Baldassarre Cattaneo Della Volta Paleologo

Baldassare Cattaneo Della Volta Paleologo
Ritratto di Baldassarre Cattaneo Della Volta eseguito da G. Bonito
Principe di San Nicandro
Stemma
Stemma
In carica1676 –
6 febbraio 1739
PredecessoreDomenico Cattaneo di San Nicandro
SuccessoreDomenico Cattaneo di San Nicandro
Onorificenze Cavaliere dell’Ordine del Toson d'Oro (1709)
Altri titoli Cavaliere dell'Ordine di San Gennaro (1738)
NascitaGenova, 4 dicembre 1660
MortePalazzo San Nicandro, Napoli, 6 febbraio 1739 (78 anni)
Luogo di sepolturaChiesa di Santa Maria della Stella, Napoli
DinastiaCattaneo
PadreDomenico Cattaneo Della Volta
MadreVittoria Spinola
ConsorteIsabella Gaetani dei principi di Caserta dei duchi di Sermoneta
FigliAnna
Domenico
ReligioneCattolicesimo
Sei Epitaffi di Giambattista Vico per Baldassarre Cattaneo

Baldassarre Cattaneo Della Volta Paleologo, principe di San Nicandro (Genova, 4 dicembre 1660Napoli, 6 febbraio 1739), è stato un nobiluomo e mecenate italiano, originale esponente del pre Illuminismo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giovinezza[modifica | modifica wikitesto]

Rampollo d'un antico casato genovese trapiantato a Napoli dove nasce e muore suo padre Domenico (1613 – 1676), primo principe di San Nicandro Garganico per concessione nel 1650 del Re Filippo IV[1] e senatore della Repubblica di Genova[2]. Baldassarre, patrizio napoletano e genovese è battezzato il 28 dicembre 1660[3] nella chiesa di San Torpete, di cui la famiglia ha il giuspatronato dal 1180, tenuto al sacro fonte da Paolo Geronimo Pallavicino e dall’ava materna Geronima Maria Brignole (fu Giovanni Battista). I Cattaneo nel XVII secolo hanno interessi economici consolidati in Europa (in Spagna e Fiandre sono banchieri e commercianti, legati agli Asburgo) e in Italia a Genova, Milano, Napoli e Parma; è proprio a Parma che studia Baldassarre, al Collegio dei Nobili di Santa Caterina, istituto educativo dei Gesuiti fra i più prestigiosi d’Europa. Baldassarre si distingue nella letteratura, nella filosofia, nei saggi cavallereschi; entra a far parte dell’Accademia degli Scelti, inaugurata nel 1672 da Ranuccio II Farnese e si laurea in “Utroque Iure” (diritto civile e canonico). Nell’anno 1671 riceve dal papa Clemente X la chiesa di S. Maria di Devia[4], prendendone pieno possesso solo nel 1689[5]. Nel 1688 Baldassarre è guarito a Genova da padre Paolo Segneri, autore del miglior libro sulla meditazione: "La concordia tra la fatica e la quiete" [6], predicatore gesuita che tra i suoi maestri ha avuto il cardinale Pietro Sforza Pallavicino.

Maturità[modifica | modifica wikitesto]

