Athletic Club

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Athletic Club
Calcio
Detentore della Coppa del Re Detentore della Coppa del Re
(ES) Leones (EU) Lehoiak (Leoni)
(ES) Rojiblancos (EU) Zurigorriak (Rossobianchi)
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Rosso, bianco
Simboli Leone
Inno Athletic-en himnoa (1983)
Feliciano Beobide (musica originale)
Carmelo Bernaola (riadattamento)
Juan Antón Zubikarai (testo in basco)
Dati societari
Città Bilbao
Nazione Bandiera della Spagna Spagna
Confederazione UEFA
Federazione RFEF
Campionato Primera División
Fondazione 1898
Presidente Bandiera della Spagna Jon Uriarte
Allenatore Bandiera della Spagna Ernesto Valverde
Stadio San Mamés
(53.289 posti)
Sito web www.athletic-club.eus
Palmarès
Liga spagnolaLiga spagnolaLiga spagnolaLiga spagnolaLiga spagnolaLiga spagnolaLiga spagnolaLiga spagnola 10 Coppe del Re10 Coppe del ReCoppa del ReCoppa del ReCoppa del ReCoppa del Re Supercoppa spagnolaSupercoppa spagnolaSupercoppa spagnola
Titoli di Spagna 8
Trofei nazionali 24 Coppe del Re
3 Supercoppe di Spagna
1 Coppa Eva Duarte
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

L'Athletic Club, noto come Athletic Bilbao o semplicemente Athletic, è una società calcistica spagnola di Bilbao, maggiore città dei Paesi Baschi e capoluogo della Biscaglia.

Fondato nel 1898, milita da sempre nella massima serie del campionato spagnolo, essendo, insieme a Barcellona e Real Madrid, uno dei tre club che hanno partecipato a tutte le edizioni della prima divisione nazionale fin dalla sua istituzione, risalente al 1928.

In ambito internazionale i suoi migliori traguardi sono due finali di Coppa UEFA/Europa League, entrambe perse, la prima nel 1976-1977 contro la Juventus e la seconda nel 2011-2012 contro i connazionali dell'Atlético Madrid. Al di fuori delle competizioni confederali la squadra ha disputato inoltre una finale di Coppa Latina, persa contro il Milan nel 1956.

A livello nazionale è la terza squadra in Spagna per numero di titoli ufficiali vinti: 36. Nella bacheca del club figurano: 8 campionati, 24 Coppe del Re[1], 3 Supercoppe di Spagna e una Coppa Eva Duarte. Con 36 trofei ufficiali è la terza squadra più vincente in Spagna dietro Real Madrid (100) e Barcellona (94).

Il club è noto per la sua politica di tesseramento di soli giocatori baschi, di ascendenza del paese basco spagnolo o di quello francese, oppure ancora formatisi nelle giovanili di un club basco[2]. Tuttavia, per mantenere la sua internazionalità, l'Athletic conserva la "h" nel nome, a sottolinearne l'origine britannica – consuetudine temporaneamente abbandonata solo nel periodo franchista, in cui fu obbligata all'ispanizzazione del nome in "Atlético" – e tessera sovente allenatori non baschi. Nel 2010 un sondaggio della dirigenza del club condotto tra i tifosi circa la loro disponibilità al tesseramento di giocatori stranieri ebbe come risultato il 93% di risposte negative, confermando l'attaccamento dei tifosi alla nota tradizione del club. Un secondo sondaggio relativo alla possibilità di tesserare giocatori oriundi (stranieri di origini basche) ebbe come risultato il 57% di risposte affermative, ma solo se di prima generazione (con genitori o nonni baschi) oppure che fossero cresciuti nelle giovanili di squadre basche o con comprovata fede calcistica verso il club[3].

I giocatori dell'Athletic sono noti come Rojiblancos ("rosso-bianchi") dal colore delle loro uniformi di gioco, oppure los Leones perché lo stadio del club prende il nome da una chiesa limitrofa dedicata a Mamete di Cesarea, in spagnolo Mamés, santo protocristiano che, secondo la leggenda relativa alla sua canonizzazione, sarebbe stato dato in pasto ai leoni, i quali avrebbero, tuttavia, rifiutato di divorarlo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini del calcio a Bilbao[modifica | modifica wikitesto]

La storia dell'Athletic Club non può prescindere dalla situazione presente in Biscaglia alla fine del XIX secolo. Durante questo periodo nel porto di Bilbao giungevano numerose navi provenienti dal Regno Unito cariche di materie prime necessarie alla fiorente industria biscaglina. Insieme con le materie prime giungevano in Spagna anche numerosi tecnici e lavoratori inglesi, portando con loro la propria cultura. In un progetto di scambio culturale i giovani bilbaini della borghesia si recavano nel Regno Unito per studiare nei prestigiosi college inglesi, apprendendo così la cultura inglese.

Questo continuo interscambio culturale fece sì che si importasse in Biscaglia uno sport tipicamente inglese, il foot-ball, che si aggiunse agli sport baschi tipici della zona, che all'epoca erano gli unici conosciuti e praticati. La curiosità per questo nuovo sport presto si trasformò in passione e in breve tempo nacque la prima squadra cittadina, il Bilbao Foot-ball Club.

La nascita dell'Athletic Club nel 1898[modifica | modifica wikitesto]

L'Athletic vincitore della Copa del Rey 1903, edizione inaugurale del torneo, contro il Madrid.

Il diffondersi del nuovo sport non si fermò qui e presto divenne un fenomeno regionale tanto da far nascere, nel 1898, il primo club basco, l'Athletic Club. Nel febbraio del 1901 vennero redatte le regole di gestione del club che furono accettate e rese effettive l'11 giugno. Dopo aver ricevuto il permesso dal governo civile il club divenne effettivo il 5 settembre 1901 con 33 membri fondatori e un presidente, Luis Márquez Marmolejo.

Inizialmente ci fu rivalità con il già esistente Bilbao Foot-ball Club, ma poi le due società decisero di unirsi creando una formazione chiamata Bizkaia. Questa squadra vinse la prima coppa nazionale nel 1902 sconfiggendo il Barcelona per due reti a una.

Gli inizi della storia dell'Athletic Club sono fatti di vittorie. Infatti i primi anni della sua storia la squadra vince di nuovo il campionato spagnolo oltre ad altri tornei, come ad esempio la Coppa di Biscaglia, e numerose amichevoli. Una data storica è quella che vede per la prima volta i giocatori dell'Athletic Club vestirsi di rojiblanco, ovvero di rosso e bianco. Questa data è il 9 gennaio 1910 e questi colori accompagneranno il Club per sempre.

La nascita del San Mamés[modifica | modifica wikitesto]

Durante gli anni seguenti il calcio si diffonde a macchia d'olio e il numero di tifosi dell'Athletic aumenta vertiginosamente. Il presidente di quegli anni decide, quindi, di costruire uno stadio che possa ospitare le partite casalinghe del Club e una discreta parte di tifosi che volessero assistere alle partite. La zona prescelta è quella tra la Gran Via e l'asilo San Mamés. Il progetto del nuovo stadio fu affidato all'architetto Manuel María Smith e i lavori incominciarono il 20 gennaio 1913. L'impianto prevedeva 3500 posti a sedere e fu inaugurato il 21 agosto 1913 alla presenza del re Alfonso XIII. Gli venne dato il nome di San Mamés.

