Buja

Buja
comune
(IT) Buia
(FUR) Buie [1]
Buja – Stemma
Buja – Bandiera
Buja – Veduta
Buja – Veduta
Monte di Buja - L'antica pieve arcipretale di San Lorenzo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Udine
Amministrazione
SindacoSilvia Maria Pezzetta (Centro-destra) dal 13-06-2022
Territorio
Coordinate46°12′43.99″N 13°07′00.88″E / 46.21222°N 13.11691°E46.21222; 13.11691 (Buja)
Altitudine215 m s.l.m.
Superficie25,51 km²
Abitanti6 331[2] (30-9-2021)
Densità248,18 ab./km²
Frazionivedi elenco
Comuni confinantiArtegna, Colloredo di Monte Albano, Gemona del Friuli, Majano, Osoppo, Treppo Grande
Altre informazioni
Lingueitaliano, friulano
Cod. postale33030
Prefisso0432
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT030013
Cod. catastaleB259
TargaUD
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[3]
Nome abitantibuiesi
Patronosanti Ermacora e Fortunato
Giorno festivo12 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Buja
Buja
Buja – Mappa
Buja – Mappa
Posizione del comune di Buja nella ex provincia di Udine
Sito istituzionale

Buja, spesso Buia (Buje[4] o Buie[5] in friulano), è un comune italiano di 6 331 abitanti in Friuli-Venezia Giulia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1976 il comune di Buja venne devastato dal terremoto del Friuli, che provocò la morte, nel territorio friulano, di quasi mille persone. I danni a edifici e costruzioni statali furono molto imponenti.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati riconosciuti con decreto del capo del governo del 16 maggio 1929.[6]

«D'azzurro, al bue passante, al naturale, su tre colli di verde e tenente con la zampa destra una banderuola di porpora, caricata di una croce d'argento. Lo scudo sarà fregiato della corona di Comune.»

Il gonfalone è un drappo di porpora.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al Merito Civile - nastrino per uniforme ordinaria
«In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, morale ed economico. Splendido esempio di valore civico e d'alto senso del dovere, meritevole dell'ammirazione e della riconoscenza della Nazione tutta. Eventi sismici 1976.»
— 12 dicembre 2002[7]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Duomo di Santo Stefano[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santo Stefano Protomartire (Buja).

Di stile neogotico, sorge sul luogo di due chiese preesistenti, abbattute rispettivamente nel Seicento e a fine Ottocento. Il progetto del nuovo edificio sacro si deve al parroco della vicina Cassacco, Angelo Noacco (1832-1904). Il Duomo fu costruito in dieci anni, tra il 1889 e il 1898. La facciata, che era stata progettata dal prelato Rodolfo Barnaba, venne demolita e riedificata nel 1937, mentre il campanile fu ultimato nel 1940.[8][9] Il terremoto che colpì il Friuli nel maggio 1976 provocò gravi danni all'edificio; solo la facciata e il campanile ressero, le altre parti vennero ricostruite. Il Duomo tornò ad essere «dov'era e com'era» con la ricostruzione del 1985-87.[10]

All'interno, a destra dell'altare maggiore, realizzato nel 1736, c'è una Madonna del Rosario del 1639, mentre sul lato opposto, a sinistra, si trova il fonte battesimale di Antonio Franzolini. Di Matteo Deganutto sono gli stalli del coro (1763), mentre i dipinti della Via Crucis furono realizzati dall'osovano Domenico Fabris (1814-1901) circa un secolo più tardi (1873). Le nuove vetrate dell'abside furono dipinte dal conte Alessandro Ricardi di Netro (1924-2003).[11]

Chiesa di Cristo Re a Urbignacco[modifica | modifica wikitesto]

È l'ultima nata a Buja, costruita nel 1942, in stile romanico a tre navate, disegnata dall'Arch. Fabbris. All'interno ci sono del bellissimi mosaici della scuola di Spilimbergo, su disegni del pittore Fred Pittino, nonché una Via Crucis in pietra Piasentina di Max Piccini.

Pieve di San Lorenzo Martire[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Lorenzo Martire (Buja).

La pieve sorge sulla cima del più alto dei sette colli di Buja. Nel 1980, durante i lavori di restauro e ristrutturazioni in seguito al terremoto del 1976, furono scoperte le tracce di un'antica basilica paleocristiana, tipica dell'ambiente aquileiese del V secolo.

All'interno dieci affreschi dedicati alle storie della Vergine[12].

Chiesa della Beata Vergine ad Melotum a Madonna[modifica | modifica wikitesto]

Ricostruita dopo il sisma del 1976 su progetto dell'architetto Tondolo di Buja. Al suo interno si trova la celebre statua lignea Madonna con Bambino. La statua è stata realizzata dallo scultore Domenico da Tolmezzo nel 1481.

Prima che la chiesa fosse ricostruita, sul luogo sorgeva un Santuario dedicato alla Madonna.

Una leggenda racconta che sul luogo fosse apparsa la Vergine Maria sopra un albero di mele. All'interno della chiesa ci sono due dipinti che rappresentano la Vergine sul Melo.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[13]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

A Buja, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana[14]. Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[15].

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni e quartieri[modifica | modifica wikitesto]

Nel comune, le frazioni o borghi sono numerosi.

Alcuni sono stati inglobati nel centro urbano del capoluogo, di cui quindi costituiscono quartieri: Arba, Arrio, Avilla, Camadusso, Caspigello, Codesio, Ontegnano, San Floreano, Santo Stefano, Sottocolle, Sottocostoia, Strambons, Tonzolano, Urbignacco, Ursinins Grande, Ursinins Piccolo, Pieve.

Quelli ancora esterni sono: Andreuzza, Battiferro di Tomba, Ca' Martino, Campo, Campo Garzolino, Caselle, Collosomano, Dobes, Madonna, Monte, Polvaries, Sala, Saletti, Solaris, Sopramonte, Tomba.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Ferrovie e tranvie[modifica | modifica wikitesto]

Il comune era un tempo servito dalla tranvia Udine-San Daniele.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Ha sede nel comune la società di calcio A.S.D. Bujese Calcio, che ha disputato campionati dilettantistici regionali.

Numerose altre associazioni e società sportive sono presenti. Vanno certamente segnalate le due società ciclistiche, la Ciclistica Bujese e la Jam’s Bike, dalle quali sono emersi e continuano ad emergere atleti di primo piano sia a livello maschile che femminile (fra gli altri Asia Zontone, Alessandro De Marchi e Jonathan Milan).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Toponimo ufficiale in lingua friulana, sancito dal DPReg 016/2014, vedi Toponomastica ufficiale, su arlef.it.
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Comune di Buja, su comune.buja.ud.it. URL consultato l'8 settembre 2020.
  5. ^ toponomastica ufficiale (DPReg 016/2014), su arlef.it.
  6. ^ Buja, decreto 1929-05-16 DCG, riconoscimento di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 31 marzo 2024.
  7. ^ Comune di Buja, Medaglia d'oro al merito civile, su quirinale.it. URL consultato il 26 ottobre 2023.
  8. ^ Buja - Duomo di S. Stefano, su viaggioinfriuliveneziagiulia.it. URL consultato l'11 agosto 2020.
  9. ^ Buja, su natisone.it. URL consultato l'11 agosto 2020.
  10. ^ G. Ellero, Buja, 2002, p. 197.
  11. ^ G. Ellero, cit., p. 198.
  12. ^ Valle del Cormor
  13. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012..
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  14. ^ Lingua e cultura, su arlef.it.
  15. ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana., su arlef.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gianfranco Ellero, Buja. Terra e popolo, Comune di Buja, 2002.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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