Atlantic Records

Atlantic Records
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StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Fondazione1947
Fondata da
Sede principaleNew York
GruppoWarner Music Group
Settoreetichetta discografica
Sito webwww.atlanticrecords.com

Atlantic Records (o Atlantic Recording Corporation) è un'etichetta discografica fondata nel 1947 da Ahmet Ertegün e Herb Abramson.

Storia dell'etichetta[modifica | modifica wikitesto]

Nei primi anni cinquanta ad Ertegun e Abramson si unì Jerry Wexler. Nata come casa discografica indipendente, negli anni sessanta entrò a far parte delle major del business del jazz e della musica pop. Tom Dowd era a capo del settore tecnico.

Dalla sua nascita, la Atlantic ha dato vita a numerose sotto-etichette. Fra le più celebri si può ricordare la Atco Records (creata nel 1955 da Herb Abramson). La Spark Records (per cui incidevano Jerry Leiber e Mike Stoller) fu acquisita nel novembre del 1955. Altre etichette che fanno capo alla Atlantic sono Lava Records e 143 Records. Nel 1960, grazie a Wexler, l'Atlantic iniziò a distribuire le produzioni della casa discografica di Memphis Stax Records. Il rapporto con la Stax finì nel 1968.

Nel 1967, la Atlantic fu acquisita da Warner Bros. Attualmente fa parte del Warner Music Group.

Nel 2004 Atlantic Records e Elektra Records si uniscono formando la Atlantic Records Group[1].

La sede si trova in Paramount Plaza, al 1633 Broadway.

La Atlantic in Italia[modifica | modifica wikitesto]

In Italia la Atlantic è stata presente, come marchio, sin dagli anni '60, appoggiandosi prima alla SAAR poi alla Ri-Fi che in seguito cedette il passo alla Dischi Ricordi; dal 1975, con la nascita della WEA Italiana, con uffici a Milano, si affida ad essa.

Tra i principali artisti dell'etichetta ricordiamo Pino Presti, il gruppo di rock progressivo dei Jumbo, quello di jazz-rock degli Agorà, i fratelli La Bionda sotto lo pseudonimo Disco Ettore e Don Backy.

Artisti[modifica | modifica wikitesto]

Lista parziale

Attuali[modifica | modifica wikitesto]

Precedenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sutel, Seth; Veiga, Alex. "Warner Music Slashes Jobs, Ousts Bigwigs". The Washington Post (AP), March 2, 2004

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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