L'Athletic che vinse il campionato di Primera División 1930-1931

Dopo aver vinto la Coppa di Biscaglia per tre volte consecutive (di cui l'ultima nel 1916), l'Athletic cade in un periodo di disgrazia, dovuto anche allo scoppio della prima guerra mondiale che costrinse l'allenatore (di nazionalità inglese) ad abbandonare il Club per tornare in patria. L'arrivo di Frederick Pentland come nuovo allenatore dei rojiblancos nel 1922 porta, oltre a un periodo di successi, anche ad alcune innovazioni, come l'allenamento fisso quotidiano e il pagamento di uno stipendio per i giocatori che vestono la maglia dell'Athletic. La stagione 1928-29 vede nascere la prima lega spagnola formata da 10 squadre e il relativo primo campionato nazionale. Ad imporsi è il Barcellona, ma l'Athletic è la squadra che segna il maggior numero di gol. La seconda stagione vede l'Athletic fare la prima doppietta spagnola della storia: vince campionato (senza essere mai sconfitto) e coppa nazionale. La direzione di Pentland porta numerosi successi e vittorie di goleada, tra cui il record storico di più larga vittoria per 12-1 contro il Barcellona.

Dopo la guerra civile spagnola[modifica | modifica wikitesto]

Dopo tre anni senza gare ufficiali l'Athletic necessita di essere ricostruito da zero. Gli ultimi anni degli anni trenta sono, quindi, un periodo di transizione in cui viene lentamente costruita una grande squadra con acquisti come Zarra e Panizo. Nel 1941 un decreto governativo impedisce qualsiasi denominazione che non sia di lingua spagnola. Per questo motivo il nome della società passa da essere Athletic Club ad essere Atlético de Bilbao.

La stagione 1942-43 vede i rojiblancos tornare alla vittoria con un'altra doppietta, trionfando in campionato e in coppa. È la quinta vittoria in campionato e questo gli dà il diritto di conservare il trofeo. Fino al 1950, inoltre, l'Athletic vince altre 4 coppe. Durante il mondiale di Brasile del 1950 Zarra diventa un eroe nazionale dopo aver segnato il gol del definitivo 1-0 contro l'Inghilterra.

Gli anni cinquanta non iniziano molto bene per l'Athletic, anche a causa di continui cambi in panchina. Cambi che durarono fino all'ingaggio di Ferdinand Daučík, allenatore slovacco, famoso per la sua linea d'attacco, composta da Iriondo, Venancio, Zarra, Panizo e Gaínza. Grazie alla guida del nuovo allenatore l'Athletic vince in due anni due coppe e un campionato e partecipa, per la prima volta, nel 1956 a due diverse competizioni europee.

L'esordio in Europa[modifica | modifica wikitesto]

In qualità di campione di Spagna in carica, tra il 29 giugno e il 3 luglio 1956 L'Athletic disputa per la prima volta una competizione europea, la Coppa Latina, arrivando ad un passo dall'aggiudicarsi il trofeo: la squadra viene sconfitta per 3-1 dal Milan nell'ultimo atto.

Il 20 settembre 1956 gioca la sua prima partita nella neonata Coppa dei Campioni (antesignana dell'odierna Champions League). Dopo un prestigioso successo contro gli ungheresi della Honvéd, con l'incontro di ritorno disputato a Bruxelles invece che a Budapest per l'invasione dell'esercito sovietico successivo alla rivoluzione ungherese, viene eliminata ai quarti di finale dal Manchester Utd dopo il doppio confronto vinto in casa dall'Athletic per 5-3 e perso all'Old Trafford per 3-0. L'anno successivo vince un'altra coppa nazionale.

Nel 1962 viene tesserato colui che diventerà un'autentica bandiera per l'Athletic Club, José Ángel Iribar. Egli vestirà la maglia rojiblanco per 18 stagioni consecutive e concluderà la carriera nel club. Al 2012 è il giocatore dell'Athletic con più presenze all'attivo; in tutto sono 614, contando campionato e coppe, sia nazionali che europee. Il 28 aprile 1962 vengono inaugurate le illuminazione elettriche al San Mamés.

Gli anni sessanta e settanta sono poveri dal punto di vista delle competizioni. L'Athletic si afferma solo due volte nella coppa nazionale e non riesce a vincere nessun altro titolo. Dal punto di vista societario il 1973, a 75 anni dalla fondazione, avviene il primo congresso dei Peñas del Athletic, ovvero i supporter della squadra. Quattro anni più tardi l'Athletic si avvicina al suo più importante titolo in campo internazionale. Riesce, dopo aver sconfitto squadre come il Milan di Capello e Albertosi e il Barcellona di Cruijff, ad arrivare alla doppia finale di Coppa UEFA contro la Juventus. Perde a Torino per 1-0 e si impone al San Mamés per 2-1, ma la differenza delle reti segnate in trasferta è a favore dei bianconeri che si aggiudicano la coppa UEFA.

José Ángel Iribar, storica bandiera dell'Athletic, guida in campo i compagni di squadra a Torino, per la finale d'andata della Coppa UEFA 1976-1977 contro la Juventus.

Dopo la fine della stagione 1976-77 inizia un periodo poco brillante sia per il gioco, sia per i risultati poco edificanti. In campionato non ottiene più risultati degni di nota, in coppa si fa addirittura battere dal Castilla, filiale di segunda del Real Madrid e ottiene una sonora sconfitta per 7-1 al Camp Nou contro il Barcellona. Tutto questo prima del 1980, anno nel quale il San Mamés viene selezionato come uno degli stadi ospitanti le partite del mondiale di Spagna del 1982.

Oltre a questo, la stagione successiva diviene un'altra stagione chiave nella storia dei rojiblancos; la panchina viene affidata a Javier Clemente, precedentemente allenatore della squadra B. Egli rende il gioco dell'Athletic più appassionante e divertente e inoltre inserisce molti giovani nelle file della prima squadra che, con l'aiuto dei veterani già presenti, divengono essi stessi una colonna portante della squadra negli anni futuri. Il primo anno porta l'Athletic in quarta posizione, che gli vale un posto in Coppa UEFA.

Gli ultimi titoli negli anni ottanta[modifica | modifica wikitesto]

La stagione 1982-83 vede l'Athletic laurearsi, dopo 27 anni, campione di Spagna. Il campionato è segnato da una lotta serrata tra l'Athletic e il Real Madrid che si decide in favore dei baschi solo all'ultima giornata, quando i rojiblancos vincono a Las Palmas e il Real perde 1-0 a Valencia. Il titolo vinto porta nelle strade circa un milione di appassionati in tutta la Biscaglia per festeggiare il successo. La squadra percorre su una barca (battezzata Athletic) il fiume Nervión dove riceve il plauso dei tifosi posizionati su entrambe le sponde.

