Carl Thomas Mozart

Carl Thomas in un dagherrotipo del 1856

Carl Thomas Mozart, a volte scritto Karl, noto anche come Carlo Mozart (Vienna, 21 settembre 1784Milano, 31 ottobre 1858), è stato un funzionario e pianista austriaco.

Fu il secondo dei sei figli di Wolfgang Amadeus Mozart e della moglie Constanze Weber[1], dei quali solo lui e l'ultimogenito Franz Xaver sopravvissero fino all'età adulta.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I due fratelli Carl Thomas (destra) e Franz Xaver Wolfgang (sinistra), in un ritratto opera di Hans Hansen (Vienna, 1800)

Dopo la prematura morte dell'illustre genitore venne affidato, bambino di sette anni, a Johann Michael Puchberg, commerciante di articoli per la casa all'ingrosso, compagno di massoneria di Wolfgang Amadeus Mozart e amico di Joseph Haydn[2].

Inviato a Praga, venne affidato per gli studi ginnasiali al professor Franz Niemeczek, docente, filosofo, storico e critico musicale, nonché biografo del padre; non li concluse, preferendo le lezioni di pianoforte del vecchio amico paterno Franz Xaver Dušek[2].

La madre, vedendolo tentennare negli studi ed appassionarsi alla musica, dato che aveva destinato alla carriera musicale soltanto il figlio minore Franz Xaver, a cui aveva appositamente aggiunto i nomi di Wolfgang Amadeus, nel 1797 lo inviò nella penisola italiana, a Livorno, a iniziare il suo apprendistato presso una ditta commerciale. Tempo dopo, Carl Mozart aprì, sempre a Livorno, un negozio di pianoforti, che ebbe scarsa fortuna. Si trasferì allora nella Milano napoleonica, ove dal 1805, su raccomandazione di Joseph Haydn, riprese a studiare musica, questa volta con l'emiliano Bonifazio Asioli[2].

Ritratto di Carl Mozart, 1841

Nel 1810, conscio di non poter vivere di musica, abbandonò di sua spontanea volontà gli studi musicali, peraltro dignitosi, limitandosi in seguito a fare unicamente l'insegnante di pianoforte, di cui divenne comunque uno stimato e dignitoso didatta, per diventare traduttore, e successivamente contabile e ufficiale della contabilità, in quello che, caduto Napoleone e ritornato il dominio austriaco, divenne l'"Imperiale Regio Istituto di Contabilità Lombarda"[2][3].

Custode appassionato della memoria del padre, durante tutta la sua vita partecipò con frequenza a rappresentazioni di sue opere, a celebrazioni e concerti in suo onore e ad inaugurazioni di monumenti mozartiani[2].

Frequentando il salotto musicale di un colonnello imperiale, Giovanni Casella, e dando lezioni di pianoforte a sua figlia Costanza, Carl Mozart intrecciò con la moglie del colonnello una relazione che, il 27 dicembre 1823, lo rese padre di una bambina, chiamata Constanza, come sua sorella minore Theresa Constanza, anch'ella nata il 27 dicembre e morta a pochi mesi di vita. L'unica nipote di Wolfgang Amadeus Mozart, anch'ella avviata al pianoforte, visse poco meno di dieci anni: morì, probabilmente di vaiolo, il 15 marzo 1833. Si evince da una lettera dello stesso Carl che la scomparsa della bambina aveva gettato lui e l'anziana madre (nonna della piccola) in profonda disperazione e tristezza, condizione da cui non si ripresero più.

Di carattere schivo e modesto, Carl Mozart attraversò i tumulti popolari, politici e militari della Milano della prima metà del XIX secolo sempre concentrandosi sul lavoro d'ufficio, estraniandosi da qualsiasi possibile parteggiamento, fino alla pensione ottenuta nel 1850[2].

