Anfide

Anfide (in greco antico: Ἄμφις^?, Ámphis; Andro?, inizio IV secolo a.C. circa – Atene?, dopo il 332 a.C. ?) è stato un commediografo e poeta ateniese della Commedia Media, contemporaneo del filosofo Platone^[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo Suda^[2] era ateniese, anche se un decreto del 332^[3] menziona un omonimo dell'isola di Andros, il che indurrebbe a pensare che si tratti proprio del commediografo, emigrato ad Atene dall'isola e lì dedicatosi alla commedia. Il che sarebbe confermato dal fatto che Amphis sarebbe un diminutivo, di tipo non attico, di Amphikrates^[4].

Inoltre, per quanto concerne la datazione del poeta, un riferimento a Frine di Thespies contenuto in una delle sue commedie^[5] dimostra che era vivo nel 332 a.C.

Commedie[modifica | modifica wikitesto]

Sopravvivono i titoli di 26 delle sue commedie e alcuni frammenti: Athamas; Acco; Aleiptria (La venditrice d'olio); Alcmaeon; Ampleourgos (Il vinaio); Amphicrates; Balaneion (Il bagno); Gynaikokratia (Il governo delle donne); Gynaikomania (Pazzia per le donne); Daktylios (L'anello); Dexidemides; Dithyrambos; Hepta Epi Thebais (Sette contro Tebe); Erithoi; Ialemos; Kallisto; Koniates; Kouris (La barbiera); Kybeutai (I giocatori di dadi); Leukas; Odysseus; Opora; Ouranos; Pan; Planos (Il vagabondo); Sappho; Philadelphoi (Gli amanti dei fratelli); Philetairos (L'amante dei compagni).

I frammenti ed i titoli, ancorché non sia possibile ricostruire la trama delle commedie, mostrano temi tipici della Commedia di Mezzo, con l'attenzione ai caratteri presi dalla vita quotidiana, con aspetti delle varie categorie socio-professionali e, inoltre, l'attenzione alla parodia mitologica originatasi, nella Mese, dal Pluto aristofaneo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

^ Citato come tale dal poeta stesso: cfr. Polluce, I 233; VII 17.
^ s.v.
^ IG, II 347.
^ A. Papachrysostomou, Six Comic Poets, Tubingen, Narr Verlag, 2008, p. 30.
^ In Ateneo XIII, 591d.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

A. Papachrysostomou, Six Comic Poets, Tubingen, Narr Verlag, 2008, pp. 30 ss. (testo e commento in inglese di frammenti scelti).

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[1] Citato come tale dal poeta stesso: cfr. Polluce, I 233; VII 17.

[2] s.v.

[3] IG, II 347.

[4] A. Papachrysostomou, Six Comic Poets, Tubingen, Narr Verlag, 2008, p. 30.

[5] In Ateneo XIII, 591d.

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