L'anno successivo l'Athletic bissa la vittoria in campionato, con l'aggiunta della conquista della coppa dopo aver sconfitto per 1-0 il Barcelona in finale. La partita è tristemente nota per lo scontro tra i giocatori a fine partita, tra i quali Maradona. Anche questa volta, la doppietta in campionato e coppa fa scatenare la festa in tutta la Biscaglia.

Anni novanta[modifica | modifica wikitesto]

Dopo queste due stagioni inizia un nuovo periodo di transizione in cui l'Athletic oltre a sfruttare il proprio vivaio, inizia anche ad acquistare giocatori da altri club, arrivando a pagare anche la cifra record di 300 milioni di peseta (nuovo record) per Lorenzo Juarros. La situazione non migliora e, dopo vari avvicendamenti in panchina, nel 1990 torna Clemente, il cui ritorno non restituisce al club i fasti di otto anni prima. Il tecnico è esonerato a metà stagione.

Dopo altri cambi di panchina giunge, nell'estate del 1992, il tedesco Jupp Heynckes, il quale "pesca" dal vivaio dell'Athletic nuovi giocatori da far esordire in prima squadra, tra i quali Julen Guerrero. La direzione del nuovo tecnico porta dei discreti risultati, come un ottavo posto e la qualificazione alla Coppa UEFA. Alla fine del suo contratto, però, decide di non rinnovare e lascia il club nel 1994.

La stagione successiva è una delle più difficili nella storia del club. Dopo l'acquisto (non senza polemiche) di Joseba Etxeberria dalla Real Sociedad per 55 milioni di pesetas, la squadra è costretta a lottare per non retrocedere, ottenendo la salvezza solo all'ultima giornata di campionato.

Dal 1996 al 2000 il tecnico è Luis Miguel Fernández. Durante la sua gestione l'Athletic acquista nuovi giocatori come Ismael Urzaiz, José Mari e Bixente Lizarazu. In generale anche l'Athletic diviene un club che si interessa nella compravendita dei giocatori come vuole il calcio moderno. L'unica differenza è la scelta di acquistare solo giocatori di scuola calcistica basca, ovvero tutti quelli che hanno iniziato la loro carriera giovanile in squadre di una delle sette province storiche di Euskal Herria, oppure giocatori di origini basche.

Nel 1998 l'Athletic Club festeggia il suo centenario con la qualificazione alla Champions League. Oltre che sul piano sportivo il centenario viene festeggiato in vari modi, tra i quali un concerto di Luciano Pavarotti al San Mamés, un'amichevole casalinga contro il Brasile e una carovana in viaggio per vari luoghi della Biscaglia. Le due stagioni successive, però, sono molto altalenanti e prive di successi, sia in campo nazionale che internazionale.

Anni duemila[modifica | modifica wikitesto]

Gli anni seguenti vedono il club posizionarsi sempre a metà classifica, senza più vincere titoli e con una sola qualificazione per la Coppa UEFA. Al di fuori dei risultati sportivi, un avvenimento importante accadde nel 2006. Nel settembre di quell'anno, infatti, per la prima volta nella storia del club è stata eletta una presidentessa donna: si tratta di Ana Urquijo Elorriaga, agente immobiliare di Bilbao e socia del club fin dal 1969. Rimane in carica fino al 12 luglio 2007, giorno in cui è eletto nuovo presidente Fernando García Macua.

Nell'estate tra la stagione 2007-08 e 2008-09 l'Atlethic firma per la prima volta in 110 anni di storia un contratto triennale (poi rinnovato) con uno sponsor, la compagnia petrolifera basca Petronor, che va a "sporcare" la maglia[4]. Nel 2009 l'Athletic, guidato dal tecnico Joaquín Caparrós, riesce ad ottenere il grande risultato di arrivare in finale di Coppa del Re contro il Barcellona, ma è battuto per 4-1, dopo l'inutile vantaggio siglato da Gaizka Toquero.

Anni duemiladieci[modifica | modifica wikitesto]

I tifosi dell'Athletic a Bucarest prima della finale di Europa League 2011-2012 contro l'Atlético Madrid
Un momento della sfida tra Deportivo de La Coruña e Athletic del campionato spagnolo 2016-2017

La stagione 2009-2010 inizia con due sconfitte (1-2 e 3-0) nelle due gare che assegnano la Supercoppa di Spagna contro il Barcellona. In questa annata iniziano ad affermarsi in prima squadra giocatori del vivaio come Iker Muniain, Óscar de Marcos, Mikel San José, Markel Susaeta e Ander Iturraspe. La squadra raggiunge i sedicesimi di finale di Europa League e conclude ottava in campionato. Al termine della stagione lasciano il club vari veterani, tra cui Joseba Etxeberria e Armando Ribeiro, che si ritirano dal calcio giocato, e Francisco Yeste e Iñaki Muñoz, partenti per la conclusione del contratto.

Nel 2010-2011 la squadra completa la sua crescita. Giovani promesse quali Borja Ekiza, Jon Aurtenetxe, Ibai Gómez e Igor Martínez si affermano come titolari. Il sesto posto in campionato, con 58 punti (gli stessi del Siviglia quinto e dell'Atlético Madrid settimo), garantisce il ritorno in Europa League per la stagione seguente. L'attaccante Fernando Llorente batte il proprio record di marcature nella Liga realizzando 18 gol, cifra che un calciatore dell'Athletic non raggiungeva dal 1994.

Nella stagione 2011-2012 la squadra basca, sotto la guida dell'argentino Marcelo Bielsa, ritorna a scrivere importanti pagine di storia, raggiungendo la finale sia di Copa del Rey (eliminando in semifinale la sorpresa Mirandés), che in Europa League. Nella competizione europea elimina fra gli altri il Manchester United, lo Schalke 04 e lo Sporting Lisbona, approdando dopo 35 anni in finale, nella quale viene sconfitto dai connazionali dell'Atletico Madrid di Diego Simeone per 3-0. Il 25 maggio 2012 l'Atlethic viene sconfitto per 3-0 anche nella finale di Coppa del Re dal Barcellona di Pep Guardiola.

La stagione 2012-2013 è meno brillante rispetto agli anni precedenti: la squadra si piazza al dodicesimo posto in campionato e rimane fuori dalle coppe europee. Nell'Europa League 2012-2013 è eliminato nella fase a gironi.

Nella stagione 2013-2014, con un sorprendente quarto posto in campionato, il Bilbao, guidato di nuovo da Ernesto Valverde, ottiene l'accesso ai preliminari di Champions League, ritornando così nella massima competizione europea dopo sedici anni. Il 27 agosto 2014 l'Athletic, grazie al pareggio esterno per 1-1 e al successo casalingo per 3-1 contro il Napoli, accede alla fase a gironi di Champions, che non riuscirà, però, a superare. Il terzo posto nel girone garantisce l'accesso ai sedicesimi di Europa League, dove la squadra basca è eliminata dal Torino, capace di vincere per 3-2 al San Mamés dopo aver pareggiato per 2-2 all'andata. La compagine biancorossa raggiunge inoltre la finale di Coppa del Re, persa per la terza volta con il Barcellona (3-1). La stagione si chiude con il ritiro dall'attività agonistica di Andoni Iraola, che lascia il club dopo dodici stagioni di militanza ininterrotta, con 510 partite disputate (quarto giocatore più presente di sempre con la maglia dell'Athletic).