Nel 1853[4], pensionato e in età avanzata, acquistò una casa di villeggiatura a Caversaccio, in provincia di Como, per l'amenità del luogo e la salubrità delle acque delle vicine terme svizzere di Stabio, curative per la sua gotta[2][3][5]. Scapolo, lasciò questa casa in eredità al domestico Giuseppe Del Signore e, soltanto dopo la morte di quest'ultimo, al comune di Caversaccio, affinché ne facesse l'abitazione o del coadiutore parrocchiale o del medico comunale. La via dove la casa è situata si chiama ora "via Carlo Mozart" e sul muro esterno è visibile una targa che ricorda la sua presenza[3][4]. In municipio si conserva una copia del suo testamento, redatto a Milano[2][6].

Incisione-cenotafio voluta nel 1958 dall'Associazione degli Austriaci di Milano sul muro esterno destro dell'Ossario Centrale del Cimitero Monumentale di Milano, nel centenario della sua morte

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Carl Mozart fu trovato morto la mattina del 31 ottobre 1858 nella sua casa di Milano[4]. Tra le mani teneva un portaritratto d'oro contenente un ritratto del celebre padre. La sua scomparsa segnò la fine della stirpe dei Mozart. Consapevole di questo, non se ne era preoccupato, dicendo che comunque i figli non ereditano il talento dei padri[2].

La sua salma, riposta nel cimitero della Mojazza, successivamente soppresso, è andata dispersa[7] durante la confusa traslazione delle ossa al nuovo Cimitero Monumentale, ma sulla parete destra esterna dell'ossario centrale, nel predetto Monumentale, l'Associazione degli Austriaci di Milano[8], nel centenario della sua morte, ha fatto scolpire una scritta-cenotafio color oro che tuttora lo ricorda.[9][10][11]

Un passo del testamento di Carl Mozart recita:

«Raccomando premurosamente al detto Sig. Wagner, mio esecutore testamentario, come altresì alle persone di mia Casa, di sorvegliare affinché il mio cadavere, apposta liberamente non chiuso nella stanza, sia fatto rimanere nella mia abitazione per tutto il tempo consentito dai regolamenti e non gli venga data sepoltura prima dei manifestatisi segni evidenti della seguita indubbia morte.[2]»

Queste parole, data la diffusa opinione che la sepoltura di Wolfgang Amadeus Mozart avvenne affrettatamente[12][13], hanno fatto nascere un atroce quanto improbabile dubbio circa una sua avvenuta sepoltura da svenuto ancora vivo, e un terrore del figlio in merito; partendo da questo tema, il giornalista e scrittore Andrea Ganugi ha costruito un romanzo dal titolo Lo stano caso del dottor Regazzoni - Romanzo indagine per pianoforte e orchestra tra Velate e Caversaccio, per Pietro Macchione Editore, pubblicato nel 2016[14][15].

Influenza culturale[modifica | modifica wikitesto]

