Bardolino

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Bardolino
comune
Bardolino – Stemma
Bardolino – Bandiera
Bardolino – Veduta
Bardolino – Veduta
Panorama di Bardolino
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Verona
Amministrazione
SindacoLauro Sabaini (lista civica) dal 26-5-2019
Territorio
Coordinate45°33′06″N 10°43′17″E / 45.551667°N 10.721389°E45.551667; 10.721389 (Bardolino)
Altitudine65 m s.l.m.
Superficie57,33 km²
Abitanti6 872[2] (30-4-2023)
Densità119,87 ab./km²
FrazioniCalmasino, Cisano[1]
Comuni confinantiAffi, Cavaion Veronese, Costermano, Garda, Lazise, Manerba del Garda (BS), Moniga del Garda (BS), Padenghe sul Garda (BS), Pastrengo
Altre informazioni
Cod. postale37011
Prefisso045
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT023006
Cod. catastaleA650
TargaVR
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 231 GG[4]
Nome abitantibardolinesi
Patronosan Nicolò
Giorno festivo6 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Bardolino
Bardolino
Bardolino – Mappa
Bardolino – Mappa
Posizione del comune di Bardolino all'interno della provincia di Verona
Sito istituzionale

Bardolino (Bardolì in veneto[5]) è un comune italiano di 6 872 abitanti della provincia di Verona in Veneto.

Geograficamente localizzato sulla riviera orientale del lago di Garda, si estende per circa 57,33 km² di superficie, con un'altitudine che va da un minimo di 65 m s.l.m. a un massimo di 314 m s.l.m.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia del Veneto.

Bardolino sorge a circa 30 chilometri a ovest da Verona, capoluogo della provincia di cui fa amministrativamente parte, si trova sulla sponda orientale del lago di Garda, compreso tra i comune di Lazise a sud e di Garda a nord, su di un territorio collinare stretto tra il lago, a ovest, e la collina morenica, a est, che separa il lago stesso dalla valle dell'Adige, nel punto in cui questo sfocia nella Pianura Padana.

Il territorio di Bardolino si sviluppa completamente all'interno del grande anfiteatro morenico del Garda: sorge su terreni costituiti da sedimenti depositati in ambiente glaciale e fluvio-glaciale durante il quaternario, depositi attribuiti principalmente alle glaciazioni Riss e Würm e in seguito addolciti dai processi di denudazione e dilavamento dei versanti. Questi ultimi processi hanno provocato la formazione di una morfologia ondulata che degrada con delicatezza verso il lago.

Il suolo presenta depositi morenici fino a diverse centinaia di metri di profondità, come hanno confermato la perforazione di pozzi idrici, e questa composizione del suolo causa la media permeabilità dei terreni superficiali. Le falde freatiche presenti nei fondovalle sono spesso presenti a pochi metri di profondità sotto il piano di campagna, motivo per cui sono presenti nel territorio diversi toponimi che richiamano la presenza di ristagni idrici, difficoltà di deflusso e falde superficiali.

Per quanto riguarda la classificazione sismica regionale Bardolino è classificata nella zona 3, ovvero a bassa sismicità, anche se storicamente la zona a est del lago di Garda, quindi il monte Baldo, e la val d'Illasi sono le aree a maggior sismicità della provincia di Verona, essendovi stati eventi sismici di notevole intensità.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il lago di Garda, e quindi Bardolino, fa parte di quell'ampia zona climatica che comprende la Pianura Padana e le prime valli alpine e che denota un clima temperato umido, ma che localmente manifesta condizioni notevolmente mitigate dalla massa d'acqua: questo clima può definirsi sub-mediterraneo. La primavera e l'autunno sono le stagioni più piovose, mentre l'estate è di tipo mediterraneo, quindi asciutta ma interrotta da intensi temporali, specialmente nel mese di agosto. In inverno le temperature sono meno rigide rispetto alle zone circostanti e le precipitazioni sono piuttosto scarse, mentre le nebbie solo in poche occasioni riescono a invadere il basso lago[6].