Baldassarre sposa a Roma il 15 gennaio 1692, nella chiesa di Sant’Agnese in Agone, Isabella Gaetani dei principi di Caserta e duchi di Sermoneta, detta "donna bella". Il matrimonio è celebrato dal Cardinale de Goetz [7], confidente di papa Innocenzo XII[8], già arcivescovo di Napoli nel 1687. Baldassarre è a Parma nel 1694 per la morte di Ranuccio II[9] e nel 1695 per le nozze di Dorotea Sofia di Neuburg[10] con Francesco Farnese. Nel 1703 Baldassarre è colpito da un grave lutto: la morte della moglie Isabella [11]. Qualche anno più tardi, durante il carnevale del 1708 della Napoli austriaca, i carri della Riccia e di Santo Nicandro sfilano insieme [12] e di lì a poco i legami con la famiglia di Capua dei gran conti d’Altavilla, principi della Riccia, furono consolidati dai matrimoni dei due figli di Baldassarre: Anna con Bartolomeo, figlio del principe Giovanni Battista della Riccia e Domenico con Giulia, cugina di Bartolomeo. Nel 1709 il papa Clemente XI riconosce Carlo III come re di Spagna e Baldassarre, gentiluomo di camera del re, riceve a Barcellona la dignità di Grande di Spagna di prima classe per sé e per i suoi discendenti primogeniti maschi dal futuro imperatore Carlo VI [13], oltre alla prestigiosa decorazione di cavaliere dell’Ordine del Toson d’Oro. Baldassarre con Caterina Carafa di Columbrano è padrino di battesimo di Raimondo di Sangro[14]. Ed è per la figlia Anna che Pietro Metastasio, come ricorda in una lettera al fratello Leopoldo[15], improvvisa le ottave dal titolo La magnificenza dei prìncipi e le sue lodi, dinanzi a Giambattista Vico, Paolo Mattia Doria, il matematico Agostino Ariani, l’erudito bibliotecario Matteo Egizio, l’arcade Aurelia Gambacorta d’Este e altri. A Leonardo Leo, suo maestro di cappella, Baldassarre commissiona per le nozze del figlio Domenico, una sonata dal titolo Le nozze in danza [16]. Nel 1718 è ascritto al seggio di Capuana a Napoli. Nel 1724 è indicato come Tesoriere, “Trésorier comme anterieur”, del Ducato di Brabante [17], mentre a Napoli si fa valere come avvocato. Baldassarre a San Nicandro Garganico dona le statue dei Santi Patroni, produce vino nel casale della Barra e arricchisce di opere d’arte il palazzo di Napoli alla Stella, tra cui la Galleria Solimena (ora al museo Baccarat a Parigi): la dimora era appartenuta al cognato di Baldassarre, Carlo Caracciolo d’Airola e alla sorella Eugenia, la duchessa che tanto fece per la chiesa di Santa Maria della Stella, in cui Baldassarre viene sepolto nel 1739. Giambattista Vico lo ricorda con sei epitaffi[18]: " ... tra grandi mezzi e nell'estrema benevolenza della sorte ha sempre respinto con fermezza l'inattività compagna della ricchezza" (IV epitaffio).

Baldassarre mecenate[modifica | modifica wikitesto]

Galleria Solimena
Particolare
AutoreFrancesco Solimena
Data1715 - 1733
Tecnicaolio
Dimensioni1200×587 cm
UbicazioneMuseo Baccarat, Parigi

L'intensa attività come cultore dell'arte, e i cantieri del palazzo alla Stella, della villa alla Barra, del castello a San Nicandro Garganico, permisero a Baldassarre di entrare in contatto con i maggiori artisti del tempo: architetti, ingegneri, pittori, scultori, stuccatori, falegnami, fonditori. È del 1715 una commessa a Francesco Solimena in cui il pittore è lasciato libero di scegliere il soggetto di due grandi quadri, ad oggi ancora sconosciuti, le cui misure sono indicate usando i palmi genovesi e l’equivalente misura in palmi napoletani (di palmi 12 ½ e di larghezza l’uno palmi 14 ½ di misura di Genova, che di Napoli sono palmi 13 ½ avvantaggiati, e l’altro palmi 18 misura di Genova che di Napoli sono palmi 17 scarsi). Baldassarre commissiona la decorazione dell’alcova e delle bussole per il suo palazzo di Napoli ad un allievo del Solimena, Michelangelo Schilles, da altri artisti e artigiani sono realizzate le frontizze e le bussolotte, sempre sotto l’accurata regia del maestro Solimena. Francesco Solimena, senza lasciare Napoli, con la mediazione di Baldassarre e del genovese, residente a Napoli, Giacomo Doria, esaudì le richieste dei Giustiniani e del governo della Repubblica per la decorazione del salone del Minor Consiglio del Palazzo Ducale, realizzata tra il 1710 e il 1717 e distrutta dal terribile incendio del 1777.

Tra i pittori cui Baldassarre commissionò opere lungo tutto il corso della sua vita, come Francesco De Mura e Giuseppe Bonito, spicca il Solimena che completò nel 1733 il dipinto, olio su tela di 12 x 6 metri, della Galleria Solimena del palazzo del principe di San Nicandro di Napoli, oggi collocata nella sala da ballo, del palazzo sede della Galerie-Musée Baccarat, della Maison Baccarat, a Parigi, Place des Etats Unis.

