British Army

British Army
Esercito britannico
Descrizione generale
Attiva1707 – ad oggi
NazioneBandiera del Regno Unito Regno Unito
In precedenza:
bandiera Regno di Gran Bretagna
Bandiera del Regno Unito Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda
ServizioForza Armata
TipoEsercito
Dimensionetotale del personale militare operativo (al 2024) 75,166[1]

23 000 come riserva militare

Stato MaggioreLondra
MottoBe the Best
Battaglie/guerreGuerra della Grande Alleanza
Guerra di successione spagnola
Guerra di successione austriaca
Guerra dei sette anni
Guerra di Pontiac
Rivoluzione americana
Guerra del 1812
Guerre Napoleoniche
Prima guerra dell'oppio
Seconda guerra dell'oppio
Guerra di Crimea
Rivolta dei Boxer
Guerre māori
Ribellione indiana del 1857
Prima guerra boera
Seconda guerra boera
Guerra d'indipendenza irlandese
Prima guerra mondiale
Seconda Guerra Mondiale
Guerra Fredda
Guerra delle Falkland
Guerra del Golfo
Guerra in Afghanistan
Guerra in Iraq
Operazione Banner
Comandanti
Capo dello stato maggiore generaleGenerale Sir Patrick Sanders
Vice-capo dello stato maggiore generaleTenente generale Christopher Tickell
Sergente maggiore dell'esercitoMaresciallo di prima classe Gavin Paton
Simboli
Bandiera non-cerimoniale
Bandiera di guerra
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

Il British Army (Esercito britannico) è la componente terrestre delle forze armate britanniche. Nacque nel 1707 con l'unificazione dei governi e delle forze armate di Inghilterra e Scozia nel Regno Unito di Gran Bretagna, incorporando reggimenti preesistenti dei due regni e quindi posto sotto il controllo del War Office di Londra.

Nel 2024 il totale del personale militare operativo è composto da 75,166[1]

Nel 2006 ne facevano parte 107 730 soldati, altri 38 460 appartenevano al Territorial Army. Per distinguerla dal Territorial Army, il British Army è indicato anche come Regular Army.

La forza armata è oggi dispiegata in molte zone di guerra di tutto il mondo come parte di forze di combattimento e di forze di peacekeeping delle Nazioni Unite.

Diversamente dalla Royal Navy, dai Royal Marines e dalla Royal Air Force, il British Army non ha l'aggettivo "Royal" nel suo nome perché alcune unità con cui fu formato nel 1707 già non avevano il prefisso "Royal" nel proprio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

John Churchill, I duca di Marlborough fu uno dei primi generali del moderno British Army, combattendo nelle campagne per la guerra di successione spagnola

Il British Army si formò inizialmente dall'unione dello Scottish Army con l'English Army dopo l'unificazione del Regno d'Inghilterra con il Regno di Scozia, a formare il Regno di Gran Bretagna nel 1707. Nel nuovo British Army vennero incorporati tutti i reggimenti esistenti scozzesi e inglesi e la sua nuova sede venne posta a Londra.[2]

Dopo l'ascesa al trono di Guglielmo III e Maria II, l'Inghilterra venne coinvolta nella guerra della Grande Alleanza essenzialmente per evitare che i francesi potessero invadere la Gran Bretagna per restaurare al trono il cattolico padre di Maria II, Giacomo II.[3] A seguito degli Acts of Union 1707 e nel 1801 con la creazione del Regno Unito, la politica estera britannica fu essenzialmente improntata a cercare di contenere l'espansione delle altre potenze europee come Francia e Spagna. La Spagna, dominante potenza mondiale e principale ostacolo alle ambizioni inglesi oltreoceano, era stata vincente per quasi due secoli di storia europea. Le ambizioni territoriali dei francesi, a ogni modo, avevano portato alla guerra di successione spagnola[4] e alle guerre napoleoniche.[5] sino alla guerra di Crimea russa.[6] Dopo il 1745 le reclute vennero derivate essenzialmente dalla Scozia al punto che a metà del secolo quasi un terzo degli ufficiali proveniva da quelle terre.[7]

All'epoca della fine della guerra dei sette anni nel 1763, la Gran Bretagna e il suo successore Regno Unito si erano distinti come i principali leader militari ed economici nel mondo.[8]

Il primo Impero britannico[modifica | modifica wikitesto]

L'Impero britannico era andato espandendosi nei secoli con l'inclusione di colonie, protettorati e dominions nelle Americhe, in Asia e in Australasia. Anche se la Royal Navy era reputata come vitale per la sopravvivenza stessa dell'Impero britannico e per la predominanza dell'Inghilterra, l'esercito inglese giocò un ruolo fondamentale nella colonizzazione dell'India e di altre regioni.[9] I suoi tipici compiti erano quelli di presidiare le colonie con guarnigioni, prendere importanti aree strategiche e partecipare ad azioni per pacificare i confini delle colonie, oltre a provvedere il supporto ai governi alleati, a sopprimere i rivali militari dell'Inghilterra e proteggere i coloni dalle potenze straniere e dai nativi ostili.

La morte del generale Wolfe durante la battaglia delle Piane di Abraham; le campagne della guerra franco-indiana portarono al controllo inglese sul moderno Canada

I soldati britannici inoltre furono fondamentali per la presa di alcuni territori importanti, permettendo all'impero di espandersi con facilità. Tra le azioni più significative ricordiamo le battaglie della guerra dei sette anni,[10] della Rivoluzione americana,[11] delle guerre napoleoniche,[5] della prima e della seconda guerra dell'oppio,[12] della ribellione dei Boxer,[13] delle guerre di Nuova Zelanda,[14] della ribellione indiana del 1857,[15] della prima e della seconda guerra boera,[16] dei Raid feniani,[17] della guerra d'indipendenza irlandese,[18] oltre a molti interventi in Afghanistan,[19] e nella guerra di Crimea.[6]

Come il suo predecessore, il British Army combatté Spagna, Francia e Paesi Bassi per ottenere la supremazia in Nord America e nelle Indie Occidentali. Con l'aiuto anche di alcuni nativi, l'esercito inglese conquistò la Nuova Francia durante la guerra dei sette anni[10] e successivamente schiacciò le forze indigene nella guerra di Pontiac.[20]

Il British Army non riuscì invece a soffocare la ribellione delle colonie americane; nonostante numerose vittorie tattiche locali, le truppe britanniche mostrarono notevoli difficoltà a fronteggiare le forze americane dell'Esercito Continentale supportati dai combattivi reparti di miliziani, e subirono due gravi sconfitte nella battaglia di Saratoga e nella battaglia di Yorktown. Le truppe britanniche durante la guerra d'indipendenza americana, furono rafforzate da numerosi reparti di truppe mercenarie tedesche, disciplinate e ben addestrate, i cosiddetti Assiani. Dopo otto anni di guerra la Gran Bretagna dovette riconoscere l'indipendenza delle Tredici colonie ma mantenne il possesso del Canada.[21]

Il trionfo del Duca di Wellington e del feldmaresciallo prussiano Blücher su Napoleone Bonaparte nella battaglia di Waterloo

Il British Army venne pesantemente coinvolto nelle guerre napoleoniche nelle quali l'esercito prestò servizio in un gran numero di campagne in Europa (tra cui la Guerra peninsulare), nei Caraibi, nel Nord Africa e poi anche in Nord America. La guerra tra il Regno Unito e il Primo Impero francese di Napoleone Bonaparte fece sì che l'esercito britannico raggiungesse il suo picco massimo armando, nel 1813, 250 000 uomini, nel British Army durante le guerre napoleoniche erano inquadrati anche reparti tedeschi dell'Hannover e la cosiddetta King's German Legion. Una coalizione anglo-olandese con le armate prussiane sotto il comando del duca di Wellington e del feldmaresciallo von Blucher, sconfisse Napoleone nella battaglia di Waterloo nel 1815.[22]

