Albisola Superiore

Albisola Superiore
comune
Albisola Superiore – Stemma
Albisola Superiore – Bandiera
Albisola Superiore – Veduta
Albisola Superiore – Veduta
Panorama del litorale albisolese
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Liguria
Provincia Savona
Amministrazione
SindacoMaurizio Garbarini (lista civica di centro-destra "La nostra città") dal 27-5-2019
Data di istituzione1861
Territorio
Coordinate44°20′22.21″N 8°30′36.48″E / 44.339503°N 8.510133°E44.339503; 8.510133 (Albisola Superiore)
Altitudine10 m s.l.m.
Superficie28,68 km²
Abitanti9 598[1] (30-6-2023)
Densità334,66 ab./km²
FrazioniEllera, Luceto, Capo
Comuni confinantiAlbissola Marina, Cairo Montenotte, Celle Ligure, Pontinvrea, Savona, Stella
Altre informazioni
Cod. postale17011
Prefisso019
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT009004
Cod. catastaleA166
TargaSV
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 1 490 GG[3]
Nome abitantialbisolesi
Patronosan Nicolò
Giorno festivo6 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Albisola Superiore
Albisola Superiore
Albisola Superiore – Mappa
Albisola Superiore – Mappa
Posizione del comune di Albisola Superiore nella provincia di Savona
Sito istituzionale

Albisola Superiore (Arbisöa[4] o d'äto d'Arbissêua[5] in ligure, pronunciato Albisòla o Albissòla in italiano[6]) è un comune italiano di 9 598 abitanti[1] della provincia di Savona in Liguria, l'ottavo comune della provincia per numero di abitanti.

È noto insieme ad Albissola Marina (con cui forma il territorio denominato Albisole) per la lavorazione delle ceramiche omonime.

La differenza del nome rispetto alla vicina Albissola Marina risalirebbe a un errore di trascrizione nel 1915 da parte della consulta araldica per la concessione del nuovo stemma albissolese.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il nucleo centrale del territorio di Albisola Superiore, facente parte della Riviera del Beigua, si divide in due parti: Albisola Superiore, a circa 1 km dal mare e Albisola Capo, sul mare che, prima dello sviluppo edilizio degli anni cinquanta e sessanta del Novecento, era distaccata e costituiva una frazione. Il territorio albisolese è attraversato dal torrente Sansobbia, corso d'acqua sfociante tra i confini amministrativi di Albisola Superiore con Albissola Marina.

Albisola Capo dispone di un'ampia passeggiata, che si ricollega a quella di Albissola Marina, e di una spiaggia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di San Pietro con i ritrovamenti archeologici di una villa romana (Alba Docilia).

Albisola[7] è stata fondata dai Liguri Docilii in epoca preistorica. Con la conquista romana l'abitato si sviluppò maggiormente anche lungo la piana alluvionale del Sansobbia, come testimoniato dal ritrovamento di una villa in prossimità dell'attuale stazione ferroviaria[7]. Il suo sito è segnalato sulla Tavola Peutingeriana come stazione della strada tra Genua (Genova) e Vada Sabatia (Vado Ligure) con il nome di Alba Docilia[7].

Con la caduta dell'Impero, gli abitanti si ritirarono dalla pianura in zone più difendibili.

Sulla collina del Castellaro sorse una fortificazione, presto affiancata dalla chiesa di San Nicolò, all'interno del cui campanile un'iscrizione reca la data 1067[7].

Nel Medioevo Albisola fece prima parte del Marchesato di Savona[7] e poi, dal 1122, fu feudo di Guelfo della stirpe dei marchesi aleramici[7]. Alla morte di Ferraria, ultima erede diretta, l'intero borgo venne ceduto al Comune di Savona spartendo alcune quote di terre con famiglie locali (Del Bosco e Pareto) o ricche famiglie di Genova (Malocelli e Doria)[7].

Nel 1251 le maggiori città del ponente ligure si sottoposero al dominio e al controllo della Repubblica di Genova, tra queste anche Albisola il cui castellaro già era caduto in mani genovesi nel 1227, arresisi dopo essere stato abbandonato dall'alleato Simone, castellano di Stella[7]. Pieno controllo genovese si ebbe nel 1290 quando la Superba acquistò le ultime quote delle terre albisolesi. Nel 1343[7] Genova unificò Varazze, Celle Ligure e Albisola in un'unica podesteria (con sede nella città varazzina) e dotò il paese di statuti autonomi dal 1389[7]. Gli statuti rimasero in vigore sino al 1798[7].