Nel comune di Bardolino la temperatura media annua e di circa 12-13 °C, con medie minime di 8 °C e medie massime si 18-18,5 °C, mentre le precipitazioni annuali variano da un minimo di 650 mm a un massimo di 800 mm.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome di Bardolino potrebbe derivare da un termine latino di derivazione gaelica: Bardus, "cantore" oppure, altra ipotesi da patronimico germanico, Pardali o Bardali, figlia del re Aulete fondatore di Mantova.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Preistoria e antichità[modifica | modifica wikitesto]

Le tracce più antiche della presenza dell'uomo nella zona risalgono al III millennio a.C. quando vi fu la presenza della civiltà palafitticola del basso lago di Garda. Resti di questo antico popolo sono stati trovati in particolare nella frazione di Cisano, oltre che in altre zone limitrofe come a Peschiera, Pacengo, Lazise e Garda.[7]

Moltissimi i reperti di epoca romana rinvenuti, sia a Bardolino sia in altri comuni lacustri, ciò a testimonianza di come fosse un luogo particolarmente amato dai Romani che si erano insediati nella città di Verona già a partire dal II secolo a.C. Molte delle iscrizioni su pietra ritrovate, ora in gran parte conservate presso il museo lapidario maffeiano nel capoluogo veronese, si possono collocare nell'età repubblicana o neo imperiale. Fra esse un curioso cippo sepolcrale eretto da un uomo a sé stesso mentre era ancora in vita.[8] Durante alcuni scavi, sono state portate alla luce anche alcune vestigia di abitazioni romane e, molto probabilmente, alcuni di questi resti furono utilizzati in epoca medievale per innalzare le porte a difesa del comune.[9]

Storia medievale[modifica | modifica wikitesto]

Terminata l'epoca delle invasioni barbariche con la caduta dell'Impero romano d'Occidente, gli abitanti di Bardolino conobbero un periodo di relativa pace e tranquillità, interrotto tuttavia dall'infuriare della guerra gotica (535-553) quando dovettero patire saccheggi perpetrati sia dai Goti, sia dai Bizantini.[9] Nel 568, guidati da Alboino, in Italia si stabilirono i Longobardi che imposero il loro potere anche sulla zona gardesana. A loro si deve una riorganizzazione di tutta la sponda lacustre veronese raggruppata in un'unica unità amministrativa, la “iudicaria Gardensis” con Garda capoluogo.[10]

In epoca longobarda i monaci colombaniani dell'abbazia di Bobbio vi fondarono il monastero di San Colombano che diverrà un riorato autonomo. Ancora a metà del XII secolo il documento Breve recordationis de Terris Ecclesiae Sancti Columbani, documenta ancora le proprietà dell'abbazia di Bobbio.

I Longobardi rimasero padroni dell'Italia settentrionale fino al 774 quando vennero sconfitti dai Franchi di Carlo Magno che diede inizio al Sacro Romano Impero. Nell'807 compare per la prima volta il nome del vicus “Bardolino” riportato su un diploma emanato da re Pipino d'Italia in cui veniva ceduta all'abbazia di San Zeno a Verona la chiesa di San Zenone «situata in Bardolino con tutte le sue pertinenze».[11]

Resti della porta medievale San Giovanni a Bardolino

Tra l'856 e l'859, in un periodo di instabilità politica dovuto alla morte di Carlo Magno, vi fu una disputa fra Verona e i paesi del lago che sfociò in una battaglia in cui quest'ultimi vennero sconfitti. L'episodio è ricordato in una tela del pittore Felice Brusasorzi dal titolo "Vittoria dei Veronesi sui Gardesani” oggi conservata nella sala del consiglio del municipio di Verona a Palazzo Barbieri.[10]

Tra il IX e il X secolo, per contrastare le numerose scorribande degli Ungheri, i principali abitati delle sponde del lago si dotarono di mura e castelli, Bardolino non fece eccezione. Poco sappiamo della prima fortificazione che qui venne innalzata, di cui le prime documentazioni sono del 1100, ma si ritiene che la sua costruzione fosse stata concessa ai bardolinesi dall'imperatore Berengario del Friuli; un simile permesso venne accordato a tutte le comunità del lago. In seguito il castello si ingrandì fino a costituire, con i Della Scala, un unico fortilizio per tutto il paese.[12] Le spesse mura, circondate da un ampio fossato, richiudevano il centro del paese a cui si poteva accedere da sole due porte: una posta a nord-est in direzione Garda chiamata "San Giovanni" o "superiore", una a sud-est chiamata "Verona" o "inferiore".[13]