Il 17 agosto 2015, dopo aver vinto la finale d'andata per 4-0 al San Mamés con tripletta di Aritz Aduriz (che sarà autore di 36 gol in stagione), l'Athletic torna a vincere un trofeo dopo trentuno anni, pareggiando 1-1 contro il Barcellona campione d'Europa e di Spagna in carica al Camp Nou nella finale di ritorno della Supercoppa di Spagna[5]. Nell'Europa League 2015-2016 la squadra è eliminata ai quarti di finale ai tiri di rigore dal Siviglia, poi vincitore del torneo. Nel campionato 2015-2016 si piazza quinta, accedendo all'Europa League dell'anno seguente. Valverde lascia la panchina alla fine della stagione 2016-2017, conclusa al settimo posto e con l'eliminazione ai sedicesimi di finale di Europa League.

José Ángel Ziganda, tecnico della squadra riserve, guida la compagine basca in una difficile stagione 2017-2018, conclusa al sedicesimo posto nella Liga dopo due eliminazioni nelle coppe. Particolarmente scioccante è quella contro il modesto Formentera nei sedicesimi di finale di Coppa del Re, mentre dall'Europa League il Bilbao esce agli ottavi di finale contro l'Olympique Marsiglia poi finalista del torneo.

Nell'estate del 2018 la panchina basca viene affidata ad Eduardo Berizzo. Dopo quattordici giornate, nel mese di dicembre, la dirigenza esonera il tecnico argentino, che ha ottenuto una sola vittoria, con la squadra che staziona in zona retrocessione. Gli subentra il tecnico della squadra riserve, Gaizka Garitano, con cui il rendimento della squadra migliora, tanto che nella prima settimana del 2019 la squadra si tira fuori dai bassifondi della classifica. La risalita prosegue fino ad aprile, con il raggiungimento del settimo posto, ma una sconfitta all'ultima giornata contro il Siviglia fa scivolare i baschi all'ottavo posto finale. Garitano ha raccolto comunque 43 punti in 24 giornate, uno dei migliori risultati nella storia del club.

Anni duemilaventi[modifica | modifica wikitesto]

Nella stagione 2020-2021 l'Athletic giunge a disputare due finali di Coppa del Re (quella 2019-2020 era stata posticipata di circa un anno), ma le perde entrambe, la prima contro la Real Sociedad (0-1) e la seconda (2020-2021) contro il Barcellona (0-4). Riesce comunque, nella stessa stagione, a vincere la Supercoppa di Spagna, battendo Real Madrid in semifinale (2-1) e Barcellona in finale (3-2 dopo i supplementari).

Nella stagione 2021-2022 l'Athletic sfiora il ritorno nelle coppe europee classificandosi ottavo, a quattro punti dal settimo posto, mentre in Coppa del Re il cammino si interrompe in semifinale per mano del Valencia, che perderà poi la finale del torneo. Nell'annata seguente viene confermato l'ottavo posto, ma in virtù della squalifica dell'Osasuna dalle competizioni europee il club basco viene in un primo momento ammesso alla Conference League e in Coppa del Re viene eliminato nuovamente in semifinale, questa volta dallo stesso Osasuna, che perderà poi la finale del torneo. Il 25 luglio, tuttavia, la UEFA riammette l'Osasuna alla Conference League, escludendo dunque, l'Athletic.

Nel 2023-2024 la squadra si aggiudica nuovamente la Coppa del Re dopo quarant'anni, battendo per 4-2 ai tiri di rigore il Maiorca dopo aver eliminato ai quarti di finale il Barcellona e in semifinale l'Atlético Madrid.

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Cronistoria dell'Athletic Club

Si gioca solo la coppa nazionale

  • 1901-1902 - Vincitore (come Club Vizcaya).
  • 1902-1903 - Vincitore (1º titolo).
  • 1903-1904 - Vincitore (2º titolo).
  • 1904-1905 - Finalista.
  • 1905-1906 - Finalista.
  • 1906-1907 - N/A
  • 1907-1908 - N/A-
  • 1908-1909 - Quarti di finale
  • 1909-1910 - Vincitore (3º titolo).
  • 1910-1911 - Vincitore (4º titolo).
  • 1911-1912 - N/A
  • 1912-1913 - Finalista.

Gioca nella coppa nazionale e nel campionato regionale Basco

  • 1913-1914 - Vincitore (5º titolo) - Vince il Campionato Basco (1º titolo).
  • 1914-1915 - Vincitore (6º titolo) - Vince il Campionato Basco (2º titolo).
  • 1915-1916 - Vincitore (7º titolo) - Vince il Campionato Basco (3º titolo).
  • 1919-1920 - Finalista - Vince il Campionato Basco (4º titolo).
  • 1920-1921 - Vincitore (8º titolo) - Vince il Campionato Basco (5º titolo).
  • 1921-1922 - N/A
  • 1922-1923 - Vincitore (9º titolo) - Vince il Campionato Basco (6º titolo).
  • 1923-1924 - Quarti di finale - Vince il Campionato Basco (7º titolo).
  • 1924-1925 - N/A
  • 1925-1926 - N/A - Vince il Campionato Basco (8º titolo).
  • 1926-1927 - N/A
  • 1927-1928 - N/A - Vince il Campionato Basco (9º titolo).

Vince il Campionato Basco (10º titolo).
Vince la Coppa del Rey (10º titolo).
Vince la Coppa del Rey (11º titolo).
Vince il Campionato Basco (11º titolo).
Vince la Coppa del Rey (12º titolo).
Vince il Campionato Basco (12º titolo).
Vince la Coppa del Rey (13º titolo).
Vince il Campionato Basco (13º titolo).
Vince il Campionato Basco (14º titolo).
  • 1934-1935 - 4º in Primera División.
  • 1935-1936 - Bandiera della Spagna Campione di Spagna (4º titolo).
  • 1936-1938 - Sospeso per la Guerra Civile.
  • 1938-1939 - Vince il Campionato Basco (15º titolo), titolo ottenuto dalla squadra riserve: il Bilbao Athletic.
  • 1939-1940 - 3º in Primera División - Vince il Campionato Basco (16º titolo).

Soppressione del campionato Basco

Finalista di Coppa del Rey.
Vince la Coppa del Rey (14º titolo).
Vince la Coppa del Rey (15º titolo).
Vince la Coppa del Rey (16º titolo).
Finalista di Coppa del Rey.
Vince la Coppa del Rey (17º titolo).
Vince la Coppa Eva Duarte (1º titolo).

Finalista di Coppa del Rey.
Vince la Coppa del Rey (18º titolo).
Vince la Coppa del Rey (19º titolo).
2º posto in Coppa Latina.
Eliminato nei quarti della Coppa dei Campioni
Vince la Coppa del Rey (20º titolo).