Su altri fronti già l'Inghilterra era stata coinvolta, politicamente e militarmente, in Irlanda sin dalla fondazione della Signoria d'Irlanda per opera del papa nel 1171. Il dittatore repubblicano inglese Oliver Cromwell aveva avviato una campagna essenzialmente per la repressione dei villaggi irlandesi e delle loro rivolte (scagliandosi in particolare su Drogheda) perché avevano supportato i realisti durante la guerra civile inglese. Oltre a questo conflitto latente, con l'Irlanda erano forti i contrasti coi nazionalisti locali, che ritenevano di essere costantemente sfruttati come produzione di risorse dall'Inghilterra. Per parte loro gli irlandesi in quel frangente riuscirono a raccogliere un esercito di volontari per tentare di emulare i coloni americani, anche se in questo caso (viste le passate esperienze in Nord America) il governo inglese adottò provvedimenti tali che resero inefficace questa forza militare locale. Lo stesso British Army si trovò a combattere contro i ribelli irlandesi, protestanti e cattolici, dapprima a Ulster e poi a Leinster (gli United Irishmen di Theobald Wolfe Tone) della ribellione del 1798.[23]

La battaglia di Rorke's Drift nel 1879 vide un piccolo gruppo di forze inglesi attaccate e sopraffatte dalle forze Zulu; per l'occasione vennero concessi undici esemplari della Victoria Cross
Il feldmaresciallo Garnet Wolseley
Il feldmaresciallo Frederick Roberts

Oltre a combattere gli eserciti degli altri imperi europei (e dei coloni statunitensi nella guerra del 1812),[24] nella battaglia per la supremazia universale, il British Army combatté contro i cinesi nella prima e nella seconda guerra dell'oppio,[12] nella ribellione dei Boxer,[13] contro le tribù Maori nelle guerre della Nuova Zelanda,[14] contro le forze di Nawab Shiraj-ud-Daula e gli ammutinati della British East India Company nella ribellione di Sepoy del 1857,[16] i boeri nella prima e nella seconda guerra boera,[16] i feniani irlandesi in Canada durante i Raid feniani[17] e i separatisti irlandesi nella guerra anglo-irlandese.[12] La crescente estensione dell'Impero britannico, l'inadeguatezza e l'inefficienza dei vecchi metodi dimostrati dal periodo successivo alle guerre napoleoniche, e la formazione della Milizia, della Yeomanry e delle Volunteer Forces, portarono alle Riforme Cardwell e Childers sul finire del XIX secolo, che diedero al British Army la sua forma moderna, ridefinendo il sistema regimentale.[25] Il British Army a ogni modo peccava ancora di alcune carenze. Alla fine dell'Ottocento, l'esercito appariva numericamente modesto e tecnicamente antiquato soprattutto nel settore dell'artiglieria e del supporto logistico. Inoltre era lacerato dai contrasti tra la cosiddetta "fazione africana", formata intorno al comandante in capo feldmaresciallo Garnet Wolseley, e la "fazione indiana", guidata dal feldmaresciallo Frederick Roberts[26]. A causa di questi dissidi interni e delle manchevolezze tecniche e tattiche, le forze britanniche non diedero una grande dimostrazione di efficienza durante la seconda guerra boera.

Alla morte della regina Vittoria l'esercito britannico non aveva ancora uno stato maggiore generale, né una divisione permanente in corpi, né una coscrizione. Le Riforme Haldane del 1907, portarono formalmente alla creazione della Territorial Force come volontari della riserva dell'esercito, riorganizzando la Volunteer Force, la Milizia e la Yeomanry.[27]

Le guerre mondiali[modifica | modifica wikitesto]

La predominanza del Regno Unito venne posta ancora in gioco dalle altre potenze mondiali con l'inizio del Novecento, prima tra tutte la Germania. Un secolo prima, la Francia era una delle potenze fondamentali dello scenario europeo, e il principale alleato britannico era costituito dai domini dell'Hannover che erano compresi proprio tra i principati tedeschi settentrionali. Dalla metà del XIX secolo, Regno Unito e Francia iniziarono un percorso di ravvicinamento sino a giungere ad allearsi contro la Russia per evitare la spoliazione da parte di quest'ultima dei territori dell'Impero ottomano (anche se fu proprio il terrore di un'invasione francese in Inghilterra a portare alla formazione della Volunteer Force). Dal primo decennio del XX secolo, a ogni modo, il Regno Unito si ritrovò alleato con Francia (con l'Entente Cordiale) e la Russia, e quando nel 1914 scoppiò la prima guerra mondiale, l'esercito inglese inviò un corpo di spedizione in Francia e Belgio per impedire l'occupazione di tali territori da parte dei tedeschi.[28] Il British Army creò il Mediterranean Expeditionary Force in Egitto e lo inviò poi a Gallipoli nel tentativo fallito di riprendere Costantinopoli e assicurare le vie navali verso la Russia.[29] Dopo la ritirata da Gallipoli quasi 400 000 uomini in 13 divisioni del Mediterranean Expeditionary Force e le forze in Egitto formarono una riserva strategica chiamata Egyptian Expeditionary Force.[30][31]

Un carro armato Mark I inglese durante la prima guerra mondiale

Con gran parte delle riserve strategiche inviate sul Fronte occidentale, un Egyptian Expeditionary Force composto di due divisioni a cavallo inglesi e una australiana e neozelandese dell'Eastern Force, riuscirono a difendere il canale di Suez e Romani nel 1916 dalle incursioni tedesche e ottomane.[32][33] queste forze presero il Sinai e mantennero le locali linee di comunicazione, ma all'inizio del 1917 la loro avanzata venne bloccata a Gaza sino alla fine dell'anno quando nuovi rinforzi presero Beersheba, gran parte della Palestina meridionale e Gerusalemme. Le forze di Allenby, che includevano anche unità dell'Indian Army che andarono a rimpiazzare le truppe inglesi impegnate nel conflitto mondiale, catturarono la parte meridionale della Valle del Giordano nel 1918 e portarono avanti due attacchi ad Amman ed Es Salt e occuparono parte della Valle del Giordano, durante i preparativi per l'assalto finale del settembre di quell'anno nella battaglia di Megiddo. Come risultato della cattura delle armate ottomane per opera dell'Egyptian Expeditionary Force, venne siglato un armistizio il 31 ottobre 1918.[34]

La Grande Guerra si dimostrò uno dei teatri bellici più devastanti per la storia militare britannica, lasciando sul campo circa ottocentomila morti e due milioni di feriti. Nella prima parte della guerra, le forze professionali dell'esercito britannico vennero coinvolte nelle principali battaglie sul continente tra cui la cruenta e logorante battaglia della Somme.[35] L'avanzamento nelle tecnologie portò anche nel British Army all'uso del carrarmato,[36] con la creazione del Royal Tank Regiment, e il progredire anche nel progetto dei velivoli, con la costituzione del Royal Flying Corps, che sarà decisivo nelle future battaglie.[37] La guerra di trincea fu la strategia dominante del fronte occidentale, e l'uso dei gas chimici portò alla devastazione più totale.[38]

La seconda battaglia di El Alamein bloccò le ambizioni tedesche in Nord Africa, ed è solitamente citata come uno dei punti chiave della seconda guerra mondiale