Vestigia delle fortificazione medievali

Nel XII secolo Bardolino è ricordato come comune autonomo sorretto da un proprio statuto e amministrato da un'assemblea di vicinia, i capi famiglia. La giustizia era amministrata da un podestà mentre un sindaco fungeva da procuratore nei contenziosi. Risale al 1222 la costituzione, comune a quasi tutti i centri del lago, dei diritti di pesca riservati a una corporazione del luogo. Nel 1193 Bardolino segue la sorte di tutte le ville dipendenti dalla Rocca di Garda che vengono cedute con essa dall'imperatore Enrico VI al comune di Verona.[14]

Storia moderna e contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Durante il Medioevo e l'età moderna Bardolino seguì i destini di Verona e, almeno dal 1369, la comunità di Bardolino era tenuta realizzare e mantenere per gli Scaligeri una ganzerra (un'imbarcazione militare) lunga quasi 18 metri[15]. Con la dedizione di Verona a Venezia del 24 giugno 1405 iniziò il dominio veneziano. Sotto la Serenissima, Bardolino divenne il centro della marina veneziana sul lago, e nel 1526 fu saccheggiato e subì il rapimento di propri abitanti a fini di riscatto da parte dei Lanzichenecchi. Sotto gli Austriaci fu capoluogo del distretto che raggruppava tutti i comuni veronesi rivieraschi.

Nel 1848 insorse alle truppe austriache credendo nella vittoria dei Piemontesi e ne subì rappresaglie: incendi, saccheggi e fucilazioni. Nel 1866 Bardolino entrò a far parte del Regno d'Italia.

Priorato di Bardolino[modifica | modifica wikitesto]

Autonomo ma dipendente dall'abate dell'abbazia di San Colombano di Bobbio (PC) fin dall'epoca longobarda vi era il vasto e ricco Priorato di Bardolino, il territorio era inserito nei possedimenti bobbiesi attraverso il controllo del monastero di San Colombano di Bardolino e che dipendeva quindi in ultima istanza dalla Santa Sede[16][17], con il territorio del lago di Garda e il Garda orientale, con le proprietà veronesi in Verona e fra i fiumi Mincio e Adige, della zona della Valpolicella, del veronese e lungo la via Postumia, oggi sotto tre regioni (Lombardia, Veneto e Trentino).

L'elenco di vari monasteri e celle monastiche è notevole, possiamo citare fra i maggiori: Bardolino, Pastrengo, Lazise, Garda e Rocca di Garda[18], Costermano con le priorie di Marciaga, Castion e Sapora (attuale Albarè), Affi, Cavaion Veronese, Pastrengo, Bussolengo, Gaium di Rivoli Veronese, Torri del Benaco con la prioria di Albisano, San Zeno di Montagna, Brenzone sul Garda, Malcesine, Ferrara di Monte Baldo, Ceredello e la prioria Pesina di Caprino Veronese, la prioria di Rivalta di Brentino Belluno, Avio, Riva del Garda, Summolaco, San Giorgio e Arco, Brentonico, Mori, Peschiera del Garda, Desenzano del Garda, Lonato del Garda, Sirmione, Salò e la prioria di Solarolo di Manerba del Garda, Toscolano Maderno, Valpolicella con la prioria di San Pietro in Cariano, pieve di San Floriano, pieve di San Martino, prioria di Santa Sofia, e la prioria di Priviniano (vallis provinianensis vicino al fiume Adige), Fumane, Marano di Valpolicella, Negrar di Valpolicella, Pescantina, pieve di San Giorgio di Valpolicella di Sant'Ambrogio di Valpolicella, Ossenigo di Dolcè, Erbezzo, Verona, chiesa dei Santi Nazaro e Celso, chiesa di Santa Maria in Organo.

