Abwehrgruppe 218

L'Abwehrgruppe 218, noto con il nome in codice Kampfgruppe Edelweiss, era un'unità anti-partigiana della Germania nazista che operò in Slovacchia durante la seconda guerra mondiale.[1][2]

La principale missione di questo Kampfgruppe fu "dare la caccia" ai partigiani.

Struttura organizzativa del gruppo[modifica | modifica wikitesto]

La sua formazione iniziò alla fine del settembre 1944 a Žilina. Il personale era composto da ufficiali tedeschi provenienti dalla divisione Panzergrenadier "Brandenburg". Al comando c'era Erwin Thun von Hohenstein, suo vice il capo del personale SS-Obersturmführer König.

Suddivisione Abwehrgruppe 218 "Edelweiss"[modifica | modifica wikitesto]

L'Abwehrgruppe 218 "Edelweiss" era costituita da 250-300 uomini e fu suddivisa in 4 sezioni:

  • la cosiddetta "Partisan" Abteilung, circa 25 uomini, sotto il diretto comando dello Sturmbannführer von Thun-Hohenstein;
  • la sezione chiamata "Russisch" Abteilung, circa 50 cosacchi del Don, comandati dall'Oberscharführer Berlisov;
  • la cosiddetta "Kaukasier" Abteilung, circa 50 caucasici e circassi, comandati dall'Oberscharführer Khan;
  • la cosiddetta "Slowakisch" Abteilung, circa 131 uomini, per la maggior parte slovacchi e cechi, quasi tutti ex guerriglieri che svolgevano funzioni per lo più di scout e agenti provocatori, provenienti dall'organizzazione della Slovenská Pracovná Služba (SPS), guidati dall'ex capitano dell'esercito slovacco diventato Hauptsturmführer Ladislav Nižňansky.

L'Abwehrgruppe 218 arrivò a contare fino a circa 3.000 uomini. Nella sua attività, ha lavorato con l'esercito slovacco e l'SD tedesco. I soldati dell'Abwehgruppe 218 erano molto ben armati ed equipaggiati. Utilizzavano fucili e pistole tedesche, cecoslovacche e dell'Unione Sovietica. Indossavano le uniformi tedesche e slovacche.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Encyklopedický ústav SAV. Encyclopaedia Beliana (A-Belk). I. vydanie. vyd. Banská Bystrica : Veda, vydavateľstvo SAV a Stredoslovenské vydavateľstvo, a. s., 1999, ISBN 80-224-0554-X, p.36.
  2. ^ "Slovak Volunteers in the Special Units of Otto Skorzeny (II.)", su druhasvetova.sk. URL consultato il 6 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2014).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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