Bandiera rossa

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Bandiera rossa

La bandiera rossa è un emblema socialista e comunista, associato in particolare alla sinistra rivoluzionaria e alle tradizioni socialdemocratiche e sindacali (essendo stata una bandiera usata da partiti come il Partito Laburista nel Regno Unito, la Sezione Francese dell'Internazionale Operaia, e altri gruppi socialisti e socialdemocratici in tutto il mondo). Il Partito Laburista inglese l'ha utilizzata fino al 1980, ed è divenuta la fonte d'ispirazione per la canzone di protesta socialista The Red Flag.

Nell'immaginario collettivo, la bandiera rossa è generalmente associata al movimento comunista che ne ha maggiormente enfatizzato l'utilizzo pubblico e l'aspetto simbolico. La bandiera rossa forma tra l'altro lo sfondo della bandiera della Repubblica Popolare Cinese e della bandiera dell'Unione Sovietica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Litografia che ritrae la Comune di Parigi personificata con in mano la bandiera rossa

Fin dall'età romana e passando per il medioevo la bandiera rossa fu sempre associata al colore del sangue e quindi l'uso di tale colore voleva intimorire il nemico e simboleggiava nessuna pietà per lo stesso. Questo significato restò in uso fino al XVII secolo, quando la bandiera venne adottata anche dai pirati. Le navi pirata issavano inizialmente la Jolly Roger per intimidire i nemici. Se le loro vittime sceglievano di combattere invece che subire l'abbordaggio, i pirati issavano la bandiera rossa per indicare che una volta catturata la nave nessuno sarebbe stato risparmiato.

Successivamente venne a simboleggiare un messaggio meno sanguinario, e indicava semplicemente la disponibilità a battersi. Dall'inizio del XVII secolo la bandiera rossa divenne nota come "bandiera di sfida". Veniva issata sulle città e i castelli sotto assedio, per indicare che non ci sarebbe stata resa.

La bandiera rossa mantenne questo significato prevalentemente tecnico anche, durante la rivoluzione francese, con la legge del 20 ottobre 1789, ad esempio, l'Assemblea Nazionale Costituente l'adottò per comunicare la proclamazione della legge marziale. Nel 1797, quando i marinai della Royal Navy si ammutinarono sul Nore alla foce del Tamigi, issarono la bandiera rossa su diverse delle loro navi.

Francobollo commemorativo della vittoria sovietica su Berlino

La bandiera rossa assunse l'attuale significato politico solo nel 1832 in Galles a Merthyr Tydfil, dove divenne il simbolo dei sanguinosissimi scontri tra i minatori e la polizia privata pagata dai proprietari delle miniere.[1]. I dimostranti, infatti, la issarono e si riunirono sotto le camicie insanguinate di alcuni caduti. Nelle settimane successive molti lavoratori del Regno Unito issarono bandiere rosse in segno di solidarietà con i lavoratori di Merthyr Tydfil, inoltre quando la notizia dell'eccidio si sparse il simbolo fu prima adottato dai lavoratori tedeschi e poi utilizzata in Francia dagli oppositori repubblicani alla Monarchia di Luglio[2].

Socialisti e repubblicani radicali nella rivoluzione francese del 1848 adottarono la bandiera rossa come simbolo della loro causa, mentre i sostenitori della più moderata Seconda Repubblica francese, che era stata fondata durante la prima fase della rivoluzione, si riunirono attorno al tricolore. La bandiera rossa venne in seguito adottata dalla Comune di Parigi nel 1871 e divenne strettamente associata al socialismo.

Dopo la Rivoluzione d'ottobre, la bandiera rossa con la falce e martello venne adottata come bandiera ufficiale del nuovo governo sovietico, e venne usata dai movimenti comunisti internazionali. Di conseguenza, diversi giornali comunisti e socialisti hanno usato come nome La bandiera rossa (forse il più famoso è Die rote Fahne, il giornale della Lega Spartachista e successivamente del Partito Comunista Tedesco).

Una delle immagini più famose della bandiera, la ritrae mentre viene issata sul tetto del Reichstag da soldati dell'Armata Rossa, alla fine della battaglia di Berlino durante la seconda guerra mondiale.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Musica[modifica | modifica wikitesto]

La bandiera rossa ha ispirato più di una canzone.

  • The Red Flag è il titolo di una canzone di protesta considerata l'inno semi-ufficiale del Partito laburista del Regno Unito e cantata al termine di ogni conferenza annuale.[3] È l'inno ufficiale del Partito Socialdemocratico e Laburista (SDLP) ed è cantata regolarmente alle sue assemblee, così come in occasione dell'annuale conferenza nazionale. È anche l'inno ufficiale del Partito laburista irlandese, anche in questo caso viene eseguita al termine della conferenze nazionali. Le parole della canzone furono scritte dall'irlandese Jim Connell nel 1889.[4] Consta di sei strofe, ciascuna seguita dal coro. Normalmente viene cantata sulle note di Lauriger Horatius, meglio conosciuto con il titolo del canto popolare tedesco O Tannenbaum, anche se Connell aveva immaginato il testo cantato al ritmo di un inno pro-giacobita composto da Robert Burns, "La Coccarda Bianca" (The White Cockade).[5]
  • Bandiera rossa è il titolo di una tradizionale canzone popolare italiana, considerata l'inno della classe operaia del Paese. Canto popolare di tradizione orale, Bandiera rossa è formata da due diverse melodie di largo uso popolare sin dal XIX secolo già riscontrabili in un canto repubblicano della metà dell'800.[6] Il testo della canzone oggi nota fu scritto originariamente da Carlo Tuzzi nel 1908 ed ha subito negli anni diverse modifiche.
  • Red Flag è il titolo di una canzone della band canadese Billy Talent

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 1831: Merthyr Tydfil uprising | libcom.org
  2. ^ A. Marongiu, "Lo Stato moderno. Lineamenti storico-istituzionali", Edizioni La Sapienza, Roma, 1997
  3. ^ The Red Flag ends Labour rally, BBC News, 1º ottobre 1999. URL consultato il 21 dicembre 2011.
  4. ^ Il testo fu pubblicato per la prima volta sul giornale "Justice", il 21 dicembre 1889, con il titolo A Christmas Carol, con sottotitoli, La bandiera rossa, Air - la Coccarda Bianca e firmato "J. Connell."
  5. ^ Jim Connell, "How I Wrote the "Red Flag," The Call, May 6, 1920, p. 5; reprinted in Archie Green, David Roediger, Franklin Rosemont, and Salvatore Salerno, editors, The Big Red Songbook (Chicago: Charles H. Kerr, 2007), pp. 367–369.
  6. ^ «Bandiera Rossa», la lunga storia di un inno popolare, di origine repubblicana e garibaldina, su brianzapopolare.it, 15 maggio 2003. URL consultato il 30 luglio 2015.
  7. ^ Pier Paolo Pasolini - La poesia, su pasolini.net. URL consultato il 15 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2007).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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