La seconda guerra mondiale scoppiò nel 1939 con l'invasione tedesca della Polonia.[39] Le rassicurazioni degli inglesi ai polacchi portarono l'Impero britannico a dichiarare guerra alla Germania. Nuovamente un British Expeditionary Force venne inviato in Francia,[39] solo per poi essere velocemente costretto alla ritirata dalle truppe tedesche che occuparono dapprima i Paesi Bassi e poi la Francia nel 1940.[40] Solo l'evacuazione di Dunkirk salvò l'intero British Expeditionary Force dalla completa distruzione.[40]

Successivamente, a ogni modo, l'esercito britannico raggiunse un successo decisivo nel teatro africano sconfiggendo italiani e tedeschi nella battaglia di El Almein[41] e prese parte con un ruolo importante all'invasione della Normandia insieme agli altri eserciti alleati[42] Quasi la metà dei soldati alleati sbarcati il 6 giugno 1944 in Normandia erano britannici.[43] Nel lontano Oriente, il British Army si scontrò coi giapponesi a Burma.[44] La seconda guerra mondiale vide l'esercito britannico sviluppare inoltre il proprio Special Air Service, unità di commando paracadutate.[45]

L'era postcoloniale[modifica | modifica wikitesto]

Soldati del Parachute Regiment controllano prigionieri di guerra argentini durante la guerra delle Falkland

Dopo la fine della seconda guerra mondiale, il British Army venne significativamente ridotto in grandezza, anche se il servizio nazionale continuò sino al 1960.[46] Questo periodo vide inoltre il processo di decolonizzazione cominciato con la partizione prima e l'indipendenza poi dell'India e del Pakistan, seguite dall'indipendenza delle colonie inglesi in Africa e Asia. Secondo gli accordi internazionali, il Regno Unito ridusse ulteriormente il proprio esercito, fatto che comunque non impedì l'intervento in Corea nel 1950[46] e a Suez nel 1956.[47] Un gran numero di truppe britanniche rimase inoltre in Germania assistendo al ritiro delle truppe sovietiche dopo l'occupazione.[48] Il British Army of the Rhine fu di stanza in Germania in quegli anni. La guerra fredda vide il significativo avanzare delle tecnologie belliche nel British Army.[49]

Malgrado il declino dell'Impero britannico, l'esercito continuava a venire impiegato nel mondo, combattendo guerre ad Aden (Emergenza di Aden),[50] nel Borneo (Confronto tra Indonesia e Malesia), Cipro (Emergenza di Cipro),[50] Kenya (Rivolta Mau Mau)[50] e Malaya (Emergenza malese).[51] Nel 1982 l'esercito britannico, assieme ai Royal Marines, fu il punto chiave della cattura delle Isole Falkland durante il conflitto locale con l'Argentina.[52]

Nei tre decenni successivi al 1969, l'esercito britannico venne pesantemente impiegato nell'Irlanda settentrionale, in supporto al Royal Ulster Constabulary (poi Police Service of Northern Ireland) nel conflitto coi gruppi paramilitari repubblicani.[53] Venne così a formarsi l'Ulster Defence Regiment con reclute locali, reggimento che poi divenne il Royal Irish Regiment nel 1992, prima di essere sciolto nel 2006. Più di 700 soldati vennero uccisi durante i tumulti in Irlanda.[54]

L'esercito oggi[modifica | modifica wikitesto]

Personale[modifica | modifica wikitesto]

Truppe dei Blues and Royals

Il British Army è una forza meramente professionale dal termine del National service nel 1960. Gli elementi dell'esercito assunti a pieno titolo sono detti Regular Army sin dalla creazione del Territorial Force nel 1908. La grandezza e la struttura del British Army è in continua evoluzione, ma al 1º luglio 2012 esso contava 107 340 soldati (103 590 regolari, 3 750 Gurkhas)[55] e 31 600 Territorial soldiers per una forza combinata di 138 500 soldati. Oltre a questi vi sono 121 800 uomini di riserva.[56]

Le future trasformazioni del British Army vengono definite "Army 2020", risultato della Strategic Defence and Security Review dell'ottobre del 2010 che ha apportato delle modifiche e alcune revisioni nel campo. Army 2020 "assicurerà che il British Army rimanga il più capace esercito della sua classe e permetterà di mantenere la sicurezza per il 2020 e oltre".[57] Inizialmente, nell'ottobre del 2010, lo Strategic Defence and Security Review sottolineò la riduzione dell'esercito regolare di 7 000 unità per un rafforzamento progressivo di 95 000 unità entro il 2015.[58]

La tabella sottostante mostra la tendenza storica del personale del British Army dal 1750 al 2012. Il Territorial Army è entrato in vigore sono nel 1908.[59][60][61][62][63][64][65][66]

Trend storico del personale del British Army

(1707–1800)
Bandiera del Regno Unito
(1801–1921)
Bandiera del Regno Unito
(1921–)
1750 1800 1817 1850 1883 1900 1901 1918 1939 1945 1950 1960 1970 1978 1980 1990 2000 2010 2012 2020
Regolari 78 900 80 300 92 000 99 100 124 000 301 500 430 000 3 818 292 230 000 3 120 000 364 100 315 000 174 000 163 000 159 000 152 800 110 100 108 900 107 340 89 000
Territorial 270 000 82 500 120 000 80 000 65 100 63 300 72 500 44 840 33 130 31 160 38 000
Totale 78 900 80 300 92 000 99 100 124 000 301 500 430 000 3 818 292 500 000 3 120 000 446 600 435 000 254 000 228 100 222 300 225 300 154 940 142 060 138 500 127 000

Conflitti recenti ed attuali[modifica | modifica wikitesto]

Guerra del Golfo Persico[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra del Golfo e Operazione Granby.

La fine della Guerra fredda vide un significativo taglio nelle spese per gli armamenti così come delineato nelle Options for Change.[67] Malgrado questo, l'esercito inglese venne utilizzato in diversi scenari contribuendo con 50 000 uomini in Iraq nell'ambito della Guerra del Golfo.[68] Le forze britanniche vennero poste di stanza in Kuwait dopo la liberazione del paese. 47 soldati morirono durante il conflitto.[69]

Conflitti nei Balcani[modifica | modifica wikitesto]

Il British Army venne impiegato in Jugoslavia nel 1992; inizialmente questa forza era parte della United Nations Protection Force.[70] Nel 1995 il comando venne trasferito all'IFOR e poi allo SFOR.[71] Le truppe attualmente dispiegate nell'area sono parte dell'EUFOR. Più di 10 000 uomini vennero inviati in loco. Nel 1999 le forze britanniche al comando dello SFOR vennero inviate in Kosovo durante il locale conflitto. Il comando venne quindi trasferito al KFOR.[72] Tra il 1993 ed il giugno del 2010, 72 soldati morirono nelle operazioni in Bosnia, Kosovo e Macedonia.[73]

Guerra in Afghanistan[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra in Afghanistan (2001-2021) e Operazione Herrick.
Soldati britannici nel maggio del 2007, durante la Guerra in Afghanistan.

Nel novembre del 2001 il Regno Unito, come parte dell'Operation Enduring Freedom con gli Stati Uniti, invase l'Afghanistan per fermare le azioni dei talebani.[74] La 3ª divisione venne impiegata a Kabul, contribuendo alla liberazione della capitale. La 3 Commando Brigate dei Royal Marines (parte della Royal Navy ma con un discreto numero di uomini provenienti dall'esercito), pattugliò le montagne locali.[75] Il British Army è attualmente concentrato nella lotta contro i talebani e nel mantenimento della sicurezza nella provincia di Helmand. Circa 9 000 soldati (tra cui marines, aviatori e marinai) si trovano ancora oggi in Afghanistan, distinguendosi per essere la seconda forza militare dell'area per grandezza dopo gli Stati Uniti. Circa 500 soldati britannici sono stati inviati in rinforzo nel 2009, portando il totale di uomini impiegati nell'area a 9 500.[76] Nel dicembre del 2012 il primo ministro David Cameron ha annunciato che nel corso del 2013 verranno ritirate dall'Afghanistan 3 800 uomini, portando il numero degli impiegati a 5 200.[77] Le operazioni di combattimento sono previste a conclusione nel 2014. Tra il 2001 ed il maggio del 2012 sono morti 414 soldati britannici in Afghanistan.[78]

Guerra in Iraq[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra in Iraq e Operazione Telic.
Soldati britannici nel marzo del 2003, durante l'invasione dell'Iraq.

Nel 2003, il Regno Unito fu tra i principali contributori assieme agli Stati Uniti dell'invasione dell'Iraq, inviando un totale di 46 000 uomini in loco.[79] Il British Army ottenne il controllo delle regioni meridionali dell'Iraq e mantenne la pace nella città di Bassora sino alla ritirata il 30 aprile 2009. 179 soldati britannici sono morti nel corso delle operazioni in Iraq.[80]

I "Troubles"[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Operazione Banner.

Pur avendo guarnigioni permanenti in Irlanda del Nord, il British Army venne inizialmente impiegato in loco a capo di una missione pacificatrice col tentativo di indebolire gli attacchi degli Unionisti sui Nazionalisti a Derry[81] ed a Belfast[82] e di prevenire futuri attacchi dei Lealisti alle comunità cattoliche. L'operazione ebbe nome Operazione Banner e perdurò dal 1969 al 2007 in supporto del Royal Ulster Constabulary (RUC) e del suo successore, il Police Service of Northern Ireland (PSNI).[83] Dal Good Friday Agreement siglato nel 1998 vi è stata una significativa riduzione delle truppe inglesi in Irlanda del Nord.[84] Nel 2005, dopo che il Provisional Irish Republican Army ebbe annunciato la fine dei conflitti in Irlanda del Nord, il British Army smantellò i posti di blocco e ritirò diverse truppe.[85]

L'Operazione Banner terminò alla mezzanotte in punto del 31 luglio 2007, portando a conclusione un conflitto della durata straordinaria di 38 anni, il più lungo nella storia del British Army.[86] L'Operazione Helvetic rimpiazzò l'Operazione Banner nel 2007 mantenendo molti uomini in servizio.[86][87] Dal 1971 al 1997 un totale di 763 militari inglesi sono rimasti uccisi in Irlanda del Nord.[88]

Attuali impieghi[modifica | modifica wikitesto]

Operazioni ad alta intensità[modifica | modifica wikitesto]

Nazione Date Dispiegamento Dettagli
Afghanistan 2001–2021 9 500 truppe Le truppe inglesi sono state poste di base in Afghanistan sin dall'invasione statunitense nel 2001. Attualmente, sotto i termini dell'Operazione Herrick, l'esercito mantiene truppe a Camp Souter, presso Kabul, ed una brigata a 6 mesi di rotazione nella provincia meridionale di Helmand, in gran parte di sede a Camp Bastion. Nel dicembre del 2012 il primo ministro David Cameron ha annunciato il ritiro entro il 2013 di 3 800 soldati.[77].

Dopo la fine ufficiale dell'operazione Herrick nel 2014, il British Army ha mantenuto un piccolo contingente in Afghanistan fino all'estate 2021 quando i talebani hanno ripreso rapidamente il controllo del paese. Gli ultimi soldati britannici hanno lasciato l'Afghanistan nell'agosto 2021, insieme alle ultime truppe della coalizione ancora presenti a Kabul per gestire le drammatiche fasi dell'evacuazione della capitale al momento dell'arrivo dei talebani.

Operazioni a bassa intensità[modifica | modifica wikitesto]

Nazione Date Dispiegamento Dettagli
Cipro 1960– Due battaglioni di fanteria residenti, Royal Engineers, 16 Flight Army Air Corps e Joint Service Signals Unit a Ayios Nikolaos come parte del British Forces Cyprus Il Regno Unito mantiene due Sovereign Base Areas a Cipro sin dalla dichiarazione d'indipendenza dell'isola. Le basi sono inoltre utilizzate come basi d'appoggio per le operazioni in Medioriente. Le forze inglesi sono inoltre anche utilizzate per operazioni di pacificazione sull'isola. I principali punti di appoggio sono le Alexander Barracks a Dhekelia e le Salamanca Barracks ad Episkopi.[89]
Isole Falkland 1982– Un gruppo di una compagnia di fanteria ed uno squadrone di genieri Precedentemente era presente in loco un plotone di Royal Marines. Dopo il 1982 e la guerra tra Argentina e Regno Unito, la guarnigione venne ingrandita con la costruzione di una base della RAF a Mount Pleasant nelle Grand Soledad.[90]
Gibilterra 1704–1991 Un battaglione di fanteria, Joint Provost e Security Unit come parte del British Forces Gibraltar Il British Army dispone di una guarnigione composta da un reggimento indigeno, il Royal Gibraltar Regiment, che rimase a capo della sicurezza del presidio locale sino all'abbandono definitivo nel 1991.[91]
Irlanda del Nord 1920– Circa 3 200 uomini[92] Dal 2007 come parte dell'Operazione Helvetic che rimpiazzo l'Operazione Banner.[93]
Sierra Leone 1999 Minime Il British Army venne impiegato in Sierra Leone, già colonia britannica, sulla base dell'Operazione Palliser nel 1999 in aiuto al governo locale alle prese con una rivolta della milizia indigena, su richiesta delle Nazioni Unite; con l'Operazione Barras del settembre 2000, inoltre, forze scelte britanniche intervennero per risolvere una situazione con ostaggi. Le truppe rimasero nella regione sino al ristabilimento poco dopo del regolare governo della Sierra Leone.[94][95]
Pakistan 2009–2012 24 istruttori 24 istruttori del British Army oltre a 6 membri del personale americano vennero inviati ad allenare i corpi di frontiera dell'esercito paramilitare pakistano per un periodo di 3 anni[96]

Incarichi permanenti oltremare[modifica | modifica wikitesto]

Nazione Date Dispiegamento Dettagli
Belize Anni '40– Unità di allenamento e supporto e 25 Flight Army Air Corps Le truppe britanniche sono state poste di base in Belize dalla fine degli anni '40 al 1994. Il Guatemala, confinante col Belize, aveva infatti delle pretese su alcuni territori border line. Su richiesta del governo del Belize, truppe inglesi rimasero in loco dopo l'indipendenza nel 1981 per aiutare a difendere il popolo.[97]
Brunei 1962– Un battaglione dei Royal Gurkha Rifles, British Garrison, Training Team Brunei (TTB) e 7 Flight Army Air Corps Un battaglione Gurkha è rimasto in Brunei dalla Rivolta del Brunei del 1962 su richiesta del sultano Omar Ali Saifuddien III. Il Training Team Brunei (TTB) è l'attuale scuola di allenamento da combattimento nella jungla, mentre un piccolo numero di uomini rimane impiegato come supporto. Il 7 Flight Army Air Corps provvede il supporto con elicotteri sia al battaglione Gurkha che al TTB.[98]
Canada 1972– British Army Training Unit Suffield e 29 (BATUS) Flight Army Air Corps Un centro di allenamento si trova ad Alberta che prevede l'uso di forze inglesi e canadesi con accordo del governo del Canada.[99]
Germania 1945–2015 1st (UK) Armoured Division come parte del British Forces Germany Le forze inglesi sono rimaste in Germania dalla fine della seconda guerra mondiale. Le forze sono molto discese in numero dopo la fine della Guerra fredda, e nell'ottobre del 2010 il primo ministro David Cameron ha annunciato grandi tagli per ritirare tutte le truppe inglesi impiegate in Germania entro il 2020.[100] La divisione è rientrata a York nel 2015.[101]
Kenya 2010–2012 British Army Training Unit Kenya L'esercito inglese ha un centro d'addestramento in Kenya, con l'accordo del governo locale. Esso è in grado di addestrare tre battaglioni di fanteria all'anno[102]

Formazione e struttura[modifica | modifica wikitesto]

La struttura del British Army è piuttosto complessa per via delle differenti origini dei vari reparti che lo costituiscono. Esso è grossolanamente diviso in Esercito Regolare (soldati in pieno regime) e Territorial Army (soldati a leva ed a chiamata).

