Alfonso XI di Castiglia

Alfonso XI di Castiglia
Alfonso XI a cavallo, miniatura del Libro de la Coronación de los Reyes de Castilla (XIV secolo)
Re di Castiglia e León
Stemma
Stemma
In carica7 settembre 1312[1] –
26 marzo 1350
PredecessoreFerdinando IV
SuccessorePietro I
Nome completoAlfonso Fernandez
Altri titoliRe di Galizia
Re di Toledo
Re di Siviglia
Re di Murcia
Re dell'Estremadura
NascitaSalamanca, 13 agosto 1311
MorteGibilterra, 26 marzo 1350 (38 anni)
Luogo di sepolturaCollegiata di Sant'Ippolito, Cordova
Casa realeAnscarici
PadreFerdinando IV di Castiglia
MadreCostanza del Portogallo
ConsortiCostanza Manuel
Maria di Portogallo
Figlidi secondo letto:
Ferdinando
Pietro
illegittimi:[2]
Pietro
Sancho
Enrico
Federico
Ferdinando
Tello
Giovanna
Giovanni
Sancho
Pietro
ReligioneCattolicesimo
Firma

Alfonso Fernandez, detto il Giustiziere (el Justiciero), Alfonso anche in spagnolo e in asturiano, Alfons in catalano, Afonso in galiziano e in portoghese, Alifonso in aragonese, Alfontso in basco e Adefonsus o Alfonsus in latino (Salamanca, 13 agosto 1311Gibilterra, 26 marzo 1350), è stato re di Castiglia e León dal 1312 al 1350.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Statua di Alfonso XI ad Algeciras

Era il figlio terzogenito (ma unico maschio) del re di Castiglia e León Ferdinando IV di Castiglia e di Costanza del Portogallo.[3][4][5][6][7]

Alfonso XI in una miniatura tratta dalle cronache di Jean Froissart, ca. 1410

Nel Chronicon Domini Joannis Emmanuelis viene riportata, nell'agosto del 1311, a Salamanca, la nascita di Alfonso (Dns Alfonsus Rex, filius Dni Fernandi in Salmantica)[4].

Salì al trono di Castiglia e León nel 1312, alla morte del padre, quando aveva soltanto un anno di età.
La nonna paterna, che già era stata tutrice di suo padre dal 1295 al 1301, Maria di Molina, fu nominata tutrice del nipotino e dovette assumere nuovamente la reggenza, coadiuvata dai figli [prima Pietro (1290-1319) e poi Filippo (1292-1327)] che tenne sino alla sua morte avvenuta a Valladolid nel 1321[8].

Alla morte della nonna, lo zio paterno, Filippo, continuò ad essere il suo tutore fino alla sua maggiore età, raggiunta a 14 anni[8].

Nel 1325, il 28 novembre, a Valladolid, Alfonso XI sposò Costanza Manuel (1318/1323-1345), figlia dello scrittore ed uomo politico, Giovanni Emanuele di Castiglia (discendente di Ferdinando III di Castiglia, che era suo nonno, mentre Alfonso X di Castiglia era suo zio) e della sua seconda moglie, Constanza d'Aragona (1300-1327), figlia del re d'Aragona Giacomo II.
Il matrimonio, nel novembre del 1325, a Valladolid, tra il re di Castiglia e Costanza (Regina Dna Constantia, filia…Dni Joannis filii Infantis Dni Emmanuelis) è confermato dal Chronicon Domini Joannis Emmanuelis[4]. Data la giovanissima età della sposa il matrimonio non fu consumato.
Nel 1327, dato che Alfonso era interessato alla principessa Maria del Portogallo ripudiò Costanza, la relegò nel castello della città di Toro e fece in modo che il matrimonio nello stesso anno fosse dichiarato nullo.[9][10]

Il 26 marzo del 1328, ad Alfaiates, nei pressi di Sabugal, Alfonso sposò Maria di Portogallo, figlia del re del Portogallo Alfonso IV e della Principessa di Castiglia, Beatrice di Castiglia.[4][11].
Nel Chronicon Domini Joannis Emmanuelis viene riportato che Alfonso XI e Maria, celebrarono il loro matrimonio, nel marzo del 1328, ma, in quanto cugini, ebbero bisogno di una dispensa papale (filia Regis Portugaliæ consanguinea…dispensatione Papæ)[4].

Negli stessi anni, dal 1329 circa, Alfonso iniziò una relazione con Eleonora di Guzmán (1310-1351), figlia del nobile castigliano Pietro Núñez di Guzmán (discendente dalla casa di San Domenico di Guzmán) e di Giovanna Fernandez Ponce de León, discendente del re Alfonso IX di León[4].