Per i collegamenti fra Po, Mincio e lago del Garda: Porto Mantovano (con possedimenti terrieri e diritti sulla navigazione fluviale sul Po), Mantova, Barbasso, Barbassolo e Frassinara di Roncoferraro e Riva di Suzzara.

Da Comacchio con le saline gestite dal monastero di Bobbio e il porto fluviale monastico, Codigoro, abbazia di Pomposa, con il trasporto di sale con chiatte verso il Po e la Pianura Padana e verso il Mincio e il Garda per le peschiere.

Il monastero di San Colombano in Bardolino gestito autonomamente dai monaci colombaniani gestisce numerosi poderi coltivati e molti vengono dati in affitto o in enfiteusi alla popolazione locale, che ogni anno il 23 novembre (ricorrenza del missionario irlandese san Colombano) versa all'abbazia madre un fitto.

In particolare, va segnalata la presenza di aziende e poderi monastici soprattutto nella parte meridionale del lago di Garda, da cui l'abbazia ricava notevoli quantitativi di olio d'oliva[19][20], necessario soprattutto per l'illuminazione, e di pesce, consistente in trote e anguille[21]. Poiché i monaci dovevano disporre continuativamente di pesce date le esigenze del loro regime alimentare, dettate dalla regola monastica per la parte igienistica e salutistica, sul lago e nei dintorni di esso figura organizzata una fitta rete di peschiere, che erano delle vere e proprie piccole aziende, dotate di infrastrutture, attrezzi, vasche, che assicuravano lo smistamento della merce sui fiumi mediante imbarcazioni fluviali a chiglia piatta, come sandoni, burchi, burchielli. Scendendo lungo il Mincio, a Porto Mantovano queste imbarcazioni incrociavano i battelli pieni di sale che risalivano da Comacchio, prodotto che veniva utilizzato per la salagione del pesce[22].

Il monastero era famoso inoltre per la conciatura delle pelli, per la cui lavorazione usava lo scotano o Rhus cotinus, un arbusto che veniva raccolto e ridotto in polvere.

Un quarto del raccolto veniva inviato all'Abbazia di Bobbio, ricevendo in cambio libri e codici per la biblioteca del monastero.

La prima testimonianza documentale longobarda è un atto del re Liutprando che dona al già esistente priorato di Bardolino una corte regia di pesca al monastero di Bobbio, una seconda donazione da parte di re Rachis si ebbe con la grande pischaria di Peschiera del Garda che ne muto l'antico nome. Ancora a metà del XII secolo il documento Breve recordationis de Terris Ecclesiae Sancti Columbani, documenta ancora le proprietà dell'abbazia di Bobbio. Rimarranno di proprietà del cenobio bobbiese fino al 1208, quando poi papa Innocenzo III passerà il priorato monastico di Bardolino al controllo della diocesi di Verona. Il priorato e il monastero di San Colombano di Bardolino vennero soppressi nel 1810 in epoca napoleonica e le proprietà terriere passarono al demanio.

Altre proprietà legate a fondazioni monastiche da parte di monaci colombaniani di Bardolino:

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Bardolino sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 15 dicembre 1981.[23]

«D'azzurro, al leone d'oro, attraversato da una fascia d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di giallo.

Bandiera de facto di Bardolino

È in uso una bandiera non ufficiale costituita da un drappo partito di giallo e di azzurro caricato dello stemma con l'iscrizione bardolino riportata sulla fascia d'argento e sormontato da una corona di conte.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Severo

Ville[modifica | modifica wikitesto]

Villa Carrara, Bottagisio a Bardolino sul lago di Garda
  • Villa Bottagisio (XIX secolo), con un bel parco che occupa tutta la parte nord della baia di Bardolino.
  • Villa Guerrieri (XIX secolo), in via San Martino, ha un parco notevole fronte lago e resti di un antico fortilizio.
  • Villa Bassani Raimondi (XIX secolo), in via Fosse, aveva un bel parco danneggiato nel dopoguerra.
  • Villa Marzan (XIX secolo), a Cisano, è stata ristrutturata dall'architetto Ettore Fagiuoli. Ha il parco con pagoda e uccelliera.
  • Villa Giuliari-Gianfilippi (XIX secolo), ha un parco lungo il lago, a sud di Bardolino.
  • Villa Ferrari (XIX secolo).
  • Villa Betteloni (XIX secolo).
  • Villa Terzi-Cristanini o Villa delle Rose.
  • Casa Ottolenghi, progettata dall'architetto Carlo Scarpa.

