Arcidiocesi di Kampala

Arcidiocesi di Kampala
Archidioecesis Kampalaensis
Chiesa latina
 
Mappa della diocesi
Diocesi suffraganee
Kasana-Luweero, Kiyinda-Mityana, Lugazi, Masaka
 
Arcivescovo metropolitaPaul Ssemogerere
Arcivescovi emeriticardinale Emmanuel Wamala
Presbiteri359, di cui 296 secolari e 63 regolari
5.723 battezzati per presbitero
Religiosi203 uomini, 765 donne
 
Abitanti5.048.983
Battezzati2.054.840 (40,7% del totale)
StatoUganda
Superficie3.645 km²
Parrocchie69
 
Erezione27 settembre 1880[1]
Ritoromano
CattedraleSanta Maria
IndirizzoP.O. Box 14125, Mengo-Kampala, Uganda
Sito webwww.klarchdiocese.org.ug
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Uganda
Léon Livinhac, primo vicario apostolico.

L'arcidiocesi di Kampala (in latino: Archidioecesis Kampalaensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Uganda. Nel 2021 contava 2.054.840 battezzati su 5.048.983 abitanti. È retta dall'arcivescovo Paul Ssemogerere.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

L'arcidiocesi comprende i distretti di Kampala, Mpigi e Wakiso nella regione Centrale dell'Uganda.

Sede arcivescovile è la città di Kampala, dove si trova la cattedrale di Santa Maria. In diocesi sorgono anche l'ex cattedrale di San Pietro a Nsambya e due basiliche minori dedicate entrambe ai Santi Martiri Ugandesi, una a Namugongo e l'altra a Munyonyo[2].

Il territorio è suddiviso in 69 parrocchie, raggruppate in 4 vicariati e 12 decanati.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il pro-vicariato apostolico di Nyanza fu eretto il 27 settembre 1880[1] con il decreto Cum R.P.D. Karolus Lavigerie della Congregazione di Propaganda Fide, ricavandone il territorio dal vicariato apostolico dell'Africa centrale (oggi arcidiocesi di Khartoum).

Il 31 maggio 1883 fu elevato al rango di vicariato apostolico con il nome di vicariato apostolico di Victoria-Nyanza.[1] Il vicario apostolico aveva la sua sede a Rubaga, oggi sobborgo di Kampala.[4]

Il 13 luglio 1894, in forza del breve Ex hac beati di papa Leone XIII, cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione dei vicariati apostolici del Nilo superiore (oggi arcidiocesi di Tororo) e di Victoria-Nyanza meridionale (oggi arcidiocesi di Mwanza) e contestualmente cambiò nuovamente nome in vicariato apostolico di Victoria-Nyanza settentrionale.

Il 15 gennaio 1915 cambiò ancora nome in favore di vicariato apostolico dell'Uganda.[5]

Il 27 giugno 1922, il 28 maggio 1934 e il 25 maggio 1939 cedette porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione rispettivamente della prefettura apostolica del Lago Alberto (oggi diocesi di Bunia) e dei vicariati apostolici del Ruwenzori (oggi arcidiocesi di Mbarara) e di Masaka (oggi diocesi).

Il 25 marzo 1953 in virtù della bolla Quemadmodum ad Nos di papa Pio XII il vicariato apostolico fu elevato al rango di arcidiocesi metropolitana con il nome di arcidiocesi di Rubaga.

Il 9 agosto 1965 cedette una porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Hoima.

Il 5 agosto 1966 l'arcidiocesi di Rubaga si ampliò con porzioni di territorio già appartenute alla diocesi di Kampala (la cui sede vescovile fu traslata a Jinja), e contestualmente assunse il nome attuale.[6]

Il 17 luglio 1981 e il 30 novembre 1996 ha ceduto altre porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione rispettivamente della diocesi di Kiyinda-Mityana, e delle diocesi di Kasana-Luweero e di Lugazi.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

L'arcidiocesi nel 2021 su una popolazione di 5.048.983 persone contava 2.054.840 battezzati, corrispondenti al 40,7% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 207.852 442.130 47,0 102 27 75 2.037 72 255 25
1969 550.000 ? ? 300 200 100 1.833 191 542 53
1980 879.000 2.730.000 32,2 215 129 86 4.088 161 600 63
1990 923.201 1.811.441 51,0 246 176 70 3.752 200 659 57
1999 1.037.061 2.067.400 50,2 266 210 56 3.898 224 571 42
2000 1.046.716 2.077.716 50,4 282 225 57 3.711 239 672 43
2001 1.056.371 2.353.991 44,9 276 230 46 3.827 230 495 47
2002 1.153.367 2.412.843 47,8 250 211 39 4.613 221 525 45
2003 1.162.977 2.548.191 45,6 271 230 41 4.291 300 588 44
2004 1.198.206 3.274.486 36,6 293 244 49 4.089 361 620 44
2006 1.461.217 3.487.392 41,9 266 203 63 5.493 261 543 45
2007 1.505.053 3.592.015 41,9 282 219 63 5.337 11 264 554 47
2011 1.601.430 3.920.252 40,9 299 240 59 5.355 291 625 54
2013 1.660.500 3.950.800 42,0 321 259 62 5.172 279 627 54
2016 1.740.000 4.242.000 41,0 360 288 72 4.833 285 666 63
2019 1.952.331 4.757.721 41,0 336 278 58 5.810 404 801 66
2021 2.054.840 5.048.983 40,7 359 296 63 5.723 203 765 69

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Missiones Catholicae, 1907, p. 420.
  2. ^ Decreto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, 19 luglio 2019; Prot. 449/18.
  3. ^ Dal sito web Archiviato il 5 ottobre 2019 in Internet Archive. dell'arcidiocesi.
  4. ^ Missiones catholicae, 1892, p. 339.
  5. ^ (LA) Decreto Ad preces, AAS 7 (1915), pp. 47-48.
  6. ^ Dal sito web Archiviato l'8 luglio 2020 in Internet Archive. dell'arcidiocesi.
  7. ^ Già pro-vicario dal mese di settembre del 1880. Il 23 settembre 1889 padre Livinhac era stato eletto vicario generale dei Missionari d'Africa, motivo per cui dovette lasciare l'Uganda e trasferirsi a Cartagine; verrà eletto superiore generale alla morte del cardinal Lavigerie nel 1892. Le rôle de Mgr Livinhac, premier Supérieur général, pp. 519 e 522.
  8. ^ Nominato arcivescovo titolare di Carallia.
  9. ^ Già amministratore apostolico dall'8 aprile 2021 al 25 gennaio 2022, giorno della presa di possesso dell'arcidiocesi.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (LA) Decreto Cum R.P.D. Karolus Lavigerie, in: Auguste Roeykens, La politique religieuse de l'Etat Indépendant du Congo. Documents I. Léopold II, le Saint-Siège et les Missions catholiques dans l'Afrique Equatoriale (1876-1885), Bruxelles, 1965, p. 256 (nº 223)
  • (LA) Breve Ex hac beati, Leonis XIII pontificis maximi acta, vol. XIV, Romae, 1895, p. 250
  • (LA) Bolla Quemadmodum ad Nos, AAS 45 (1953), p. 705

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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