Assisi

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Assisi
comune
Assisi – Stemma
Assisi – Bandiera
Assisi – Veduta
Assisi – Veduta
Vista della cittadina
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Umbria
Provincia Perugia
Amministrazione
SindacoStefania Proietti (centro-sinistra) dal 21-6-2016 (2º mandato dal 4-10-2021)
Territorio
Coordinate43°04′12″N 12°37′03″E / 43.07°N 12.6175°E43.07; 12.6175 (Assisi)
Altitudine424 m s.l.m.
Superficie187,19 km²
Abitanti27 443[1] (31-10-2023)
Densità146,61 ab./km²
FrazioniArmenzano, Capodacqua, Castelnuovo, Colle delle Forche, Costa di Trex, Mora, Palazzo, Paradiso, Passaggio d'Assisi, Petrignano, Pieve San Nicolò, Porziano, Rivotorto, Rocca Sant'Angelo, San Gregorio, Santa Maria degli Angeli, Santa Maria Lignano, San Presto, Sterpeto, Torchiagina, Tordandrea, Tordibetto, Viole
Comuni confinantiBastia Umbra, Bettona, Cannara, Nocera Umbra, Perugia, Spello, Valfabbrica, Valtopina
Altre informazioni
Cod. postale06081
Prefisso075
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT054001
Cod. catastaleA475
TargaPG
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 198 GG[3]
Nome abitantiassisani o assisiati
Patronosan Rufino
Giorno festivo12 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Assisi
Assisi
Assisi – Mappa
Assisi – Mappa
Posizione del comune di Assisi all'interno della provincia di Perugia
Sito istituzionale
Primo piano della basilica di San Francesco di Assisi

Assisi (AFI: /asˈsizi/[4], Ascesi /a'ʃ:ɛsi/ [5] in dialetto assisano) è un comune italiano di 27 443 abitanti[1] della provincia di Perugia in Umbria.

È nota per essere la città in cui vissero e morirono san Francesco, patrono d'Italia, e santa Chiara.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Assisi alle pendici del Monte Subasio

La città di Assisi è situata sul versante nord-occidentale del monte Subasio, in posizione moderatamente rialzata rispetto alla Valle Umbra settentrionale, a circa 26 km a sudest di Perugia.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Assisi.

Il territorio comunale assisano comprende porzioni sia pianeggianti, sia collinari che di bassa montagna. La città, grazie alla sua posizione posta in collina ed affacciata sulla Valle Umbra, presenta un clima gradevole, ma di transizione tra l'area di pianura ad ovest e quella più montuosa ad est, con estati calde, ma non afose ed inverni non eccessivamente rigidi. Caratteristica invernale sono le temperature percepite dal corpo umano a seguito dei freddi venti di tramontana che scorrono lungo il bordo nord occidentale del Monte Subasio e possono abbassare considerevolmente la temperatura percepita. Una volta o due l'anno fa comparsa nella città anche la neve, ma grazie alla propria posizione riparata, molto difficilmente cade in quantità rilevanti. La primavera e l'autunno tendono ad essere piovose e piuttosto tiepide.

Le aree del territorio comunale in posizione pianeggiante presentano invece un clima caratterizzato da estati leggermente più calde rispetto alla città, talvolta afose a causa del maggior tasso di umidità, mentre nel periodo autunnale ed invernale nelle giornate di cielo sereno sono spesso ricoperte dalla nebbia che talvolta perdura per tutto l'arco della giornata.

In inverno possono prodursi brinate sia in città, sia nella valle sottostante, con temperature notturne anche ben al di sotto degli zero gradi. Il territorio a nord del capoluogo comunale, che si protrae verso i comuni di Nocera Umbra, Gualdo Tadino e Valfabbrica, è di tipo collinare-bassa montagna, e presenta pertanto un clima più simile a quello montano, con estati non troppo calde e solitamente ventilate, mentre gli inverni risultano talvolta rigidi con nevicate localmente abbondanti soprattutto a seguito delle irruzioni di aria fredda da nord-est.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

«[…] Però chi d'esso loco fa parole,
non dica Ascesi, ché direbbe corto,
ma Oriente, se proprio dir vuole.»