Fortificazioni[modifica | modifica wikitesto]

Le mura di cinta nella versione rimasta oggi sono ridotte. Fu più volte ampliato dal nucleo originario.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[28]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Il Museo Sisàn, aperto il 10 maggio 2009, è dedicato alle tradizioni ornitologiche ittiche e contadine del comprensorio gardesano. Lo scopo principale del museo è la diffusione della conoscenza ornitologica e delle tradizioni storico-artigianali legate alle attività della caccia e della pesca diffusamente praticate in passato nel Basso Garda. Sempre a Bardolino, nel 1991 per volere di Gaetano Zeni è stato istituito il Museo del Vino. Esso è suddiviso in aree tematiche, ognuna dedicata a un aspetto diverso dei processi della filiera vitivinicola, dalla coltivazione in vigna fino alla fase di imbottigliamento. Gli oggetti esposti sono per la maggior parte originali e quindi effettivamente utilizzati nel corso degli anni.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Il paese di Bardolino, forte della sua vocazione turistica, ospita numerosi eventi che si tengono per tutto il corso dell'anno. Il triathlon internazionale di Bardolino, prima gara sulla distanza olimpica in Europa che si disputa ogni anno nel mese di giugno. La Regata delle Bisse viene organizzata dalla Lega Bisse del Garda, tappa del campionato delle bisse, tradizionali imbarcazioni da voga alla veneta, che si tiene tra giugno e agosto. Il trofeo è la bandiera del lago. Il Concorso Pianistico Nazionale "Città di Bardolino", organizzato dalla Filarmonica Bardolino (un'antica e prestigiosa associazione musicale da molto tempo presente sul territorio di Bardolino).

Eventi dedicati al vino sono: Festa del Chiaretto, che si tiene in maggio; la Festa dell'uva, in ottobre; la Festa del Novello, in novembre. A Cisano, in primavera, viene organizzata una Rassegna campanaria e la Regata di Cisano, gara remiera di voga veneta.

A Bardolino, in ottobre, il Festival Internazionale della Geografia di Bardolino richiama numerosi partecipanti.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Porticciolo di Bardolino

L'economia è prevalentemente turistica. La dimensione dell'industria turistica si può riassumere in alcuni dati: oltre 4 000 posti letto in alberghi, oltre 11 000 in altre forme e 2 000 addetti ai lavori del settore.[senza fonte]

