Carlo Maria Maggi (terrorista)

Carlo Maria Maggi (Villanova del Ghebbo, 29 dicembre 1934Venezia, 26 dicembre 2018[1]) è stato un terrorista italiano, componente del gruppo neofascista Ordine Nuovo di cui era referente per il Triveneto. Con sentenza d'appello del 2015 confermata in Cassazione nel 2017 è ritenuto il mandante della strage di piazza della Loggia del 1974 a Brescia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Laureato in medicina, esercitò la professione per trent'anni, dalla metà degli anni sessanta, presso l'ospedale geriatrico Giustinian di Venezia e come medico di base nell'isola della Giudecca. Rimase coinvolto in varie inchieste sull'eversione di destra, con l'accusa di essere la mente di alcuni gravi fatti terroristici[2].

Attività politica e condanne giudiziarie[modifica | modifica wikitesto]

Responsabile della cellula veneta di Ordine Nuovo, rientrò nel Movimento Sociale Italiano, insieme a Pino Rauti e alla maggioranza del gruppo dirigente del Centro Studi, nel novembre 1969. In seguito alle vicende giudiziarie fu poi espulso da questo partito. Più volte colpito da ordine d'arresto, venne condannato a dodici anni per reato associativo nel processo per la strage di Peteano (31 maggio 1972), eseguita da Vincenzo Vinciguerra e Carlo Cicuttini, mentre nel 1988 subì una condanna a nove anni per ricostituzione del partito fascista[2]. Venne assolto con sentenza definitiva, dopo una condanna in primo grado all'ergastolo, per la strage di piazza Fontana a Milano (12 dicembre 1969) e per quella alla questura di Milano (17 maggio 1973); era accusato di essere il mandante.

Venne inizialmente assolto, per insufficienza di prove, in primo grado (16 novembre 2010) e in appello (14 aprile 2012) al processo per la strage di piazza della Loggia a Brescia (28 maggio 1974), ma la sentenza venne annullata dalla Cassazione nel 2014. Nel successivo processo d'appello fu condannato all'ergastolo (22 luglio 2015) come mandante, assieme a uno degli esecutori materiali, Maurizio Tramonte[2][3]. L'orientamento della procura era quello di non incarcerare gli imputati in attesa del ricorso in Cassazione[4]. La condanna all'ergastolo del 2015 fu confermata definitivamente in Cassazione il 20 giugno 2017. Maggi, ottantaduenne e in precarie condizioni di salute a causa di una neuropatia congenita, che negli ultimi decenni lo costrinse sulla sedia a rotelle[5], non venne arrestato e rimase in detenzione domiciliare.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Venezia, è morto Carlo Maria Maggi, su corrieredelveneto.corriere.it. URL consultato il 6 maggio 2020 (archiviato il 27 dicembre 2018).
  2. ^ a b c Biografia di Carlo Maria Maggi, su cinquantamila.corriere.it, corriere.it. URL consultato il 23 luglio 2015 (archiviato il 23 luglio 2015).
  3. ^ Due ergastoli per Piazza della Loggia, su ilpost.it, 22 luglio 2015. URL consultato il 23 luglio 2015 (archiviato il 9 agosto 2015).
  4. ^ Strage di Brescia, Maggi e Tramonte liberi fino Cassazione - Lombardia - ANSA.it, su ansa.it. URL consultato il 26 luglio 2015 (archiviato il 30 luglio 2015).
  5. ^ Copia archiviata, su monicazornetta.it. URL consultato il 6 maggio 2020 (archiviato il 15 ottobre 2019).
  6. ^ Beatrice Raspa, Strage della Loggia, ci sono i colpevoli. Il sindaco: "È la vittoria di tutta la città" - Il Giorno, in Il Giorno, 22 giugno 2017. URL consultato il 23 giugno 2017 (archiviato il 22 giugno 2017).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN120912272 · ISNI (EN0000 0003 8569 0508 · SBN TO0V637226 · LCCN (ENno2010090467 · GND (DE141314664 · WorldCat Identities (ENlccn-no2010090467
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