Alexa Internet

Alexa Internet, Inc.
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StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Fondazione1996
Fondata da
Chiusura1º maggio 2022
Sede principaleCalifornia
GruppoAmazon.com
Settoreinternet information providers
Prodottiricerca web
Sito webwww.alexa.com/

La Alexa Internet Inc[1]. è stata un'azienda statunitense sussidiaria di Amazon.com che si occupava di statistiche sul traffico di Internet. Alexa[2] era anche un motore di ricerca con un servizio di web directory.

Fondata nel 1996, era nota principalmente per il suo servizio "Alexa" che offriva dati sul traffico web, classifiche dei siti web e altre statistiche relative alla popolarità su internet. La società è stata acquisita da Amazon.com, Inc. nel 1999. Nel 2014 Amazon ha riutilizzato il marchio registrato "Alexa" per lanciare il proprio servizio di assistente virtuale, Amazon Alexa.

Il servizio Alexa raccoglieva dati di traffico web da un'ampia gamma di fonti[3], consentendo agli operatori di siti web, agli inserzionisti e ad altri di controllare e analizzare le prestazioni dei siti web. Offriva anche classifiche globali e locali dei siti web più visitati, nonché informazioni dettagliate sulla demografia dei visitatori e altre statistiche.

Nel dicembre 2021 Amazon ha annunciato che avrebbe posto fine alle attività di Alexa Internet. Questa ha cessato il 1° maggio 2022.[4][5]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Alexa Internet era stata fondata nel 1996 da Brewster Kahle e da Bruce Gilliat.[6] Inizialmente offriva una barra di navigazione che guidava gli utenti di Internet in base alle strutture del traffico della maggior parte degli utenti; in seguito ha fornito informazioni riguardanti i contenuti di ciascuno dei siti visitati: il proprietario, il numero di pagine componenti il sito, il numero di collegamenti che puntavano al sito e la frequenza degli aggiornamenti.[7] Inoltre forniva web crawl ad Internet Archive. In collaborazione con Internet Archive, gli ingegneri informatici di Alexa hanno ideato l'Internet Archive's Wayback Machine.[8]

Nel 1999 l'azienda è stata acquistata per 250 milioni di dollari da Amazon.[9] Nella primavera del 2002 Alexa ha stretto degli accordi con Google, ed in seguito con Open Directory Project nel 2003.[10] Nel maggio 2006 Live Search ha sostituito Google come piattaforma per la fornitura di risultati di ricerche internet.[11] A settembre dello stesso anno tuttavia Alexa ha iniziato ad utilizzare la propria piattaforma di ricerca. A dicembre 2006 Alexa ha realizzato Alexa Image Search, la prima applicazione progettata autonomamente, ed installata sulla piattaforma web. Alexa era anche un motore di ricerca che forniva informazioni sui siti internet a motori di ricerca quali A9.com, ed una web directory basata su Open Directory. Alexa Internet è stata per la prima volta utilizzata come assistente virtuale di Amazon Echo ed in seguito sintetizzatore acustico del sito.

Nel dicembre 2005 Alexa ha utilizzato una serie di servizi web e di API per aprire il suo indice di ricerca ed i suoi strumenti di web-crawling a programmi di terzi. Questi potevano essere usati per la costruzione di motori di ricerca verticale, che girassero sui server di Alexa o su altri server. La Web Search Platform consentiva agli sviluppatori di accedere ai dati grezzi raccolti dai webcrawl.

Nel maggio 2007 Alexa ha sostituito il proprio API, limitando così la comparazione dei dati a tre soli siti, e riducendo le dimensioni dei grafici inseriti nelle proprie pagine usando Flash, e gli annunci di BritePic.[12]

I traffic ranking di Alexa e la barra degli strumenti di Alexa[modifica | modifica wikitesto]

Alexa classificava i siti basandosi sulle visite effettuate dagli utenti della Alexa Toolbar, per Internet Explorer, e dalle barre degli strumenti integrate in Mozilla e Netscape. Oltre alle estensioni della barra di stato, esistevano svariate estensioni fornite da terze parti per Mozilla Firefox.

La questione se la base di utenti di Alexa fosse rappresentativa del comportamento degli utenti di internet era dibattuta. Se la base di utenti di Alexa era un campione statistico rappresentativo della popolazione degli utenti internet (un campione random di sufficiente ampiezza), il ranking di Alexa poteva essere ritenuto accurato. In realtà, poco si conosceva riguardo alle caratteristiche del campione e le possibili distorsioni. Svariati esempi erano stati forniti da Alexa stessa.[13][14] Una fonte di distorsione dei dati era data dal fatto che l'installazione del software per il monitoraggio del traffico aveva luogo a discrezione degli utenti di Alexa. L'incidenza di queste scelte sulla modalità di elaborazione del ranking di Alexa non era conosciuta[15].

Una seconda preoccupazione riguardava la possibilità di manipolare il ranking di Alexa. Alcuni webmaster sostenevano di poter migliorare in maniera significativa il ranking piuttosto basso di alcuni siti impostandoli come pagina iniziale, scambiando traffico web con altri webmaster, e richiedendo ai propri utenti di installare la barra degli strumenti di Alexa. Tali asserzioni erano basate su aneddoti e non era possibile verificarle mediante dati statistici o altre prove concrete.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Avinash Kaushik, Web Analytics 2.0: The Art of Online Accountability and Science of Customer Centricity", 2010.
  2. ^ Adam Clarke, SEO 2022: Learn Search Engine Optimization with Smart Internet Marketing Strategies".
  3. ^ Jeff Blankenburg e Chris Ziegler., Alexa Skills for Developers: Create and Manage Your Own Skills".
  4. ^ (EN) Amazon closing down Alexa, the popular web traffic ranking site, in The Daily Star, 9 dicembre 2021. URL consultato il Dec 9, 2021 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2021).
  5. ^ We will be retiring Alexa.com on May 1, 2022, su support.alexa.com. URL consultato il Dec 9, 2021 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2022).
  6. ^ ALEXA Internet Donates Archive of the World Wide Web To Library of Congress, su loc.gov, 13 ottobre 1998 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2009).
  7. ^ Keith Dawson, Alexa Internet opens the doors, su tbtf.com, 28 luglio 1997.
  8. ^ Internet Archive Frequently Asked Questions, su archive.org.
  9. ^ Adam Feuerstein, E-commerce loves Street: Critical Path plans encore, su sanfrancisco.bizjournals.com, 21 maggio 1999.
  10. ^ Alexa History, su alexa.com (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2007).
  11. ^ Elizabeth Montalbano, Amazon dumps Google for Windows Live, su infoworld.com, 1º maggio 2006 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2008).
  12. ^ Amit Agarwal, Alexa Traffic Charts Now Include Advertising, su labnol.blogspot.com, 6 maggio 2007. URL consultato il 21 maggio 2007.
  13. ^ About the Alexa Traffic Rankings, su alexa.com (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2008).
  14. ^ Frequently Asked Questions, su alexa.com (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2007).
  15. ^ Alexa.com: What is traffic rank?, su alexa.com (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2008).

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