La chiesa di San Nicolò e la collina del "Castellaro"

Nei successivi tre secoli la storia di Albisola seguì le sorti della repubblica genovese, la quale andò rafforzando il proprio dominio ampliando il Castellaro, costruendo un nuovo fortino nell'odierna Albissola Marina e una torre fortificata lungo la costa, nella zona detta appunto Capo Torre.

Nella seconda metà del XVII secolo, patrizi genovesi acquistarono diversi terreni: tra le famiglie più nobili si ricordano i Brignole e i Della Rovere[7]. Di quest'ultima, due esponenti saranno eletti al soglio pontificio con il nome di Giulio II e Sisto IV. Al 1615[7] risale il distacco ufficiale di Albissola Marina (all'epoca chiamata Borgo Inferiore) da Albisola Superiore[7] che, anche se divise, seguirono ambedue le sorti e le glorie genovesi e della sua repubblica fino alla dominazione francese[7].

Con la caduta della Repubblica di Genova (1797), sull'onda della rivoluzione francese e a seguito della prima campagna d'Italia di Napoleone Bonaparte, il territorio albisolese rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del VI cantone, come capoluogo, della Giurisdizione di Colombo e dal 1803 centro principale del I cantone di Savona nella Giurisdizione di Colombo. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte; nello stesso periodo la frazione di Ellera si costituì comune autonomo da Albisola.

La frazione di Ellera

Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel I mandamento di Savona del circondario di Savona facente parte della provincia di Genova; nel 1927 anche il territorio comunale albisolese passò sotto la neo costituita provincia di Savona. Subisce gli ultimi aggiustamenti ai confini amministrativi nel 1929[8] quando le fu aggregato il territorio del soppresso comune di Ellera.

Al termine della seconda guerra mondiale una nuova fase ampliativa urbanistica coinvolse il centro albisolese a partire dagli anni sessanta formando, di fatto, un'unica continuità edilizia tra i due borghi storici di Albisola Superiore e Albisola Capo; conseguentemente si registrò, sempre a partire dal periodo post bellico, un rapido aumento e quindi raddoppio della popolazione residente.

Il 26 ottobre del 2006 il Consiglio regionale della Liguria tramite votazione, che non ha ottenuto il quorum necessario dei due terzi dei consiglieri regionali, ha bocciato la proposta di indire un referendum[9] per la fusione dei due comuni di Albisola Superiore e Albissola Marina. La proposta di unirle in un'unica entità amministrativa fu presentata dal comitato Albinsieme nel 2003 dopo la raccolta di 5 385 firme. Se il referendum avesse avuto esito positivo il nuovo "Comune di Albisola" sarebbe diventato il terzo comune della provincia savonese per numero di abitanti e con una superficie territoriale di 32,22 km².

Il 10 ottobre del 2008 durante i rilievi preventivi sull'area che ospita la nuova sede dell'associazione locale degli Alpini, con la realizzazione tra l'altro di box interrati e spazi pubblici, sono stati rinvenuti eccezionali ritrovamenti archeologici di tre tombe con urne cinerarie risalenti all'Età del ferro. Lo studio dell'area, commissionata dal Comune di Albisola Superiore con la collaborazione della Sopraintendenza per i Beni Archeologici della Liguria e altri enti, porterà a una revisione sulla storia antica di Albisola, ponendo a quasi cinque o sei secoli prima la probabile fondazione del luogo[10].

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana del Giovo.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Stemma

«D'azzurro, all'agnello pasquale d'argento coricato su campagna di verde, sormontato da una stella pure d'argento. Sotto lo scudo, su lista bifida d'azzurro, il motto in lettere maiuscole d'oro: Alba Docilia. Ornamenti esteriori da Città.[11]»

Gonfalone

«Drappo troncato di bianco e di azzurro...[11]»

Bandiera

«Drappo troncato di bianco e di azzurro caricato dello stemma comunale centrato.[11]»

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 15 febbraio 1967[11].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
«Conferito con il D.P.R. del 23 giugno 1989[12]»
— Albisola Superiore

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa parrocchiale di San Nicolò