In termini della sua struttura militare, esso ha due organizzazioni parallele, una amministrativa ed una basata sull'operatività.

Amministrativa

Operazioni

Struttura ed unità[modifica | modifica wikitesto]

Le unità per operazioni standard sono strutturate come segue, anche se diverse unità hanno una loro propria struttura, convenzioni, nomi e grandezza:[107]

Tipi di unità Corpi Divisione Brigata Battaglione / Reggimento Compagnia / Squadrone Plotone / Truppa Sezione Fire Team
Contiene 2 o più divisioni 2–3 Brigate 3–5 Battaglioni 5–7 Compagnie 3 Plotoni 3 Sezioni 2 Fire Teams 4 Individuali
Personale

Combattente

7200 o più 3600-6300 1800-3150 360–630 72-90 24-30 8–10 4
Comandate da Maggiore Generale o ufficiale superiore Maggiore Generale Generale di Brigata Tenente Colonnello Maggiore Capitano, Tenente o Sottotenente Caporale Soldato scelto

I Corpi sono composti da due o più divisioni, ma oggi raramente sono impiegati in toto per via della grandezza del British Army.[107]

Al posto del battaglione, inoltre, può essere creata sul campo un'apposita conformazione di uomini. Un gruppo di battaglia è composto anche da un reggimento armato e da un battaglione di fanteria, con unità che possono essere aggiunte o rimosse a seconda delle esigenze. Il risultato è un insieme di veicoli armati, fanteria, artiglieria, genieri ed unità di supporto, solitamente composto da 600-700 unità al comando di un Tenente Colonnello.[107]

Un certo numero di corpi dell'esercito utilizza forme alternative per indicare unità come il battaglione, la compagnia o il plotone. Tra questi ci sono il Royal Armoured Corps, il Corps of Royal Engineers, il Royal Logistic Corps ed il Royal Corps of Signals che usano reggimento (per battaglione), squadrone (per compagnia) e truppa (per plotone). La Royal Artillery è l'unica ad utilizzare il termine reggimento sia per il corpo che per il battaglione, rimpiazzando la compagnia col termine batteria e plotone con truppa.[107]

Divisioni[modifica | modifica wikitesto]

Il British Army ha due divisioni operative attualmente.[108]

Nome Quartier generale Sottounità
1st Division York[101] Due brigate meccanizzate.
3rd Division Bulford, Salisbury Tre brigate meccanizzate ed una leggera.
6th Division Upavon Una brigata leggera

Vi sono inoltre dieci brigate che non sono parte di alcuna divisione e che vanno direttamente a rapporto del Support Command.[109]

Componenti dell'aviazione[modifica | modifica wikitesto]

Il British Army opera anche a fianco della Royal Air Force come parte di una Joint Force, anche se l'esercito dispone di un proprio Army Air Corps. Gli elicotteri militari di tutti e tre i servizio sono comandati dal Joint Helicopter Command.[110]

Forze speciali[modifica | modifica wikitesto]

Il British Army contribuisce a due delle tre formazioni di forze speciali del Comando delle United Kingdom Special Forces; lo Special Air Service Regiment e lo Special Reconnaissance Regiment.[111] La formazione più famosa è lo Special Air Service Regiment. La SAS comprende un reggimento di regolari e due reggimenti di Territorial Army.[112]

Il reggimento di regolari, il 22 SAS, ha il proprio quartier generale e deposito a Hereford e consiste di cinque squadroni: A, B, D, G e riserva con un ramo d'allenamento.[113] I due reggimenti di riserva della SAS; 21 SAS e 23 SAS hanno un ruolo ancora più limitato, ovvero quello di provvedere al deposito per i gruppi UKSF.[114]

Lo Special Reconnaissance Regiment (SRR), formato nel 2005 con truppe esistenti, mantiene compiti di sorveglianza speciale.[111] Special Forces Support Group sono formate dal 1º battaglione del Parachute Regiment, con gruppi di Royal Marines e RAF Regiment. Gli Special Forces Support Group sono sotto il diretto controllo dell'Operational Control of Director Special Forces.[115]

Equipaggiamento[modifica | modifica wikitesto]

Armi individuali[modifica | modifica wikitesto]

Modello Immagine Tipo Calibro Origine Note
Pistole
Glock 17
Pistola semiautomatica 9 × 19 mm Parabellum Bandiera dell'Austria Austria [116]
Glock 19
Pistola semiautomatica 9 × 19 mm Parabellum Bandiera dell'Austria Austria [117]
Fucili a canna liscia
Benelli M4 Super 90
Fucile semiautomatico Calibro 12 Bandiera dell'Italia Italia [118]
Pistole mitragliatrici
Heckler & Koch MP5
Pistola mitragliatrice 9 × 19 mm Parabellum Bandiera della Germania Germania In servizio nelle forze speciali e nella Royal Military Police Close Protection Unit nelle versioni MP5A3 (L92A1), MP5SD3 (L91A1), MP5K (L80A1) e MP5KA1 (L90A1).
Fucili d'assalto
Enfield SA-80
Fucile d'assalto 5,56 × 45 mm NATO Bandiera del Regno Unito Regno Unito Sia in versione L85A2 che in versione carabina L22A2. In aggiornamento a L85A3 a partire dal 2018.[119]
Colt Canada C8
Fucile d'assalto 5,56 × 45 mm NATO Bandiera del Canada Canada In servizio dal 2013 nel SAS, in altri reparti speciali, nella Royal Military Police Close Protection Unit e nelle unità dell'esercito del 3 Commando Brigade. Dal 2017 è in servizio anche la versione L119A2.[120]
KS-1
Fucile d'assalto 5,56 × 45 mm NATO Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti In servizio nell'Army Special Operations Brigade a partire dal 2023.[121]
Mitragliatrici
FN MAG
Mitragliatrice ad uso generale 7,62 × 51 mm NATO Bandiera del Belgio Belgio [122]
Browning M2
Mitragliatrice pesante 12,7 × 99 mm NATO Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti [122]
Fucili di precisione
L129A1
Designated marksman rifle 7,62 × 51 mm NATO Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti [122]
Accuracy International AWM
Fucile di precisione .338 Lapua Bandiera del Regno Unito Regno Unito La versione L115A3 è un aggiornamento del L115A1 con silenziatore rimovibile, mirino ognitempo e possibilità di installare un mirino notturno. La versione L115A4 è una versione con caricatore modificato per contenere munizioni da 300 grani, slitta Keymod sull'impugnatura e una livella dietro al castello.[123]
Accuracy International AX50 Fucile anti-materiale 12,7 × 99 mm NATO Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Barrett M82
Fucile anti-materiale 12,7 × 99 mm NATO Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Gepard GM6 Lynx Fucile anti-materiale 12,7 × 99 mm NATO Bandiera dell'Ungheria Ungheria In servizio nello Special Air Service e nello Special Reconnaissance Regiment dal 2021.[124]
Lanciagranate
Heckler & Koch AG36
Lanciagranate 40 mm Bandiera della Germania Germania
Heckler & Koch AG-C/EGLM
Lanciagranate 40 mm Bandiera della Germania Germania
Heckler & Koch GMW
Lanciagranate automatico 40 mm Bandiera della Germania Germania [122]
Armi anticarro
AT4
Lanciarazzi anticarro 84 mm Bandiera della Svezia Svezia [125]
Carl Gustav M4
Cannone senza rinculo 84 mm Bandiera della Svezia Svezia [126]

