Basilica di Santa Maria Assunta (Castel di Sangro)

Basilica di Santa Maria Assunta
Il complesso della basilica arcipretale.
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneAbruzzo
LocalitàCastel di Sangro
Coordinate41°47′11″N 14°06′33.06″E / 41.78639°N 14.109182°E41.78639; 14.109182
Religionecattolica
TitolareMaria Assunta
Diocesi Sulmona-Valva
Consacrazione21 settembre 1725;1856 (elevazione a basilica)
ArchitettoFrancesco Ferradini (dal 1695 al 1707) e Giovan Battista Gianni (dal 1707 al 1725)
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzione1695(chiesa attuale)
Completamento1725

La basilica di Santa Maria Assunta è il principale edificio religioso di Castel di Sangro (AQ). La basilica è collocata nella parte alta della cittadina, la Civita, e nel 1902 è stata dichiarata monumento nazionale.[1] La struttura è a tre navate con due ordini di archi, con due campanili. Si sta realizzando un museo interparrocchiale annesso alla basilica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La basilica di Santa Maria Assunta ha origine nella seconda metà del X secolo, quando venne alzato un edificio religioso in sostituzione della chiesa di Santa Maria ad duas Basilicas posta in località Valle Salice sin dal V secolo. La costruzione del X secolo, distrutta dal terremoto del 1456 (il quale lasciò in piedi soltanto sette case), fu denominata "chiesa arcipretale di Santa Maria Assunta in Cielo".

Di questa prima costruzione non resta alcuna testimonianza, ad esclusione della donazione da parte del Re delle Due Sicilie Ruggero delle chiese rurali di Sant'Ilario, San Lorenzo, Santa Lucia e San Valentino.

Fu subito ricostruita, su progetto di Francesco Ferradini, con la struttura tuttora esistente. Era usanza nei secoli scorsi il seppellire personalità di famiglie di rilievo all'interno della basilica, come è toccato ai Panasca, Matta, Canofilo, Mancini, De Petra e Minotti-Maffei.

Pietà

Opere d'arte[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio gode dell'antico loggiato quattrocentesco e di un altorilievo trecentesco raffigurante la Pietà all'interno del porticato. Sulla parete del campanile destro è presente una monofora, mentre sulla facciata sono state collocate otto statue in altrettante nicchie, raffiguranti Santa Concordia, San Rufo, San Rocco, San Sebastiano, Sant'Emidio, Sant'Antonio abate, San Gaetano e l'Assunta.

Impossibile non notare il maestoso orologio frontale e il grande portale. Quest'ultimo è circondato da volti scolpiti in pietra e, in altro, è presente lo stemma di Castel di Sangro.

Nella parte interna si può ammirare il gruppo bronzeo del Battesimo del Cristo sulla sommità del Battistero, attribuito alla scuola del Cellini, arricchito altresì da intarsi marmorei. Gli stessi possono essere trovati sull'altare di san Sebastiano e sull'altare maggiore. Alle spalle di quest'ultimo sono presenti il coro ligneo e l'antico leggio e un bassorilievo nascondente il corpo di santa Concordia, in una nicchia. Il pulpito e il paliotto quattrocentesco (raffigurante la vita di Gesù e decorante l'altare dell'Addolorata) sono a loro volte in legno. Sempre all'interno della basilica è presente anche un bassorilievo di Padre Pio in bronzo dello scultore Vito Pancella[2].

Le tele ospitate sono di indubbio valore. Tra queste: "Disputa fra i dottori" e "Natività" di Domenico Antonio Vaccaro; "Caduta di Gesù sotto la croce" e "Gesù mostrato al popolo da Pilato" del De Mura; " Madonna che allatta il bambino tra i santi Apostoli Filippo, Giacomo Maggiore e i Santi Sebastiano e Rocco" e "Ultima cena" di Paolo De Matteis; "Miracolo della manna" e "Mosè con il serpente di bronzo" di Santolo Cirillo.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Elenco degli edifizi Monumentali in Italia, Roma, Ministero della Pubblica Istruzione, 1902. URL consultato il 27 maggio 2016.
  2. ^ Foto del bassorilievo dello scultore Vito Pancella visibile all'indirizzo: https://www.parrocchiasantamariaassuntacds.it/i-gruppi-parrocchiali/gruppo-di-preghiera-pardre-pio/

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Adelchi Sansonetti, Cosimo Savastano, La Basilica di Castel di Sangro: a trecento anni dalla posa della prima pietra, Castel di Sangro, Basilica di Santa Maria Assunta, 1995, SBN IT\ICCU\MO1\0002164.

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