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Vista del giardino della Villa Gavotti
  • Villa Gavotti. Pregevole esemplare di "barocchetto genovese", fu fatta costruire nel 1744, ampliando e modificando un precedente edificio chiamato Ca' Grande, da Francesco Maria Della Rovere, doge di Genova. Con la morte di Francesco si estinse la famiglia Della Rovere e la villa divenne proprietà dei marchesi Gavotti. La possente forma quadrata della villa è ammorbidita da due eleganti terrazze che circondano il giardino e convergono con due sontuose scalinate verso la vasca centrale. Il tutto è abbellito da balaustre, statue, e vasi in marmo di Carrara. Il giardino all'italiana è ornato da cinque vasche con al centro statue di sirene e tritoni, ed è chiuso da un piccolo boschetto dominato dal gruppo marmoreo di Ercole in lotta con il leone Nemeo. Al di sotto delle terrazze si aprono le sale dedicate alle quattro stagioni, decorate con motivi floreali. Fa eccezione la sala dell'inverno che riproduce una grotta con stalattiti, stalagmiti, madreperle, conchiglie e coralli provenienti dalla grotta di Bergeggi. Il progetto del palazzo è opera del Brusco. Molte sono le tele di scuola genovese, vasi e pareti in maiolica dipinta. Sono presenti anche alcuni affreschi di Andrea Levantino.
  • Villa Balbi[13]. Eretta intorno alla metà del Seicento dal doge Francesco Maria Balbi, ha un solo piano nobile, una cappella privata e una doppia scalinata esterna che conduce all'ingresso, sormontato da un poggioletto a baldacchino. La villa è riccamente decorata all'esterno con colonne dipinte su fondo verde e fu residenza estiva del cardinale Giacomo Luigi Brignole.
  • Ponte medioevale, in laterizio e ad unica arcata, sul torrente Riobasco.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

  • Castellaro di Albisola Superiore. Edificato sull'omonima collina, il primo documento in cui viene citato risale al 1121 o al 1122[7]. Si suppone, però, che l'edificazione di un primo fortilizio sia di molto anteriore a tale data. Oggetto di interventi di rafforzamento durante il XVII secolo[7] per adattarlo alle nuove armi da fuoco, fu abbandonato definitivamente nel 1805[7]. Ne rimangono oggi consistenti ruderi dai quali si può ammirare un panorama della piana albisolese. Lungo le pendici del Castellaro furono ritrovate un'ascia in pietra verde, due selci scheggiate e un piccolo anello d'oro.

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

I ritrovamenti archeologici della villa romana di Alba Docilia
  • Villa romana di Alba Docilia. I resti di una villa risalente all'Impero romano sono ancora oggi visibili nei pressi della locale stazione ferroviaria e adiacente alla chiesa di San Pietro. Secondo gli studi, effettuati dagli storici dopo l'eccezionale ritrovamento archeologico, i ruderi potrebbero collegarsi ad una dimora residenziale avente una superficie di circa 9000 m². L'edificio, oltre che ad abitazione, era destinato ad uso agricolo con apposite stanze e vani per tale scopo. Gli appartamenti destinati ad uso privato della famiglia erano molto probabilmente abbelliti da pavimenti con decorazione musiva e soffitti affrescati; proprio questi ultimi elementi decorativi, come sostengono gli studi e supportati dai numerosi resti, potrebbero avere avuto il massimo splendore artistico tra il I e II secolo.
  • Un'altra costruzione romana fu scoperta ad Albisola Capo sul finire del XIX secolo. Trattasi di avanzi di consistenti mura di un edificio non meglio identificato e di due tombe di scarso interesse.
  • Lungo la strada per Luceto si ritrovarono alcune monete romane, probabilmente in prossimità dell'antico percorso della strada che proseguendo in località Grana e Bricco Spaccato collegava Albisola a Savona.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[14]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa parrocchiale di Nostra Signora Stella Maris

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti ad Albisola Superiore sono 558[15], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[16]:

  1. Albania, 214
  2. Romania, 54
  3. Ucraina, 30
  4. Cina, 20

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Il santuario della Madonna della Pace lungo la provinciale per Stella

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

  • Museo della ceramica "Manlio Trucco"[17]. Inaugurato il 21 maggio del 1989[17] ed ospitato nella casa-laboratorio dell'artista, la collezione è dedicata alle produzioni in ceramica. Nelle sale del piano superiore è ospitata la sezione didattica con esposizioni sulla realizzazione e produzione della "ceramica di Albisola"[18] dalla fine del Quattrocento all'Ottocento[17]. Nel museo sono inoltre esposti i reperti archeologici provenienti dagli scavi effettuati sul sito della villa romana di Alba Docilia[17]; tra i reperti pregiati vi sono affreschi databili tra il I e II secolo[17]. Nel giardino del museo è ospitato l'imponente bassorilievo in ceramica Battaglia realizzato da Agenore Fabbri nel 1948 ad Albisola.
  • Museo - giardino "Ernan". Fondato nel 1956 nei pressi dell'omonima ditta attiva nella lavorazione della ceramica, raccoglie opere dei principali artisti della seconda metà del Novecento che hanno collaborato con l'azienda manifatturiera; tra gli artisti Lucio Fontana ed Emanuele Luzzati.
  • Collezione permanente di arte contemporanea "La Stella". La collezione, ospitata dal 1991, comprende opere di artisti contemporanei.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Ponte medievale nel centro storico di Superiore

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Il comune, oltre al capoluogo, è costituito dall'unica frazione di Ellera e dalle località di Luceto e La Pace, dove sorge il santuario della Madonna della Pace, per una superficie territoriale di 28,68 km²[19].

