Bartolomé Esteban Murillo

Bartolomé Esteban Murillo, Autoritratto, 1670 circa, National Gallery, Londra

Bartolomé Esteban Pérez Murillo (Siviglia, 1º gennaio 1618Cadice, 3 aprile 1682) è stato un pittore spagnolo. Assieme a Diego Velázquez, Francisco de Zurbarán e José de Ribera è una delle figure più rappresentative della pittura barocca spagnola durante il Siglo de Oro. Sebbene grossa parte della sua attività sia stata la realizzazione di soggetti a carattere religioso rimane particolarmente famoso per le sue scene di genere in cui rappresenta donne e soprattutto ragazzini della classe popolare.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Immacolata Concezione di Los Venerables, 1678, Museo del Prado

Nacque nel 1618, ultimo figlio di una famiglia di quattordici fratelli. Suo padre, Gaspar Esteban, era un barbiere-chirurgo, sua madre si chiamava María Pérez Murillo, Bartolomé prese il suo cognome per firmare le sue opere. Alla morte dei genitori, essendo ancora un bambino, venne cresciuto da sua sorella maggiore, Ana, sposata anche lei con un barbiere-chirurgo di nome Juan Agustín de Lagares, con il quale Bartolomé ebbe una buona relazione. Si formò nella bottega di Juan Castillo dove conobbe la pittura fiamminga, nonostante non si sappia di suoi viaggi all'estero, si pensa che la conoscenza di questo tipo di pittura, da parte di Murillo, derivasse dal fatto che Siviglia era un importante centro commerciale all'epoca, questo favorì i contatti tra i cittadini di questa città con le popolazioni di mercanti del Nord Europa. Le sue prime opere furono influenzate da Zurbarán, Ribera e Alonso Cano, di grande realismo, con uno stile particolare che col tempo subì una notevole evoluzione. I suoi quadri acquisirono importanza coincidendo col gusto borghese e aristocratico specie nelle tematiche religiose.

Ragazzi con meloni e grappoli d'uva, 1665-1675, Alte Pinakothek, Monaco

Nel 1645 dipinse tredici tele per il chiostro della chiesa di San Francisco el Grande a Siviglia, tra le opere che più lo resero famoso. Si sposò lo stesso anno con Beatriz Cabrera, con la quale avrà ben nove figli. La realizzazione di due quadri per la Cattedrale di Siviglia furono la fonte della sua specializzazione nelle due tematiche che più gli hanno dato notorietà: le Vergini con il Bambino e le Immacolate.

Dopo un periodo di permanenza a Madrid tra il 1658 e il 1660, in quest'ultimo anno intervenne nella fondazione dell'Accademia di Pittura di Siviglia, condividendone la direzione con Herrera el Mozo. In quest'epoca di massima attività ricevette importanti incarichi nella sua città natale, come la pala per il Monastero di San Agustín e i quadri per la chiesa di Santa Maria la Blanca e i dipinti per la pala maggiore e le cappelle laterali della Chiesa del Convento dei Cappuccini conclusi nel 1665.

I dipinti della Chiesa dei Cappuccini di Siviglia furono salvati dall'invasione francese durante la Guerra di Indipendenza Spagnola e restaurate dal pittore sivigliano Joaquín Bejarano; per ringraziarlo, i frati gli regalarono la tela centrale della pala maggiore, La visione della Porziuncola di San Francesco d'Assisi, attualmente al Wallraf-Richartz Museum di Colonia.

Murillo è conosciuto anche per i suoi dipinti riguardanti fanciulle e giovani ragazzi: dal candore delle Ragazze con i fiori al realismo vivo dei suoi bambini della strada, zingarelli o mendicanti, che costituiscono un interessante studio della vita popolare. Dopo una serie dedicata alla parabola del Figliuol prodigo, cominciò la decorazione della chiesa del convento dei Cappuccini di Cadice, Lo Sposalizio mistico di Santa Caterina d'Alessandria, opera rimasta incompiuta a causa della morte del pittore che, durante la lavorazione di questo dipinto, cadde da un'impalcatura.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Giuseppe e la moglie di Putifarre, 1640-1645, Kassel, Gemäldegalerie Alte Meister.
Natività della Vergine, 1660, olio su tela, 184 × 260, Parigi, Musée du Louvre.
Galiziane alla finestra, 1670 circa, olio su tela, 106 × 127, Washington, National Gallery.
Madonna col Bambino e santa Rosa da Viterbo, Madrid, 170 circa, Museo Thyssen-Bornemisza, Nella scena secondaria sullo sfondo viene ripetuta la figura della santa mentre predica al popolo

Note[modifica | modifica wikitesto]


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