Ali Abdussalam Treki

Ali Abdussalam Treki

Presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite
Durata mandato15 settembre 2009 –
14 settembre 2010
PredecessoreMiguel d'Escoto Brockmann
SuccessoreJoseph Deiss

Ali Abdussalam Treki (Misurata, 1938Il Cairo, 19 ottobre 2015[1]) è stato un diplomatico e politico libico.

È stato più volte ambasciatore e ministro durante il governo di Muʿammar Gheddafi ed è stato tra i promotori della creazione dell'Unione Africana. Tra il 2009 e il 2010 ha presieduto l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Treki si laureò in storia presso l'università Garyounes di Bengasi e conseguì un dottorato in storia politica presso l'università di Tolosa[2].

Nel 1977 Treki fu nominato da Muʿammar Gheddafi ministro degli esteri, svolse l'incarico fino al 1980[2]. Tra il 1982 e il 1984 fu rappresentante permanente della Libia presso le Nazioni Unite, presidente della commissione per la decolonizzazione dell'Assemblea Generale dell'ONU e membro della commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani[2]. Nel 1982 fu eletto vicepresidente della sessione annuale dell'Assemblea Generale dell'ONU[2]. Fu nuovamente rappresentante permanente presso le Nazioni Unite dal 1986 al 1990[2]. Dal 1991 al 1994 fu rappresentante permanente della Libia presso la Lega araba[2]. Nel 1995 fu nominato ambasciatore in Francia, svolse il mandato fino al 1999[2].

Dal marzo 1999 al giugno 2003 Treki fu segretario di stato per l'unità africana e svolse un ruolo molto significativo nell'iniziativa libica per la creazione di un'Unione Africana, avvenuta nel 2002[3][4]. Nel 2003 fu rappresentante permanente della Libia presso le Nazioni Unite[2]. Nel 2004 fu nominato segretario di stato responsabile delle questioni dell'Unione Africana[2]. Nel 2005 fu inviato speciale del governo libico per la risoluzione di una serie di crisi africane e si impegnò in dialoghi sulla situazione in Uganda, Darfur, Etiopia, Eritrea, Ruanda, Repubblica Democratica del Congo e Costa d'Avorio[5].

Il 10 giugno 2009 fu eletto presidente della 64ª sessione annuale dell'Assemblea Generale dell'ONU[2]. Entrò in carica all'apertura della sessione a settembre.

All'inizio del marzo 2011 Treki fu nominato rappresentante permanente della Libia all'ONU, dopo la defezione del rappresentante in carica nel contesto della primavera araba[6]. Gli Stati Uniti negarono il visto di ingresso a Treki, che in ogni caso dichiarò di non essere più disponibile ad accettare incarichi da Gheddafi[7]. A fine marzo 2011 Triki abbandonò la Libia e si rifugiò in Egitto[8].

Treki parlava correntemente arabo, inglese e francese[2]. Era sposato e aveva quattro figli[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Death of former Gaddafi Foreign Minister Ali Treki in Cairo (en) Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. Alwasat.ly
  2. ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Biografia di Ali Abdussalam Treki, su un.org, Nazioni Unite. URL consultato il 23 novembre 2012.
  3. ^ (EN) Scott Macleod, A new dawn for Africa?, su time.com, Time, 2 marzo 2001. URL consultato il 23 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2012).
  4. ^ (FR) Triki à l'ONU, su jeuneafrique.com, Jeune Afrique, 29 settembre 2003. URL consultato il 23 novembre 2012.
  5. ^ (FR) Triki reprend la route, su jeuneafrique.com, Jeune Afrique, 11 gennaio 2005. URL consultato il 23 novembre 2012.
  6. ^ Giampaolo Pioli, Libia: Gheddafi nomina nuovo ambasciatore Onu, su qn.quotidiano.net, Quotidiano.net, 4 marzo 2012. URL consultato il 24 novembre 2012.
  7. ^ Libia, nuove defezioni nel regime. I ribelli aprono al cessate il fuoco, su lastampa.it, La Stampa, 1º aprile 2011. URL consultato il 24 novembre 2012.
  8. ^ (EN) David D. Kirkpatrick e C. J. Chivers, Anxiety roils Libyan capital amid top-level defections, su nytimes.com, The New York Times, 31 marzo 2011. URL consultato il 23 novembre 2012.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]