Fu interpretato da Milan Demjanenko nel film Amadeus (1984) di Miloš Forman.[16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Jan. 27 1756- Mozart is born, su prezi.com. URL consultato il 3 marzo 2017.
  2. ^ a b c d e f g h i j Associazione Cafe Mozart - Centro Studi Mozartiano, Sulle tracce del figlio di Mozart, Carl, in I Quademi Ambrosiani, dicembre 1998, http://www.comune.valmorea.co.it/component/jdownloads/send/159-mozart/478-quaderni-ambrosiani-carlo-mozart?option=com_jdownloads.
  3. ^ a b c MERCURIO SERVIZI, Edifici Storici Albiolo, carl mozart, ospite illustre a caversaccio, cultura, Albiolo, edifici storici, su nonsolocomo.info. URL consultato il 2 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2017).
  4. ^ a b c Lapide a Carlo Mozart - Guida Valmorea Wiki, su rete.comuni-italiani.it. URL consultato il 2 marzo 2017.
  5. ^ Super AD, Stabio Terme - Cenni storici, su stabioterme.ch. URL consultato il 2 marzo 2017.
  6. ^ Michael Lorenz: "An Unknown Mozart Work", Wien 2012
  7. ^ Comune di Milano, App di ricerca defunti Not 2 4get.
  8. ^ AUSTRIA ITALIA CLUB Milano, su austriaitaliaclub.com. URL consultato il 9 febbraio 2017.
  9. ^ carlo mozart - Foto di Cimitero Monumentale, Milano - TripAdvisor, su tripadvisor.it. URL consultato il 9 febbraio 2017.
  10. ^ CIMITERO MONUMENTALE DI MILANO, su aliartemilano.blogspot.it. URL consultato il 9 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2017).
  11. ^ L'Ossario, su Portale del Comune di Milano. URL consultato il 9 febbraio 2017.
  12. ^ Rosario Vigliotti, Chi ha ucciso Mozart?, su Il Corriere Musicale, 4 marzo 2013. URL consultato il 3 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2017).
  13. ^ Storia di corna dietro la morte di Mozart - il Corriere delle Alpi, in Archivio - il Corriere delle Alpi. URL consultato il 3 marzo 2017.
  14. ^ Super User, Andrea Ganugi: “Nel mio nuovo thriller il segreto di Mozart a S. Maria del Monte”, su amicidelsacromonte.it. URL consultato il 3 marzo 2017.
  15. ^ Wonderarts, Pietro Macchione, Lo strano caso del dottor Regazzoni di Andrea Ganugi, su macchionepietroeditore.it. URL consultato il 3 marzo 2017.
  16. ^ Amadeus - Lobby card with Tom Hulce, Elizabeth Berridge & Milan Demjanenko, su moviestillsdb.com.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Johann Evangelist Engl: Die den Vater überlebenden Söhne Carl und Wolfgang und die übrigen Kinder W. A. Mozarts, in: Jahresbericht der Internationalen Stiftung Mozarteum 13 (1893), pagine 38–51
  • Gregor Gatscher-Riedl: „Er könnte kein bessers Ort haben“. Wolfgang Amadeus Mozarts Sohn Karl in Perchtoldsdorf, in: Heimatkundliche Beilage [zum Amtsblatt der Bezirkshauptmannschaft Mödling], volume 41 e seguente, Mödling, 5 dicembre 2006, pagina 3 e seguenti
  • Walter Hummel: W. A. Mozarts Söhne, Bärenreiter, Kassel, 1956
  • Alfred Engelmann: Das Leben Carl Mozarts in Mailand, in: Genealogie - Deutsche Zeitschrift für Familienkunde 40, 1991, pagine 661–667
  • William Stafford: Carl Thomas Mozart, in: The New Grove - Dictionary of Music and Musicians, 2nd edition, volume 17, Macmillan, London, 2001, ISBN 0-333-60800-3, pagina 348
  • Rainer J. Schwob: Mozart, Carl Thomas, in: Die Musik in Geschichte und Gegenwart, ristampa, Personenteil 12, Bärenreiter, Kassel, 2004, ISBN 3-7618-1110-1, tabella 758

Pubblicazioni di corrispondenza epistolare[modifica | modifica wikitesto]

  • Mozarteums-Mitteilungen 1–3 (1918–1921)
  • Rudolph Angermüller: Mozartiana aus der Sammlung Hans Wertitsch, in: MITTEILUNGEN der Internationalen Stiftung Mozarteum 34 (1986), pagine 65–83
  • Rudolph Angermüller: Zwei ungedruckte Briefe Carl Mozarts, in: MITTEILUNGEN der Internationalen Stiftung Mozarteum 38 (1990), pagina 145 e seguenti
  • Rudolph Angermüller: Ein ungedruckter Brief Carl Mozarts, in: MITTEILUNGEN der Internationalen Stiftung Mozarteum 43 (1995), fascicoli 1–2, pagine 88–90

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN121884454 · ISNI (EN0000 0001 1480 9589 · CERL cnp00587384 · LCCN (ENnr93035201 · GND (DE117145114 · BNF (FRcb14486863m (data) · J9U (ENHE987007434277205171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr93035201
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie