Castello di Bominaco

Castello di Bominaco
Uno scorcio del castello di Bominaco
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneAbruzzo
CittàBominaco
Coordinate42°14′44.7612″N 13°39′37.2414″E / 42.245767°N 13.660345°E42.245767; 13.660345
Informazioni generali
TipoCastello-recinto
CostruzioneXII secolo-XV secolo
Condizione attualeRudere
Proprietario attualeComune di Caporciano
Visitabile
Informazioni militari
Termine funzione strategicaXVI secolo
Occupanti
  • Castellano della Rosa
  • Cipriano da Forfona
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Il castello di Bominaco sorge nella frazione di Bominaco del comune di Caporciano, in provincia dell'Aquila.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il castello di Bominaco sorge al di sopra del complesso della chiesa di Santa Maria Assunta e dell'oratorio di San Pellegrino, in una posizione di controllo sull'altopiano di Navelli. La struttura iniziale risale al XII secolo, ma l'aspetto attuale deriva dalla distruzione del precedente castello attuata nell'agosto del 1423 dal capitano di ventura Braccio da Montone, che in tale occasione fece uccidere anche il feudatario Castellano della Rosa, e dalla sua ricostruzione da parte di Cipriano da Forfona, figlio di Jacobuccio, su autorizzazione di Papa Martino V[1].

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

La cinta muraria è a pianta trapezoidale, intervallata da torri rompitratta a base quadrata. Il punto più alto del recinto è difeso dal mastio a pianta cilindrica con la base a forte scarpata ed un coronamento aggettante. L'interno del recinto conserva ancora le tracce murarie delle abitazioni e delle strutture che un tempo ospitava.

Resti delle abitazioni e delle strutture un tempo presenti nel recinto del castello di Bominaco

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Castello di Bominaco, su Regione Abruzzo. URL consultato il 14 novembre 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marialuce Latini, Caporciano, Bominaco (AQ), Il castello-recinto, in Guida ai Castelli d'Abruzzo, Pescara, Carsa Edizioni, 2000, ISBN 88-85854-87-7.

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