Finalista di Coppa del Rey.
Finalista di Coppa del Rey.
Vince la Coppa del Re (21º titolo).
Eliminato nel primo turno della Coppa delle Coppe

Eliminato nel secondo turno della Coppa UEFA
Vince la Coppa del Re (22º titolo).
Eliminato nel secondo turno della Coppa delle Coppe
Finalista di Coppa del Rey.
Finalista nella Coppa UEFA
Eliminato nel terzo turno della Coppa UEFA
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA

Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA
Finalista di Supercoppa di Spagna.
Eliminato nel secondo turno della Coppa dei Campioni
Vince la Coppa del Re (23º titolo).
Vince la Supercoppa di Spagna (1º titolo).
Eliminato nel primo turno della Coppa dei Campioni
Finalista di Coppa del Re.
Eliminato nel terzo turno della Coppa UEFA
Eliminato nel secondo turno della Coppa UEFA
Eliminato nel secondo turno della Coppa UEFA

Eliminato nel terzo turno della Coppa UEFA
Eliminato nel terzo turno della Coppa UEFA
Eliminato nella fase a gruppi della Champions League

Eliminato nel terzo turno della Coppa UEFA
Eliminato nel secondo turno della Coppa Intertoto
Finalista di Coppa del Re.
Finalista in Supercoppa di Spagna.
Eliminato nei sedicesimi della Europa League

Finalista in UEFA Europa League.
Finalista di Coppa del Re.
Eliminato nella fase a gironi della Europa League
Eliminato nei sedicesimi della Europa League
Eliminato nella fase a gruppi della Champions League
Finalista di Coppa del Re.
Eliminato nei quarti della Europa League
Vince la Supercoppa di Spagna (2º titolo).
Eliminato negli ottavi della Europa League
Finalista di Coppa del Re.
Finalista di Coppa del Re.
Vince la Supercoppa di Spagna (3º titolo)
Finalista in Supercoppa di Spagna.
Vince la Coppa del Re (24º titolo).

Colori e simboli[modifica | modifica wikitesto]

Colori[modifica | modifica wikitesto]

La divisa da trasferta che riprende i colori della Ikurrina, la bandiera basca.

Originariamente, la maglia dell'Athletic Club era bianca e blu. Nel 1910 adottarono i colori rosso e bianco. Non si sa con esattezza quale fosse il motivo, ma ci sono tre ipotesi: la prima vuole che abbiano adottato la combinazione di colori della squadra del Southampton, cioè maglia a strisce verticali rosse e bianche, pantaloncini neri e calzettoni bianco-rossi, in quanto i fondatori britannici provenivano principalmente da questa città[6]; la seconda vuole che alcuni membri dell'Athletic Club furono mandati in Inghilterra per comprare le maglie bianco-blu, ma, non trovandole, abbiano ripiegato sulle maglie rosso-bianche; la terza vuole che la combinazione di strisce rosso-bianche fosse la più economica di tutte, poiché era la stessa usata per foderare i materassi.

L'unica cosa certa è che fu l'Atlético de Madrid, squadra fondata da studenti baschi emigrati a Madrid, a cambiare per prima dalla combinazione bianco-blu alla combinazione rosso-bianca e per questo furono soprannominati Los Colchoneros (I fabbricanti di materassi).

L'Athletic Club è stata una delle poche squadre che non ha avuto il logo di uno sponsor sulla sua maglietta fino al 2008. L'unica eccezione era stata fatta per la Coppa UEFA 2004-05, durante la quale sulle magliette venne scritta la parola EUSKADI, in verde, per sponsorizzare il governo basco. L'UEFA impose, però, che la maglia fosse usata anche in una competizione nazionale e quindi l'Athletic Club la sfoggiò anche per la Copa del Rey, in modo da mantenere immacolata la maglia della Liga[7].

Nel 2001 l'Athletic Club fonda un proprio marchio, la Marca Athletic. Fino alla stagione 2008-09 i baschi indossano i vestiti e le divise da gioco di tale marchio, ma nel febbraio 2009 la dirigenza firma un contratto con la marca inglese Umbro per la fornitura di divise da gioco e vestiario per le stagioni seguenti. La Marca Athletic veste comunque alcune squadre basche di categorie inferiori e continua a produrre merchandising dell'Athletic.

Fece discutere una divisa del 2005, disegnata dall'artista Dario Urzay, composta da singolari macchie rosse. La divisa, non particolarmente apprezzata e decisamente eccentrica oltre che lontana dalle maglie storiche del club, fu ironicamente appellata maglia ketchup ed è considerata una delle peggiori mai viste nei campi di calcio[8]. Nonostante ciò, la maglia è stata molto ben considerata dalle persone legate al mondo dell'arte e, come tale, fa parte della collezione ARTIUM (Vitoria-Gasteiz), dove è stata esposta nel 2009.

L'Athletic come maglie di trasferta ebbe tra vari colori una blu (usata tradizionalmente negli anni 70-inizi degli anni 90), una metà bianca e metà blu, ricordando la prima maglia della società, una rossa (indossata nel 1989), una nera negli anni 2000 e attualmente una verde con dettagli rossi e bianchi, a ricordare la Ikurrina.

Simboli ufficiali[modifica | modifica wikitesto]

Inno[modifica | modifica wikitesto]

L'inno dell'Athletic Club è stato composto nel 1983 dal maestro Feliciano Beobide, con riadattamento di Carmelo Bernaola. Il testo è interamente in basco, a differenza dei precedenti inni risalenti al 1913 ed al 1950 il cui testo era in spagnolo. Il testo è stato scritto da Juan Antón Zubikarai[9].

L'inno originale è stato eseguito dal coro della ABAO (Asociación Bilbaina de Amigos de la Ópera - Associazione Bilbaina degli Amici dell'Opera)[10] È stata anche incisa una versione punk rock dal gruppo M.C.D.

Strutture[modifica | modifica wikitesto]

Stadio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Estadio de San Mamés (1913) ed Estadio de San Mamés (2013).
Il vecchio San Mamés

L'Athletic Club disputò le sue partite interne allo Stadio San Mamés. La prima pietra fu posta il 20 gennaio 1913 e fu successivamente inaugurato il 21 agosto dello stesso anno in una partita contro il Racing de Irún. Pichichi fu il primo giocatore a segnare un gol al San Mamés. Su questo campo, l'8 febbraio 1931, l'Athletic Bilbao guidato da mister Pentland riuscì ad imporsi sul Barcellona per 12-1, di fatto la vittoria più ampia della Liga spagnola. Nella stessa partita, l'attaccante basco Bata realizzò 7 reti, stabilendo un altro record.

Lo stadio subì diverse ristrutturazioni volte ad aumentarne la capienza e coprire gli spalti, per esempio tra febbraio 1952 e marzo 1953 sulla tribuna principale è stata installata una struttura metallica che ha permesso la rimozione delle colonne, con un conseguente miglioramento della visibilità. Inoltre, subì pesanti opere di ristrutturazione in vista del Campionato mondiale di calcio 1982.

