architrave del portale:

(LA)

«A REGE DESIDERIO FUNDATA MILLENO CENTENO RENOVATA»

(IT)

«fondata da re Desiderio, rinnovata nel 1100»

I promotori del suo rinnovamento furono i due successivi rettori Gherardo e Benedetto ed il monaco Antonio, mentre fu consacrata ufficialmente da papa Pasquale II, che per l'occasione vi portò alcune reliquie di San Pietro[5].

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Quadrato del Sator

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La facciata conserva la struttura originale con blocchi di pietra regolari fino all'altezza delle navate laterali. Il piccolo portale si fa risalire alle maestranze dell'abbazia di San Liberatore a Majella alla fine del 1100, ma venne restaurato alla fine del XII secolo da un maestro proveniente dall'abbazia di San Clemente a Casauria. ed è decorato con motivi vegetali e nella lunetta si trovano tracce di affreschi con l'immagine di San Pietro.

Sulla facciata della chiesa si trova una lapide, comunemente chiamata quadrato del Sator, con la scritta capovolta[6]:

«ROTAS OPERA TENET AREPO SATOR»

Interno[modifica | modifica wikitesto]

Presbiterio

La chiesa è a tre navate divise da due file di archi a tutto sesto poggianti su pilastri a base quadrata, con un'abside in fondo a ciascuna navata. Gli archi, originariamente più alti degli attuali, furono successivamente ribassati, con lo spazio intermedio tra i vecchi ed i nuovi riempito da muratura in modo da isolare la navata centrale da quelle laterali, ormai in rovina.

Nel presbiterio si trovano un altare ed un ciborio del XIII secolo.[7] Nell'abside si conserva un ciclo di affreschi ed anche l'arco trionfale ospita tracce di un'immagine di Cristo con gli evangelisti ed i ventiquattro Vegliardi dell'Apocalisse.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chiesa di San Pietro ad Oratorium, su cultura.regione.abruzzo.it. URL consultato il 17 maggio 2016.
  2. ^ Elenco degli edifizi Monumentali in Italia, Roma, Ministero della Pubblica Istruzione, 1902. URL consultato il 27 maggio 2016.
  3. ^ Chiesa di San Pietro ad Oratorium, su beniculturali.it. URL consultato il 13 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2018).
  4. ^ A. L. Antinori, Annali degli Abruzzi, IV, Bologna, Forni Editore, 1971, p. sub anno 751.
  5. ^ Anton Ludovico Antinori, Annali degli Abruzzi, VI, Bologna, Forni Editore, 1971, sub anno 1100 sub voce "S. Pietro all'Oratorio".
  6. ^ Maria Grazia Lopardi, Il quadrato magico del Sator. Il segreto dei maestri costruttori, Edizioni Mediterranee, 2006, ISBN 978-88-272-1845-7. URL consultato il 24 aprile 2023.
  7. ^ Ciborio. Chiesa di S. Pietro ad Oratorium, su cultura.regione.abruzzo.it. URL consultato il 17 maggio 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Mammarella, San Pietro ad Oratorium di Capestrano, in Abbazie e monasteri benedettini in Abruzzo, Cerchio (AQ), Adelmo Polla Editore, 1989, p. 140, ISBN 88-7407-026-8.

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