Amitav Ghosh

Amitav Ghosh

Amitav Ghosh (Calcutta, 11 luglio 1956) è uno scrittore, giornalista e antropologo indiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Calcutta, figlio di un diplomatico, Ghosh è cresciuto tra Bangladesh (allora Pakistan orientale), Sri Lanka, Iran e India. All'età di 13 anni è entrato nella Doon School di Dehradun, mentre la famiglia si era trasferita in Iran. Ha poi frequentato il prestigioso St Steven's College di Delhi, dove ha studiato storia (BA) per poi passare all'antropologia sociale per il biennio di specializzazione (MA). Dopo la laurea ha proseguito gli studi a Oxford, grazie a una borsa di studio in antropologia presso il St Edmund Hall di Oxford. La sua tesi di dottorato verteva sui rapporti di invidia in un villaggio egiziano dell'Alto Delta, poi descritto nello Schiavo del manoscritto. Tornato a Delhi, ha lavorato come giornalista e antropologo prima di trasferirsi brevemente in Kerala e poi negli Stati Uniti, dove ha conosciuto la moglie Deborah Baker. Per lungo tempo ha insegnato scrittura creativa alla Columbia University di New York ed è stato corrispondente per il New Yorker. Nel 2018 ha ricevuto il Premio Jnanpith, tra i più importanti riconoscimenti letterari indiani[1].

Oggi Ghosh vive tra New York e Goa. Ghosh, definito "il più grande scrittore indiano di lingua inglese", lavora come antropologo e giornalista.

Opere tradotte in italiano[modifica | modifica wikitesto]

Narrativa[modifica | modifica wikitesto]

  • The Circle of Reason, 1986 (Il cerchio della ragione, trad. di Vincenzo Mantovani, Milano: Garzanti, 1986; Torino: Einaudi, 2002)
  • The Shadow Lines, 1988 (Le linee d'ombra, trad. di Anna Nadotti, Torino: Einaudi, 1990; Vicenza: Neri Pozza, 2010; Vicenza: BEAT, 2017)
  • In an Antique Land, 1992 (Lo schiavo del manoscritto, trad. di Anna Nadotti, Torino: Einaudi, 1993; Vicenza, Neri Pozza, 2009)
  • The Calcutta Chromosome, 1995 (Il cromosoma Calcutta: un romanzo di febbre, delirio e scoperta, trad. di Anna Nadotti, Torino: Einaudi, 1996; Vicenza: Neri Pozza, 2008; Vicenza: BEAT, 2013)
  • The Glass Palace, 2000 (Il Palazzo degli specchi, trad. di Anna Nadotti, Torino: Einaudi 2001; Vicenza: Neri Pozza, 2007; Vicenza: BEAT, 2015)
  • The Hungry Tide, 2004 (Il paese delle maree, trad. di Anna Nadotti, Vicenza: Neri Pozza, 2005)
  • Gun Island, 2019 (L'Isola dei fucili, trad. di Anna Nadotti e Norman Gobetti, Vicenza: Neri Pozza, 2019)[2] ISBN 978-88-545-1760-8
  • Jungle nama, 2021 trad. di Anna Nadotti e Norman Gobetti, disegnato da Salman Toor, Vicenza, Neri Pozza
Trilogia Ibis
  1. Sea of Poppies, 2008 (Mare di papaveri, trad. di Anna Nadotti e Norman Gobetti, Vicenza: Neri Pozza, 2008; Vicenza: Beat edizioni, 2011)
  2. River of Smoke, 2011 (Il fiume dell'oppio, trad. di Anna Nadotti e Norman Gobetti, Vicenza: Neri Pozza, 2011; Vicenza: BEAT, 2017)
  3. Flood of Fire, 2015 (Diluvio di fuoco, trad. di Anna Nadotti e Norman Gobetti, Vicenza: Neri Pozza, 2015; Vicenza : Beat, 2017)

Descrizione dei libri[modifica | modifica wikitesto]

Il libro Gun Island (2019) tratta di immigrazioni e riscaldamento globale. È la storia di un uomo bengalese che si chiama Dinanath "Deen" Datta. Appassionato di storia e di libri, vuole conoscere l'origine di Bonduki Sadagar, una figura grande e misteriosa nella leggenda bengalese. Deen va in Bangladesh, in Italia e negli Stati Uniti, mentre segue una scia di indizi, e trova molti amici. La politica italiana sull'immigrazione contribuisce alla conclusione della storia.

Saggistica[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Pallavi Keswani, Amitav Ghosh conferred Jnanpith Award, su thehindu.com, 13 giugno 2019. URL consultato il 2 settembre 2020.
  2. ^ Rosario Marco Atria, Il mercante e la Natura. Raccontare il cambiamento climatico, "Dialoghi Mediterranei", 45, settembre 2020.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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