Nel 1997 sono state eliminate le barriere che separavano il pubblico dal campo e sono stati rimossi i posti in piedi, per soddisfare le norme imposte dalla UEFA. La capacità è stata così ridotta a 40.000 posti. Il 6 dicembre 2012 si è disputata l'ultima gara europea al San Mamés, contro lo Sparta Praga, valida per l'Europa League. L'ultima partita di campionato, ha visto invece i baschi fronteggiare il Levante, il 26 maggio 2013.

L'impianto è stato demolito nel giugno dello stesso anno. A fianco è stata costruita la nuova casa dell'Athletic, che porta lo stesso nome del precedente impianto, ma viene identificato come San Mamés. I lavori avevano precedentemente avuto inizio tra la fine del 2009 e l'inizio del 2010, per essere completati nel 2013. A livello europeo, risulta essere uno stadio a 5 stelle UEFA, avente una capienza di 53.289 posti. La prima partita disputata nel nuovo stadio è data 16 settembre 2013. I baschi vinsero di misura contro il Celta Vigo.

Il nuovo San Mamés.

Centro di allenamento[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Impianti di Lezama.

Le due squadre "riserve" e le formazioni della cantera, hanno come quartier generale il centro tecnico di Lezama, situato nel municipio di Lezama, nella provincia di Biscaglia, a meno di quindici chilometri dalla città di Bilbao.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Organigramma societario[modifica | modifica wikitesto]

Dati ricavati dal sito ufficiale del club.[11]

Staff dell'area amministrativa
  • Bandiera della Spagna Jon Uriarte - Presidente
  • Bandiera della Spagna Koldo Asua - Responsabile sociale
  • Bandiera della Spagna José María Amorrortu - Direzione sportiva
  • Bandiera della Spagna Aitor Larrazabal - Direzione sportiva
  • Bandiera della Spagna José Ángel Pereda[12] - Coordinatore dei team manager
  • Bandiera della Spagna Lander Hernández - Addetto alla pianificazione
  • Bandiera della Spagna Fernando Quintanilla - Area calcio in Biscaglia
  • Bandiera della Spagna María Ruiz de Oña - Area sviluppo personale e professionale
  • Bandiera della Spagna Santi Urkiaga - Addetto alle strutture
Area organizzativa
  • Bandiera della Spagna Javier Arkotxa[12] - Team manager
Area comunicazione
  • Bandiera della Spagna Blas Ziarreta - Area utenza
  • Bandiera della Spagna Iñigo Lizarralde - Area utenza

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Di seguito gli sponsor tecnici dell'Athletic Bilbao.

Cronologia degli sponsor tecnici

Settore giovanile[modifica | modifica wikitesto]

Il settore giovanile, soprannominato cantera, è composto da quattro squadre maschili che prendono parte ai campionati delle categorie Alevines, 11 e 12 anni, degli Infantiles, 13 e 14 anni, dei Cadetes, 15 e 16 anni, e dei Juveniles, 17 e 18 anni. Alle ultime due categorie l'Athletic Club partecipa con due formazioni per campionato.

Allenatori e presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito l'elenco cronologico degli allenatori dell'Athletic Bilbao.[13]

Allenatori

Di seguito l'elenco cronologico dei presidenti dell'Athletic Bilbao.[14]

Presidenti

Calciatori[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori dell'Athletic Club.
Lo spagnolo Fernando Llorente, campione del mondo 2010 e d'Europa 2012 durante la militanza a Bilbao

Vincitori di titoli[modifica | modifica wikitesto]

Campioni del mondo
Campioni d'Europa

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Palmarès dell'Athletic Club.

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

1929-1930, 1930-1931, 1933-1934, 1935-1936, 1942-1943, 1955-1956, 1982-1983, 1983-1984
(1901-1902)[1], 1902-1903, 1903-1904, 1909-10, 1910-1911, 1913-1914, 1914-1915, 1915-1916, 1920-1921, 1922-1923, 1929-1930, 1930-1931, 1931-1932, 1932-1933, 1942-1943, 1943-1944, 1944-1945, 1949-1950, 1954-1955, 1955-1956, 1957-1958, 1968-1969, 1972-1973, 1983-1984, 2023-2024
1984[15], 2015, 2021
1950
1902[16]

Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

1967

Competizioni regionali[modifica | modifica wikitesto]

1913-1914, 1914-1915, 1915-1916, 1919-1920, 1920-1921, 1922-1923, 1923-1924, 1925-1926, 1927-1928, 1928-1929, 1930-1931, 1931-1932, 1932-1933, 1933-1934, 1938-1939[17], 1939-1940
1934

Competizioni giovanili[modifica | modifica wikitesto]

1988-1989, 1991-1992

Squadra femminile[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

2002-2003, 2003-2004, 2004-2005, 2006-2007, 2015-2016

Statistiche e record[modifica | modifica wikitesto]

Partecipazione ai campionati e ai tornei internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Campionati nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Dalla stagione 1928-1929 alla 2022-2023 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai campionati nazionali:

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Primera División 93 1928-1929 2023-2024 93

Partecipazioni alle coppe nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Dati aggiornati alla fine della stagione 2017/18.

Tornei internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Alla stagione 2022-2023 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai tornei internazionali[18]:

Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione
Coppa dei Campioni/UEFA Champions League 5 1956-1957 2014-2015
Coppa delle Coppe 2 1969-1970 1973-1974
Coppa UEFA/UEFA Europa League 18 1971-1972 2017-2018
Coppa Intertoto 1 2005

Altri tornei internazionali[modifica | modifica wikitesto]

  • Partecipazioni alla Coppa delle Fiere: 5 (miglior risultato: quarti di finale)
  • Partecipazioni alla Coppa Latina: 1 (miglior risultato: secondo posto)

Statistiche di squadra[modifica | modifica wikitesto]

Partite
Nella Liga
  • Miglior vittoria in casa
    Athletic Club - Barcelona (1930/31)
    12 - 1
  • Miglior vittoria in trasferta
    Osasuna - Athletic Club (1958/59)
    1 - 8
  • Peggior sconfitta in casa
    Athletic Club - Barcelona (1990/91)
    0 - 6
  • Peggior sconfitta in trasferta
    Barcelona - Athletic Club (2000/01)
    7 - 0

Nella Coppa di Spagna

Nelle competizioni europee

Campionati
Campionati disputati
  • Campionati in Primera División
    92 (tutti)

Piazzamenti

Gol

  • Maggior numero di gol segnati in Primera División
    88 in 30 partite (1950/51)
  • Minor numero di gol subiti in Primera División
    20 in 30 partite (1969/70)

Punti

  • Maggior numero di punti in classifica
    70 in 38 partite (2013/14) - 3 punti a vittoria
  • Minor numero di punti in classifica
    20 in 18 partite (1928/29) - 2 punti a vittoria

Statistiche nelle competizioni UEFA[modifica | modifica wikitesto]

A livello internazionale la miglior vittoria è il 7-1 esterno ottenuto contro lo Standard Liegi nella fase a gruppi della Coppa UEFA 2004-2005, mentre la peggior sconfitta è rappresentata dal 5-1 subito contro la Juventus nei sedicesimi della Coppa UEFA 1988-1989[18].

