Castenaso

Castenaso
comune
Castenaso – Stemma
Castenaso – Bandiera
Castenaso – Veduta
Castenaso – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Città metropolitana Bologna
Amministrazione
SindacoCarlo Gubellini (centro-sinistra) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate44°30′35″N 11°28′14″E / 44.509722°N 11.470556°E44.509722; 11.470556 (Castenaso)
Altitudine42 m s.l.m.
Superficie35,73 km²
Abitanti16 327[1] (31-10-2023)
Densità456,95 ab./km²
FrazioniFiesso, Marano, Veduro, Villanova
Comuni confinantiBologna, Budrio, Granarolo dell'Emilia, Ozzano dell'Emilia, San Lazzaro di Savena
Altre informazioni
Cod. postale40055
Prefisso051
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT037021
Cod. catastaleC292
TargaBO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 182 GG[3]
Nome abitanticastenasesi o castenasensi
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Castenaso
Castenaso
Castenaso – Mappa
Castenaso – Mappa
Posizione del comune di Castenaso nella città metropolitana di Bologna
Sito istituzionale

Castenaso (Castnèṡ in dialetto bolognese[4], Castrum Nasicae in latino) è un comune italiano di 16 327 abitanti della città metropolitana di Bologna in Emilia-Romagna.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo Castenaso deriverebbe dal latino Castrum Nasicae, a ricordo della battaglia che vide il console romano Publio Cornelio Scipione Nasica sconfiggere i Galli Boi nel 190 e nel 189 a.C., attestandone la presenza romana sul territorio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I primi insediamenti risalgono alla prima fase della civiltà villanoviana. dove il termine villanoviano prende il nome dall'omonima frazione di Castenaso in cui aveva sede il podere del conte Giovanni Gozzadini, personaggio autorevole del panorama archeologico e culturale bolognese della fine dell'Ottocento.

La presenza romana nella zona è attestata dalle tracce della centuriazione agraria ancora quasi perfettamente leggibile nella suddivisione ortogonale dei campi, dove le capezzagne e i fossi di scolo restano ad indicare gli antichi cardines e decumani.

Da un punto di vista amministrativo, la campagna a sinistra del torrente Idice faceva parte dell'ager Bononiensis e dipendeva quindi da Bologna, mentre quella a est del fiume apparteneva all'ager Claternatae, facendo quindi capo al municipium di Claterna, città romana nei pressi di Ozzano. I toponimi attestano non tanto nuclei abitativi importanti quanto un fitto popolamento rurale.

Nel periodo altomedievale si assistette all'espansione dell'influenza di Bologna sul contado. Sono di questo periodo i primi documenti in cui si nomina Castro Castenacj o Castenasio o Castenaxe. Dal Basso Medioevo fino alle soglie dell'Ottocento, Castenaso rimase un abitato agricolo caratterizzato da un insediamento rurale sparso e da un piccolo nucleo aggregativo.

A partire dalla fine dell'Ottocento, il paese cominciò ad acquistare una propria identità sociale: si formò lo stemma, si costituì il comune, cominciarono a sorgere le prime associazioni culturali e sindacali, i movimenti politici socialisti e cattolici e le prime cooperative dei lavoratori: quella dell'escavazione della ghiaia dell'Idice, quella del polverificio di Marano e la Casa del Popolo.

Durante la seconda guerra mondiale, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, nel territorio agirono diverse formazioni partigiane, in particolare la VII GAP. Si ricordano l'eccidio di Vigorso e il bombardamento che nel 1945 distrusse quasi completamente il paese.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«D'argento, al rivolo d'acqua azzurra, defluente, a mò di pila ondata, dal capo e penetrante nella bocca di un'anfora di coccio giacente in un cespo di verzura movente dalla punta; il rivolo è fiancheggiato da due insegne militari d'oro; l'asta dell'insegna di destra è fregiata di due ghirlande di foglie, da un ancile con spada passati in croce di S. Andrea, il primo in banda, la seconda in sbarra; l'asta finita in sommo da una testa di cavallo recisa nel collo e rivoltata; l'insegna è piantata in una lingua di terreno arido al naturale, movente dal fianco destro ed isolata su tre lati; l'altra asta, dell'insegna a sinistra, è ornata da una corona murale, da una ghirlanda di foglie, seguita da una targa con la scritta S.P.Q.R., da una parma e infine, in apice, da un'aquila spiegata quale principale insegna di Roma; l'insegna è infissa in una lingua di terreno arido, movente dal fianco sinistro ed isolata su tre lati, difesa da una palizzata, il tutto al naturale. Ornamenti esteriori da Città.»

