Castello di Brézé

Castello di Brézé
parte dei Castelli della Loira
Facciata del castello
Ubicazione
Stato attualeBandiera della Francia Francia
RegionePaesi della Loira
CittàBrézé
Coordinate47°10′28″N 0°03′27″W / 47.174444°N 0.0575°W47.174444; -0.0575
Informazioni generali
TipoCastello
CostruzioneXVI secolo-XIX secolo
Primo proprietarioArthur de Maillé
Condizione attualeAperto al pubblico
Sito webwww.chateaudebreze.com/
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Il castello di Brézé è un castello risalente al XVI secolo che si trova nell'omonimo comune francese, nel dipartimento del Maine e Loira, a dieci chilometri a sud di Saumur.

Sotto l'edificio e nei fossati sono presenti grotte sotterranee, occupate nel tempo per usi civili e militari. Il castello stato classificato monumento storico il 6 marzo 1979.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le terre su cui è stato eretto il castello appartenevano ai signori di Brézé sin dall'XI secolo. Di questa signoria, che fece numerose donazioni all'abbazia di Fontevraud, nelle vicinanze, fece parte Luigi di Brézé, che sposò Diana di Poitiers.

Nel 1448 Gilles de Maillé Brézé ottiene dal re Renato d'Angiò l'autorizzazione a fortificare il castello e fece scavare i fossati, ricavando anche delle gallerie sotterranee che, tramite delle feritoie aperte sul fossato, contribuivano alla difesa dell'edificio.[2]

Il castello e le dipendenze in stile rinascimentale italiano furono eretti nei primi del Cinquecento su volontà di Arthur de Maillé.[3]

Urbain de Maillé Brézé fu il primo marchese di Brézé, dopo che, nel 1615, Luigi XIII aveva innalzato la zona a marchesato. Sposò Nicole du Plessis, sorella di Richelieu, ed ebbe i figli Armand, Grande Ammiraglio di Francia, morto in Toscana all'età di 27 anni senza lasciare eredi, e Claire-Clémence, che sposò Luigi II di Borbone Condé, a cui passò la tenuta nel 1650.

Il Condé divenne il capo della Fronda che si oppose alle reggenza durante l'inizio del regno del giovane Luigi XIV e, nel 1653, il castello fu occupato dalle truppe reali.

Nel 1682 il Condé scambiò il castello di Brézé con quello di Galissonière, appartenente a Thomas de Dreux.

Nel 1685 Thomas de Dreux, consigliere al Parlamento di Parigi, si fece confermare il titolo di marchese di Brézé dal re Luigi XIV.

Henri Evrard de Dreux-Brézé, gran maestro del cerimoniale di Luigi XVI, estese la parte rinascimentale del castello e suo figlio Pierre, vescovo di Moulins, e suo nipote Henri Simon trasformarono ulteriormente il castello, il cui stile si avvicinerà più al neogotico grazie all'intervento del 1824 dell'architetto angioino René Hodé.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il cortile del castello
Il fossato asciutto

Il fossato asciutto di questo castello è il più profondo d'Europa, con i suoi 18 metri di profondità per 13 metri di larghezza.[2] La pietra per la costruzione dell'edificio è stata ricavata proprio scavando i fossati. Sono presenti un ponte levatoio e soprattutto una rete di gallerie di più di un chilometro con ambienti sotterranei del XII secolo che fungevano da cantine per il vino, alloggi per le guardie e fortezza sotterranea.[2]

Le sale sotterranee dell'antica rocca di Brézé, attestata nel IX secolo, si sviluppano intorno ad un pozzo centrale che dà loro luce tramite piccole fessure. Originariamente l'accesso alla rocca avveniva tramite uno stretto corridoio, ideale per fini difensivi.[2] Sottoterra sono presenti anche una bigattiera, locale per l'allevamento del baco da seta, un grande forno da pasticceria e un torchio per l'uva.[2]

In stile rinascimentale, il castello è dotato di una grande galleria, un corpo centrale rinascimentale e una torre dell'orologio; l'ingresso è affiancato da due torri circolari; l'edificio si sviluppa intorno ad un cortile con un lato aperto a terrazza.[2]

La colombaia cilindrica risalente agli inizi del XVI secolo, ospitante circa 3700 nidi, è coperta da un lucernario a cupola.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Château de Brézé. Ministero della cultura francese.
  2. ^ a b c d e f g Guida Verde, p. 141.
  3. ^ Levron, d'Herbecourt, p. 519.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • J. Levron, P. d'Herbécourt, R. Favreau e C. Souchon, Dictionnaire historique géographique et biographique de Maine-et-Loire, 1978.
  • La Guida Verde: Castelli della Loira, Edizioni Michelin, 2002, ISBN 2-06-000252-4.

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