Tabella aggiornata alla fine della stagione 2019-2020.

Competizione Partecipazioni G V N P RF RS
UEFA Champions League 5 28 10 8 10 22 22
Coppa delle Coppe 2 6 2 2 2 6 9
Coppa UEFA/UEFA Europa League 18 135 64 24 47 221 173
Coppa delle Fiere 5 26 15 4 9 36 30
Coppa Intertoto 1 2 1 0 1 1 1

Statistiche individuali[modifica | modifica wikitesto]

Il giocatore con più presenze nelle competizioni europee è Markel Susaeta a quota 75, mentre il miglior marcatore è Aritz Aduriz con 34 gol[18].

Statistiche aggiornate al 12 febbraio 2024.[19]

In grassetto i giocatori ancora in attività.

Vincitori trofeo Pichichi
Vincitori trofeo Zamora
Vincitori trofeo Zarra

Tifoseria[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Tifosi dell'Athletic

L'Athletic conta 44 117 soci e 429 club ufficiali.[23][24] La tifoseria dell'Athletic, conosciuta anche come «la afición de San Mamés», è famosa in Spagna per il grande ambiente del suo stadio, specialmente nelle partite importanti. La tradizione vuole che durante il periodo antecedente a partite particolarmente importanti, i cittadini di Bilbao e della sua provincia adornino i propri balconi, le vetrine dei negozi, i bar e gli altri esercizi commerciali con bandiere e oggetti aventi i colori biancorossi.[25][26][27]

È molto comune che la tifoseria si riunisca in massa per sostenere la squadra prima di una partita di grande importanza, come ad esempio successo prima degli ottavi di finale dell'Europa League-2012 contro il Manchester United o prima della semifinale di Copa del Rey nel 2009 contro il Siviglia, quando centinaia di sostenitori baschi aspettarono la partenza in autobus che avrebbe condotto la squadra allo stadio.[28][29] Nel marzo 2012, ben 8.000 tifosi hanno seguito la squadra a Manchester per assistere alla gara valida per gli ottavi di finale di Europa League, stabilendo così un primato.[30]

Nel tempo, la tifoseria dell'Athletic ha ricevuto segni di stima da molti personaggi del mondo del calcio, come ad esempio l'ex portiere Andoni Zubizarreta o il presidente del Barcellona Sandro Rosell.[31][32][33] Anche il cantante Manu Chao, nel videoclip della canzone Mr Bobby, appare con una maglia dell'Athletic. Inoltre la tifoseria basca venne premiata dal quotidiano Marca come miglior tifoseria della stagione 2010-2011.[34]

Gemellaggi e rivalità[modifica | modifica wikitesto]

Il Real Madrid, il Barcellona e la Real Sociedad sono le rivali storiche dell'Athletic. Con le prime due soprattutto si è contesa molti campionati e coppe, tanto che i loro incroci sono considerati un classico nella Liga. Con la Real Sociedad esiste una rivalità particolare: quando le due si incontrano disputano il Derby Vasco; esiste una certa rivalità anche con Osasuna e Deportivo Alavés. È inoltre nato nel 2015 un gemellaggio con i tifosi del Torino in occasione della gara di ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League, incontro vinto dai granata al San Mamés per 3 a 2 dopo il 2 a 2 allo Stadio Olimpico Grande Torino.

Organico[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Athletic Club 2023-2024.

Rosa 2023-2024[modifica | modifica wikitesto]

Rosa e numerazione sono aggiornate al 28 luglio 2023.[35]

N. Ruolo Calciatore
1 Bandiera della Spagna P Unai Simón
3 Bandiera della Spagna D Dani Vivian
4 Bandiera della Spagna D Aitor Paredes
5 Bandiera della Spagna D Yeray Álvarez
6 Bandiera della Spagna C Mikel Vesga
7 Bandiera della Spagna A Álex Berenguer
8 Bandiera della Spagna C Oihan Sancet
9 Bandiera del Ghana A Iñaki Williams
10 Bandiera della Spagna A Iker Muniain (capitano)
11 Bandiera della Spagna A Nico Williams
12 Bandiera della Spagna A Gorka Guruzeta
13 Bandiera della Spagna P Julen Agirrezabala
14 Bandiera della Spagna C Dani García
N. Ruolo Calciatore
15 Bandiera della Spagna D Iñigo Lekue
16 Bandiera della Spagna C Iñigo Ruiz de Galarreta
17 Bandiera della Spagna D Yuri Berchiche
18 Bandiera della Spagna D Óscar de Marcos
19 Bandiera della Spagna D Imanol García de Albéniz
20 Bandiera della Spagna A Asier Villalibre
21 Bandiera della Spagna C Ander Herrera
22 Bandiera della Spagna A Raúl García
23 Bandiera della Spagna C Peru Nolaskoain
24 Bandiera della Spagna C Beñat Prados
29 Bandiera della Spagna A Malcom Adu Ares
30 Bandiera della Spagna C Unai Gómez

Staff tecnico[modifica | modifica wikitesto]

Dal sito ufficiale del club.[36]

Staff dell'area tecnica
Area tecnica
  • Bandiera della Spagna Andoni Imaz - Direttore sportivo
  • Bandiera della Spagna Ernesto Valverde - Allenatore
  • Bandiera della Spagna Alberto Iglesias Villar - Allenatore in seconda
  • Bandiera della Spagna Vicen Gómez[11] - Preparazione specifica
  • Bandiera della Spagna Aitor Iru - Preparatore dei portieri
  • Bandiera della Russia Alexander Sergej Makarovski - Preparatore atletico
  • Bandiera della Spagna Xabier Clemente - Preparatore atletico
  • Bandiera della Spagna Eduardo Estibariz[11] - Analista allenamenti
  • Bandiera della Spagna Iñaki Azkarraga[11] - Responsabile relazioni con i giocatori
  • Bandiera della Spagna Iker López - Addetto al campo
  • Bandiera della Spagna Txetxu Gallego - Magazziniere
  • Bandiera della Spagna Jon Eskalza - Magazziniere
Area sanitaria
  • Bandiera della Spagna Josean Lekue - Responsabile settore medico
  • Bandiera della Spagna Paco Angulo - Responsabile settore medico
  • Bandiera della Spagna Juanma Santisteban - Medico sociale
  • Bandiera della Spagna Gontzal Beitia - Medico sociale
  • Bandiera della Spagna Josean Lekue - Infermiere
  • Bandiera della Spagna Paco Angulo - Infermiere
  • Bandiera della Spagna Isusko Ortuzar - Infermiere
  • Bandiera della Spagna Jesús López - Infermiere
  • Bandiera della Spagna Juan Manuel Ipiña - Fisioterapista
  • Bandiera della Spagna Beñat Azula - Fisioterapista
  • Bandiera della Spagna Isusko Ortuzar - Fisioterapista
  • Bandiera della Spagna Juan Manuel Ipiña[36] - Massaggiatore
  • Bandiera della Spagna Kepa Galardi[36] - Podologo

Squadre affiliate[modifica | modifica wikitesto]

Bilbao Athletic[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Bilbao Athletic.

