Carl Gustaf Emil Mannerheim

Gustaf Mannerheim

Presidente della Finlandia
Durata mandato4 agosto 1944 –
11 marzo[1] 1946
Capo del governoAntti Hackzell
Urho Castrén
Juho Kusti Paasikivi
PredecessoreRisto Ryti
SuccessoreJuho Kusti Paasikivi

Reggente del Regno di Finlandia
Durata mandato12 dicembre 1918 –
26 luglio 1919
PredecessorePehr Evind Svinhufvud
Successorecarica abolita
(Kaarlo Juho Ståhlberg come Presidente della Finlandia)

Dati generali
Prefisso onorificoBarone
Partito politicoIndipendente
FirmaFirma di Gustaf Mannerheim
Gustaf Mannerheim
NascitaAskainen, 4 giugno 1867
MorteLosanna, 27 gennaio 1951
Luogo di sepolturaCimitero di Hietaniemi
Etniafinlandese
Dati militari
Paese servitoBandiera della Russia Impero russo
Regno di Finlandia
Bandiera della Finlandia Finlandia
Forza armata Esercito Imperiale Russo
Guardia Bianca
Esercito Finlandese
Anni di servizio1887 - 1917[2]
1918 - 1946[3]
GradoTenente generale[4]
Feldmaresciallo[5]
GuerreGuerra russo-giapponese
Prima guerra mondiale
Guerra civile finlandese
Seconda guerra mondiale
CampagneGuerra d'inverno
Guerra di continuazione
Guerra di Lapponia
Comandante diEsercito Finlandese
DecorazioniGran Maestro e Commendatore di Gran Croce con gioielli e spade dell'Ordine del Leone di Finlandia
fonti nel corpo del testo
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Il barone Carl Gustaf Emil Mannerheim (IPA: ˡkɑːɭ ˡɡɵs.tɑf ˡeːmil ˡmanːər.he͡im, audio; Askainen, 4 giugno 1867Losanna, 27 gennaio 1951) è stato un generale, politico e statista finlandese. È considerato l'eroe nazionale finlandese.[6][7]

Reggente di Finlandia dal 1918 al 1919, comandante supremo delle Forze di difesa finlandesi durante la seconda guerra mondiale, divenne poi presidente della Repubblica finlandese dal 1944 al 1946.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Origini e infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Mannerheim nacque nel maniero di Louhisaari ad Askainen in una famiglia di lingua svedese di antica origine olandese, che era stata nobilitata nel 1768. Ereditò il titolo di barone (vapaaherra in finlandese, e friherre in svedese) come tutti i figli cadetti della sua famiglia. Mannerheim fu battezzato con i nomi Carl Gustaf Emil, ma preferiva essere chiamato solo con il secondo nome Gustaf (in finlandese Kustaa).

Il padre di Mannerheim, il conte Carl Robert (1835-1914), fu un poeta, scrittore e uomo d'affari. I suoi affari comunque non andavano bene e andò in bancarotta. Conseguentemente al dissesto finanziario, nel 1880, il padre fu costretto a vendere il maniero di famiglia per pagare i debiti; si separò poi dalla madre di Mannerheim e si trasferì a Parigi per dedicarsi all'arte. La madre, Hedvig Charlotta (Hélène) von Julin (1842-1881), era figlia di Johan Jacob von Julin, possessore delle fonderie Fiskars; morì un anno dopo la vendita del maniero e la separazione dal marito. I sette figli furono così allevati dai parenti, Carl Gustav fu affidato allo zio materno Albert von Julin.

Studi[modifica | modifica wikitesto]

A causa delle peggiorate condizioni economiche della famiglia, nel 1882, Gustaf fu mandato alla Scuola dei cadetti finlandese ad Hamina; nel 1886 venne espulso dall'istituto per motivi disciplinari. Frequentò il liceo privato di Helsinki dove si diplomò nel giugno del 1887. Appena diplomato si trasferì a San Pietroburgo, dove venne accettato alla Scuola di Cavalleria. A quel tempo la Finlandia era un Granducato in unione personale con la Russia. Terminò gli studi militari nel 1889 e fu assegnato al 15º Reggimento dragoni di Alessandro di stanza in Polonia.

