Carlo III di Francia

Carlo III di Francia
detto "il Semplice"
Carlo III il Semplice raffigurato in un dipinto di Georges Rouget del 1838
Re dei Franchi Occidentali
In carica3 gennaio 898 –
22 giugno 922
IncoronazioneBasilica di San Remigio, 28 gennaio 893
PredecessoreOddone
SuccessoreRoberto I
Re di Lotaringia
In carica911 –
922
PredecessoreLudovico IV
SuccessoreEnrico I
Nascita17 settembre 879
MortePéronne, 7 ottobre 929 (50 anni)
Luogo di sepolturaMonastero di Saint-Fursy, Péronne
DinastiaCarolingi
PadreLuigi II il Balbo
MadreAdelaide del Friuli
ConiugiFrederuna
Eadgifu d'Inghilterra
Figliprime nozze:
Ermetrude
Frederuna
Adele
Gisella
Rotrude
Ildegarda
seconde nozze:
Luigi
ReligioneCristianesimo

Carlo III, detto il Semplice (17 settembre 879Péronne, 7 ottobre 929), fu re di Francia dall'898[1] e re di Lotaringia dal 911 fino al 922[2].

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Figlio ultimogenito postumo del re dei Franchi occidentali e inoltre re di Lotaringia, re di Provenza e re di Aquitania, Luigi II il Balbo e unico figlio della seconda moglie (come ci viene riportato dal cronista, Reginone, quando cita la morte di Luigi il Balbo) Adelaide del Friuli[3] (850 - 902), figlia del conte di Parigi e marchese del Friuli, Adalardo[4] e della moglie di cui non si conoscono né il nome né gli ascendenti.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il papa Giovanni VIII, a Troyes, il 7 settembre 878, quando incoronò suo padre Luigi II il Balbo, rifiutò di incoronare regina dei Franchi occidentali, la nuova moglie di Luigi il Balbo, Adelaide del Friuli[5], dato che non aveva approvato, nell'875, il divorzio da Ansgarda di Borgogna di Luigi il Balbo[4], per volere di suo padre, il re dei Franchi occidentali e futuro imperatore Carlo il Calvo.

Alla morte del padre, nell'879, sua madre Adelaide, che era incinta di Carlo il Semplice, mise in discussione la legittimità della successione al trono dei figli di primo letto che Luigi aveva avuto dalla prima moglie, Ansgarda, Luigi e Carlomanno, che accusarono di adulterio Adelaide del Friuli e, con l'appoggio di Incmaro, arcivescovo di Reims, furono riconosciuti eredi legittimi e salirono congiuntamante sui troni di Francia e di Aquitania. Sua madre, Adelaide del Friuli, al termine di un lungo e difficile processo fu assolta dall'accusa di adulterio e così Carlo il Semplice fu riconosciuto figlio legittimo ed unico erede della corona di Francia[6], come sostiene l'Annalista Saxo; nel frattempo, però, sia Luigi (882) che Carlomanno (884) erano morti senza eredi e i grandi feudatari del regno preferirono appoggiare le pretese di Carlo il Grosso, in considerazione dell'età infantile del legittimo successore[7].

Quando nell'888 Carlo il Grosso, che era anche re dei franchi occidentali, morì, Oddone, conte di Parigi, secondo l'Herimanni Aug. Chronicon assunse il potere sulla Neustria e in Aquitania (Gallia usque ad Ligerim et in Aquitania)[8] e Ademaro di Chabannes conferma che i Franchi, congiurando contro il giovane Carlo il Semplice, elessero loro re Oddone[9] (definito duca d'Aquitania), che, il 29 febbraio 888, venne incoronato re dei Franchi a Compiègne da Gualtiero, vescovo di Sens, a discapito di Carlo il Semplice, il legittimo erede, il quale, in quello stesso anno, fu preso sotto la protezione di Ranulfo[10], che, nell'887, dopo la deposizione dell'imperatore, Carlo il Grosso (era anche re d'Aquitania), a Bourges, era stato eletto duca d'Aquitania, Ranulfo, che riuscì a tenere testa, nell'889, a una campagna militare di Oddone, che Rainulfo d'altronde non aveva riconosciuto, come re d'Aquitania.

Ascesa al trono[modifica | modifica wikitesto]

Regno di Carlo III il Semplice nell'898 (in rosso)

Negli anni seguenti, in seguito al fallimento dei suoi interventi per contenere le scorrerie dei Normanni, il prestigio di Oddone declinò e nell'892 l'arcivescovo di Reims, Folco il Venerabile, raccolse attorno a sé tutti gli scontenti, tra cui i conti di Vermandois e di Fiandra, organizzò la fronda contro Oddone[11] Poi, approfittando dell'assenza di Oddone che era impegnato in Aquitania, Folco il Venerabile, ordì una congiura che portò Carlo il Semplice ad essere incoronato come Carlo III re dei Franchi occidentali nella Basilica di Saint-Remi a Reims, il 28 gennaio 893[12].

Carlo si recò dal re dei Franchi orientali Arnolfo di Carinzia per ottenere il suo aiuto, ma secondo Reginone, quando Arnolfo, che essendo un carolingio si era espresso a favore di Carlo, si rese conto che Oddone si preparava ad attaccare il suo regno, preferì rimanere neutrale[11]. Gli anni seguenti furono teatro di una guerra tra i due contendenti, poco cruenta, terminata nell'897 con la sconfitta di Carlo, che dovette riconoscersi ribelle pentito[13].

Oddone, dopo averlo perdonato, gli cedette parte del territorio sotto la sua giurisdizione e riconobbe il carolingio Carlo come suo successore. Oddone, secondo gli Annales Prumienses Brevissimi, morì il 3 gennaio 898[14], come confermato anche dai registri dell'abbazia reale di Saint-Denis, dove Oddone fu sepolto. Dopo la morte di Oddone i nobili, rispettando il patto dell'anno precedente, accettarono all'unanimità come re Carlo III il Semplice[15].


Il regno[modifica | modifica wikitesto]

Regno di Carlo III il Semplice nel 915 (in rosso)
I territori realmente controllati, direttamente o indirettamente dai re dei Franchi occidentali, all'inizio del X secolo.

Carlo succedette al trono del padre circa diciannove anni dopo la sua morte, ma a seguito delle fasi di incertezza nella successione avvenute in quegli anni, egli si trovava con un potere effettivo molto inferiore. Poteva infatti governare direttamente su una zona di territorio attorno alla città di Laon, poiché i grandi feudatari del suo regno erano sostanzialmente autonomi. Tra questi si annovera il duca di Borgogna, Riccardo detto il Giustiziere, il conte delle Fiandre, Baldovino II, il conte di Parigi e marchese di Neustria Roberto (fratello del re Oddone) e il conte di Vermandois Erberto I e poi suo figlio, Erberto II.

Nei primi anni di regno Carlo dovette fare fronte alle incursioni dei Normanni[12], sino a che, nel 911, dopo averlo respinto da Parigi, venne a patti con lo jarl dei Normanni, Rollone[12], che assediava Chartres. Con il trattato di Saint-Clair-sur-Epte Carlo gli cedette parte della Neustria cioè le contee di Rouen, Lisieux e Évreux e la porzione di territorio tra i fiumi Epte, un affluente di destra della Senna e Bresle e il mare, come feudo (la futura Normandia). Rollone, in cambio, fece atto di sottomissione, acconsenti a convertirsi al Cristianesimo e si impegnò a impedire i saccheggi di altre bande vichinghe.

