Angiolo Franceschi

Angiolo Franceschi
arcivescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Nato14 ottobre 1735 a Pisa
Ordinato presbitero24 settembre 1757
Nominato vescovo13 novembre 1775 da papa Pio VI
Consacrato vescovo10 dicembre 1775 dal cardinale Francesco Saverio de Zelada
Elevato arcivescovo28 settembre 1778 da papa Pio VI
Deceduto14 marzo 1806 (70 anni) a Pisa
 

Angelo Ranieri Franceschi, noto come Angiolo (Pisa, 14 ottobre 1735Pisa, 14 marzo 1806) è stato un arcivescovo cattolico italiano.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Appartenente alla nobile famiglia dei Franceschi, Angiolo nacque a Pisa nel 1734 e divenne prete a 22 anni, nel 1757.

Divenne prevosto alla collegiata di San Francesco in Livorno il 30 giugno del 1766 succedendo a Filippo Venuti a cui dovrà passare una pensione annua di 300 pezze.

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Fu nominato vescovo di Arezzo nel 1775 e, tre anni più tardi, arcivescovo di Pisa, rimanendovi a capo fino alla morte, avvenuta nel 1806. Il suo corpo venne tumulato nella cattedrale pisana, dove permane tuttora.

Nel 1784 promosse, insieme al granduca di Toscana Pietro Leopoldo, la creazione di un centro studi per la formazione del clero, una sorta di accademia per il perfezionamento teologico dei giovani sacerdoti, presso la chiesa di Santa Caterina d'Alessandria di Pisa; la struttura, allora gestita dai domenicani, costituì il nucleo originario dell'attuale seminario dell'arcidiocesi. Questa istituzione va annoverata nella serie di iniziative, tra cui la ristrutturazione della chiesa di San Frediano a Settimo nel 1787, intrapresa dall'arcivescovo nel tentativo di mitigare le riforme e le soppressioni operate dal granduca nell'ambito della Chiesa toscana.

Il 29 settembre 1789 consacrò nuovamente la chiesa pisana di San Sisto, sottoposta tre anni prima ad un accurato restauro a spese del Comune. Commissionò inoltre ad Angelo Fabroni la stesura delle Memorie Istoriche di più illustri uomini pisani, poderosa opera in quattro volumi completata nel 1792.[2] Tra questi uomini illustri era presente anche Giordano da Pisa, il famoso predicatore del XIV secolo la cui causa di beatificazione venne intentata per la prima volta da mons. Franceschi nel 1786.[3][4]

È ricordato anche in campo numismatico, grazie ad una grande raccolta di monete toscane[5] in seguito conservate nel museo di famiglia,[6] e in quello culinario, grazie al ritrovamento tra i suoi incartamenti di un ampio ricettario del XVIII secolo, da cui è stato tratto un moderno libro di cucina.[7]

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ DBI.
  2. ^ Angelo Fabroni, Memorie Istoriche di più illustri uomini pisani, Pisa, Ranieri Prosperi, 1790-1792.
  3. ^ La causa venne interrotta poco dopo per l'iniziare del periodo di insurrezioni che colpì il Granducato toscano fino ai primi dell'Ottocento; solamente nel 1833 papa Gregorio XVI lo innalzò agli onori dell'altare.
  4. ^ Francesco Novati e Rodolfo Renier, Giornale storico della letteratura italiana, volume XXXI, Torino, Ermanno Loescher, 1898.
  5. ^ Franceschi nel 1781 fece anche una serie di scambi di duplicati con la sezione numismatica della Galleria degli Uffizi, come testimoniate da alcune filze dell'Archivio del museo fiorentino.
  6. ^ Ranieri Grassi, Descrizione storica e artistica di Pisa e de' suoi contorni, Pisa, Prosperi, 1836-1838, pag. 12, nota 9.
  7. ^ Andrea Addobbati et al., La cucina moderna di Monsieur Guazzetto: ricette dal Settecento, Pisa, ETS, 2006. ISBN 88-467-1673-6.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Romano Gori, Angiolo Franceschi arcivescovo di Pisa dal 1778 al 1806, in "Bollettino Storico Pisano", XLIII (1974), pp. 289–317.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Arezzo Successore
Jacopo Gaetano Inghirami 13 novembre 1775 - 28 settembre 1778 Niccolò Marcacci
Predecessore Arcivescovo metropolita di Pisa Successore
Francesco Guidi 28 settembre 1778 - 13 marzo 1806 Ranieri Alliata
Predecessore Primate di Sardegna e Corsica Successore
Francesco Guidi 28 settembre 1778 - 13 marzo 1806 Ranieri Alliata
Controllo di autoritàVIAF (EN304917066 · ISNI (EN0000 0004 1637 6504 · BAV 495/334513 · CERL cnp02129083 · GND (DE1075942691 · WorldCat Identities (ENviaf-304917066