Dalla fondazione alle invasioni barbariche[modifica | modifica wikitesto]

Le tracce più antiche della presenza umana nel territorio assisiate risalgono al Neolitico.

Numerosi reperti archeologici testimoniano che Assisi tragga le sue origini da un piccolo villaggio abitato dagli Umbri già nel periodo villanoviano (IXVIII secolo a.C.). Come ci dimostrano i vari reperti archeologici rinvenuti, gli Umbri intrattenevano profondi rapporti (soprattutto commerciali) con i vicini Etruschi, stanziati sulla sponda occidentale del Tevere, dai quali differivano, però, per lingua e cultura.

I Romani nel 295 a.C., con la battaglia del Sentino, imposero definitivamente il loro dominio anche nell'Italia Centrale. La città umbra ebbe il nome di Asisium e fu monumentalizzata a partire dal II secolo a.C. Nell'89 a.C. divenne municipium e fu un importante centro economico e sociale dell'Impero romano. Il suo toponimo ha origini prelatine, e conservando un'incerta etimologia, viene interpretato in due differenti modi. Città del falco, o dell'astore oppure dalla base latina ossa ovvero torrente con ovvio riferimento al fiume Assino. Nel corso del III secolo, per l'azione di san Rufino, vescovo e martire, inizia a diffondersi il cristianesimo.

Con il crollo dell'Impero romano anche Assisi conobbe la buia età delle invasioni barbariche e, nel 545, fu saccheggiata dai Goti di Totila. Conquistata dai Bizantini, passò poco tempo dopo (568) sotto il dominio longobardo e venne annessa al Ducato di Spoleto.

Dopo un periodo di guerre, nel 1174 fu assediata e conquistata da Federico Barbarossa, che diede l'investitura della città al duca Corrado di Lutzen, detto anche Corrado di Urslingen: Assisi divenne dominio imperiale, ma sollevazioni popolari (1198) inaugurarono ben presto l'epoca comunale, non senza lotte interne e guerre con la vicina Perugia. Tra il 1181 e il 1182, nasce ad Assisi Francesco – figlio di Pietro di Bernardone e Madonna Pica – il futuro santo che, con la sua opera, segnerà la storia del luogo.

Nel 1198 il popolo di Assisi, stanco delle prepotenze del duca di Lutzen, si ribellò scacciandolo dalla città. Durante la fine della prima metà del Duecento l'Assisi guelfa subì vari assedi da parte delle truppe saracene e tartare facenti parte del grande esercito di Federico II di Svevia. Le truppe imperiali devastarono a più riprese il contado ma la città grazie alla valenza delle sue milizie ed al carisma di Santa Chiara resistette alle incursioni. Negli anni a seguire Assisi vide alternarsi al controllo della città guelfi e ghibellini. Successivamente la città passò sotto il dominio della Chiesa, dei Perugini, di Gian Galeazzo Visconti, dei Montefeltro, di Braccio Fortebraccio da Montone, passando infine sotto il controllo di Francesco Sforza.

Nel novembre del 1442 Assisi, difesa in quel periodo da Alessandro Sforza, subisce l'assedio delle truppe comandate dal Piccinino. Dopo molti giorni di vani tentativi le truppe assedianti, anche grazie all'aiuto di un frate traditore, riescono a penetrare all'interno della cinta di mura. Assisi viene pesantemente devastata e saccheggiata ma il Piccinino si oppone comunque alla completa distruzione della città rifiutando i 15000 fiorini offerti dai perugini.[6] Le fazioni legate alle famiglie dei Nepis (della "parte de sopra") e dei Fiumi (della "Parte de Sotto") si fronteggiarono fino al XVI secolo quando la conquista dell'Umbria da parte di papa Paolo III restituì alla città un periodo di pace e tranquillità. Ciò accadde nel 1542 con un decreto emanato da Giovanni Maria Cruciani, governatore nominato dallo stesso Paolo III.[7]

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Vista panoramica di Assisi.

Dall'età moderna ad oggi[modifica | modifica wikitesto]

Veduta storica di Assisi e dei monumenti

A partire dal XVII secolo, grazie alla fondazione di istituti ed accademie, riprende con grande fervore l'attività culturale, interrotta dal periodo delle guerre napoleoniche (1799), quando le truppe francesi al comando di Napoleone Bonaparte saccheggiarono la città e molte opere d'arte.