Confina a nord con il comune di Pontinvrea, a sud è bagnato dal mar Ligure, ad ovest con Cairo Montenotte, Savona e Albissola Marina, ad est con Stella e Celle Ligure.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Albisola città d'arte di Paolo D'Angeli situata all'ingresso della passeggiata Eugenio Montale

Le principali attività economiche della cittadina sono legate al turismo, soprattutto quello balneare ad Albisola Capo, e la tradizionale lavorazione della ceramica di stile classico e contemporaneao.[20] Di nota le attività legate all'agricoltura come frutta, ortaggi e vite, quest'ultima per lo più nella frazione di Ellera. Maggiore attività manifatturiera è ESI, azienda attiva nella produzione di prodotti dietetici e fitoterapici. La località ha ottenuto dalla FEE-Italia (Foundation for Environmental Education) il conferimento della Bandiera Blu per la qualità delle sue spiagge nel 2016.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di Albisola

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Il centro di Albisola Superiore è attraversato principalmente dalla strada statale 1 Via Aurelia che gli permette il collegamento stradale con Albissola Marina, ad ovest, e Celle Ligure ad est. Altro collegamento viario del territorio è la strada statale 334 del Sassello per l'omonimo comune.

Il comune è raggiungibile anche grazie al proprio casello autostradale sull'autostrada A10.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Albisola Superiore è dotata di una stazione ferroviaria sulla linea Ventimiglia-Genova nel tratto locale compreso tra Savona e Genova. Servizi di autobus la collegano con Savona.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1975 1983 Pino Vallerino Partito Comunista Italiano Sindaco
14 ottobre 1986 13 giugno 1990 Adelio Venturino Partito Socialista Italiano Sindaco
13 giugno 1990 12 febbraio 1993 Adelio Venturino Partito Socialista Italiano Sindaco [21]
12 febbraio 1993 24 aprile 1995 Giambattista Durante Democrazia Cristiana Sindaco
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Giambattista Durante lista civica di centro-sinistra Sindaco
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Giambattista Durante Partito Popolare Italiano Sindaco
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Lionello Parodi lista civica di centro-sinistra Sindaco
8 giugno 2009 27 maggio 2014 Franco Orsi Il Popolo della Libertà Sindaco
27 maggio 2014 27 maggio 2019 Franco Orsi La mia città
(lista civica di centro-destra)
Sindaco
27 maggio 2019 in carica Maurizio Garbarini La nostra città
(lista civica di centro-destra)
Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 20.
  5. ^ professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  6. ^ Dizionario di Ortografia e Pronunzia, su dizionario.rai.it. URL consultato il 1º aprile 2024.
  7. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r Fonte dal sito del Comune di Albisola Superiore-Storia, su comune.albisola-superiore.sv.it. URL consultato il 7 marzo 2012.
  8. ^ Regio decreto 18 febbraio 1929, n. 289
  9. ^ Fonte dal sito de Il Giornale.it-La Regione boccia il referendum sulle due Albisole, su ilgiornale.it. URL consultato il 7 marzo 2012.
  10. ^ Fonte dal sito Primocanale.it-Scoperta necropoli dell'Età del Ferro, su primocanale.it. URL consultato il 7 marzo 2012.
  11. ^ a b c d Albisola Superiore, su araldicacivica.it. URL consultato il 1º ottobre 2022.
  12. ^ Albisola Superiore, su Archivio Centrale dello Stato, Ufficio araldico, Fascicoli comunali.
  13. ^ Approfondimento su Albissola.com
  14. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  15. ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato il 16 agosto 2021.
  16. ^ Dati superiori alle 20 unità
  17. ^ a b c d e Approfondimento sul museo della ceramica, su albissola.com. URL consultato il 23 marzo 2012.
  18. ^ Approfondimenti e storia della ceramica albisolese, su comune.albisola-superiore.sv.it. URL consultato il 23 marzo 2012.
  19. ^ Fonte dallo statuto comunale di Albisola Superiore (PDF) [collegamento interrotto], su comune.albisola-superiore.sv.it. URL consultato il 5 marzo 2012.
  20. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 10.
  21. ^ Si dimette dalla carica amministrativa

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gianfranco Barcella, Le vie illustri degli albisolesi illustri. Le pietre raccontano, Genova, De Ferrari, 2011.
  • Giovanni Parola, Albisola natura, storia, arte, lavoro, savona, Tipo-lito Tipograf, 1966.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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