Lo stemma cittadino descrive ciò che la storia racconta: il torrente Idice, che esce da una brocca, divide il campo in due parti, a destra con le insegne dei Romani e a sinistra con le insegne dei Galli. Lo stemma venne realizzato nel 1852 su richiesta dell'autorità di Bologna, per opera di illustri esponenti della comunità di Castenaso.[5] Esso è la trasposizione pittorica della tradizione storica locale sulle origini del primo nucleo abitativo. Questa tradizione non è però attestata da ritrovamenti archeologici o epigrafi e si può considerare il frutto di un'operazione di ricostruzione storica condotta da un'autorevole commissione di membri della comunità con l'intento, legittimo in quell'epoca, di attribuire illustri origini al proprio paese.

Il gonfalone municipale è costituito da un drappo di rosso.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria
«La piccola comunità di Castenaso, con eroico coraggio e indomito spirito patriottico, contribuiva alla lotta di Liberazione, dando ospitalità e rifugio a gruppi partigiani. Subiva una feroce e cieca rappresaglia da parte delle truppe tedesche che trucidarono civili inermi, tra cui donne e giovani adolescenti e incendiarono alcuni edifici. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio. Fraz. Fiesso - Castenaso (BO), 21 ottobre 1944»
— 31 maggio 2006[6]
Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto del Presidente della Repubblica[7]»
— 29 ottobre 2012

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa parrocchiale[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa parrocchiale è dedicata a San Giovanni Battista e custodisce arredi sacri di scuola bolognese risalenti al XVIII secolo, compreso il prezioso portello del tabernacolo, in rame dipinto, di Ubaldo Gandolfi (1728-1781).

L'organo, collocato nel presbiterio in cantoria "in cornu evangeli", fu costruito da Giuseppe Guermandi di Bologna nel 1845 e modificato da Abele Marenzi nel 1909. Gravemente danneggiato durante la seconda guerra mondiale, è stato ricostruito nel 1992 dall'organaro Paccagnella di Albignàsego (PD) utilizzando il materiale superstite.[8]

Palazzo Guidotti[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Guidotti conserva delle interessanti volte a botte databili al XVII secolo.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[9]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Marano/Veduro[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Marano (Castenaso) e Veduro.

Presso la frazione Marano di Castenaso si segnala la Pieve di S. Giminiano che sorge su un antico impianto risalente al XII secolo. Completamente distrutta nel XVI secolo dalle truppe di Cesare Borgia detto Duca Valentino, venne ricostruita in forme neoromaniche solamente nel 1929 conservando il campanile cinquecentesco. Di rilievo Villa Molinari-Pradelli, conosciuta come Villa Marana. La villa, che fu di proprietà del Maestro Francesco Molinari-Pradelli (1911-1996), presenta una facciata secentesca e ospita la preziosa collezione d'arte privata Molinari-Pradelli. Tra le altre opere della collezione, l'Angelo annunciante e Vergine Annunciata di Luca Giordano (1634-1705) e alcune tele di Lorenzo De Caro. Veduro è una frazione di appena 16 abitanti, che praticano quasi esclusivamente un'attività agricola, favorita dalla vicinanza allo scolo Fiumicello Dugliolo. Al centro del piccolo abitato sorge una chiesa, parrocchia soppressa nel 1986 e aggregata a Marano, e recentemente restaurata.

Villanova[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Villanova (Castenaso).

La frazione di Villanova di Castenaso è celebre per il ritrovamento di necropoli e resti della civiltà villanoviana (che prende il nome proprio dalla località), civiltà protostorica dell'Età del Ferro da cui derivano gli Etruschi. Per quanto riguarda l'economia e le attività produttive, Villanova di Castenaso è rinomata per la realizzazione di pezzi di arredamento in ottone, vi risiedono anche varie industrie ed aziende importanti del territorio bolognese.[10]

Località[modifica | modifica wikitesto]

Madonna di Castenaso[modifica | modifica wikitesto]

Madonna di Castenaso è una località vicina a Castenaso dove sorge il Santuario della Beata Vergine del Pilar (Nostra Signora del Pilar), dedicata dal Rettore del Collegio di Spagna alla Vergine venerata a Saragozza. Nel 1699 la giovane contadina Maria Maddalena Azzaroni avrebbe visto nella chiesa locale l'immagine della Vergine animarsi; dopo che l'evento fu giudicato credibile da una commissione d'inchiesta, fu costruito l'attuale santuario. La giovane si fece suora e morì nel 1744[11].