Ufficiale nell'esercito imperiale russo[modifica | modifica wikitesto]

Lo zar Nicola II, poco dopo la sua incoronazione, lascia la Cattedrale della Dormizione. I cavalieri della guardia marciano di fronte allo zar ed alla sua destra si distingue il barone Carl Gustaf Emil Mannerheim.

Nel gennaio 1891, Mannerheim fu trasferito a San Pietroburgo dove entrò nelle guardie a cavallo di sua maestà Maria Fëdorovna. La sua famiglia, principalmente per ragioni economiche, gli combinò un matrimonio con Anastasia Arapova (1872-1936), figlia del maggiore generale russo Nikolaj Arapov. La coppia ebbe due figlie, Sophie (1893-1977) e Anastasie (1895-1963). Il matrimonio terminò di fatto con una separazione nel 1902 e in un divorzio ufficiale nel 1919.

Mannerheim servì nelle Guardie a Cavallo fino al 1904, contemporaneamente lavorò anche per l'Amministrazione delle Scuderie della Corte Imperiale dal 1897 al 1903. Mannerheim diventò un esperto di cavalli, e fu incaricato dell'acquisto di equini per l'esercito. Nel 1903 divenne comandante di uno squadrone e membro del comitato per l'addestramento all'equitazione dei reggimenti di cavalleria. Nell'ottobre 1904, fu trasferito al 52º Reggimento dragoni di Nezhin di stanza in Manciuria, con il grado di tenente colonnello. Combatté la guerra russo-giapponese e fu promosso a colonnello per il coraggio dimostrato nella battaglia di Mukden.

Al ritorno dalla guerra Mannerheim andò a vivere in Finlandia e Svezia 1905-1906. Come rappresentante del ramo baronale della sua famiglia, fu presente come membro dello Stato della Nobiltà all'ultima sessione della Dieta di Finlandia. Guidò anche una spedizione in Cina, da Taskent a Kashgar nel luglio-ottobre 1906, assieme allo scienziato francese Paul Pelliot. Nel 1908 guidò un'altra spedizione in Cina e Tibet dove incontrò anche il Dalai Lama. La spedizione aveva anche scopi strategici, oltre a quelli antropologici, perché le aree della Cina settentrionale erano un potenziale punto di crisi tra Russia, Cina e anche il Regno Unito (il cosiddetto "Grande gioco").

Dopo il viaggio, nel 1909 diventò comandante del 13º Reggimento Ulani di Vladimir. L'anno successivo Mannerheim fu promosso a maggiore generale e gli fu affidato l'incarico di comandante del Reggimento di ulani di guardia a sua maestà a Varsavia. Nel 1912 entrò nell'entourage imperiale dello zar Nicola II e divenne comandante di una brigata di cavalleria nel 1913.

Durante la prima guerra mondiale, Mannerheim fu impegnato con la sua brigata sul fronte austroungarico e su quello rumeno. Dopo essersi distinto nei combattimenti contro le forze austroungariche, fu decorato, nel dicembre 1914 con una delle più alte onorificenze dell'Impero Russo, la Croce di San Giorgio di IV classe. Nel 1915 Mannerheim prese il comando della 12ª Divisione di cavalleria e, dopo la Rivoluzione di febbraio del 1917, fu messo a capo del 6º Corpo di cavalleria. Nell'aprile 1917 era stato promosso a luogotenente generale (promozione retrodatata al febbraio 1915). Comunque, Mannerheim non fu favorito del nuovo governo, che lo riteneva uno degli ufficiali che non supportavano la rivoluzione. A settembre, mentre era in convalescenza in seguito ad una caduta da cavallo, diede le dimissioni da ogni incarico. Sì ritrovò così a far parte della riserva mentre stava guarendo dalle ferite ad Odessa; iniziò allora a pianificare il ritiro alla vita civile e un ritorno in Finlandia.