Nel 1860, con plebiscito unanime, aderì al nascente Stato italiano. L'unificazione permetterà alla città di aprirsi progressivamente all'esterno, grazie anche alla costruzione dello scalo ferroviario. Con il ritrovamento dei corpi di San Francesco (1818) e Santa Chiara (1850), Assisi diventa meta privilegiata di pellegrinaggi; il turismo religioso dette un forte incremento alla rinascita dell'economia locale.

Durante la seconda guerra mondiale, nel periodo seguente all'8 settembre 1943 e all'occupazione tedesca, Assisi è letteralmente invasa dai profughi, tra i quali oltre 300 ebrei. Il vescovo monsignore Giuseppe Placido Nicolini – coadiuvato dal segretario, don Aldo Brunacci, e dal guardiano del Convento di San Damiano, padre Rufino Niccacci – trasforma Assisi in uno dei centri principali della resistenza civile italiana all'Olocausto. Travestiti da frati e suore, nascosti nei sotterranei e nelle cantine, mimetizzati tra gli sfollati, provvisti di documenti falsi, gli ebrei rifugiatisi ad Assisi sono protetti da una vasta rete di solidarietà che si estende anche ad altre zone dell'Umbria ed ha contatti, anche attraverso il ciclista Gino Bartali, con le centrali di resistenza e finanziamento della DELASEM in Liguria e Toscana. Il compito è arduo.

Tra i rifugiati ci sono donne, bambini, vecchi, ammalati, che necessitano di cure ed assistenza per le necessità quotidiane. Si organizza persino una scuola dove i bambini ebrei possano ricevere istruzione religiosa ebraica. Grazie anche alla complicità del colonnello tedesco Valentin Müller, che dichiarerà Assisi una zona franca ospedaliera, nessun ebreo sarà deportato da Assisi.[8]

Santa Maria degli Angeli
La Porziuncola

Il vescovo Giuseppe Placido Nicolini, don Aldo Brunacci e padre Rufino Niccacci, ricevono nel dopoguerra l'alta onorificenza di giusti tra le nazioni dall'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme, unitamente a Luigi e Trento Brizi che nel loro piccolo negozio di souvenir vicino a piazza Santa Chiara hanno provveduto alla stampa di tanti falsi documenti di identità.[9] Nel 1985 il film Assisi Underground di Alexander Ramati ricostruisce le vicende e i protagonisti di quegli anni. Nel 2004 la Medaglia d'oro al Valor Civile è conferita alla città di Assisi per l'impegno civile dimostrato dall'intera popolazione.

Il 27 ottobre 1987, su invito del papa Giovanni Paolo II, i principali rappresentanti delle religioni del mondo si riunirono ad Assisi per un incontro di preghiera in nome di san Francesco, profeta della pace come lo definì lo stesso pontefice dando inizio allo "spirito di Assisi".

Nel 2000 la città di Assisi, la Basilica Papale di San Francesco, quella di Santa Maria degli Angeli e gli altri luoghi francescani, con la quasi totalità del territorio comunale, costituiscono un sito inserito nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Con decreto del Presidente della Repubblica (come la prassi prevede, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri) del 18 febbraio 2011[10] l'Ufficio dell'Araldica del Governo ha concesso la bandiera comunale e ha rinnovato lo stemma e il gonfalone di Assisi - che già ab antiquo, dal XIV secolo, era insignita del titolo di città - col motto Seraphica Civitas poi sovrimpresso dalla civica amministrazione sulla segnaletica e in generale sugli stemmi cittadini.

«Partito: nel primo, di azzurro, alla croce di argento; nel secondo, di rosso, al leone d'oro. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante d'oro, il motto, in lettere maiuscole di nero: SERAPHICA CIVITAS. Ornamenti esteriori da Città.»

Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di azzurro.
La bandiera è un drappo partito di rosso e di azzurro.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al Merito Civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Con spirito cristiano ed encomiabile virtù civile, durante l'ultimo conflitto mondiale, si distinse per particolari iniziative e atti umanitari che evitarono la distruzione di un inestimabile patrimonio artistico e consentirono la salvezza di numerosi perseguitati politici, ebrei, profughi e sfollati, nonché la cura di migliaia di feriti di ogni nazionalità, ricoverati nelle strutture sanitarie cittadine. Splendido esempio di amore per il prossimo e di solidarietà tra i popoli. Assisi, 1943-1944»
— 26 gennaio 2004[11]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Basilica di San Francesco

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Altri monumenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Anfiteatro romano, costruito nella prima metà del I secolo d.C., di cui rimane l'impianto ellittico ribadito dall'assetto delle case medievali e da un arco in cunei di travertino, mentre l'arena è definita da una parte edificata e dall'area di un giardino. All'interno dell'arena alcuni edifici, attrezzati per la ricettività turistica, permettono di godere un'apprezzabile vista d'insieme sull'intero sito archeologico.
    Chiesa di San Damiano
  • Rocca Maggiore, situata sulla cima della collina che domina la valle ed eretta in epoca altomedievale, fu distrutta da una sollevazione popolare (1198) contro il duca Corrado di Urslingen, tutore del futuro imperatore Federico II di Svevia. Fu ricostruita nel 1356 dal cardinale Egidio Albornoz, rispettando sostanzialmente le forme originali; solo successivamente sono stati aggiunti la torre poligonale (1458) e il bastione cilindrico che affianca l'ingresso (1535-1538). Sembra che nella Rocca abbiano soggiornato Federico Barbarossa e Federico II ancora bambino.
  • Piazza del Comune, solo nel Duecento questa area urbana diventa il fulcro della città. Il lato settentrionale è imperniato sul Tempio di Minerva, alla sinistra del quale venne edificato il Palazzo del Capitano del Popolo (metà XIII secolo – 1282), restaurato e dotato di merlatura nel 1927, insieme all'adiacente Torre del Popolo (1305), campanile civico ai cui piedi si trovano murate le misure trecentesche di mattoni, tegole e tessuti in uso nella città; con la costruzione del Palazzo dei Priori (1275 - 1493) fu completato anche il lato meridionale. La Fonte di Piazza con tre leoni sul lato orientale è cinquecentesca, mentre il Palazzo delle Poste sul lato occidentale è del 1926.
  • Tempio di Minerva
  • Tasso del conte Pucci, grande esemplare di albero monumentale, sempreverde, cresciuto in un giardino sopraelevato nel centro storico della città e inserito nell'Elenco degli alberi di rilevante e peculiare interesse della regione Umbria[12].
  • Roverella di via Lorenzo Perosi, esemplare di albero monumentale, posto nella parte alta della città; per la rilevanza di età e dimensione è stato inserito nell'Elenco degli alberi di rilevante e peculiare interesse della regione Umbria[12].

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[13]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 1º gennaio 2015 la popolazione straniera residente era di 3 130 persone o 11%. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Assisi ricopre tutte le fasce di età e diversi percorsi di studio per quanto concerne la formazione: Scuola Elementare, Scuola Media Inferiore, Liceo Scientifico ann.convitto nazionale Principe di Napoli, Liceo Classico-Linguistico-Sociopsicopedagogico (Sesto Properzio), I.T.I.S-istituto tecnico industriale, Istituto Geometri (Bonghi), Istituto di Ragioneria e perito commerciale, I.P.S.A.R Istituto professionale alberghiero.

Università[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Assisi ha anche la sua sede universitaria, ubicata in pieno centro a Palazzo Bernabei. Si tratta di una sede distaccata della Facoltà di economia dell'Università degli Studi di Perugia: i corsi sono quelli di Economia e Gestione dei Servizi Turistici ed Economia del Turismo. Nel 2010 i corsi di economia del turismo ad Assisi hanno rischiato la chiusura[14] a seguito di una razionalizzazione dell'offerta didattica decisa dall'ateneo perugino, le accese proteste del sindaco Ricci e di un comitato di studenti[15] hanno favorito il mantenimento della sede universitaria e l'istituzione del corso in Economia Internazionale del Turismo (laurea triennale),[16] a cui collabora anche l'Università per Stranieri di Perugia.