Alfonso ingrandì il suo regno a spese dei musulmani fino a raggiungere lo Stretto di Gibilterra; infatti, dopo che, nel 1333, i Merinidi avevano rioccupato Gibilterra[12], nel 1340, con la collaborazione del regno di Aragona (Pietro IV di Aragona inviò la flotta aragonese) e del regno del Portogallo (il suocero Alfonso IV, nonostante fosse in collera con lui per l'umiliazione che infliggeva a sua figlia Maria, per via della Guzmán, e avesse fatto guerra alla Castiglia, per tre anni, dal 1336 al 1339, gli inviò delle truppe), all'assedio di Tarifa, Alfonso riportò la fondamentale vittoria del rio Salado sulle truppe del sultano del Marocco, Abû al-Hasan b. 'Uthmân (4 aprile 1340)[4] ed inoltre, si arrivò alla pace tra Portogallo e Castiglia siglata a Siviglia il 10 luglio 1340; nel 1344, infine, Alfonso XI, dopo oltre due anni di assedio, con l'aiuto dei cavalieri di tutta Europa, conquistò la città di Algeciras, bloccando l'espansione dei Merinidi[4].

Venne chiamato il Giustiziere per la fermezza e a volte la crudeltà, incluso l'omicidio, con la quale seppe reprimere le rivolte della nobiltà, che gli era ostile, ponendo fine allo stato di anarchia in cui si trovava il regno nel momento in cui assunse il potere.

Morì all'assedio di Gibilterra nel 1350, vittima della peste[4].
Il suo cadavere fu portato a Jerez de la Frontera, dove fu imbalsamato e le sue interiora furono sepolte nella cappella reale dell'alcázar, mentre il suo corpo fu inumato a Siviglia[4].

Alfonso XI è stato il solo monarca europeo a morire durante la Peste Nera; morì giovane evitando un eventuale scontro col figlio, Pietro; ma contemporaneamente fu una sfortuna perché morì un sovrano di eminenti capacità; infatti va ricordato per l'intervento con cui convertì in norme giuridiche vigenti le Siete Partidas di Alfonso X, emanando la Ley de las Siete Partidas.

Taifa d'Algeciras
Moneta di Alfonso XI, del 1345 circa, coniata in Biglione, ritrovata nel Kentucky, Usa, nel 1949 circa.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Alfonso e Maria ebbero due figli:[4][5][6][13]

Alfonso ebbe dieci figli illegittimi da Eleonora di Guzmán:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Alfonso X di Castiglia Ferdinando III di Castiglia  
 
Beatrice di Svevia  
Sancho IV di Castiglia  
Violante d'Aragona Giacomo I d'Aragona  
 
Iolanda d'Ungheria  
Ferdinando IV di Castiglia  
Alfonso di Molina Alfonso IX di León  
 
Berenguela di Castiglia  
Maria di Molina  
Mayor Alonso de Meneses Alfonso Tellez de Meneses  
 
 
Alfonso XI di Castiglia  
Alfonso III del Portogallo Alfonso II del Portogallo  
 
Urraca di Castiglia  
Dionigi del Portogallo  
Beatrice di Castiglia e Guzmán Alfonso X di Castiglia  
 
María Guillén de Guzmán  
Costanza del Portogallo  
Pietro III d'Aragona Giacomo I d'Aragona  
 
Iolanda d'Ungheria  
Isabella d'Aragona  
Costanza di Hohenstaufen Manfredi di Sicilia  
 
Beatrice di Savoia  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sua nonna Maria di Molina fu reggente fino al 1321, sostituita alla sua morte da suo figlio Filippo, zio di Alfonso, fino alla maggiore età del re (1325)
  2. ^ da Eleonora di Guzmán
  3. ^ Costanza del Portogallo era figlia di Dionigi del Portogallo e di Isabella di Aragona, a sua volta figlia del re di Aragona Pietro III d'Aragona e della regina Costanza II di Sicilia.
  4. ^ a b c d e f g h i j k (EN) Reali di Castiglia.
  5. ^ a b (EN) Casa d'Ivrea- genealogy.
  6. ^ a b (EN) Alfonso XI PEDIGREE.
  7. ^ (DE) Ferdinando IV di Castiglia genealogie mittelalter (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
  8. ^ a b (EN) Reali di Castiglia.
  9. ^ Poi Costanza Manuel sposò, il fratello di Maria, l'erede al trono del Portogallo, Pietro.
  10. ^ (EN) Nobiltà castigliana.
  11. ^ Beatrice di Castiglia era figlia del re di Castiglia e León, Sancho IV l'Ardito, e di Maria di Molina, figlia di Alfonso di Molina (figlio del re del León, Alfonso IX e della regina di Castiglia, Berenguela) e della sua terza moglie, Mayor Téllez di Meneses
  12. ^ Gibilterra era stata liberata da suo padre, Ferdinando IV di Castiglia, nel 1309.
  13. ^ (DE) Alfonso XI di Castiglia genealogie mittelalter (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2008).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Edgar Prestage, Il Portogallo nel medioevo, in Storia del mondo medievale (trad. it. della Cambridge Medieval History), vol. VII, 1999, pp. 576-610

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Controllo di autoritàVIAF (EN89811460 · ISNI (EN0000 0000 9938 944X · SBN LO1V144136 · CERL cnp00404387 · LCCN (ENn83032236 · GND (DE119167573 · BNE (ESXX880259 (data) · BNF (FRcb12240115x (data) · J9U (ENHE987007296490805171 · WorldCat Identities (ENlccn-n83032236