Borgo Pineta

Borgo Pineta
Via Luigi Einaudi a Borgo Pineta
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Abruzzo
Provincia  L'Aquila
Città Avezzano
Codice postale67051
Abitanti9 000 ab.circa (2014)

Borgo Pineta, localmente anche detto Concentramento, è un quartiere di circa 9 000 abitanti[1] della zona nord di Avezzano (AQ), in Abruzzo.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La rotonda con un'antenna dismessa del Centro Spaziale del Fucino

Il quartiere è situato a nord della città marsicana, tra la stazione ferroviaria e la pineta. È collegato al centro della città principalmente attraverso il sottopasso di via Don Giovanni Minzoni, via Vincenzo Bellini, via Giovanni Pagani e al quartiere Cesolino (zona ovest) attraverso il cosiddetto "Ponte Romano" sulla ferrovia Roma-Sulmona-Pescara di via dei Laghi. Le sue strade sono in maggioranza spaziose e fornite di larghi marciapiedi. In alcuni tratti è presente una pista ciclabile con annesso percorso pedonale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il quartiere, originariamente chiamato "Contrada Barbazzano" o semplicemente "Barbazzano" e, nel più recente passato, denominato "Concentramento", per via dell'installazione dopo il terremoto della Marsica del 1915 del campo di concentramento che fu allestito in questa area durante la prima guerra mondiale. Il Governo Salandra II, infatti, decise di istituire in città il campo di lavoro dei prigionieri austro-ungarici, dato il vuoto generazionale che era venuto a crearsi per via del terremoto, dopo il quale, tra l'altro, i pochi giovani sopravvissuti dovettero partecipare come soldati dell'esercito alla Grande Guerra. Furono gli stessi austro-ungarici a realizzare la pineta, il rimboschimento del monte Salviano, servizi viari cittadini e altre opere volte alla ricostruzione di Avezzano. Il campo di concentramento, parzialmente riutilizzato durante la seconda guerra mondiale, fu dismesso definitivamente nel secondo dopoguerra[2].

Urbanistica[modifica | modifica wikitesto]

L'architettura del quartiere, pur essendo eterogenea, può essere suddivisa in due macro-aree: Madonna del Passo, con abitazioni moderne tipiche del Novecento, e l'area degli istituti scolastici, caratterizzata dall'edilizia popolare degli anni Settanta con edifici a più piani. Adiacenti alla pineta sono importanti strutture sportive: lo stadio dei Pini, la piscina comunale, la palestra per le arti marziali e il pugilato, i campi da tennis. Il quartiere è ricco di attività commerciali e culturali. Qui sono presenti le diverse scuole di ogni ordine e grado che impegnano nel percorso scolastico i giovani di tutta la Marsica e dei paesi limitrofi. Centro della vita religiosa è la parrocchia intitolata alla Madonna del Passo. Presenta inoltre ampi giardini pubblici tra via Francesco Cilea, via Cavalieri di Vittorio Veneto e via Don Giovanni Minzoni.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Interno della chiesa della Madonna del Passo
Il villino Cimarosa

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa della Madonna del Passo
Principale chiesa del quartiere, edificata a cominciare dal 1955 e ultimata alla fine degli anni Cinquanta.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Le Tre Conche
Veduta, oltre la pineta, del monte Velino
Villino Cimarosa
L'edificio, che si caratterizza per il tetto in legno, venne utilizzato come ufficio-magazzino del genio militare al servizio del campo di concentramento di Avezzano. L'edificio costituisce il numero civico 2 di via Domenico Cimarosa, lateralmente alla chiesa della Madonna del Passo.
Tre Conche
Grandi serbatoi utilizzati per l'approvvigionamento dell'acqua, situati nella pineta. Servirono attraverso una serie di condotte idriche il grande campo di concentramento edificato pochi mesi dopo il terremoto del 1915 durante la Grande Guerra e in parte riutilizzato nella seconda guerra mondiale.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Pineta
Costituita quasi completamente da pini neri e considerata come uno dei polmoni verdi della città, insieme a villa Torlonia e all'omonima piazza pubblica, sorse con lo scopo di proteggere la città dai venti freddi provenienti dal monte Velino. Situata in località Tre Conche, fu impiantata durante il periodo fascista e, inizialmente, venne denominata "bosco dell'impero".

Società[modifica | modifica wikitesto]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

La festa in onore di santa Maria Goretti si svolge annualmente nella prima settimana di luglio. Il 26 aprile, come in tutti gli altri quartieri della città, durante la notte dei "focaracci" viene acceso il falò sul modello della festa di Beltane, in onore della Madonna di Pietraquaria patrona di Avezzano.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il quartiere è ben collegato con l'autostrada A25 e con la strada statale 690 Avezzano-Sora. All'angolo con il quartiere Barbazzano è presente un sottopasso pedonale che collega il terminal degli autobus di piazza J. F. Kennedy e via Salvador Allende con l'area ferroviaria di piazza Giacomo Matteotti e dunque con il centro cittadino.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Lo stadio dei Pini, la piscina comunale, il velodromo Vito Taccone e la palestra federale per la pratica del pugilato sono tra le strutture più importanti presenti nel quartiere. Qui operano numerose società sportive di atletica leggera, tennis, pugilato, tiro con l'arco, bocce, mountain bike. La squadra calcistica di Borgo Pineta ha militato nelle categorie dilettantistiche abruzzesi ed amatoriali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dove siamo, su madonnadelpasso.it, Parrocchia Madonna del Passo. URL consultato il 10 luglio 2017.
  2. ^ Francesco Proia, La storia, le foto d'epoca e i resti del PG091, il campo di concentramento di Avezzano, su marsicalive.it, Marsica Live, 11 aprile 2018. URL consultato l'8 luglio 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito culturale su Borgo Pineta, su borgopineta.it. URL consultato il 9 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2007).
  • Madonna del Passo, su madonnadelpasso.it. URL consultato il 5 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2015).
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