Il santuario fu realizzato alla fine del XVII secolo. L'interno, decorato in stile barocco, ospita un'immagine della Vergine, dipinta da Giovan Battista Bolognini. Il 16 marzo 1822 vi furono celebrate le nozze di Gioachino Rossini con il soprano Isabella Colbran; una lapide ricorda l'avvenimento. Il celebre compositore visse a Madonna per una decina di anni dopo aver acquistato un podere, ancora oggi proprietà della Fondazione Rossini. Di Villa Rossini non rimane ormai più nulla se non un caratteristico pozzetto.[8]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il servizio di trasporto pubblico è assicurato dalle autocorse suburbane e interurbane svolte dalle società TPER ed Autoguidovie. Il comune è inoltre servito dalle stazioni urbane di Villanova e Cà dell'Orbo, e da quelle suburbane di Castenaso Stellina e Castenaso, tutte parte della rete del Servizio Ferroviario Metropolitano di Bologna.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Primo cittadino Partito Mandato Elezione
Inizio Fine
Claudio Marchi Partito Comunista Italiano 5 maggio 1986 1990 -
Partito Democratico della Sinistra 1990 23 aprile 1995 Elezione 1990
23 aprile 1995 14 giugno 1999 Elezione 1995
Mariagrazia Baruffaldi centro-sinistra 14 giugno 1999 14 giugno 2004 Elezione 1999
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Elezione 2004
Stefano Sermenghi centro-sinistra 8 giugno 2009 26 maggio 2014 Elezione 2009
lista civica: Prima Castenaso 26 maggio 2014 27 maggio 2019 Elezione 2014
Carlo Gubellini lista civica: Prima Castenaso 27 maggio 2019 in carica Elezione 2019

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La squadra locale, l'Atletico Castenaso Van Goof, ha avuto come massimo risultato sportivo l'accesso al campionato di Serie D 2012-2013, al termine del quale è subito retrocessa; dalla stagione 2015-2016 milita in Prima Categoria Emilia-Romagna. La formazione è nata nell'estate del 2012, dalla fusione tra la precedente Associazione Sportiva Dilettantistica Castenaso Villanova e l'Atletico Van Goof di Bologna.

La squadra gioca le partite casalinghe allo stadio comunale G. Negrini, impianto con fondo in erba sintetica che il 16 giugno 2017 ospita la finale di Coppa Italia di calcio femminile 2016-2017 tra il Brescia, detentore della Coppa, e le neocampionesse d'Italia della Fiorentina.[12]

Baseball[modifica | modifica wikitesto]

Castenaso ha una squadra di baseball chiamata Castenaso Baseball. Milita nel campionato professionistico Italian Baseball League, nella II divisione, con la denominazione Fortitudo Castenaso, in franchigia con Fortitudo Baseball Bologna (militante nella I divisione).

Sono presenti anche un circolo di golf e uno di tennis.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Luigi Lepri e Daniele Vitali, Dizionario Bolognese Italiano / Italiano-Bolognese, Bologna, Pendragon, 2007, pp. 348-354, ISBN 978-88-8342-594-3.
  5. ^ Conservato negli atti del Commissariato Pontificio Straordinario delle Quattro Legazioni, depositato nell’Archivio di Stato, fascicolo 7 n. 60 di protocollo il 10 febbraio 1852.
  6. ^ Conferimento di onorificenze al merito civile - Anno 2003, 2004 e 2005, in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 236, 16 dicembre 2006, p. 15.
  7. ^ Copia archiviata (PDF), su comune.castenaso.bo.it. URL consultato il 10 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2017).
  8. ^ a b Itinerario storico-artistico, su comune.castenaso.bo.it, 16 agosto 2012. URL consultato il 23 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2014).
  9. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  10. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 4,6.
  11. ^ Rino Cammilleri, Tutti i giorni con Maria, calendario delle apparizioni, Edizioni Ares, 2020, p.42 (formato Kindle).
  12. ^ CU 90 - Coppa Italia, risultati semifinali, decisioni del GS, programma gara di finale, su calciofemminile.lnd.it, 7 giugno 2017. URL consultato il 9 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2017).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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