Asclepio di Milo

Asclepio di Milo
Autoresconosciuto
Data325-300 a.C.
MaterialeMarmo pario
Altezza60 cm
UbicazioneBritish Museum, Londra

L'Asclepio di Milo o Esculapio di Milo è il nome dato a una testa di marmo che era parte di un'antica statua colossale greca raffigurante Asclepio, il dio della medicina, rinvenuta nell'isola di Milo in Grecia. Il reperto venne acquistato dal British Museum nel 1867 insieme al resto della collezione del Duca di Blacas.[1][2]

Scoperta[modifica | modifica wikitesto]

La testa venne rinvenuta durante uno scavo nella metà del diciannovesimo secolo sull'Isola di Milo nelle Cicladi, in Grecia. Successivamente venne acquistata dal diplomatico francese e collezionista d'arte Louis Charles Pierre Casimir de Blacas d'Aulps, secondo Duca di Blacas. La collezione Blacas venne poi acquisita interamente dal British Museum nel 1867.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questa enorme testa è costituita da marmo pario e un tempo era parte di statua votiva dedicata al dio greco della medicina e della guarigione, Asclepio (o Esculapio). Nella parte superiore della scultura sono presenti dei fori per l'alloggiamento di una corona in ferro o oro (andata perduta) che adornava il capo della statua. La serena espressione del dio è tipica della scultura ellenistica del periodo. Asclepio era abitualmente rappresentato semi-nudo, con in mano il Bastone di Asclepio, uno scettro con intrecciato sopra un serpente, oggetto poi diventato simbolo internazionale delle arti mediche.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ British Museum Highlights Copia archiviata, su britishmuseum.org. URL consultato il 17 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2014).
  2. ^ British Museum Collection [1]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • S. Walker, Roman art (Londra, 1991)
  • L. Burn, The British Museum book of Greek and Roman Art, revised edition (Londra, The British Museum Press, 1999)
  • B. Ashmole, The poise of the Blacas head, Annual of the British School at Athens, 46 (1951), pp. 2–6