Il Bilbao Athletic è la più importante delle squadre affiliate all'Athletic Club. Affonda le sue radici nel periodo post-guerra civile spagnola, ma la squadra moderna è stata fondata nel 1964. Squadra di categoria inferiore, rappresenta un trampolino di lancio per i giocatori provenienti dalla cantera basca. Molti sono i nomi importanti passati per questa squadra, per esempio Julio Salinas e Julen Guerrero tra i giocatori e Javier Clemente, José Ángel Iribar e Rafa Iriondo tra gli allenatori. Ha militato nella Segunda División B, corrispondente al terzo livello del calcio spagnolo.

Baskonia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Club Deportivo Baskonia.

Il Baskonia è, a livello d'importanza, la seconda squadra affiliata all'Athletic Club. Rappresenta spesso il primo gradino per i giovani che emergono dalla cantera, da cui poi passare al livello successivo rappresentato dal Bilbao Athletic. Ha militato nella Tercera División, quarto livello del campionato spagnolo.

Squadra femminile[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Athletic Club Emakumeen Futbol Taldea.

L'Athletic Club Emakumeen Futbol Taldea è la sezione femminile del club. Fondata nel 2002 in seguito alla fusione con il Leioa EFT, nella stagione 2013-2014 gioca nella Superliga Femenina, il massimo campionato del calcio femminile spagnolo. È la squadra più titolata, con quattro campionati vinti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c La Coppa del 1902 fu vinta dal Club Vizcaya, una squadra composta da elementi dell'Athletic Club e del Bilbao FC, che solo in seguito si fusero a formare il club. La coppa è custodita nel museo dell'Athletic Club, che l'annovera nelle sue vittorie, come riportato nel palmarès dell'Athletic Club sul sito ufficiale (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2007)., ma non è riconosciuta né dalla lega calcio spagnola né dalla federcalcio spagnola.
  2. ^ La squadra in cui possono giocare solo calciatori baschi, in il Post, 9 agosto 2018. URL consultato il 9 agosto 2018.
  3. ^ (ES) Sólo el 7% de los socios es partidario de cambiar la filosofía del Athletic, in el Mundo, 26 marzo 2010. URL consultato il 17 dicembre 2018.
  4. ^ Anche il Bilbao crolla, la maglia avrà lo sponsor su gazzetta.it.
  5. ^ Niente remuntada per il Barcellona, la Supercopa de España è dell'Athletic Club (video), su spaziocalcio.it, 18 agosto 2015.
  6. ^ (ESEU) Camisetas inglesas (PDF), in ATHLETIC, Atletic Club, gennaio 2009, p. 32. URL consultato il 4 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2010).
  7. ^ Anche l'Athletic si arrende allo sponsor.
  8. ^ 10 of the worst...football kits - Extratime - ESPN Soccernet[collegamento interrotto].
  9. ^ L'inno ufficiale sul sito dell'Athletic Club, da cui è possibile prelevarlo in formato mp3 e RealAudio, in versione cantata o eseguita al pianoforte e la sua partitura, su athletic-club.net. URL consultato il 18 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
  10. ^ Sito ufficiale. Abao.org
  11. ^ a b c d (ES) Lezama, su athletic-club.net. URL consultato il 1º agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2014).
  12. ^ a b (ES) Los delegados, su athletic-club.net. URL consultato il 1º agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2013).
  13. ^ (EN) Allenatori, su athletic-club.eus. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  14. ^ (ES) Presidenti, su athletic-club.eus. URL consultato il 16 dicembre 2018.
  15. ^ Vittoria automatica del trofeo avendo vinto sia la Liga che la Coppa del Re.
  16. ^ La squadra vincitrice, il Club Vizcaya, era una selezione composta da elementi dell'Athletic Club e del Bilbao FC, i due sodalizi che all'epoca erano attivi a Bilbao. Questi poi si fusero, andando a formare l'attuale Athletic Club, ma nel 1902 erano due società distinte. L'Athletic Club annovera questa coppa tra i suoi trofei ma la RFEF non riconosce l'Athletic Club come vincitore della manifestazione
  17. ^ Il campionato venne vinto dalla Squadra riserve dell'Athletic. il Bilbao Athletic.
  18. ^ a b c Athletic Club, su it.uefa.com. URL consultato il 4 marzo 2019.
  19. ^ (ES) Estadísticas de nuestra historia | Athletic Club Website Oficial, su athletic-club.eus. URL consultato il 9 dicembre 2018.
  20. ^ PLAYER RANKING - Most Appearances, su athletic-club.eus.
  21. ^ a b Compresi i campionati regionali nel periodo della guerra civile.
  22. ^ PLAYER RANKING - Scorers, su athletic-club.eus.
  23. ^ Ingreso de los “Barria” en el Registro de Socios/as, su athletic-club.net, Athletic Club, 11 agosto 2014. URL consultato l'11 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2013).
  24. ^ Peñas oficiales del Athletic Club, su athletic-club.net, Athletic Club. URL consultato l'11 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2013).
  25. ^ Bilbao se engalana para la semifinal de la Copa, su canalathletic.com, El Correo, 27 febbraio 2009. URL consultato l'11 settembre 2011.
  26. ^ ¡Saca tu Athletic!-Fotos, su athletic-club.net, Athletic Club. URL consultato il 27 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2009).
  27. ^ La afición del Athletic responderá al choque de Copa, su marca.com, Marca. URL consultato il 22 febbraio 2015.
  28. ^ La afición arropa a los leones, su eitb.com, EITB, 15 marzo 2012. URL consultato il 19 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2013).
  29. ^ La afición se vuelca con el Athletic antes del partido, su canalathletic.com, El Correo, 5 gennaio 2011. URL consultato il 19 marzo 2012.
  30. ^ Éxodo bilbaíno a Manchester, su marca.com, Marca, 5 marzo 2012. URL consultato il 19 marzo 2012.
  31. ^ Zubizarreta: "San Mamés en Copa es pura pasión", su lavanguardia.com, La Vanguardia, 4 gennaio 2010. URL consultato l'11 settembre 2011.
  32. ^ «Rosell llegó a emocionarse con el ambiente de San Mamés», su canalathletic.com, El Correo, 7 gennaio 2010. URL consultato l'11 settembre 2011.
  33. ^ Los privilegiados de San Mamés, su canalathletic.com, El Correo, 10 maggio 2011. URL consultato l'11 settembre 2011.
  34. ^ El Athletic, campeón de la Liga de las Aficiones, su marca.com, Marca, 1º giugno 2011. URL consultato l'11 settembre 2011.
  35. ^ ATHLETIC CLUB 2017-18, su athletic-club.eus, athletic-club.net. URL consultato il 21 agosto 2017.
  36. ^ a b c (ES) CUERPO TÉCNICO 2013-14, su athletic-club.net. URL consultato il 31 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2013).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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