Guerra civile e reggenza[modifica | modifica wikitesto]

Mannerheim in una foto del 1918

Nel gennaio 1918 il Senato della Finlandia, da poco indipendente, presieduto da Pehr Evind Svinhufvud, nominò Mannerheim comandante in capo del quasi inesistente esercito finlandese, consistente in alcuni gruppi locali di Guardie Bianche. La sua missione era la difesa del governo durante la guerra civile. Accettò la posizione nonostante i suoi timori nei confronti delle influenze della Germania sul governo. Stabilì il suo quartier generale a Seinäjoki e iniziò a disarmare le guarnigioni russe presenti nel paese che contavano 42.500 uomini. Durante la guerra civile che seguì, nel marzo 1918, Mannerheim fu promosso generale di cavalleria (Ratsuväenkenraali).

Deluso dalla crescente influenza tedesca nella politica del paese, Mannerheim lasciò l'incarico di comandante in capo. Negli ultimi mesi del conflitto mondiale, temendo una reazione degli Alleati nei confronti del governo filo-tedesco, nel giugno 1918, si trasferì in Svezia presso parenti. Si trovò quindi all'estero durante l'ultima fase della guerra civile che volgeva ormai a favore dei Bianchi, durante la quale avvenne il maggior numero di vittime, a causa di vendette, esecuzioni sommarie e denutrizione nei campi di prigionia. Quando si trovava ancora in Finlandia, Mannerheim aveva già cercato di arrestare il cosiddetto "Terrore Bianco" e si era opposto agli imprigionamenti di massa dei Rossi.

In Svezia, Mannerheim ebbe contatti con diplomatici Alleati a Stoccolma a cui ribadì la sua contrarietà alla politica filotedesca mantenuta dal governo finlandese. Nell'autunno 1918, Mannerheim tenne conferenze a Londra ed a Parigi. A dicembre venne nominato protettore dello Stato o reggente (Valtionhoitaja; Riksföreståndare).

Ci furono addirittura monarchici che lo volevano come re di Finlandia. Dopo la sconfitta della Germania nella prima guerra mondiale, su pressioni degli Alleati il re da poco eletto, il principe Federico Carlo di Assia, rinunciò al trono, Mannerheim allora andò a cercare il riconoscimento dell'indipendenza finlandese nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Richiese e ottenne aiuti alimentari per fronteggiare la carestia in corso nel paese. Nonostante fosse un ardente antibolscevico, rifiutò un'alleanza con i generali dell'Armata Bianca russa, perché non avrebbero riconosciuto l'indipendenza della Finlandia. Il 17 luglio 1919 promulgò la nuova Costituzione repubblicana (potere esecutivo al presidente della Repubblica eletto direttamente, governo - Consiglio di Stato - sottoposto ad un parlamento unicamerale, l'Eduskunta o Riksdag). Nel 1919, si candidò, sostenuto dal Partito di Coalizione Nazionale e dal Partito Popolare Svedese alle prime elezioni presidenziali che furono però vinte da Kaarlo Juho Ståhlberg; dopo la sconfitta si ritirò dalla vita pubblica.

Il periodo interbellico e la seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Adolf Hitler in visita di cortesia per il compleanno di Mannerheim.
Lo stesso argomento in dettaglio: Registrazione Hitler-Mannerheim.

Nel periodo interbellico si dedicò ad azioni umanitarie. Supportò la Croce Rossa Finlandese e creò la Fondazione Mannerheim per l'Infanzia. Nel 1929 rifiutò la proposta dei radicali di destra di divenire una sorta di dittatore militare, nonostante esprimesse alcune simpatie per il movimento di destra semi-fascista Lapua. Dopo che Pehr Evind Svinhufvud fu eletto presidente nel 1931, assegnò a Mannerheim l'incarico di presidente del Consiglio di difesa della Finlandia. Mannerheim ottenne per iscritto la promessa che in caso di guerra lui sarebbe divenuto il comandante in capo dell'esercito finlandese (il successore di Svinhufvud, Kyösti Kallio rinnovò la promessa nel 1937). Nel 1933 ricevette il titolo onorario di Feldmaresciallo (Sotamarsalkka, Fältmarskalk). Mannerheim supportò l'industria militare finlandese e cercò invano di stabilire un'unione militare difensiva con la Svezia. Comunque riarmare l'esercito finlandese non fu né cosa facile né questione di breve tempo; infatti Mannerheim temeva un eventuale coinvolgimento della Finlandia in una guerra. Svariate volte si trovò in disaccordo con i vari ministeri, e preparò numerose lettere di dimissioni.