Artiglieria[modifica | modifica wikitesto]

Modello Immagine Calibro Origine In servizio Note
Semoventi
AS-90
155 mm Bandiera del Regno Unito Regno Unito 57[127]
Archer Artillery System
155 mm Bandiera della Svezia Svezia 14 14 acquistati di seconda mano dalla Svezia a marzo 2023 e consegnati nell'ottobre dello stesso anno.[128][129]
Obici
L118 Light Gun
105 mm Bandiera del Regno Unito Regno Unito 126[127]
Mortai
L16A2
81 mm Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Bandiera del Canada Canada
[122]
Lanciarazzi multipli
MLRS
227 mm Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 29[127]

Veicoli[modifica | modifica wikitesto]

Modello Immagine Tipo Origine In servizio Note
Carri armati
Challenger 2
Carro armato da combattimento Bandiera del Regno Unito Regno Unito 213[127] 148 verranno aggiornati a Challenger 3 entro il 2027. Il Challenger 3 avrà una nuova torretta, un cannone Rheinmetall L55 da 120 mm, motore aggiornato, nuove sospensioni, un nuovo sistema di identificazione e tracciamento dei bersagli, visori notturni, Laser Warning Receiver e un sistema di protezione attiva Trophy.[130][131]
Veicoli da combattimento della fanteria
Ajax
IFV Bandiera del Regno Unito Regno Unito 44[127] 589 acquistati nel 2014 divisi in 245 IFV Ajax, 93 veicoli trasporto truppe Ares, 112 veicoli di comando Athena, 50 veicoli corazzati da recupero Apollo, 38 veicoli corazzati da recupero Atlas e 51 veicoli del genio Argus.[132][133]
Boxer
IFV Bandiera della Germania Germania
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi
2[134] 523 acquistati nel 2018, di cui 85 da trasporto truppa, 60 veicoli del genio, 62 veicoli da ricognizione e supporto alla fanteria, 28 portamortaio, 50 veicoli da recupero, 177 veicoli di comando e 61 ambulanze. Altri 100 sono stati ordinati nel 2022, portando il totale a 623 esemplari.[135] I primi 2 prototipi sono stati consegnati nel 2023.[134]
Warrior
IFV Bandiera del Regno Unito Regno Unito 625[127] 789, inclusi gli esemplari in versione di comando, da osservazione e da recupero, consegnati a partire dal 1987.[136]
Veicoli trasporto truppe
Bulldog
APC Bandiera del Regno Unito Regno Unito 746[127]
Mastiff
APC Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 329[127]
Wolfhound
APC Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 86[127] Versione del Mastiff utilizzata per il supporto alla fanteria e il trasporto di equipaggiamento.[137]
Ridgeback
APC Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 164[127]
Panther
Infantry Mobility Vehicle Bandiera dell'Italia Italia 380 401 acquistati nel 2003 e consegnati a partire dal 2008.[138]
Foxhound
Infantry Mobility Vehicle Bandiera del Regno Unito Regno Unito 398[127]
Veicoli per usi speciali
Trojan
Veicolo del genio Bandiera del Regno Unito Regno Unito 32[127]
Terrier Armoured Digger
Veicolo del genio Bandiera del Regno Unito Regno Unito 56[127]
CRARRV
Veicolo corazzato da recupero Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Titan
Veicolo gettaponte Bandiera del Regno Unito Regno Unito 33[127]
M3 Amphibious Rig
Veicolo gettaponte Bandiera della Germania Germania 27[127]
Transportpanzer 1 Fuchs
Veicolo da ricognizione NBCR Bandiera della Germania Germania 11 11 consegnati nel 1990.[139]
Dragon Runner
Explosive Ordnance Disposal Bandiera del Regno Unito Regno Unito [140]
Harris T7 UGV Explosive Ordnance Disposal Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 56 acquistati nel 2017.[141]
Veicoli utility
Jackal 2
Veicolo tattico Bandiera del Regno Unito Regno Unito 431[127]
Coyote
Veicolo tattico Bandiera del Regno Unito Regno Unito 72[127] Versione da supporto tattico del Jackal 2 per il trasporto di equipaggiamento.
Jackal 3 Veicolo tattico Bandiera del Regno Unito Regno Unito 0 70 acquistati nel 2023 con un'opzione per 240 esemplari totali.[142]
Land Rover RWMIK
Veicolo tattico Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Steyr-Puch Pinzgauer
Veicolo multiruolo Bandiera dell'Austria Austria Alcuni convertiti in Pinzgauer Vector aggiungendo una corazzatura leggera e mantenuti in servizio tra il 2007 e il 2009.[143][144]
Land Rover Wolf
Veicolo multiruolo Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Land Rover Battle Field Ambulance
Ambulanza Bandiera del Regno Unito Regno Unito
All Terrain Mobility Platform
All-terrain vehicle Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Autocarri
RMMV HX
Autocarro Bandiera della Germania Germania [145]
MAN SX Autocarro Bandiera della Germania Germania [145]
Oshkosh Wheeled Tanker
Autocisterna Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Oshkosh M1070F
Trattore stradale Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 182[127]

Missili[modifica | modifica wikitesto]

Modello Immagine Tipo Origine Note
Missili anticarro
NLAW
Missile guidato dalla linea di vista prevista Bandiera della Svezia Svezia
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
[122]
FGM-148 Javelin
Missile a guida infrarossa Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti [122]
Exactor 2
Missile a guida radar attiva Bandiera d'Israele Israele [146]
Missili antiaerei
Starstreak SP HVM
Sistema SAM a corto raggio Bandiera del Regno Unito Regno Unito Sistema di lancio su Alvis Stormer con 8 lanciatori e deposito interno per 12 missili Starstreak High Velocity Missile.
Sky Sabre
Sistema SAM a corto raggio Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Bandiera dell'Italia Italia
Sistema composto da un lanciatore MBDA iLauncher per missili Land Ceptor, radar Saab Giraffe AMB e un centro di controllo Rafael Advanced Defense Systems Modular Integrated C4I Air & Missile Defense System.
Starstreak
MANPADS Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Martlet
MANPADS Bandiera del Regno Unito Regno Unito

