Carlo Carafa (cardinale)

Carlo Carafa
cardinale di Santa Romana Chiesa
Ritratto del cardinale Carafa
 
Incarichi ricoperti
 
Nato29 marzo 1517 a Napoli
Ordinato diacono15 aprile 1557 dal cardinale Scipione Rebiba
Creato cardinale7 giugno 1555 da papa Paolo IV
Deceduto4 marzo 1561 (43 anni) a Roma
 

Carlo Carafa (Napoli, 29 marzo 1517Roma, 4 marzo 1561) è stato un cardinale e militare italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fu il terzo figlio, dopo Giovanni e Antonio, di Giovanni Alfonso Carafa, conte di Montorio, e di Caterina Cantelmo. Un suo zio, Giovanni Pietro Carafa, cardinale dal 1536, nel 1555 diverrà papa con il nome di Paolo IV.

Fu paggio del cardinale Pompeo Colonna e nel 1534 Paolo III lo fece cavaliere dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme e priore a Napoli.

Ebbe una vita molto sregolata, prima con una dubbia carriera di soldato mercenario in Italia e Germania e poi per l'esilio da Napoli a causa di omicidio e brigantaggio. Venne anche accusato di aver provocato il massacro di soldati spagnoli in un ospedale in Corsica.

Venne nominato cardinale nipote da Paolo IV dal 1555 al 1559 e anche segretario di Stato, ma il suo governo fu molto infelice in quanto il Papato dovette subire un'umiliante sconfitta dalla Spagna di Filippo II (Guerra del sale). Sembra che la sua politica fosse, infatti, filo-francese al fine di ottenere una signoria in Toscana, probabilmente nella parte meridionale della regione. Invece si arrivò alla pace di Cave (1557) che sancì il dominio spagnolo su queste zone.

Il suo governo fu molto impopolare a Roma soprattutto per la sua avarizia, crudeltà e licenziosità; fu spesso accusato dai suo coevi di omosessualità, tanto che nel gennaio 1559 Paolo IV lo sollevò dalla carica di cardinale nipote (fu sostituito da Alfonso Carafa).

Nel giugno 1560 papa Pio IV, successore di Paolo IV, arrestò i capi della famiglia Carafa per gli abusi di potere esercitati nel precedente papato e Carlo Carafa venne condannato insieme al fratello Giovanni e venne sottoposto a esecuzione tramite strangolamento nella notte del 4 marzo 1561[1][2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lodovico Antonio Muratori, Annali d'Italia dal principio dell'era volgare sino all'anno 1750. Compilati da Lodovico Antonio Muratori colle prefazioni critiche di Giuseppe Catalani, Vol. X, Dall'anno 1501 dell'era volgare sino all'anno 1600, Lucca: per Vincenzo Giuntini: a spese di Giovanni Riccomini, 1764, p. 325 (Google libri)
  2. ^ DBI.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Cardinale diacono dei Santi Vito e Modesto in Macello Martyrum Successore
Niccolò Gaddi 23 agosto 1555 - 31 gennaio 1560 Carlo Borromeo
Predecessore Legato apostolico di Bologna Successore
Giovanni Ricci 30 agosto 1555 - 31 dicembre 1558 Carlo Borromeo
Predecessore Amministratore apostolico di Comminges Successore
Jean Bertrand
(vescovo)
6 luglio 1556 - 4 marzo 1561 Pierre d'Albert
(vescovo)
Predecessore Cardinale diacono di San Nicola in Carcere Successore
Giovanni Battista Consiglieri 31 gennaio 1560 - 4 marzo 1561 Francesco Gonzaga
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