Nella stessa sede c'è anche il CST, il Centro Italiano di Studi Superiori sul Turismo[17]

Nel 1971, inoltre, è stato fondato l'Istituto Teologico di Assisi, aggregato alla Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense, che rappresenta la terza istituzione universitaria dell'Umbria insieme alle due Università di Perugia. L'Istituto ha sede nel Sacro Convento di San Francesco.

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Museo di Santa Maria degli Angeli

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • Calendimaggio (primo weekend dopo il 1º maggio): rievocazione di vita medievale in una sfida fra le due fazioni cittadine di Parte de Sopra e Parte de Sotto, con cortei, rappresentazioni teatrali, musica, canti, danze e sbandieratori.
    Calendimaggio
  • Festa della Mamma (seconda domenica di maggio), a memoria dell'istituzione di questa festa – per la prima volta in Italia – nel 1957, a Tordibetto, ad opera del parroco don Otello Migliosi.
  • Festa del Voto (22 giugno), rievoca la cacciata dei Saraceni da Assisi ad opera di Santa Chiara.
  • Palio di San Rufino (fine di agosto): rievocazione storica del periodo in cui Assisi era divisa in terzieri (San Francesco, San Rufino e Dive Mariae) con cortei, sbandieratori e tamburini della Compagnia Balestrieri di Assisi, i quali l'ultimo giorno si sfidano in una gara di tiro con la balestra.
  • Cavalcata di Satriano (settembre): fantini in costume d'epoca, ripercorrono il viaggio che i cavalieri assisani compirono per andare a prendere San Francesco a Nocera Umbra, affinché potesse morire nella sua città.
    Scena del palio dei balestrieri di San Rufino
  • Festival internazionale per la Pace (settembre): si tengono concerti, seminari, tavole rotonde e mostre d'arte dedicate al tema della pace, della solidarietà e dell'ecologia.
  • Marcia per la pace Perugia-Assisi, (settembre – ottobre, biennale).
  • Festa di San Francesco (3 - 4 ottobre): si tengono solenni cerimonie liturgiche e manifestazioni civiche per celebrare il santo, patrono d'Italia, anche se dal 2008 è tornato ad essere giornata di lavoro e studio.
  • Rassegna cinematografica di Assisi (fine novembre), evento dedicato al cinema, agli attori ed ai registi italiani.
  • Nella notte tra del sette dicembre si celebra la Festa della Venuta accendendo grandi falò.[18]
  • Palio di Pasqua Rosata, rievocazione storica del tradizionale palio originariamente tenuto nella giornata di Pentecoste
  • Campus ANDCI, che annualmente viene organizzato ad Assisi e vede la presenza di centinaia di direttori di coro provenienti da tutta Italia.
  • Concerto di beneficenza Con il cuore nel nome di Francesco, che ogni anno si tiene sul sagrato della Basilica Superiore di San Francesco e trasmesso in diretta su RAI 1, solitamente nel mese di giugno. La conduzione è affidata a Carlo Conti.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Artigianato[modifica | modifica wikitesto]

Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e attive vi sono quelle artigianali, come la lavorazione della ceramica, del ferro battuto e del legno. Sono rinomati i laboratori di oreficeria, di intarsio, di intaglio, di ebanisteria, quelli delle sculture religiose a cesello, oltreché l'arte del restauro, che spazia dai mobili agli strumenti musicali e quella del vetro.[19]

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Risorsa notevole della città è il turismo. Le presenze turistiche annuali sono costantemente attorno al milione, ma da qualche anno il dato è in crescita, tanto che nel 2019-20 Assisi è risultata tra i primi 50 comuni per numero di presenze negli esercizi ricettivi: 1.146.596, lo 0,3% del totale nazionale.[20][fonte da verificare e da sistemare]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Assisi.

A pochi chilometri dal centro del paese, scendendo in pianura presso la cittadina di Santa Maria degli Angeli, Assisi dispone di una propria stazione ferroviaria sulla linea Foligno - Terontola.

