Banca del Fucino

Banca del Fucino
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Sede centrale di Roma
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1923 a Roma
Sede principaleRoma
GruppoIgea Banca
Settorebancario
Dipendenti344 (2016)
Slogan«La banca sempre disponibile»
Sito webwww.bancafucino.it

La Banca del Fucino è una storica banca privata romana fondata nel 1923. Opera nella Città metropolitana di Roma Capitale e nel resto del Lazio, in Abruzzo, nelle Marche, in Sicilia e in Lombardia.[1] Dal 2019 fa parte del gruppo bancario Igea Banca.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Filiale di Avezzano

La banca fu fondata nel 1923 da Giovanni Torlonia, terzo principe del Fucino, per finanziare le attività economiche nei territori abruzzesi interessati dal prosciugamento e dalla bonifica del lago Fucino.

La sede centrale si trova nel centro storico di Roma in via Tomacelli. Nel 2010 la Banca del Fucino ha inaugurato la nuova direzione generale e gli uffici di presidenza nel palazzetto Baschenis Borghese, restaurato accuratamente per l'occasione.

Dal 2014 la banca si è dotata di una divisione private banking e delle due relative sedi di Roma e Milano.[3]

Nel dicembre 2017 è scomparso all'età di 92 anni Alessandro Torlonia, presidente onorario della banca dopo esserne stato presidente per decenni, a partire dal 1947.

All'inizio del 2018 viene avviata una trattativa con la società di riassicurazione di Panama, Barents Re, per un ingresso nel capitale che equivale a un salvataggio a causa di oltre 300 milioni di crediti deteriorati. Il progetto prevedeva un aumento di 50 milioni di cui 20 milioni versati dai Torlonia e la cessione dei crediti deteriorati.[4] Nell'ottobre 2018 Barents Re si ritira. La banca, assistita dalla banca internazionale Rothschild, valuta l'ingresso di nuovi investitori.[5]

Nei primi mesi del 2019 la soluzione: Banca del Fucino, con un patrimonio negativo di 1,9 miliardi di euro e quindi con una situazione economica compromessa, vara un aumento di capitale da 200 milioni che sarà sottoscritto da Igea Banca. L'operazione prevede l'aggregazione e la fusione della Banca del Fucino in Igea Banca, presieduta dall'ex direttore generale della Rai Mauro Masi.[6] La Banca del Fucino diviene la capogruppo del nuovo gruppo bancario Igea Banca e controlla Igea Digital Bank S.p.A., tra le prime banche italiane specializzate in lending alle piccole e medie imprese e ai professionisti attraverso una piattaforma digitale proprietaria, Pasvim S.p.A., intermediario finanziario specializzato in cartolarizzazioni (distressed assets & claims), e Tomacelli Immobiliare S.p.A., società dedicata alla valorizzazione del patrimonio immobiliare del gruppo.

Il gruppo bancario ha, inoltre, una partecipazione in E-Way Finance, società non finanziaria specializzata in investimenti nel settore delle energie rinnovabili.

Il 27 ottobre 2020 il consiglio di amministrazione di Banca del Fucino ha approvato il nuovo piano industriale fino al 2023.[7][8]

La rete di filiali[modifica | modifica wikitesto]

La Banca del Fucino è presente sul territorio con 36 sportelli e centri private, in particolare nel Lazio, in Abruzzo, nelle Marche e in Sicilia. È presente inoltre a Milano in Lombardia.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Filiali (Mappa), su bancafucino.it. URL consultato il 26 marzo 2021.
  2. ^ Banca del Fucino, grandi patrimoni e fintech per crescere a Roma, su ilsole24ore.com. URL consultato il 12 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2021).
  3. ^ Rassegna stampa 2015, su bancafucino.it. URL consultato il 2 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2016).
  4. ^ La famiglia Torlonia soccorre la Banca del Fucino, su ilsole24ore.com, 11 gennaio 2018. URL consultato il 9 ottobre 2018.
  5. ^ Banca del Fucino: stop con Barents, nuovi soci, su ansa.it, 8 ottobre 2018. URL consultato il 9 ottobre 2018.
  6. ^ Più digitale e private banking per il rilancio di Banca del Fucino, su ilsole24ore.com, 25 luglio 2019. URL consultato il 26 gennaio 2020.
  7. ^ Comunicato nuovo piano industriale 2021-2023 (PDF), su bancafucino.it, 2 novembre 2020.
  8. ^ Gerardo Graziola, Fucino, aumento chiuso senza bisogno del Fondo, in Il Sole 24 Ore, 3 novembre 2020.

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