Biocentrismo

Il biocentrismo (dal greco βιος, bios, "vita"; e κέντρον, kentron, "centro") è una concezione filosofica apparsa negli anni 1970 secondo la quale l'uomo è solo uno degli innumerevoli elementi dell'universo, e quindi è tenuto a rispettare tutte le altre forme di vita e a vivere in armonia con animali e vegetali, il biocentrismo pretende rivendicare il valore primordiale della vita.[1]

Propone che tutti gli esseri viventi abbiano lo stesso diritto a esistere, a svilupparsi e a esprimersi con autonomia. L'attività umana dovrà quindi cercare di causare il minore impatto possibile sopra altre specie e sopra il pianeta in sé. Date le sue caratteristiche, è una filosofia contraria al teocentrismo e all'antropocentrismo. Il biocentrismo spiega che quello che percepiamo come realtà è un processo che esige la partecipazione della coscienza. Fonda i suoi ideali nei concetti di interazione, la co-evoluzione, la complessità delle relazioni tra le specie, la non discriminazione, il contatto con gli animali, la cultura della vita, l'interazione dei sessi, la democrazia partecipativa, l'agricoltura ecologica e l'uso delle energie rinnovabili.

I sette principi[modifica | modifica wikitesto]

Ecco i sette principi del Biocentrismo estratti dall'omonimo libro di Robert Lanza.

1° Principio[modifica | modifica wikitesto]

Quello che noi percepiamo come realtà è un processo che coinvolge la nostra coscienza. Se esistesse una realtà esterna a noi stessi, dovrebbe trovarsi in uno spazio, ma lo spazio e il tempo non sono assoluti, sono solo strumenti usati dalle menti umane e animali.

2° Principio[modifica | modifica wikitesto]

Le nostre percezioni interne e esterne sono collegate in modo inestricabile. Sono come le due facce di una moneta, non possono essere separate.

3° Principio[modifica | modifica wikitesto]

Il comportamento delle particelle subatomiche, in realtà di tutte le particelle e oggetti che percepiamo, sono collegati in modo inestricabile, ad un osservatore.Senza la presenza di un osservatore cosciente, esiste solamente uno stato indeterminato di onde di probabilità.

4° Principio[modifica | modifica wikitesto]

Senza la coscienza la materia si trova in uno stato probabilistico non determinato. Se ci fosse stato un universo prima della coscienza, sarebbe stato un universo in uno stato potenziale.

5° Principio[modifica | modifica wikitesto]

La reale struttura dell'Universo è spiegabile solamente attraverso il Biocentrismo. L'universo è finemente accordato per la vita, e tutto torna perché è la vita che ha creato l'universo, non il contrario. L'Universo è semplicemente l’estensione della logica spazio-temporale del sé.

6° Principio[modifica | modifica wikitesto]

Il tempo non possiede una vera e propria esistenza al di fuori della percezione sensoriale animale. È il processo attraverso il quale percepiamo i cambiamenti nell'universo.

7° Principio[modifica | modifica wikitesto]

Lo spazio, come il tempo, non è un oggetto o una cosa. Lo spazio è un’altra modalità cognitiva animale e non possiede una realtà indipendente. Ci portiamo dietro spazio e tempo come fanno le tartarughe con il loro carapace. Pertanto, non esiste alcuna matrice auto-esistente in cui gli eventi si verificano indipendentemente dalla vita.

Vedere anche[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ricerca | Garzanti Linguistica, su www.garzantilinguistica.it. URL consultato il 5 marzo 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bill Devall e George Sessions, extraído Per Farid Azael di "Trascender l'Ego", editado per Roger Walsh e Frances Vaughan, revisionato per H. Hieronimi e Marina Ortiz, novembre di 2008.
  • Robert Lanza e Bob Berman, Biocentrismo, Il Saggiatore, 2015
  • Robert Lanza e Bob Berman, Oltre il biocentrismo. Ripensare il tempo, lo spazio e l'illusione della morte, Il Saggiatore, 2016

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]