Il figlio Domenico, nel 1761, commissionò l'altare e il pavimento per la Chiesa di San Michele Arcangelo di Anacapri, completata nel 1719 grazie al munifico vescovo di Capri Michele Gallo Vandeneynde (1678 - 1727).

Paradiso terrestre e peccato originale
Il pavimento visto dalla cantoria
AutoreLeonardo Chiaiese
Data1761
Tecnicamaiolica
UbicazioneChiesa di San Michele Arcangelo, Anacapri

Titoli e incarichi[modifica | modifica wikitesto]

  • Secondo Principe di San Nicandro
  • Duca di Casalnuovo e di Casalmaggiore
  • Grande di Spagna di Prima Classe
  • Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro
  • Gentiluomo delle chiavi d'Oro
  • Gentiluomo di Corte
  • Gentiluomo di Camera con Esercizio
  • Cavaliere del Real Ordine di San Gennaro

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cfr. Archivio General de Simancas, Consejo de Italia, Titulo de principe de San Nicandro a favor de don Domenico Cataneo, 4 febbraio 1650, SSP,LIB 208, 63.
  2. ^ Cfr. Archivio General de Simancas, Consejo de Estado, Senadores, Carta de Diego de Laura, secretario de Italia del Consejo de Estado, con noticias acerca de los nuevos senadore, Juan Bautista Grimaldi, Domenico Cattaneo, principe de San Nicandro, Horacio Torre, y procuradores, Juan Rafael Lomelin y Bernardo Beneroso, 14 giugno 1662, EST, LEG, 3610, 98.
  3. ^ Cfr. Archivio Parrocchiale Storico della Chiesa di San Torpete, Atti di battesimo, Matrimonio e Morte (1625-1805), atto del 28 dicembre 1660.
  4. ^ Cfr. Archivio Cattaneo Della Volta, Atti pergamenacei, Atti autorità ecclesiastiche, 1671, Clemente X, Bolla spedita da Roma a pro di Baldassarre Cattaneo del beneficio di Montedevio
  5. ^ Cfr. Archivio Cattaneo Della Volta, Atti pergamenacei, Atti autorità ecclesiastiche, Lucera, 3 agosto 1689, Possesso del beneficio di S. Maria del Monte Devio sito in S. Nicandro preso nel 1689 da Baldassarre Cattaneo. Lettere del Morelli al Cattaneo.
  6. ^ Cfr. P. Segneri, Concordia entre la quietud, y la fatiga de la oracion […], Madrid, Vendense en casa de Francisco Laso, Mercader de Libros, enfrente de las Gradas de S. Felipe el Real, 1710, p. 52.
  7. ^ Cfr. Recueil des gazettes, nouvelles ordinaires et extraordinaires, relations et autres pieces curieuses concernant l’histoire journaliere de l’année 1692, Lyon, Chez Francois Barbier, Impr. & Libr. ord. du Roy, Ruë Confort, aprés la Place des Jacobins, au Chef S. Jean, MDCXCII, p. 26.
  8. ^ Cfr. G. Leti, Teatro Gallico, o vero la monarchia di Luigi XIV detto il Grande. Parte sesta. Divisa in nove libri. […] Amsterdam, Appresso Theodoro, & Henrico Bruyn, 1696, p. 480.
  9. ^ Cfr. La libertà delle lagrime, conceduta dal dolore al ducale Collegio de’ Nobili di Parma, e celebrate con solenne Accademia funebre, mista d’esercizi letterari, e cavallereschi, alla tomba di Ranuccio Secondo, consegrandosi il lutto al trono di Francesco Primo, Duca di Parma, Piacenza, &c Serenissimo Padrone, e Protettore Clementissimo, Parma, Per gli Eredi di Galeazzo Rosati, MDCXCV, p. 52.