Non meno importante è la produzione vinicola con la denominazione del vino Bardolino che prende il nome dal paese. Quella locale è una economia che prende spunto dalla doppia natura del territorio: lago e collina.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1889 1891 Gelmetti Marco Sindaco [29]
1891 1897 Giuliari Scipione Sindaco [29]
1898 1903 Gianfilippi Guglielmo Sindaco [29]
1903 1906 Gelmetti Giovanni Sindaco [29]
1906 1910 Gianfilippi Guglielmo Sindaco [29]
1910 1915 Bottagisio Luigi Sindaco [29]
1915 1920 Delaini Gaetano Sindaco [29]
1920 1923 Kessler Giovanni 1920 Sindaco [29]
1924 1928 Vivaldi Felice Podestà [29]
1929 1933 Luigi Torresani Podestà [29]
1933 1933 Marzari Silvio Podestà [29]
1934 1934 Colbertaldo Luigi Podestà [29]
1935 1943 Delaini Modesto Podestà [29]
1943 1945 Fasoletti Giuseppe Podestà [29]
1945 1946 Lenotti Emilio Sindaco [29]
1946 1948 Zamboni Giuseppe Sindaco [29]
1948 1949 Zeni Ernesto Sindaco [29]
1949 1952 Contolini Bruno Sindaco [29]
1952 1953 Fincati Carlo Sindaco [29]
1953 1959 Delaini Carlo Sindaco [29]
1959 1960 Vivaldi Vincenzo Sindaco [29]
1960 1963 Delaini Carlo Sindaco [29]
1963 1970 Metzler Giorgio Sindaco [29]
... Sindaco [29]
maggio 1985 maggio 1990 Pietro Meschi Democrazia Cristiana Sindaco [30]
maggio 1990 aprile 1995 Armando Ferrari Democrazia Cristiana Sindaco [31]
aprile 1995 giugno 1999 Armando Ferrari Lista Civica Sindaco [32]
giugno 1999 giugno 2004 Armando Ferrari Lista Civica Sindaco [33]
giugno 2004 giugno 2009 Pietro Meschi Lista Civica Sindaco [34]
giugno 2009 giugno 2014 Ivan De Beni Lista Civica Sindaco [35]
giugno 2014 giugno 2019 Ivan De Beni Lista Civica Sindaco
giugno 2019 in carica Lauro Sabaini Lista Civica Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il comune fa parte dell'Associazione Nazionale Città del Vino.[37] Inoltre il comune aderisce all’iniziativa: patto dei sindaci [38]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La squadra di calcio femminile, Calcio Femminile Bardolino, dalla stagione 2004-2005 ha aperto un ciclo di vittorie a livello nazionale che l'hanno delineata come la società leader del calcio italiano femminile; inoltre nel 2007-2008 ha raggiunto una semifinale di Coppa dei Campioni, evento senza precedenti per una squadra italiana. Lo scudetto del 2004-2005 è il quarto in provincia di Verona conquistato da tre squadre diverse. Dalla stagione 2010-2011 la società si trasferisce a Verona, assumendo la denominazione Verona Bardolino.[39]

In città il calcio femminile ha continuato a essere rappresentato dall'USD Real Bardolino che militò stabilmente nel campionato di Serie B fino alla stagione 2013-2014 quando la società decise di cessare ogni attività[40].

Il comune di Bardolino ospita il centro sportivo Veronello che è stato sede degli allenamenti del Chievo per oltre 26 anni, fino alla primavera del 2010.

Ciclismo[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2004 ha ospitato i Campionati del mondo di ciclismo su strada a cronometro in sinergia con Verona dove si disputavano le gare in linea.

Il comune è stato scelto come sede di partenza della 20ª tappa del Giro d'Italia 2007 (Bardolino-Verona di 43 km, prova a cronometro individuale) vinta da Paolo Savoldelli.

Bardolino è la sede di partenza e di arrivo di Lake Garda Tour, la gran fondo ciclistica che percorre l'intero perimetro del lago di Garda.

Altri sport[modifica | modifica wikitesto]

Bardolino ospita una delle più importanti gare internazionali di triathlon olimpico in Italia, il Triathlon internazionale Città di Bardolino.

