Aimo e Vermondo Corio

Santi Aimo e Vermondo Corio
Nascita?
MorteMeda, VIII secolo
Venerato daChiesa cattolica
Ricorrenza13 febbraio
Patrono diMeda

I fratelli Aimo (... – Meda, VIII secolo) e Vermondo Corio (... – Meda, VIII secolo) sono stati due nobili italiani, conti di Turbigo, venerati come santi dalla Chiesa cattolica e patroni di Meda.

Agiografia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo una leggenda della tradizione devozionale, la Legenda venerabilium virorum Aymonis et Vermondi, un giorno, mentre erano a caccia nei boschi intorno a Meda, si sarebbero trovati ad affrontare un branco di cinghiali particolarmente grossi e feroci che avrebbero preso a scavare alle radici dell'albero su cui Aimo e Vermondo avevano cercato di trovare rifugio. Vedendosi perduti dall'imminente cedimento della pianta, i due fecero voto di fondare sul luogo (dove già si trovava un capitello votivo dedicato a san Vittore) un monastero, e di ritirarsi a condurre una vita di preghiera: miracolosamente i cinghiali si sarebbero dileguati. Aimo e Vermondo fondarono il monastero promesso, dove trascorsero il resto della vita. Le loro spoglie sono tuttora conservate nella chiesa di San Vittore a Meda.

Tale leggenda è stata illustrata da Anovelo da Imbonate su due manoscritti miniati della fine del XIV secolo (uno si trova alla Biblioteca Trivulziana e l'altro al Paul Getty Museum).

Culto[modifica | modifica wikitesto]

La festa liturgica dei santi Aimo e Vermondo viene celebrata il 13 febbraio.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Emanuele Lodi, Breve istoria di Meda e Traslatione de' Santi Aimo e Vermondo della nobilissima famiglia de' Corij milanesi con la loro vita, Milano, Gio. Battista Alciati, 1629.
  • Paolo Mira, Aimo e Vermondo. Due santi della nobiltà longobarda in Quaderni dell'Abbazia - rivista della Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimundo e del Museo dell'Abbazia di Morimondo, anno 2004, numero unico.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]