Mezzi aerei[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Army Air Corps.
Aeromobile Origine Tipo Versione In servizio Note Immagine
Aeromobili a pilotaggio remoto
Lockheed Martin Desert Hawk III Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti UAV Desert Hawk III 228[127]
Lockheed Martin Stalker Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti UAV Stalker 0 105 acquistati nel 2022 con consegne previste a partire dal 2024.[147]
Lockheed Martin Indago 4 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti UAV Indago 4 0 159 acquistati nel 2022 con consegne previste a partire dal 2024.[147]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Quarterly service personnel statistics 1 January 2024, su gov.uk, Ministry of Defence. URL consultato il 12 marzo 2024.
  2. ^ The Union of the Parliaments 1707, in Learning and Teaching Scotland. URL consultato il 2 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2012).
  3. ^ Miller, p. 144.
  4. ^ Mallinson, p. 50.
  5. ^ a b Mallinson, p. 165.
  6. ^ a b Mallinson, p. 195.
  7. ^ The Oxford Illustrated History of the British Army (1994) p. 103.
  8. ^ Herbert Aptheker, The American Revolution, 1763–1783: a history of the American people: an interpretation, History of the American people, vol. 2, International Publishers Co, 1960, pp. 26, ISBN =0-7178-0005-9.
  9. ^ Mallinson, p. 104.
  10. ^ a b Mallinson, p. 106.
  11. ^ Mallinson, p. 129.
  12. ^ a b c Mallinson, p. 102.
  13. ^ a b Bates Gill, Rising Star: China's New Security Diplomacy, Brookings Institution Press, 2010, pp. 25, ISBN 978-0-8157-0453-9. URL consultato il 13 novembre 2010.
  14. ^ a b New Zealand Army: Timeline, su army.mil.nz, 19 dicembre 2008. URL consultato il 28 marzo 2011.
  15. ^ Mallinson, p. 210.
  16. ^ a b c Mallinson, p. 257.
  17. ^ a b The Fenian Raids, su doyle.com.au, 15 settembre 2001. URL consultato il 28 marzo 2011.
  18. ^ Mallinson, p. 282.
  19. ^ Mallinson, p. 203.
  20. ^ Pontiac's War (PDF). Baltimore County Public Schools.
  21. ^ Mallinson, p. 110.
  22. ^ Mallinson, p. 177.
  23. ^ The 1798 Irish Rebellion, su BBC.
  24. ^ Guide to the War of 1812, su loc.gov, 30 luglio 2010. URL consultato il 28 marzo 2011.
  25. ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 24992, 1º July 1881, p. 3300. URL consultato il 13 dicembre 2010.
  26. ^ T. Pakenham, La guerra anglo-boera, pp. 99-100.
  27. ^ Cassidy, p. 79.
  28. ^ Ensor, pp. 525–526.
  29. ^ The Encyclopaedia Britannica, Vol. 7, Edited by Hugh Chisholm, (1911), 3; "Constantinople, the capital of the Turkish Empire".
  30. ^ Keogh 1955, p. 32.
  31. ^ Wavell 1968, p. 41.
  32. ^ Powles 1922, p. 50.
  33. ^ Falls 1930 Vol. 1, pp. 380–406.
  34. ^ Carver 2003 pp. 194–244.
  35. ^ Mallinson, p. 310.
  36. ^ Mark I tank, su bbc.co.uk, Web.archive.org. URL consultato il 28 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2007).
  37. ^ British Military Aviation in 1914, su rafmuseum.org.uk. URL consultato il 28 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2011).
  38. ^ Michael Duffy, Weapons of War: Poison Gas, su firstworldwar.com, 22 agosto 2009. URL consultato il 28 marzo 2011.
  39. ^ a b Mallinson, p. 335.
  40. ^ a b Mallinson, p. 342.
  41. ^ Taylor (1976), p. 157.
  42. ^ D-Day and the Battle of Normandy, su ddaymuseum.co.uk. URL consultato il 28 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2013).
  43. ^ Martin Gilbert, Churchill and America, Simon and Schuster, 2005, pp. 301, ISBN 0-7432-9122-0.
  44. ^ Taylor (1976), p. 210.
  45. ^ Mallinson, p. 371.
  46. ^ a b Mallinson, p. 384.
  47. ^ Mallinson, p. 407.
  48. ^ Mallinson, p. 440.
  49. ^ Mallinson, p. 442.
  50. ^ a b c Mallinson, p. 401.
  51. ^ Mallinson, p. 402.
  52. ^ Falklands Surrender Document, su britains-smallwars.com, 14 giugno 1982. URL consultato il 28 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2011).
  53. ^ Mallinson, p. 411.
  54. ^ Army ending its operation in NI, in BBC News, 31 luglio 2007.
  55. ^ UK regular forces [collegamento interrotto], su dasa.mod.uk, 1º luglio 2012.
  56. ^ British Army volunteer & regular reserve, su dasa.mod.uk, p. 6.
  57. ^ Transforming The British Army (PDF), su army.mod.uk, luglio 2012.
  58. ^ October 2010 SDSR, su direct.gov.uk. URL consultato il 17 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2012).
  59. ^ Defence personnel statistics (PDF)., (Library House of Commons) Page 8.
  60. ^ Chris Summers, The time when the British army was really stretched, su bbc.co.uk, 22 luglio 2011. URL consultato il 17 agosto 2012.
  61. ^ British Army Expansion, in The Sydney Morning Herald, 26 ottobre 1939, p. 5. URL consultato il 18 giugno 2010.
  62. ^ Hansard 20 March 1950 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016). Size of the Territorial Army 1950.
  63. ^ Hansard, THE TERRITORIAL ARMY (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2013). 20 July 1960.
  64. ^ Hansard, ARMY ESTIMATES (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016). March 1970.
  65. ^ Defence Statistics 1998 (PDF). Table 7, years 1980 and 1990.
  66. ^ UK Reserve Forces Strengths, years 1995–2000. (Download PDF).
  67. ^ Defence (Options for Change). Hansard, 25 July 1990.
  68. ^ 50,000 troops in Gulf illness scare, su The Guardian, 11 giugno 2004.
  69. ^ Supreme sacrifice: British soldier killed in Iraq was unemployed TA man, su thefreelibrary.com, 28 agosto 2003. URL consultato il 28 marzo 2011.
  70. ^ Mallinson, p. 446.
  71. ^ Mallinson, p. 447.
  72. ^ Mallinson, p. 448.
  73. ^ Operations in the Balkans: British Fatalities (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2012). Defence factsheet.
  74. ^ Mallinson, p. 452.
  75. ^ Operations in Afghanistan: Chronology of Events, September 2001 – December 2002 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2010). Defence factsheet.
  76. ^ UK sends 500 more to Afghanistan, su news.bbc.co.uk, 15 ottobre 2009.
  77. ^ a b UK to withdraw 3,800 troops from Afghanistan during 2013. BBC, 19 December 2012.
  78. ^ Operations in Afghanistan: British Fatalities. Defence factsheet.
  79. ^ Operations in Iraq: Facts and figures (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2010). Defence factsheet.
  80. ^ Operations in Iraq: British Fatalities (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2009). Defence factsheet.
  81. ^ Bloomfield, K Stormont in Crisis (Belfast 1994) p 114.
  82. ^ PRONI: Cabinet conclusions file CAB/4/1460.
  83. ^ Michael McKernan, Northern Ireland in 1897–2004 Yearbook 2005, Stationery Office, 2005, pp. 17, ISBN 978-0-9546284-2-0.
  84. ^ Army dismantles NI post, in BBC News, 31 luglio 2000.
  85. ^ Army To Dismantle Tower Block Post, in Skyscrapernews, 2 agosto 2005. URL consultato il 27 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2012).
  86. ^ a b Operation Banner: An analysis of military operations in Northern Ireland (PDF), su patfinucanecentre.org, Ministry of Defence, 2006. URL consultato il 21 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2008).
  87. ^ Army paper says IRA not defeated, BBC News, 6 luglio 2007. URL consultato il 21 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2010).
  88. ^ Remembrance Day: Where they fell, in BBC News, 13 novembre 2010.
  89. ^ Somme Barracks (Cyprus) (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2011). Hansard, 26 March 2001.