Il 9 novembre 2013 il gruppo La Darsena Bardolino ha vinto la medaglia d'oro nei 500 metri e nei 200 metri misti della gara di Dragon Boat a Miami in Florida. Argento nei 200 metri open. Unica squadra europea a partecipare a tale evento. Nel 2010 aveva vinto l'oro all'«Hong Kong Dragon Boat Festival» di New York.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Bardolino - Statuto.
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 aprile 2023.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Gruppo Alpini Bardolino, sezione Bardolì, su bardolinoalpini.it.
  6. ^ Eugenio Turri, Il lago di Garda, Novara, Istituto geografico De Agostini, 1978, p. 7.
  7. ^ Cipriani, 1964, p. 7.
  8. ^ Cipriani, 1964, p. 8.
  9. ^ a b Cipriani, 1964, p. 9.
  10. ^ a b Cipriani, 1964, p. 10.
  11. ^ Cipriani, 1964, pp. 9-10.
  12. ^ Cipriani, 1964, pp. 10-11.
  13. ^ Cipriani, 1964, pp. 11.
  14. ^ Cipriani, 1964, p. 13.
  15. ^ Fabio Romanoni, La guerra d’acqua dolce. Navi e conflitti medievali nell’Italia settentrionale, Bologna, CLUEB, 2023, p. 40, ISBN 978-88-31365-53-6.
  16. ^ * Andrea Castagnetti, S. Colombano di Bobbio, in Inventari altomedievali di terre, coloni e redditi, Roma, 1979 (FSI, 104), VIII/1-4, pp. 119-192
  17. ^ A. Piazza Memoria documentaria e amministrazione di un patrimonio eccentrico: i beni di San Colombano di Bardolino nel XII secolo, in "Archivum Bobiense", Editrice degli A.S.B., Bobbio, XVIII-XIX (1996/1997), pp. 55-69; edito pure in Il priorato di San Colombano di Bardolino e la presenza monastica nella Gardesana Orientale. Atti del Convegno (Bardolino 26-27 ottobre 1996), Centro Studi per il Territorio Benacense, Caselle di Sommacampagna 1997, pp. 31-38, Il Garda. L'ambiente, l'uomo, 13 (1997).
  18. ^ Castello Di Garda - Veneto - Castelnuovo Del Garda, su icastelli.it - il Portale Ufficiale dei Castelli e Torri d'Italia. URL consultato il 31 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2015).
  19. ^ A. Brugnoli, L'olivicoltura altomedievale nel territorio gardesano e veronese: aspetti di tecniche agrarie, in Il Garda. L'ambiente, l'uomo, 10 (1994).
  20. ^ Gian Maria Varanini, L'olivo e l'olio nell’alto medioevo tra alimentazione e liturgia (secoli VI-XI); l’olivicoltura gardesana altomedievale: l’organizzazione della proprietà ecclesiastica, in Olio ed olivi del Garda veronese. Le vie dell’olio gardesano dal medioevo ai primi del Novecento, Vago di Lavagno (Verona), 1994.
  21. ^ B. Andreolli, Le peschiere di San Colombano di Bobbio e l’attività di pesca sul Garda nei secoli centrali del medioevo, in Il Garda. L'ambiente, l'uomo. Il priorato di San Colombano di Bardolino e la presenza monastica nella Gardesana Orientale, Atti del Convegno (Bardolino 26-27 ottobre 1996), pp. 13-19.
  22. ^ A. Greco Bergamaschi, Le saline del monastero di San Colombano di Bobbio, in Bollettino Storico Piacentino, XLVII (1953), pp. 49-56.
  23. ^ Bardolino, decreto 1981-12-15 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 5 giugno 2022.
  24. ^ Cipriani, pp. 34-36.
  25. ^ Note sulla Chiesa di San Colombano sul sito LagoDiGardaMagazine.com.
  26. ^ In un documento di Eugenio III del 1145 è ricordata come plebem de Cisano cum capellis et decimis.
  27. ^ Cipriani, p. 38.
  28. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  29. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x Cipriani, p. 22.
  30. ^ amministratori.interno.it - 1985, su amministratori.interno.it. URL consultato il 7 ottobre 2013.
  31. ^ amministratori.interno.it - 1990, su amministratori.interno.it. URL consultato il 7 ottobre 2013.
  32. ^ amministratori.interno.it - 1995, su amministratori.interno.it. URL consultato il 7 ottobre 2013.
  33. ^ amministratori.interno.it - 1999, su amministratori.interno.it. URL consultato il 7 ottobre 2013.
  34. ^ amministratori.interno.it - 2004, su amministratori.interno.it. URL consultato il 7 ottobre 2013.
  35. ^ amministratori.interno.it - 2009, su amministratori.interno.it. URL consultato il 7 ottobre 2013.