Fu il presidente Svinhufvud a ridargli un ruolo rilevante nell'esercito: presidente del Consiglio di Difesa Territoriale (1931-1939), Mannerheim cercò di rafforzare l'esercito e fece costruire in Carelia la “linea Mannerheim” per contenere eventuali attacchi sovietici. Dopo l'aggressione sovietica alla Finlandia, assunse il comando supremo dell'esercito (1939-1944; dal 1942 col grado di maresciallo di Finlandia) e condusse le due guerre contro l'URSS (la guerra d'inverno, 1939-1940, e la guerra di continuazione, 1941-1944), non riuscendo a prevalere sulla superiorità numerica del nemico, nonostante, nella seconda occasione, potesse contare sull'aiuto militare tedesco. Nonostante la Finlandia si fosse alleata con la Germania nazista allo scopo di riconquistare i territori persi durante la guerra d'inverno egli comprese che Finlandia e Unione Sovietica avrebbero dovuto comunque preservare relazioni di vicinato. Mannerheim perciò improntò la campagna militare al fianco dell'alleato tedesco alla riconquista della Carelia e degli altri territori persi senza fornire assistenza all'esercito tedesco durante l'assedio di Leningrado.

È doveroso citare un aneddoto curioso riguardo ai rapporti tra Mannerheim e Hitler: in occasione del compleanno per i 75 anni compiuti dall'anziano uomo politico e militare finlandese, il 4 giugno 1942 Adolf Hitler in persona venne in visita in Finlandia per convincerlo ad attaccare Leningrado, ma Mannerheim per tutta risposta fece fare al dittatore tedesco e ai suoi generali un paio d'ore di anticamera. Il luogo dell'incontro era un vagone fermo ad un binario morto nei pressi di Immola ed Hitler e il suo seguito stettero ad aspettare con impazienza di essere ricevuti. Mannerheim finalmente ricevette Hitler e nonostante i discorsi del dittatore tedesco confermò la sua linea di azione.

Nel frattempo la situazione militare incominciò a cambiare in favore dell'Unione Sovietica e divenne chiaro a Mannerheim e al governo finlandese che urgeva sganciarsi dal pericoloso alleato. Come primo passo il presidente della Repubblica firmatario del patto di alleanza con la Germania si fece da parte sciogliendo, almeno formalmente, la Finlandia da qualsiasi tipo di vincolo con la Germania Nazista. Il 4 agosto 1944 fu eletto presidente della Repubblica dopo le dimissioni del presidente Risto Ryti. Concluse l'armistizio con l'URSS (novembre 1944) e cacciò l'esercito tedesco dal suolo finlandese durante la cosiddetta guerra di Lapponia. Per compiacere i sovietici, dovette permettere la formazione di un governo presieduto dal conservatore Juho Kusti Paasikivi (un diplomatico noto a Mosca) in cui per la prima volta era presente un comunista, il ministro degli Interni Yirjö Leino. Indisse nuove elezioni nel 1945, attese quindi che la situazione internazionale si stabilizzasse, e si dimise l'11 marzo 1946 per motivi di salute.

Ammirato dai finlandesi come uno degli eroi della nazione, si ritirò a vita privata ma, sempre per i problemi di salute, entrò in una clinica a Losanna, in Svizzera, dove morì nel 1951.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze finlandesi[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ In prorogatio per dimissioni dal 4 marzo.
  2. ^ in Russia.
  3. ^ in Finlandia.
  4. ^ Nell'esercito russo.
  5. ^ Nell'esercito finlandese.
  6. ^ biografia di Mannerheim
  7. ^ la resistenza della Finlandia

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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