  90. ^ Falklands Forces Have A Vital Role To Play, in Falkland Islands News Network, 3 maggio 2006 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2011).
  91. ^ Royal Gibraltar Regiment trains in the UK, in Defence News, 13 maggio 2010.
  92. ^ Heyman, p. 101.
  93. ^ Operation Banner, su armedforces.co.uk. URL consultato il 28 marzo 2011.
  94. ^ (EN) British troops withdraw from Sierra Leone, su dailymail.co.uk, Daily Mail. URL consultato il 19 aprile 2015 (archiviato il 14 aprile 2015).
  95. ^ The International Military Assistance Training Team (IMATT (SL)) in Sierra Leone (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2011).
  96. ^ World | Britain building FC training camp in Pakistan: report, su dawn.com. URL consultato il 22 ottobre 2010.
  97. ^ Belize (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2010). Ministry of Defence.
  98. ^ Brunei (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2010). Ministry of Defence.
  99. ^ Canada (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2010). Ministry of Defence.
  100. ^ Defence review: Cameron unveils armed forces cuts, in BBC News. URL consultato il 19 ottobre 2010.
  101. ^ a b (EN) Homecoming of a Yorkshire general, su yorkpress.co.uk, 4 giugno 2015.
  102. ^ The British Peace Support Team (BPST) in Kenya (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2011). Ministry of Defence.
  103. ^ Heyman, p. 105.
  104. ^ Army Command reorganization (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2011). Defence Marketing Intelligence, 10 November 2011.
  105. ^ Higher Command, su army.mod.uk, 1º novembre 2011. URL consultato il 17 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2013).
  106. ^ Heyman, p. 92.
  107. ^ a b c d British Army Formation & Structure, su WhoDaresWins.com, 2011. URL consultato il 15 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2011).
  108. ^ Heyman, pp. 92–93.
  109. ^ Support Command (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2010). Ministry of Defence.
  110. ^ Joint Helicopter Command. Strategic Defence Review.
  111. ^ a b Special Reconnaissance Regiment, su publications.parliament.uk, Parliament of the United Kingdom. URL consultato il 26-March-2010.
  112. ^ (EN) UK Defence Statistics 2009, su dasa.mod.uk, 29 luglio 2012. URL consultato il 6 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2012).
  113. ^ Fremont-Barnes, p. 62.
  114. ^ Special Air Service (Reserve) – (SAS(R)), su www2.army.mod.uk, MoD. URL consultato il 6 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2008).
    «The role of SAS (R) is to provide depth to the UKSF group through the provision of: Individual and collective augmentation to the regular component of UKSF. Standalone elements up to task group (Regimental) level focused on Support and Influence (S&I) operations to assist conflict stabilisation»
  115. ^ Special Forces Support Group, su publications.parliament.uk, Parliament of the United Kingdom. URL consultato il 26-March-2010.
  116. ^ (EN) New pistols for UK Armed Forces, su GOV.UK. URL consultato il 6 aprile 2024.
  117. ^ (EN) Glock 17 Pistol, su www.eliteukforces.info. URL consultato il 6 aprile 2024.
  118. ^ (EN) Combat Shotgun, su www.eliteukforces.info. URL consultato il 6 aprile 2024.
  119. ^ (EN) SA80 Rifle gets an upgrade, su army.mod.uk, 10 aprile 2018. URL consultato il 6 aprile 2024.
  120. ^ (EN) Ian McCollum, L119A2: The New British SOF Rifle, su www.forgottenweapons.com, 24 gennaio 2022. URL consultato il 6 aprile 2024.
  121. ^ (EN) New advanced rifle for Ranger Regiment, su army.mod.uk, 7 settembre 2023. URL consultato il 6 aprile 2024.
  122. ^ a b c d e f g (EN) SMALL ARMS AND SUPPORT WEAPONS, su army.mod.uk. URL consultato il 6 aprile 2024.
  123. ^ (EN) Charlie Gao, Meet the Five Best Sniper Rifles in Action Today, su The National Interest, 19 febbraio 2021. URL consultato il 6 aprile 2024.
  124. ^ (EN) Inder Singh Bisht, New British Special Forces Rifle Can Shoot Down Helicopter, su The Defense Post, 28 settembre 2021. URL consultato il 6 aprile 2024.
  125. ^ ILAW Rocket Launcher, su www.eliteukforces.info. URL consultato il 6 aprile 2024.
  126. ^ Carl-Gustaf M4 per il British Army, su Ares Osservatorio Difesa, 3 aprile 2023. URL consultato il 6 aprile 2024.
  127. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s (EN) UK armed forces equipment and formations 2023, su GOV.UK, 8 marzo 2024. URL consultato il 6 aprile 2024.
  128. ^ (EN) British Army announces new artillery deal with Sweden, su GOV.UK, 16 marzo 2023. URL consultato il 6 aprile 2024.
  129. ^ (EN) DE&S has delivered the first Archer wheeled artillery system to the British Army, su Defence Equipment & Support, 6 ottobre 2023. URL consultato il 6 aprile 2024.
  130. ^ Aurelio Giansiracusa, Il British Army ammoderna 148 Challenger 2, su Ares Osservatorio Difesa, 8 maggio 2021. URL consultato il 6 aprile 2024.
  131. ^ Al via il contratto con RBSL per i carri armati Challenger 3 del British Army, su analisidifesa.it, 10 maggio 2021. URL consultato il 6 aprile 2024.
  132. ^ (EN) Ajax: The British Army’s troubled armoured vehicle programme, su commonslibrary.parliament.uk, 31 marzo 2023. URL consultato il 6 aprile 2024.
  133. ^ (EN) AJAX, su army.mod.uk. URL consultato il 6 aprile 2024.
  134. ^ a b (EN) Boxer prototypes arrive in UK ahead of British Army trials, su Defence Equipment & Support, 22 dicembre 2023. URL consultato il 6 aprile 2024.
  135. ^ (EN) RBSL Complete Assembly Training Of Boxer Mechanised Infantry Vehicle In Germany, su militaryleak.com, 12 gennaio 2024. URL consultato il 6 aprile 2024.
  136. ^ (EN) George Allison, How many Warrior armoured vehicles are in service?, su ukdefencejournal.org.uk, 20 dicembre 2023. URL consultato il 6 aprile 2024.
  137. ^ (EN) PROTECTED PATROL VEHICLES, su army.mod.uk. URL consultato il 6 aprile 2024.
  138. ^ (EN) UK Future Command and Liaison Vehicle, su Joint Forces News, 21 maggio 2020. URL consultato il 6 aprile 2024.
  139. ^ (EN) RBSL ~ UK Fuchs Sustainment Contract, su Joint Forces News, 7 ottobre 2020. URL consultato il 6 aprile 2024.
  140. ^ (EN) ENGINEERING EQUIPMENT, su army.mod.uk. URL consultato il 6 aprile 2024.
  141. ^ (EN) New £55m contract for Harris T7 bomb disposal robots, su Defence Equipment & Support, 13 settembre 2017. URL consultato il 6 aprile 2024.
  142. ^ (EN) DE&S awards £90M contract for Jackal High Mobility Transporters, su GOV.UK, 23 febbraio 2023. URL consultato il 6 aprile 2024.
  143. ^ (EN) UK Military Medium Utility Vehicle Doldrums, su Joint Forces News, 27 agosto 2022. URL consultato il 6 aprile 2024.
  144. ^ (EN) Troops in Afghanistan face delays getting vital equipment, says NAO, su telegraph.co.uk, 14 maggio 2009. URL consultato il 6 aprile 2024 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2010).
  145. ^ a b (EN) MAN Support Vehicle Variant Overview, su Joint Forces News, 14 maggio 2020. URL consultato il 6 aprile 2024.
  146. ^ (EN) Long-Range Precision Guided Weapons – The New Force Multiplier, su UK Land Power, 29 maggio 2018. URL consultato il 6 aprile 2024.
  147. ^ a b (EN) Project TIQUILA UK Mini Drones Contract, su Joint Forces News, 16 dicembre 2022. URL consultato il 6 aprile 2024.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN124946906 · ISNI (EN0000 0001 2215 3794 · LCCN (ENn79063282 · GND (DE1004366-4 · BNF (FRcb10125134j (data) · J9U (ENHE987007526385105171 · WorldCat Identities (ENlccn-n79063282