Baccio Gorini

Madonna della Misericordia, nella pinacoteca di Ploaghe

Baccio Gorini (Firenze, 1573Florinas, 1628) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fu attivo prima a Firenze, poi a Pisa, Gambassi Terme e in Sardegna a partire dal 1604 circa, forse a Florinas dove si sposò e morì verso il 1628[1].

Contrariamente a quanto asserito in G. Ruiu[2], Baccio Gorini non è identificabile con il “Baccio di Sandro di Baccino Gorini” nato a Firenze il 23 febbraio 1569 (1570, in stile comune), poiché, come emerge dalla consultazione diretta dei documenti dell'Accademia fiorentina del Disegno (alla quale Baccio si iscrisse nel 1596)[3] il padre di Baccio Gorini si chiamava Tommaso[4]. Senza questo collegamento molti studiosi dell'artista penserebbero ancora che egli giunse in Sardegna come esule nel 1588.

Baccio Gorini, che in realtà si chiamava Bartolomeo (Baccio è un diminutivo di Bartolomeo comunissimo a Firenze), nacque a Firenze nel 1573[5], dal quale emerge inoltre che il cognome Gorini derivò a questo ramo della famiglia (che non fu imparentato con quello del funzionario mediceo Lattanzio Gorini) dal bisnonno del pittore, di nome Goro, che tra l'altro non aveva nulla a che fare con il paese di Gambassi. Inoltre il Tommaso Gorini che lavorò in Casentino[6], e che il Ruiu suppone essere figlio di Baccio, in realtà non lo fu, poiché, come si ricava sempre dai documenti accademici e dal testo dello Zangheri, il padre di questi si chiamava Alfonso. Tutt'al più potrebbe esser stato quindi un suo nipote. I suoi dipinti sono stati reperiti sia in Toscana (Gambassi Terme, Cerreto Guidi), che in Sardegna (Codrongianos, Ploaghe, Sassari).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il primo contributo essenziale sull'artista è contenuto in M.G. Scano, "Storia dell'arte in Sardegna. Pittura e scultura del '600 e del '700", Nuoro 1991, pp. 35-40.
  2. ^ Nuove aggiunte documentali a Baccio Gorini Pittore fiorentino nella Sardegna tardo manierista (in Istituto Giulio Cossu, Call for Papers del 12 settembre 213, n. 8)
  3. ^ e dal loro riassunto nel fondamentale volume curato da L. Zangheri che riporta tutti gli immatricolati all'istituzione (Gli Accademici del Disegno. Elenco Alfabetico, Firenze 2000, p. 161
  4. ^ Ciò è confermato dalla consultazione diretta e dalle trascrizioni di documenti sul Gorini esistenti a Pisa, che furono resi noti nel 1995 in M. Fanucci Lovitch, Artisti attivi a Pisa tra XIII e XVII secolo, Pisa, pp. 3 e 397. La Fanucci Lovitch trascrisse però il nome del pittore come "Gerini", e a metterli in rapporto con Gorini fu A. Nesi in un saggio intitolato "Nuovi argomenti e inediti documentari per Andrea Boscoli", in "Storia dell'arte" 110, 2005, pp. 105-112
  5. ^ Nesi, cit.
  6. ^ sul quale cfr. L. Fornasari, nel catalogo da lei curato Il Seicento in Casentino, Firenze 2001, pp. 256 – 257

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessandro Nesi, Ragguaglio sulla pittura di Baccio Gorini tra Toscana e Sardegna, in "Arte Cristiana" CIII, 2015, 889, pp. 283-296.

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