Carlo aveva manifestato un interesse verso la Lotaringia già all'inizio del suo regno; infatti, nell'898, invase il regno dei Franchi orientali, arrivando sino ad Aquisgrana, ma la reazione del re di Lotaringia Sventiboldo lo costrinse a ritirarsi. Lo scopo era quello di allargare i confini del suo regno sino alla riva sinistra del Reno per avere un maggior potere effettivo. L'occasione gli venne fornita, all'inizio dell'autunno del 911, dalla morte, senza eredi, del re di Franchi orientali (re di Germania), Ludovico IV, che era successo al fratellastro Sventiboldo come re di Lotaringia. Come re di Germania fu eletto Corrado I di Franconia, che non incontrava molte simpatie tra le più influenti famiglie di Lotaringia, che infatti già a novembre avevano eletto loro re Carlo III, che avendo sancito la pace con i Normanni al confine occidentale, poté occupare il regno di Lotaringia e insediarsi dal 1º gennaio 912.

A seguito della sua incoronazione a re di Lotaringia, i territori su cui regnava nominalmente Carlo erano quelli della Francia attuali (infatti usava i titoli di Rex Francorum o Rex Franciae[12]), esclusi il regno di Borgogna e il regno di Provenza (il futuro regno di Arles, dopo l'unificazione) e il regno di Bretagna erano ormai indipendenti, mentre il ducato di Aquitania, già con Guglielmo I e la Normandia, con Rollone erano abbastanza autonome.

Carlo in Lorena si trovava a suo agio e la difese strenuamente dagli attacchi di Corrado I di Franconia, che secondo la storico francese Christian Settipani furono tre[12], e poi costrinse il suo successore, Enrico I di Sassonia, nel 921, a riconoscerlo come re di Lotaringia. Le simpatie di Carlo per i lorenesi si manifestano anche nelle nomine amministrative: nel 914 nominò suo notaio-cancelliere Gozzelino, che ricoprì la carica fino al 919 (poi, nel 922, Carlo nominò Gozzelino vescovo di Toul). Era divenuto suo consigliere privato un lorenese di umile origine, di nome Hagano, che, secondo Rosamond McKitterick, era un suo parente da parte di madre[12], che aveva ottenuto favoreggiamenti e benefici da parte del re; la cosa aveva portato all'esasperazione la nobiltà neustriana, che si ribellò apertamente sotto la guida del conte di Parigi, Roberto, che costrinse Carlo III a rifugiarsi in Lorena[12]. Rientrato in Neustria, dopo alcuni mesi, Carlo premiò Hagano donandogli il monastero di Chelles[12]. La nuova ribellione portò alla deposizione di Carlo III; infatti Roberto il 22 giugno 922 fu acclamato re e il 30 giugno, secondo il cronista Flodoardo, fu incoronato re a Reims, dall'arcivescovo di Sens, Gualtiero nella chiesa di San Remigio[16].

Carlo si rifugiò in Lotaringia si riorganizzò e riunì il suo esercito, composto prevalentemente da lorenesi, e, ancora secondo Flodoardo, si mosse contro Roberto[17], attraversato la Mosa, si avvicinò a Soissons[17] dove il 15 giugno del 923 i due eserciti si scontrarono[17]. l Neustriani ebbero la meglio e Carlo III dovette fuggire per rientrare in Lotaringia[17], ma Roberto perse la vita[17] e una leggenda narra che Roberto cadde in duello per mano dello stesso Carlo III.
Dopo la morte di Roberto, i Neustriani elessero re il genero di Roberto, il Duca di Borgogna Rodolfo, che fu incoronato a Soissons, il 13 luglio.