Aeroporti[modifica | modifica wikitesto]

A 12 km da Assisi, in località Sant'Egidio, si trova l'Aeroporto internazionale dell'Umbria-San Francesco d'Assisi.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gonfalone civico
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
30 agosto 1988 23 luglio 1990 Edo Romoli Partito Socialista Italiano Sindaco [21][22]
24 luglio 1990 24 giugno 1991 Giuliano Vitali Partito Comunista Italiano
Partito Democratico della Sinistra
Sindaco [21][22]
28 giugno 1991 28 giugno 1993 Claudio Passeri Democrazia Cristiana Sindaco [22]
29 giugno 1993 11 maggio 1997 Giuliano Vitali Partito Democratico della Sinistra Sindaco [22]
12 maggio 1997 19 febbraio 2006 Giorgio Bartolini Indipendente di centrodestra Sindaco [22][23]
20 febbraio 2006 29 maggio 2006 Angelo Gabriele Di Prisco Commissario straordinario
30 maggio 2006 30 luglio 2015 Claudio Ricci Forza Italia / Il Popolo della Libertà Sindaco [22][24]
30 luglio 2015 21 giugno 2016 Antonio Lunghi Indipendente di centrodestra Vicesindaco f.f. [22]
21 giugno 2016 in carica Stefania Proietti Indipendente di centrosinistra Sindaco [22]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Assisi è gemellata con:

Inoltre, sussistono dei patti di amicizia con:

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Lo stadio "Degli Ulivi"

Ciclismo[modifica | modifica wikitesto]

Assisi è stata quattro volte sede di arrivo di tappa del Giro d'Italia: la prima nel 1978, l'ultima nel 2012. Nel 1982 e nel 1995 si trattò di frazioni a cronometro.

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La principale squadra di calcio della città è la Fortitudo Assisi Subasio che milita nel campionato umbro di Eccellenza. È stata rifondata nel 2020.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Luciano Canepari, assisi, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  5. ^ {{https://www.comune.assisi.pg.it › ...PDF lectio magistralis riccardi - Comune di Assisi}}
  6. ^ Arnaldo Fortini ASSISI NEL MEDIOEVO (Società internazionale degli studi francescani Edizioni Roma anno XVIII).
  7. ^ Maria Grazia Nico Ottaviani, Breve storia di Perugia, Pisa, Pacini Editore S.p.A., 2009, p. 88, ISBN 9788863150858.
  8. ^ Joseph Raischl and André Cirino, Three Heroes of Assisi in World War II: Bishop Giuseppe Nicolini, Colonel Valentin Müller, Don Aldo Brunacci (Minerva, Assisi).
  9. ^ Israel Gutman, Bracha Rivlin e Liliana Picciotto, I giusti d'Italia: i non ebrei che salvarono gli ebrei, 1943-45 (Mondadori: Milano 2006).
  10. ^ Assisi (Perugia) D.P.R. 18.02.2011 concessione di stemma, gonfalone e bandiera, su presidenza.governo.it. URL consultato l'8 agosto 2022.
  11. ^ Medaglia d'oro al merito civile, Comune di Assisi, su quirinale.it.
  12. ^ a b lr 28 2001, art 12 comma 4.
  13. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  14. ^ Facoltà del Turismo Assisi a rischio chiusura
  15. ^ Il Comitato di Studenti e sindaco di Assisi insieme per il corso di Laurea in Economia del Turismo
  16. ^ www.economiaturismoassisi.it Archiviato il 25 settembre 2017 in Internet Archive.
  17. ^ www.cstassisi.eu.
  18. ^ La Venuta in Umbria Archiviato il 27 dicembre 2014 in Internet Archive.
  19. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 13,14.
  20. ^ tavola 4 del prospetto, su istat.it.
  21. ^ a b Dimissioni anticipate
  22. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/
  23. ^ Scioglimento anticipato del consiglio comunale.
  24. ^ Dimissionario in seguito alla nomina a consigliere regionale.
  25. ^ 2014 Gemellaggio Messina-Assisi Archiviato il 14 luglio 2014 in Internet Archive.
  26. ^ Gemellaggio Ripacandida-Assisi Archiviato il 5 marzo 2014 in Internet Archive.
  27. ^ Formalizzato il patto di amicizia tra Bagnoregio e Assisi Archiviato il 28 novembre 2016 in Internet Archive.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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