  10. ^ Cfr. Il Massimiliano opera nuovamente composta, rappresentata nel ducale Collegio de’ Nobili di Parma, da varj Signori convittori dello stesso Collegio nel Carnovale corrente del 1696 e dedicate all’Altezza Serenissima di Francesco, Duca di Parma, Piacenza, &c. Padrone, e Protettore del medesimo Collegio; et all’Altezza Serenissima della Signora principessa Dorotea Sofia di Neoburgo Farnese Duchessa di Parma, Piacenza, &c. per occasione d’applaudere alle loro felicissime, e gloriosissime nozze, Parma, Per gli Eredi di Galeazzo Rosati, MDCXCVI, p. 19.
  11. ^ Cfr. Archivio della Parrocchia di San Giorgio dei Genovesi, Napoli, Atti di Morte (1620 -1704), atto del 18 ottobre 1703 [f. 90r]. “Nobil Donna Isabella Caietano romana, moglie del Signor Principe di S. Nicandro Don Baltassar Cattaneo, ricevuti li Santissimi Sacramenti dal Curato di S. Giorgio delli Genovesi passò à miglior vita mercordi diecesette di ottobre 1703 fu sepolta in S. Giorgio nella fossa del deposito in deposito à 18 di ottobre 1703 per sua elettione. Don Giuseppe Martellino, Curato”.
  12. ^ Cfr. Biblioteca Nazionale di Napoli, ms. XIII B 87.
  13. ^ Cfr. Avisi italiani, ordinarii, e straordinarii, dell’anno 1709, Vienna, Appresso Gio. Van Ghelen, 1709, p. 144 “Napoli, 31 luglio 1709 […] Il Re Nostro Signore in considerazione non solo dell’antica Nobiltà, che de’ riguardevoli meriti, e rilevanti servizi prestati all’Augustissima Casa d’Austria da D. Baldassarre Cattaneo Prencipe de Santo Nicandro l’ha S. Maestà con i suoi Eredi, e Successori in perpetuo dichiarato Grande di Spagna; e ne ha egli ricevuti i complimenti da questa Nobiltà”; Cfr. P. B. Sinold Von Schütz, C. Stieff, Die europäische Fama, welche den gegenwärtigen Zustand der vornehmsten Höfe entdecket, Leipzig, Gleditsch, n. 92, 1709, p. 666.
  14. ^ Cfr. Archivio Parrocchiale della Chiesa Matrice di Torremaggiore - Atto del 30 gennaio 1710.
  15. ^ Cfr. C. Cristini, Vita dell’Abate Pietro Metastasio in Opere del Signor Abate Pietro Metastasio con dissertazioni, e osservazioni, Tomo primo, In Nizza, Presso la Società Tipografica, 1783-1785, p. XXXVIII.
  16. ^ Cfr. C. de Rosa marchese di Villarosa, Memorie dei Compositori di musica del Regno di Napoli raccolte dal marchese di Villarosa, Napoli, Dalla Stamperia Reale, 1840, p. 102 “Nel 1718 le nozze in danza favoletta pastorale da cantarsi in casa del Principe di S. Nicandro per le nozze di D. Domenico Cattaneo Duca di Casalmaggiore figlio di detto Principe, e di Giulia di Capua Duchessa di Termoli”.
  17. ^ Trophees tant sacrés qve profanes dv dvché de Brabant.
  18. ^ Cfr. Opuscoli di Giambattista Vico nuovamente pubblicati con alcuni scritti inediti da Giuseppe Ferrari, Milano, Dalla Società Tipografica de’ Classici Italiani, MDCCCXXXVI, vol. VI, pp. 341-342.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • B. De Dominici, Vite de' pittori, scultori e architetti napoletani, Napoli, Ricciardi Stampatori del Real Palazzo,1743.
  • G. Ferrari, Opuscoli di Giambattista Vico nuovamente pubblicati con alcuni scritti inediti, Milano, Società Tipografica de' classici italiani, 1836.
  • A. Costa, Lettere al fratello avv. Leopoldo: dagli autografi della Bibliot. Nazionale di Vienna (Pietro Metastasio), Palermo 1924.
  • Angelo Scorza, Le famiglie nobili genovesi, Trebaseleghe, Fratelli Frilli Editori, 2009.
  • Sergio Attanasio, 'Dimore storiche nel Regno di Napoli Sottotitolo: Palazzi di città e ville vesuviane delle famiglie del Regno 2011.