Carlo era sconfitto ma poteva contare sulla fedeltà dei lorenesi e sulla lealtà dei Normanni di Rollone, ma purtroppo cadde nel tranello (raccontato nei dettagli da Rodolfo il Glabro[18]) tesogli dal conte di Vermandois Erberto II[12] (era discendente di Carlo Magno[19]), che gli fece credere di essere passato dalla sua parte lo invitò ad un incontro dove lo fece prigioniero e lo imprigionò, prima a Château-Thierry[12] e poi dal 924 nel castello di Péronne[12], dove rimase per il resto della sua vita[18]. Nel 927 Erberto di Vermandois si ribellò a Rodolfo e fece uscire Carlo dalla prigione, fece in modo, secondo i Flodoardi Annales, che Guglielmo detto Lungaspada associato dal padre Rollone nel titolo di duca di Normandia, nel castello d'Eu, rendesse onore a Carlo[20] e lo portò a Reims, dove perorò la causa di Carlo contro Rodolfo[12].

Lo scopo di Erberto II era quello di allargare i suoi domini e quando capì che non avrebbe potuto impossessarsi di Laon, rinchiuse nuovamente Carlo in prigione.
Secondo il vescovo e cronista, Tietmaro di Merseburgo, Carlo promise ad Enrico I di Sassonia, carolingio da parte materna, che gli avrebbe ceduto il regno di Lotaringia se lo avesse liberato[21]. Ma ciò non avvenne perché Enrico I dopo che Carlo era stato imprigionato si era riannesso la Lotaringia e Carlo III così, il 7 ottobre 929, morì in prigione a Péronne (Somme), nella Somme, dove venne sepolto presso l'Abbazia di St-Fursy. Il figlio avuto dalla seconda moglie, Eadgifu, sarebbe stato incoronato re come Luigi IV di Francia[22], sette anni dopo, alla morte di Rodolfo.

Matrimoni e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Carlo sposò in prime nozze, nell'aprile 907, Frederuna[23] ( - † 917), che gli diede sei figlie:

  • Ermetrude[3] (908/916 - ?), che sposò Goffredo († 949), conte palatino di Lotaringia;
  • Frederuna[3] (908/916 - ?);
  • Adele[3] (908/916 - ?), che sposò Rodolfo († 926), figlio di Hucbaldo, conte [d'Ostrevant];
  • Gisella[3] (908 - dopo 916), che, nel 912, fu promessa in sposa a Rollone[24];
  • Rotrude[3] (908/916 - ?);
  • Ildegarda[3] (908/916 - ?).

Carlo III, dopo la morte di Frederuna, tra il 918 e il 919 sposò in seconde nozze Eadgifu, figlia del re del Wessex, considerato anche uno dei primi re che riunì sotto il suo scettro tutti gli Anglosassoni, Edoardo il Vecchio, e della sua seconda moglie Elfleda, come riferisce Guglielmo di Malmesbury nelle sue cronache[25] ( † 920), figlia del conte (Ealdorman of Wiltshire) Etelelmo ( † 897) e della moglie Elswita, di cui non si conoscono gli ascendenti[26]; Eadgifu a Carlo diede un figlio:

Da alcune amanti di cui non si conoscono né i nomi né gli ascendenti Carlo ebbe quattro figli:

  • Arnolfo[3];
  • Drogone[3];
  • Rorico[3]( ? - †976), dal 949 vescovo di Laon;
  • Alpais[3], che sposò Erleboldo, conte di Castres.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Ludovico il Pio Carlo Magno  
 
Hildegard  
Carlo il Calvo  
Giuditta di Baviera Guelfo I di Baviera  
 
Hedwig di Baviera  
Luigi II di Francia  
Oddone d'Orléans Adrian d'Orléans  
 
Waldrada d'Orléans  
Ermentrude d'Orléans  
Engeltrude di Fézensac Leotardo II di Parigi  
 
Grimilde  
Carlo III di Francia  
Wolfhard di Flavigny  
 
 
Adalardo di Parigi  
Susanna di Parigi  
 
 
Adelaide del Friuli  
 
 
 
 
 
