Allard Pierson Museum

Allard Pierson Museum
Ubicazione
StatoBandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi
LocalitàAmsterdam
IndirizzoOude Turfmarkt, 127
Coordinate52°22′07″N 4°53′35.99″E / 52.368611°N 4.893331°E52.368611; 4.893331
Caratteristiche
Tipomuseo archeologico
Intitolato aAllard Pierson
Istituzione12 novembre 1934
Visitatori60 430 (2012)
Sito web
L'entrata dell’Allard Pierson Museum
Reperto egizio esposto all’Allard Pierson Museum
Scultura all’Allard Pierson Museum

L’Allard Pierson Museum è un museo archeologico diretto dall'Università di Amsterdam e dedicato a varie civiltà antiche, dalle civiltà mesopotamiche, all'Antico Egitto, agli Etruschi, all'Antica Grecia, all'Antica Roma, ecc.[1][2][3][4]

Il museo è intitolato all'ex-pastore vallone Allard Pierson (1831 - 1896), primo professore, dal 1877, di Archeologia all'Università di Amsterdam[2][3][5][6] ed è ospitato dal 1976 nell'ex-sede della Banca Nazionale in Oude Turfmarkt.[2][3][5]

Ubicazione[modifica | modifica wikitesto]

Il museo si trova nell'Oude Turfmarkt ("Vecchio mercato della torba), nella parte meridionale della Nieuwe Zijde (lett. "Zona nuova"), al confine con la Oude Zijde e della cosiddetta "Cerchia dei Canali Est". È situato nei pressi di Kalverstraat e del Rokin, a sud di Piazza Dam, e non lontano dal Begijnhof e dall'Amsterdams Historisch Museum, dal Bloemenmarkt ("mercato dei fiori"), dalla Muntplein (la piazza con la celebre Munttoren) e dal Teatro Tuschinski.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Il museo non è di dimensioni eccessive.[3]
Vi si trovano vasellame, statuette, sculture, sarcofagi, mummie, ecc.[2][3][7]

L'esposizione è poi integrata da una mostra di 220.000 perle e una mostra di fotografie sull'area mediterranea risalenti al 1890 - 1912.[6]

L'edificio[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio che ospita il museo è in stile neoclassico e risale al 1860.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini del museo risalgono al 1926, quando alla morte di J. Six, successore di Allard Pierson alla cattedra di Archeologia all'Università di Amsterdam, fu fondata l'Allard Pierson Stichting ("Fondazione Allard Pierson"), che mise a disposizione della stessa Università la ricca collezione di libri e reperti di cui Six disponeva per l'insegnamento.[5]

Nel 1929, la fondazione acquistò anche la collezione posta in vendita dal banchiere de L'Aia Lunsingh Scheurleer, travolto dalla crisi economica di quell'anno, e la donò all'Università di Amsterdam.[5]

A partire dal 1931, la collezione fu esposta nella soffitta dell'Istituto di Archeologia Mediterranea nella Weesperzijde; quindi, il 12 novembre 1934, l'Allard Pierson Museum fu ufficialmente aperto nella Sarphatistraat.[5]

La collezione si arricchì in seguito grazie a numerose donazioni.[5]

Nel 1976, il museo fu trasferito nella sede attuale nell'Oude Turfmarkt[2][5]: l'inaugurazione si svolse alla presenza della regina Beatrice.[5]

Nel 1994, fu aggiunta una nuova ala al museo.[3]

La collezione[modifica | modifica wikitesto]

Egitto[modifica | modifica wikitesto]

La sezione dedicata all'Egitto va dal 5000 a.C. all'XI secolo d.C.[1]

Vi si trovano ceramiche, mummie di animali, scrigni, tessuti (tra cui spiccano quelli copti), modelli di piramidi, ecc.[1]

Vi si trova anche un computer con cui poter scrivere il proprio nome in caratteri geroglifici.[2]

Asia Occidentale[modifica | modifica wikitesto]

Nella sezione dedicata all'Asia Occidentale si trovano reperti provenienti soprattutto dall'Antica Persia: tra questi, figurano delle brocche utilizzate nei vari rituali.[8]

Antica Grecia[modifica | modifica wikitesto]

La collezione dedicata agli antichi Greci è composta prevalentemente di ceramiche decorate con scene mitologiche.[8]

Vi si trova anche una vetrina con sculture raffiguranti animali vari.[8]

Antica Roma[modifica | modifica wikitesto]

Questa sezione è strutturata in modo tale da "raccontare" la vita quotidiana degli Antichi Romani.[8]

Tra i "pezzi forti" della collezione, figura una vasca da bagno risalente al II secolo d.C.[8]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Catling, Cristopher, Le Guide Traveler di National Geographic: Amsterdam, National Geographic Society, New York, 2002 - 2004 - White Star, Vercelli, 2004, p. 84
  2. ^ a b c d e f Duncan, Fiona, Guida Peugeot - Amsterdam, ed. it. a cura di Fabio Ratti, Dorling Kindersley, London - Mondadori, Milano, 1996 - 2009
  3. ^ a b c d e f g Duncan, Fiona - Glass Leoni, Top 10 - Amsterdam, Dorling Kindersley, London, 2003 - Mondadori, Milano, 2003 - 2005
  4. ^ Heinemeijer, Willem - Peretz, Henri - Nijssen, Gerard - Haafkens, Nico - Jusseaux, Patrick, Nuova Guida Oro - Amsterdam, Éditions Nouveaux Loisirs - Gallimard, Paris, 2001 - Touring Club Italiano, 2004
  5. ^ a b c d e f g h Allard Pierson Museum: Collecties > Geschiedenis (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2010).
  6. ^ a b "Atlas - Amsterdam", Anno III, Nr. 11, Edigramma Publishing, Roma, luglio - agosto - settembre, 2003, p. 76
  7. ^ Catling, Cristopher, op. cit., pp. 84 - 85
  8. ^ a b c d e Catlin Cristopher, op. cit., p. 85

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN148586709 · ISNI (EN0000 0001 2181 0975 · SBN CFIV073515 · ULAN (EN500304981 · LCCN (ENn84192497 · BNF (FRcb120623705 (data) · J9U (ENHE987007312538505171 · WorldCat Identities (ENlccn-n84192497