Bematista

Il bematista (in greco antico: βηματιστής?, Bēmatistés derivato da βῆμα «passo») era colui che, in epoca classica ed ellenistica, misurava le distanze da un luogo a un altro contando i propri passi, chiamati anche bemi (ognuno equivalente a 0,74 m).[1] L'attività di bematista esisteva già ai tempi di Erodoto (VI secolo a.C.) nell'impero persiano, attività favorita dalla costruzione di strade, tra cui la Via Reale di Persia che univa Susa a Sardi (Erodoto, Storie, V, 32).[2]

I bematisti nella campagna di Alessandro in Asia[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni bematisti accompagnarono Alessandro Magno nella sua spedizione in Asia. Il re macedone non fu il primo a portare un esercito in Asia, i soldati greci dopo la morte di Ciro il giovane, nel suo tentativo di sovvertire il re di Persia, dovettero interpellare alcune guide locali per superare le difficoltà di trovare la strada del ritorno.[3] Per evitare di rimanere bloccato durante l'avanzata, Alessandro portò con sé bematisti, agrimensori, geografi e persino corridori.[4] Le misure dei bematisti effettuate durante la marcia dimostrano un alto grado di precisione, tanto che è stato ipotizzato l'utilizzo di uno dei primi odometri, anche se non ci sono menzioni al riguardo.[5]

(EN)

«The overall accuracy of the bematists’ measurements should be apparent. The minor discrepancies of distance can be adequately explained by slight changes in the tracks of roads during the last 2,300 years. The accuracy of the measurements implies that the bematists used a sophisticated mechanical device for measuring distances, undoubtedly an odometer such as described by Heron of Alexandria»

(IT)

«La globale precisione delle misure dei bematisti è evidente. Le piccole differenze tra una misura e l'altra possono essere adeguatamente spiegate da lievi cambiamenti dei percorsi nel corso di 2 300 anni. L'accuratezza delle misurazioni implica che i bematisti utilizzarono sofisticati strumenti meccanici per la misura delle distanze, indubbiamente un odometro, come descritto da Erone di Alessandria.»

La tabella sotto riporta le rotte misurate dai bematisti di Alessandro, Betone e Diogneto. Le misurazione sono riportante nell'opera di Plinio il Vecchio (Naturalis historia, VI, 21-22) e anche nell'opera del geografo Strabone (Geografia, XI, 8, 9) che segue i dati riportati in un'opera perduta di Eratostene, il quale, a sua volta, trasse dai bematisti importanti informazioni per la propria cosmografia.[3][6]

Plinio VI, 21–22 Strabone XI, 8, 9 Distanze attuali
Rotta Milia passuum[7] Chilometri Deviazione dalla reale distanza Stadi[8] Chilometri Deviazione dalla reale distanza Chilometri
Confini nord del Caspio – Hecatompylos 1960 363 0,8% 365 in linea d'aria
Confini sud del Caspio – Hecatompylos 133 197 2,4% 201 in linea d'aria
Hecatompylos – Alessandria Areion 575 851 0,4% 4530 838 1,9% 854 via della seta
Alessandria Areion – Prophtasia 199 295 3,2% 1600 296 2,6% 304 strada Herat-Juwain
Prophtasia – Arachoti Polis 565 836 1% 4120 762 9,7% 845 Juwain – Kelat-i-Ghilzai
Arachoti Polis – Hortospana 250 370 0,4% 2000 370 0,4% 372 Kelat-i-Ghilzai – Kabul
Hortospana – Alessandria ad Caucasum 50 74 2,1% 76 Kabul – Begram
Alessandria ad Caucasum – Peucolatis 237 351 3,2% 339 Begram – Charsada
Peucolatis – Tassila 60 89 20% 111 Charsada – Tassila
Tassila – Idaspe (Jhelum) 120 178 4,8% 169 strada Aurel Stein
Alessandria Areion – Bactria – Zariaspa[9] 3870 716 1,6% 705 per Kala Nau, Bala Murghab, Maimana e Andkhui
Media 4,2% 2,8%
Mediana 2,8% 1,9%

Alcuni bematisti[modifica | modifica wikitesto]

La storia ricorda i nomi di cinque bematisti: Diogneto, Betone, Aminta, Archelao e Filonide di Creta, ognuno dei quali registrò i propri dati in un libro.[10]

  • Filonide di Creta (per i frammenti, FGrHist 121) è stato un emerodromo e un bematista, come è scritto in SIG, 303.[11] Plinio (Naturalis historia, II, 181) ne descrive le notabili imprese, come il completamento della tratta Sicione-Elide, andata e ritorno. Sempre Plinio (I, 4, 5) menziona l'opera di Filonide, di cui non rimangono frammenti.[2]
  • Betone e Diogneto sono conosciuti grazie alla testimonianza di Plinio (VI, 61) e ad alcuni frammenti di testo (FGrHist 119 e 120). Dell'opera di Betone, è rimasto il titolo: Σταθμοὶ τῆς Ἀλεξάνδρου πορείας (FGrHist 119 F 1).[2]
  • Anche di Aminta resta il titolo dell'opera: Ἀσίας σταθμοί (FGrHist 121 F 1) oppure Περσικοὶ σταθμοί (F 4), di almeno tre libri. Dal contenuto del fr. 1, è facile capire come l'opera di Aminta fosse ben più di una mera lista di distanze, analizzando i costumi e i monumenti dei luoghi in cui passava.[2]
  • Archelao di Cappadocia (forse il re Archelao di Cappadocia) pare che abbia avuto interessi sulle pietre preziose e abbia anche scritto una Σταθμοί (FGrHist 123 F 1). La Σταθμοί, citata anche da Claudio Eliano (Varia historia, XVII, 17 = FGrHist 123 F 3), resta comunque un'opera di carattere generale, che dava spazio alle annotazioni sulla flora e sulla fauna.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Treccani.
  2. ^ a b c d e Fraser, p. 79.
  3. ^ a b Fraser, p. 80.
  4. ^ Fraser, p. 78.
  5. ^ Engels, pp. 68, 85, 157-160.
  6. ^ Lo schema della tabella si basa su: Engels, p. 157. Le conversioni in km sono fatte adottando la seguente relazione: 1 miglio inglese = 1,609 km.
  7. ^ 1 miglio romano equivale a 1,480 km. Engels, p. 158.
  8. ^ 1 stadio attico equivale a 18 di miglio romano (0,185 km). Engels, p. 158.
  9. ^ La rotta non sembra essere stata percorsa da Alessandro.
  10. ^ Fraser, pp. 78-79.
  11. ^ β[α]σιλέως Ἀλε[ξάνδρ]ου ἡμεροδρόμας καί βηματιστής τῶς Ἀσίας Φιλωνίδης ("Filonide, emerodromo e bematista per l'Asia del re Alessandro").

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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