Bosco Vetruscelli

Bosco Vetruscelli
Uno scorcio del bosco osservato da un'ampia radura
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàRoseto Valfortore
Indirizzostrada comunale Vetruscelli
Caratteristiche
Tipobosco ceduo
Superficie1,9 km²
Mappa di localizzazione
Map

Il bosco Vetruscelli è un vasto complesso boschivo situato nel territorio comunale di Roseto Valfortore, nei monti della Daunia in Puglia.

Il bosco trae il suo nome da Vetrisciello (anticamente Vetrascello o Bitrasello), un borgo fortificato medievale ubicato in posizione eminente presso il monte San Chirico (anticamente San Quirico, 991 m s.l.m.), un'altura strategicamente importante in quanto posta a controllo della Serra delle Tre Marine; tale dorsale era così nominata perche vi si dipartono il fiume Miscano (dal versante tirrenico), il canale del Feudo (affluente del torrente Celone, le cui acque confluiscono nel golfo di Manfredonia) e il fiume Fortore (sul versante medio-adriatico).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo certe ipotesi, il toponimo deriverebbe da Vescellium[1] (o Vercellium[2]), un antico luogo fortificato degli Irpini citato da Livio i cui abitanti furono detti Vescellani da Plinio[3]. Il borgo medievale di Vetrisciello, già nominato nel Catalogus baronum come Vetrascellum, apparteneva alla grancontea e diocesi di Ariano e annoverava, oltre alla chiesa arcipretale di San Quirico, anche due monasteri dei padri teutonici, l'uno intitolato a San Leonardo e l'altro a Santa Maria a Valle. Vetrisciello cessava di esistere nel 1450 allorquando la locale chiesa di San Quirico fu chiusa e unita alla chiesa arcipretale di Roseto[4], che a quell'epoca e fino al 1914 era parte della medesima diocesi arianese. Il bosco Vetruscelli occupa in effetti le pendici settentrionali (digradanti verso la valle del Fortore) del sito dell'antica Vetrisciello mentre gli altri versanti, favoriti dalla migliore esposizione, sono destinati alle normali attività agro-pastorali.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il bosco ceduo Vetruscelli, di proprietà del comune di Roseto Valfortore, si estende per 190 ettari all'altezza delle sorgenti del Fortore, ad altitudini comprese tra 600 e 850 m s.l.m.. Esso costituisce il più vasto complesso boschivo afferente al sito di importanza comunitaria Monte Cornacchia - Bosco di Faeto, maggiore dunque sia del bosco Cerasa (in territorio di Biccari) sia anche del bosco Difesa (in tenimento di Faeto). La vegetazione è costituita essenzialmente da latifoglie decidue a dominanza di querce, cerri e faggi, mentre in ambito faunistico si segnala la presenza del lupo appenninico.[5] Tra gli svariati prodotti del sottobosco il più rinomato è il tartufo nero, utilizzato anche nella produzione del miele tartufato[6], mentre tra i fiori spiccano le orchidee selvatiche[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alessandro Leonardo Melilli, L'alta valle del Celone (PDF), su Comune di Faeto, p. 17. URL consultato il 3 luglio 2019 (archiviato il 3 luglio 2019).
  2. ^ (LA) Tito Livio, libro 23, capitolo 38, in G.A. Rupert (a cura di), Patavini historiarum libri qui supersunt omnes, vol. 3, A.J. Valpy, 1828, p. 1959.
  3. ^ Alfonso Meomartini, I comuni della provincia di Benevento: Storia, cronaca, illustrazione, vol. 1, 2ª ed., Stabilimento lito-tipografico editoriale De Martini, 1970, p. 412.
  4. ^ Tommaso Vitale, Storia della Regia città di Ariano e sua Diocesi, Roma, Salomoni, 1794, pp. 364-365.
  5. ^ PIANO DI GESTIONE del Sito di Importanza Comunitaria "MONTE CORNACCHIA - BOSCO FAETO" (IT9110003) (PDF), su Comunità montana dei Monti Dauni Meridionali (archiviato il 10 ottobre 2022).
  6. ^ Roseto Valfortore, su La provincia di Foggia. URL consultato il 25 dicembre 2018 (archiviato il 20 agosto 2016).
  7. ^ Sara Fiorillo e Francesca Filippi, Roseto Valfortore, in Puglia, Lonely Planet, ISBN 9788859208112.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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