Castelnuovo Parano

Castelnuovo Parano
comune
Castelnuovo Parano – Stemma
Castelnuovo Parano – Bandiera
Castelnuovo Parano – Veduta
Castelnuovo Parano – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lazio
Provincia Frosinone
Amministrazione
SindacoOreste De Bellis (lista civica Impegno per Castelnuovo) dall'11-6-2017
Territorio
Coordinate41°22′N 13°45′E / 41.366667°N 13.75°E41.366667; 13.75 (Castelnuovo Parano)
Altitudine310 m s.l.m.
Superficie9,88 km²
Abitanti855[1] (30-6-2022)
Densità86,54 ab./km²
FrazioniCasali, Terra, Valli-Sant'Antonio Abate, Cisterna, Pimpinelli
Comuni confinantiAusonia, Coreno Ausonio, Esperia, San Giorgio a Liri, Vallemaio
Altre informazioni
Cod. postale03040
Prefisso0776
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT060021
Cod. catastaleC223
TargaFR
Cl. sismicazona 2B (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 698 GG[3]
Nome abitanticastelnovesi
Patronosan Mauro
Giorno festivo15 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Castelnuovo Parano
Castelnuovo Parano
Castelnuovo Parano – Mappa
Castelnuovo Parano – Mappa
Posizione del comune di Castelnuovo Parano nella provincia di Frosinone
Sito istituzionale

Castelnuovo Parano è un comune italiano di 855 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

L'abitato di Castelnuovo Parano è suddiviso nei centri Terra (il capoluogo, 332 m s.l.m.), Casali (310 m s.l.m.), Pimpinelli e Cisterna sul monte Perano. La località Valli-Sant'Antonio Abate, sorge invece nella parte bassa a cavallo della Strada Statale 630 nella valle dell'Ausente e negli ultimi decenni si sta sviluppando rapidamente.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Classificazione climatica: zona D, 1698 GR/G

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo deriva dal castello fatto erigere sul M. Parano dall'abate Desiderio dell'abbazia di Montecassino. Dal 1862 il comune utilizza la denominazione Castelnuovo Parano, invece delle precedenti Castelnuovo di Sangermano e Castelnuovo di Traetto.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'abate Desiderio, poiché da Fratte e da Traetto venivano insidiati i possedimenti dell'abbazia di Montecassino, nel 1059 fece edificare un castello per difendere e delimitare i confini della Terra di San Benedetto. Con la conquista normanna del Mezzogiorno d’Italia, Castelnuovo farà parte del Regno di Sicilia, poi denominato Regno di Napoli, infine Regno delle Due Sicilie, fino al 1861, quando, con tutto il Sud, entrerà a far parte del neo proclamato Regno d’Italia. Durante la seconda guerra mondiale l'abitato subì pesantemente le conseguenze degli scontri trovandosi lungo la Linea Gustav. Successivamente il comune fu spopolato da una forte emigrazione, mitigata poi dall'industrializzazione del cassinate.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 25 marzo 1998.[4] Il gonfalone è un drappo di rosso.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al Merito Civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Piccolo Comune di un migliaio di abitanti, occupato per la posizione strategicamente favorevole dall'esercito tedesco a difesa della linea Gustav, fu oggetto di violenti rastrellamenti da parte delle truppe naziste e selvaggi bombardamenti che provocarono numerose vittime civili e la quasi totale distruzione del centro abitato. Con l'arrivo degli alleati il paese subì, poi, una serie di furti e saccheggi e dovette registrare alcuni atti di efferata violenza su donne da parte delle truppe marocchine. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio. Castelnuovo Parano (FR), 1943-1944»
— 10 giugno 2004[5]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di Sant'Antonio Abate; si ritiene la chiesa coeva alla costruzione della fortezza. Vi si trovano affreschi di stile bizantino e cassinese. Secondo la tradizione, da Castro dei Volsci giunse miracolosamente qui il gruppo ligneo della Madonna col Bambino vincendo per tre volte l'opposizione dei Castresi; la statua viene venerata nel santuario della Madonna del Piano di Ausonia. Ogni tre anni a Sant'Antonio, presso una cappella sorta dove sostò l'ultima volta la Madonna, si incontrano per ricordare l'evento le popolazioni di questi comuni.
  • Le cappelle delle Vergini di Costantinopoli e delle Grazie site nelle frazioni minori (Cisterna e Pimpinelli) costruite intorno al seicento e che conservono ancora la tipica architettura.
  • L'antico sentiero pavimentato a pietra che secondo la tradizione venne utilizzato dal santo patrono Mauro, monaco benedettino, quando da Montecassino arrivò a Castelnuovo Parano; è possibile vedere lungo il sentiero la pietra su cui (tradizione vuole) san Mauro si inginocchiò, e che prese la forma del suo ginocchio.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Presso il centro storico (località Terra) sorgono ancora una torre e le cinta murarie dell'antica fortezza e le tre porte d'accesso al borgo murato.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2013 la popolazione straniera residente era di 8 persone[7].

Religione[modifica | modifica wikitesto]

La popolazione professa per la maggior parte la religione cattolica e afferisce alla diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, ma fino al 2014 faceva parte dell'abbazia territoriale di Montecassino.

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

La corsa della Madonna nella notte del sabato santo. L'incontro tra i fedeli di Ausonia e Castro dei Volsci (il 21 di agosto con cadenza triennale) a ricordare lo spostamento della Vergine del Piano da Castro dei Volsci nell'entroterra dell'antica Alta Terra di Lavoro, fino ad Ausonia passando per Castelnuovo Parano dove, tradizione vuole, che si sia fermata per ristorarsi.

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Il dialetto parlato a Castelnuovo Parano appartiene ai dialetti laziali meridionali, benché occorra osservare che il dialetto originario, specialmente fra le giovani generazioni, appare contaminato dal romanesco, probabilmente per l'aura di prestigio che spira dal capoluogo di regione nonché capitale d'Italia. Tale fenomeno caratterizza, in diversa misura, tutti i comuni del Lazio meridionale.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero di addetti delle imprese locali attive (valori medi annui).[8]

2015 2014 2013
Numero imprese attive % Provinciale Imprese attive % Regionale Imprese attive Numero addetti % Provinciale Addetti % Regionale Addetti Numero imprese attive Numero addetti Numero imprese attive Numero addetti
Castelnuovo Parano 66 0,2% 0,01% 143 0,13% 0,01% 62 130 63 127
Frosinone 33.605 7,38% 106.578 6,92% 34.015 107.546 35.081 111.529
Lazio 455.591 1.539.359 457.686 1.510.459 464.094 1.525.471

Nel 2015 le 66 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano lo 0,2% del totale provinciale (33.605 imprese attive), hanno occupato 143 addetti, lo 0,13% del dato provinciale; in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato poco più di due addetti (2,17).

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Frosinone, Castelnuovo Parano passò dalla provincia di Caserta a quella di Frosinone.

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Castelnuovo Parano, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 31 marzo 2023.
  5. ^ Conferimento di onorificenze al merito civile - Anno 2003, 2004 e 2005, in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 292, 16 dicembre 2006, p. 5.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ Dati ISTAT
  8. ^ Atlante Statistico dei comuni dell'Istat, su asc.istat.it. URL consultato il 17 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2020).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • 1904 - Memoria della chiesa parrocchiale di S. M. Annunziata in Castelnuovo Perano per Antonio Jannelli abate curato (a cura di Aurelio Carlino) - Edizioni "Tipografia di Montecassino".
  • 2021 - Pagine... sparse (Documenti e scritti Castelnovesi) di Aurelio Carlino. Caramanica Editore.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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