Castelnovo del Friuli

Castelnovo del Friuli
comune
(IT) Castelnovo del Friuli
(FUR) }} [1]
Castelnovo del Friuli – Stemma
Castelnovo del Friuli – Veduta
Castelnovo del Friuli – Veduta
La chiesa di San Nicolò Vescovo vista dalla salita al castello
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Pordenone
Amministrazione
SindacoJuri Del Toso (lista civica Viviamo Castelnovo) dal 6-6-2016 (2º mandato dal 4-10-2021)
Territorio
Coordinate46°12′00.71″N 12°54′12.68″E / 46.200198°N 12.903523°E46.200198; 12.903523 (Castelnovo del Friuli)
Altitudine234 m s.l.m.
Superficie22,48 km²
Abitanti829[2] (30-4-2022)
Densità36,88 ab./km²
Frazionivedi elenco
Comuni confinantiClauzetto, Pinzano al Tagliamento, Tramonti di Sotto, Travesio, Vito d'Asio
Altre informazioni
Lingueitaliano, friulano
Cod. postale33090
Prefisso0427
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT093011
Cod. catastaleC217
TargaPN
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[3]
Cl. climaticazona E, 2 818 GG[4]
Nome abitanticastellani
Patronosan Nicolò
Giorno festivo6 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Castelnovo del Friuli
Castelnovo del Friuli
Castelnovo del Friuli – Mappa
Castelnovo del Friuli – Mappa
Posizione del comune di Castelnovo del Friuli nella ex provincia di Pordenone
Sito istituzionale

Castelnovo del Friuli (Cjastelgnûf in friulano standard, Cjastelnouf nella variante locale[5]) è un comune italiano di 829 abitanti del Friuli-Venezia Giulia. Si tratta di un comune sparso, e la sede municipale si trova presso la località Paludea.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio, prevalentemente collinare, si presenta ricco di vegetazione ove brulica una fauna piuttosto variegata: da non escludere la presenza di cervi, cinghiali, lupi ed altri animali selvatici di rilievo.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Citato per la prima volta nel 1140Chonradus de Castelnovo»), il toponimo si riferisce alla presenza di un fortilizio edificato nel X secolo. Con R.D. 18 agosto 1867, n. 3893, è stata aggiunta la speficia "del Friuli" per distinguere il comune da altri omonimi[6].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1976 il comune fu devastato dal terremoto del Friuli, che provocò enormi crolli e danni[7].

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 15 aprile 1969.[8]

«D'azzurro, alla torre d'argento, terrazzata di verde, merlata, torricellata, finestrata e murata di nero, cimata dal vessillo d'argento caricato della croce di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al Merito Civile - nastrino per uniforme ordinaria
«In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, morale ed economico. Splendido esempio di valore civico e d'alto senso del dovere, meritevole dell'ammirazione e della riconoscenza della Nazione tutta. Eventi sismici 1976»
— 12 dicembre 2002[9]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di San Nicolò Vescovo in località Vigna, denominata anche Chiesa di Borc (fine del XIX secolo), su progetto di Girolamo D'Aronco. Si ammiri il campanile, trasformazione della precedente torre medievale dell'antico castello[10].
  • Chiesa di San Carlo Borromeo in località Paludea. Nel 1886 fu demolita una cappella, edificata tra la fine del XV e l'inizio del XVI, per costruire una nuova chiesa, che ben presto non fu più capace di contenere la popolazione, così nel 1933 fu elaborato dall'arch. Chiaradia di Caneva il progetto di una nuova chiesa, successivamente integrato dall'arch. Giacomo Della Mea. La posa della prima pietra avvenne nel 1934 e i lavori si protrassero fino al 1960. Presenta due altari lignei ed una statua di G.A. Pilacorte risalente al 1514.
  • Chiesetta di San Daniele di Colle Monaco in località Celante[11].

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Villa Sulis, "una residenza signorile del XVII secolo"[12].
  • Ponte "Puntic" in località Belus.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[13]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

A Castelnovo del Friuli, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[14].
La lingua friulana che si parla a Castelnovo del Friuli rientra fra le varianti appartenenti al friulano occidentale [15].

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

  • Mostra permanente “Scodelle. La ceramica di Castelnovo del Friuli” sita presso la Villa Sulis[16]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Lo statuto comunale non cita alcuna frazione o località, ma ne è riportato un elenco nel sito istituzionale. Di fatto, non esiste un paese dal nome "Castelnovo", ma il comune è un insieme di molte borgate sparse sulle alture della Val Cosa, di cui la più grande è Paludea, sede comunale.
Esse sono:

Almadis, Belus, Braida, Castello, Celante, Ceschies, Costa, Cruz, Davour la Mont, Faviz, Forca, Franz, Ghet, Graves, Gris, Madonna dello Zucco, Marons, Martiners, Menis, Michei, Michelins, Mierlis, Mocenigo, Molevana, Molino, Mont, Mostacins, Nanis, Oltrerugo, Paludea (sede comunale), Praforte, Rez, Rizzos, Romagnoi, Sottocolli, Sottoforca, Spessa, Tisins, Vidunza, Vigna[17].

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Al servizio del comune era presente fino al 2003, data della sua soppressione, la fermata ferroviaria di Castelnovo del Friuli, lungo la ferrovia Pinzano Gemona ubicata però nel comune di Pinzano.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Toponimo ufficiale in lingua friulana, sancito dal DPReg 016/2014, vedi Toponomastica ufficiale, su arlef.it.
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ toponomastica ufficiale (DPReg 016/2014), su arlef.it.
  6. ^ Carla Marcato, Castelnovo del Friuli, in Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 172, ISBN 88-11-30500-4.
  7. ^ Castelnovo del Friuli, su turismofvg.it. URL consultato il 30 marzo 2015.
  8. ^ Castelnovo del Friuli, decreto 1969-04-15 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 29 ottobre 2022.
  9. ^ Comune di Castelnovo del Friuli, Medaglia d'oro al merito civile, su quirinale.it. URL consultato il 26 ottobre 2023.
  10. ^ Sito web ufficiale Comune di Castelnovo del Friuli. http://www.comune.castelnovo-del-friuli.pn.it/index.php?id=17700&no_cache=1 Comune di Castelnovo del Friuli > Turismo: Alloggio,Ristoro, Passeggiate > I luoghi > Chiesa di Borc e Torre Campanaria (ex Castello) - località.Vigna., su comune.castelnovo-del-friuli.pn.it. URL consultato il 30 marzo 2015.
  11. ^ Sito web http://www.provalcosa.it/it/index.html Home Page - Territorio - ARTE E CULTURA., su provalcosa.it.
  12. ^ Ufficio Turistico della 5ª Comunità Montana Testi Maria Luisa Colledani, Invito in Val d'Arzino, Val Cosa, Val Tramontina. Alla scoperta di paesaggi, occasioni, vicende e sapori., in Invito in Val d'Arzino, Val Cosa, Val Tramontina. Alla scoperta di paesaggi, occasioni, vicende e sapori. Articolo sul comune di Castelnovo del Friuli, 1998, p. 17.
  13. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012..
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  14. ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana., su arlef.it.
  15. ^ Lingua e cultura, su arlef.it.
  16. ^ Mostra permanente “Scodelle. La ceramica di Castelnovo del Friuli”, su pordenonewithlove.it. URL consultato il 31 marzo 2015.
  17. ^ Comune di Castelnovo del Friuli - Dati territorio e popolazione.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN246329995 · LCCN (ENn2003057560 · BNF (FRcb160761783 (data) · J9U (ENHE987007499040905171 · WorldCat Identities (ENlccn-n2003057560
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