Ausonio di Angoulême

Sant'Ausonio
Vetrata della chiesa di Deviat (Charente) raffigurante sant'Ausonio
 

Vescovo di Angoulême

 
MorteAngoulême, IV secolo
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazionepre canonizzazione
Ricorrenza22 maggio

Ausonio (... – Angoulême, IV secolo) è considerato il protovescovo della diocesi di Angoulême, probabilmente nel IV secolo[1], è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Il più antico catalogo episcopale di Angoulême, risalente al X secolo, pone Ausonio come primo vescovo della diocesi, seguito da un anonimo, il cui nome è stato cancellato nella pergamena originale, e da Aptonio. Storicamente sono documentati altri due vescovi tra Ausonio e Aptonio, assenti nel catalogo, ossia Dinamio e Lupicino.[2] La più antica testimonianza liturgica relativa a Ausonio risale alla fine del X secolo e agli inizi dell'XI secolo, epoca in cui è documentata l'esistenza di una basilica, alle porte della città di Angoulême, dedicata ai santi Ausonio, Aptonio e Cesario.[3]

Di sant'Ausonio esiste una Vita leggendaria e piena di dati anacronistici, databile al XII secolo, secondo la quale Ausonio e Aptonio erano due fratelli gemelli, nati nel territorio di Saintes, battezzati da san Marziale di Limoges in occasione di un suo viaggio nel territorio; negli anni successivi Marziale incaricò i due fratelli dell'evangelizzazione della regione di Angoulême, e in seguito consacrò Ausonio primo vescovo della città; questi fu massacrato dai Vandali a cui aveva aperto le porte della città, e a lui succedette il fratello Aptonio.[4] Nella vita di sant'Ausonio scritta da François Corlaeus nel 1576 il capo dei vandali che uccisero il santo si chiamava Croco.[5]

L'odierno Martirologio Romano, riformato a norma dei decreti del concilio Vaticano II, ricorda il santo vescovo il 22 maggio con queste parole:[6]

«Ad Angoulême sempre in Aquitania, sant'Ausonio, ritenuto primo vescovo di questa città.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Duchesne, Faste episcopaux, p. 67.
  2. ^ Duchesne, Faste episcopaux, pp. 64, 67.
  3. ^ Duchesne, Faste episcopaux, pp. 64, 135.
  4. ^ Duchesne, Faste episcopaux, p. 136.
  5. ^ (FR) Gustave Bardy, Recherches sur un cycle hagiographique. Les martyrs de Chrocus, in «Revue d'histoire de l'Église de France», tome 21, n°90, 1935, pp. 14-15.
  6. ^ Martirologio Romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2004, p. 415.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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