  36. ^ Comune di Bardolino, Gemellaggio con Rednitzhembach, su comune.bardolino.vr.it. URL consultato il 20 giugno 2017.
  37. ^ Associazione Nazionale Città del Vino. URL consultato il 2 aprile 2017..
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  39. ^ AGSM Verona: 2006 ad oggi, su AGSM Verona - calcio Femminile e C5, http://www.veronacalciofemminile.com/. URL consultato il 28 aprile 2014.
  40. ^ Stefano Pellone, Calcio Femminile, Stella Azzurra e Real Bardolino cessano di esistere, su MondoPallone.it, 2 agosto 2014. URL consultato il 24 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2015).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Franca Cipriani, Bardolino, Edizioni di "Vita Veronese", 1964, ISBN non esistente.
  • Gian Pietro Brogiolo, Monica Ibsen, Chiara Malaguti, Archeologia a Garda e nel suo territorio (1998-2003), Ed. All'insegna del giglio, 2006
  • C. Cipolla - G. Buzzi Codice Diplomatico del Monastero di S. Colombano di Bobbio fino all'anno MCCVIII - Vol. I - Fonti per la Storia d'Italia - VOLUME I - n.52, Roma 1918
  • C. Cipolla - G. Buzzi Codice Diplomatico del Monastero di S. Colombano di Bobbio fino all'anno MCCVIII - Vol. II - Fonti per la Storia d'Italia - VOLUME II - n.53, Roma 1918
  • C. Cipolla - G. Buzzi Codice Diplomatico del Monastero di S. Colombano di Bobbio fino all'anno MCCVIII - Vol. III - Fonti per la Storia d'Italia - VOLUME III - n.54, Roma 1918
  • C. Cipolla, Documenti per la storia del priorato di S. Colombano di Bardolino prima della sua trasformazione in commenda (secolo IX-XV) - In: Atti e memorie, Verona 1904
  • C. Cipolla, Statuti rurali veronesi, Venezia 1890
  • G. Crosatti, Bardolino, Verona 1902
  • Anselmo M. Tommasini, I Santi irlandesi in Italia, Società editrice Vita e Pensiero - Tipografia Pontificia ed Arcivescovile S. Giuseppe, Milano 1932
  • A. Maestri, Il culto di San Colombano in Italia, in "Archivio storico di Lodi", 1939 e segg.
  • San Colombano e la sua opera in Italia, atti del convegno storico colombaniano (Bobbio, 1-2 settembre 1951) a cura della Deputazione di storia patria per le Prov. Parmensi - Sezione di Piacenza, Bobbio 1953.
  • A. Piazza, Gli studi bobbiesi di Carlo Cipolla, in Carlo Cipolla e la storiografia italiana fra Otto e Novecento. Atti del convegno di studio (Verona, 23-24 novembre 1991), Accademia di agricoltura, scienze e lettere di Verona, Verona 1994, pp. 185–202.
  • A. Piazza, Le carte di San Colombano di Bardolino (1134-1205), in Fonti per la storia della Terraferma veneta, 8, Editrice Antenore, Padova 1994, pp. 230.
  • A. Piazza, Memoria documentaria e amministrazione di un patrimonio eccentrico: i beni di San Colombano di Bardolino nel XII secolo, in Archivum Bobiense, Editrice degli A.S.B., Bobbio, XVIII-XIX (1996/1997), pp. 55–69; edito pure in Il priorato di San Colombano di Bardolino e la presenza monastica nella Gardesana Orientale. Atti del Convegno (Bardolino 26-27 ottobre 1996), Centro Studi per il Territorio Benacense, Caselle di Sommacampagna 1997, pp. 31–38, Il Garda. L'ambiente, l'uomo, 13 (1997).
  • Gian Maria Varanini, Il priorato di San Colombano di Bardolino e la presenza monastica nella Gardesana Orientale, in Atti del Convegno di Bardolino 26-27 ottobre 1996.
  • Eleonora Destefanis Il monastero di Bobbio in età altomedievale, All'insegna del giglio, ISBN 88-7814-207-7.
  • Valeria Polonio Felloni Il monastero di San Colombano di Bobbio dalla fondazione all'epoca carolingia, Genova 1962, pp. 136 (Fonti e studi di storia ecclesiastica, II)
  • Valeria Polonio Felloni Il monachesimo nel Medioevo italico, in G. M. Cantarella - V. Polonio - R. Rusconi, Chiesa, chiese, movimenti religiosi, Roma-Bari 2001 (Manuali Laterza 149), pp. 81–187.
  • Valeria Polonio Felloni Colombano europeo?, in San Colombano e l'Europa, a cura di L. Valle e P. Pulina, Como - Pavia, Ibis, Minimalia), 2001, pp. 137–148.
  • R. Zanussi San Colombano d'Irlanda Abate d'Europa, Ed. Pontegobbo.
  • Archivum Bobiense, Rivista annuale degli Archivi storici Bobiensi, Bobbio, 1979-2008.

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