Bicerin

Bicerin
Bicerin
Origini
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
RegionePiemonte
Creato daCaffè Confetteria Al Bicerin dal 1763
Zona di produzionecaffè torinesi
Dettagli
Categoriabevanda
RiconoscimentoP.A.T.
SettoreBevande analcoliche, distillati e liquori

Il bicerin (pronunciato [bitʃəˈɾiŋ] in piemontese, letteralmente bicchierino), noto oggi anche come bicerin 'd Cavour, è una bevanda calda e analcolica a base di caffè, cioccolato e crema di latte tipica di Torino.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Si dice che a ideare il bicerin fu l'omonimo locale di piazza della Consolata, a Torino, nel diciottesimo secolo.[1] La bevanda nacque come diretta conseguenza del successo del cioccolato[2] ed è la diretta evoluzione della settecentesca bavarèisa, una bevanda servita in grandi bicchieri tondeggianti, composta da una mescola di caffè, cioccolato e crema di latte dolcificata con sciroppo[3].

Tra i primi testi che raccontano la storia del bicerin c'è il testo di Alberto Viriglio, Torino e i Torinesi, la cui prima edizione risale al 1898.

La bevanda si è guadagnata diversi estimatori, tra cui Camillo Benso, conte di Cavour, Pablo Picasso, Alexandre Dumas[2][4], Umberto Eco (ne Il cimitero di Praga cita lo storico omonimo caffè[5]), Ernest Hemingway[6] (che lo inserì fra le cento cose del mondo che avrebbe salvato)[senza fonte].

La bevanda viene oggi preparata in diversi locali del capoluogo piemontese. Nel 2001 il bicerin è stato riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale del Piemonte.[7]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il Caffè Confetteria Al Bicerin dal 1763

Il bicerin è composto da tre strati di caffè, cioccolata fusa o in pezzettini che si sciolgono a contatto con il calore e fior di latte e si serve in alti bicchieri o calici di vetro. Originariamente, tuttavia, consisteva di tre varianti: pur e fior (l'odierno cappuccino), pur e barba (caffè e cioccolato), un pòch ëd tut (lett. "un po' di tutto"), con tutti e tre gli ingredienti miscelati.[8] L'ultima delle varianti ebbe più successo e prevalse sulle altre. Il tutto veniva accompagnato da "bagnati", dolcezze artigianali di ben 14 specie.[senza fonte]

Il bicerin non va confuso con il liquore "Bicerin originale di Giandujotto", marchio registrato di una nota azienda liquoristica del Torinese.

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Il brano Eurovision in Turin degli Eugenio in Via Di Gioia omaggia la bevanda.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "Caffè Al Bicerin", la storia di Torino in un bicchierino, su Torino oggi, 15 gennaio 2017. URL consultato il 19 gennaio 2017.
  2. ^ a b Giancarlo Ricatto, I dolci e le confetture piemontesi, Editrice artistica piemontese, 2008, p. 6.
  3. ^ Torino, il locale amato da Cavour compie 250 anni, su La stampa, 30 maggio 2013. URL consultato il 19 gennaio 2017.
  4. ^ Torino culla di scrittori e filosofi
  5. ^ Umberto Eco, Il cimitero di Praga, La Nave di Teseo Editore spa, ISBN 9788834604779.
  6. ^ Mimi Sheraton Falcone, 1000 Cibi da provare nella vita La bibbia dei sapori della decana del food writing americano, Rizzoli, 2015.
  7. ^ Cfr. l'elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali, all. 1, Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (aggiornamento 16 febbraio 2018).
  8. ^ Che idea, su Caffè al Bicerin. URL consultato il 19 gennaio 2017.
  9. ^ Nella canzone Eurovision in Turin

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Viriglio, Torino e i Torinesi. Minuzie e memorie. Torino, Lattes, 1898

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]