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tra l'893 e l'898, contese il trono al robertingio Oddone.
  2. ^ Tra il 922 e il 923 contese il trono al robertingio Roberto I di Francia, fratello di Oddone.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus IX; Genealogiae Comitum Flandriae, Pag 303 Archiviato il 7 aprile 2014 in Internet Archive.
  4. ^ a b (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus I; Reginonis Chronicon anno 878, pag 590 Archiviato il 7 aprile 2014 in Internet Archive.
  5. ^ (LA) Annales Bertiniani anno 878, pag 278
  6. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptore, tomus VI, Annalista Saxo, anno 876, pag 586
  7. ^ Come compromesso, Carlo il Grosso, seppure incoronato re dei Franchi Occidentali, accettò di prendere formalmente il potere in qualità di reggente di Carlo il Semplice, figlio del suo defunto cugino re Luigi II. La successiva deposizione per inettitudine nell'887, unita a questa teorica qualità di reggente, fa sì che Carlo il Grosso non venga enumerato nella successione ufficiale dei re di Francia.
  8. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus V, Herimanni Aug. Chronicon, Pag 109 Archiviato il 7 aprile 2014 in Internet Archive.
  9. ^ (LA) Ademarus Engolismensis, Historiarum Libri Tres, liber III, Pag 37, par 20
  10. ^ (FR) Alfred Richard, Histoire des Comtes de Poitou, tome I, Pag 43
  11. ^ a b (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus I; Reginonis Chronicon anno 892, pag 605 Archiviato il 6 ottobre 2015 in Internet Archive.
  12. ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Foundation for Medieval Genealogy: Re di Francia - CHARLES
  13. ^ (EN) Foundation for Medieval Genealogy: Re di Francia - Eudes
  14. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XV.2, Annales Prumienses Brevissimi, anno 898, Pag 1292 Archiviato il 7 aprile 2014 in Internet Archive.
  15. ^ (LA) Monumenta germanica Historica, tomus I; Reginonis Chronicon anno 898, pag 608 Archiviato l'8 ottobre 2015 in Internet Archive.
  16. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus III, Flodoardi Annales, anno 922, Pag 370 Archiviato il 7 aprile 2014 in Internet Archive.
  17. ^ a b c d e (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus III, Flodoardi Annales, anno 923, Pag 371 Archiviato il 26 marzo 2014 in Internet Archive.
  18. ^ a b (LA) Rodulfus Glaber Cluniacensis: Historiarum Sui Temporis Libri Quinque: liber I, I De Divina Quaternitate, Pag 616 e 617
  19. ^ (EN) Genealogy: Carolingi - Cte Herbert II Archiviato il 16 gennaio 2013 in Internet Archive.
  20. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus III, Flodoardi Annales, anno 927, Pag 377 Archiviato il 26 febbraio 2014 in Internet Archive.
  21. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Nova Series, tomus IX, Tiethmari Chronicon, liber I, Par. 23, Pag 31 Archiviato il 10 luglio 2015 in Internet Archive.
  22. ^ (EN) Foundation for Medieval Genealogy: Re di Francia - Louis IV
  23. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus IX, Diplomata Karoli Simplicis, n° XXXVII, Pag 504
  24. ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus IX; Modernorun Regum Francorum Actus, Pag 381 Archiviato il 7 aprile 2014 in Internet Archive.
  25. ^ (EN) William of Malmesbury The History of the kings of England, cap. V, Pag 110
  26. ^ (EN) Foundation for Medieval Genealogy : nobiltà anglosassone - Elfleda

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

  • René Poupardin, I regni carolingi (840-918), in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1979, pp. 583–635
  • Louis Halphen, Francia: gli ultimi carolingi e l'ascesa di Ugo Capeto (888-987), in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1979, pp. 635–661
  • Allen Mayer, I vichinghi, in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1979, pp. 734–769
  • (FR) Alfred Richard, Histoire des Comtes de Poitou, tome I,.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Re dei Franchi Occidentali Successore
Oddone 893 - 922 Roberto I
Predecessore Re di Lotaringia Successore
Ludovico IV 911 - 922 Enrico I
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