Cattedrale di Avezzano

Cattedrale di San Bartolomeo Apostolo
Cattedrale fotografata per Wiki Loves Monuments nel 2023
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneAbruzzo
LocalitàAvezzano
Coordinate42°02′04.56″N 13°25′36.12″E / 42.0346°N 13.4267°E42.0346; 13.4267
Religionecattolica di rito romano
TitolareBartolomeo apostolo
Diocesi Avezzano
Stile architettoniconeorinascimentale
Inizio costruzione15 settembre 1930
Completamento22 gennaio 1942

La cattedrale di San Bartolomeo Apostolo, detta anche cattedrale dei Marsi, è il principale luogo di culto cattolico di Avezzano, chiesa madre della diocesi omonima.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Collegiata di San Bartolomeo (Avezzano).

Sono almeno quattro le chiese cattedrali dedicate all'apostolo Bartolomeo edificate nel corso dei secoli nella città di Avezzano. Tutte hanno dovuto fare i conti con i terremoti che hanno devastato la zona[1].

Un'antica chiesa probabilmente dedicata a sant'Antonio abate e poi a san Bartolomeo fu edificata intorno all'anno mille. Quest'edificio durante il XII secolo ricevette dal re di Sicilia Guglielmo II il titolo di cappella reale. Essa è poi documentata nel XIII secolo in un atto notarile che attesta il pagamento alla chiesa di vari tributi da parte degli abitanti del luogo.

La chiesa, in parte distrutta dal terremoto del 1349, fu ricostruita ed ingrandita in stile rinascimentale nel XVI secolo. Nel 1572 ricevette il titolo di collegiata. Anche la struttura cinquecentesca fu gravemente danneggiata dai terremoti del 1654 e del 1703. Ancora riedificata fu completamente distrutta in seguito al terremoto della Marsica del 1915.

I lavori del nuovo edificio sacro, realizzato al centro della città ricostruita in una posizione diversa rispetto alla precedente collegiata, furono voluti dal vescovo dei Marsi Pio Marcello Bagnoli e avviati dalla ditta dell'ingegnere tedesco Rodolfo Stoelcker su progetto dell'architetto Sebastiano Bultrini il 15 settembre 1930[2]; vennero però interrotti quasi subito a causa di mancanza di fondi. Dopo la visita che Benito Mussolini fece l'11 agosto 1938 ad Avezzano furono reperiti i fondi necessari, tanto che la chiesa venne completata nei circa tre anni successivi. Fu consacrata il 22 gennaio 1942 diventando la chiesa madre della diocesi dei Marsi. Ad Avezzano, infatti, venne trasferita la cattedra diocesana già dal 1924 con la bolla Quo aptius di Papa Pio XI[3].

Danneggiata dai bombardamenti aerei del 1944 la cattedrale non subì danni irreparabili; fu restaurata su progetto preliminare dell'architetto Pasquarelli[4] e in seguito su quello definitivo dell'ingegnere Giuseppe Mazzocca[5][6].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Altare maggiore e ciborio

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio moderno presenta una facciata di travertino in stile neorinascimentale con i tre portali sormontati dai mosaici in cui sono raffigurati il Cristo affiancato dai due protettori della città, San Bartolomeo e la Madonna di Pietraquaria. Sul lato di via Guglielmo Marconi svetta il campanile più alto della città[1].

Interno[modifica | modifica wikitesto]

La cattedrale è a croce latina a tre navate divise da pilastri ed illuminate dal rosone e dalle vetrate della cupola. Sopra gli archi, i cornicioni sono stati aggiunti nel restauro successivo ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Tutte le navate sono absidate ma solo quella centrale, circolare, lavorata con pietra bianca locale, esce dal perimetro della chiesa[1][4]. Nel coro, lateralmente rispetto all'altare maggiore, è collocato l'organo realizzato nel 1975 dalla Pontificia Fabbrica d'organi Comm. Giovanni Tamburini[7]. Gli elementi del presbiterio, tra cui l'altare maggiore, l'ambone e il candelabro per il cero pasquale, sono stati realizzati nel 2020 dall'artista Alberto Cicerone con l'utilizzo del marmo di Carrara, mentre per le decorazioni floreali è stata lavorata la porcellana di Capodimonte[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Cattedrale di San Bartolomeo, su webmarsica.it, Web Marsica. URL consultato l'8 febbraio 2022.
  2. ^ Ciranna, Montuori, 2015b, pp. 112-114.
  3. ^ Guida degli archivi diocesani (PDF), su archivi.beniculturali.it, Ministero per i beni e le attività culturali. URL consultato il 2 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  4. ^ a b Cattedrale di San Bartolomeo (Avezzano), su beweb.chiesacattolica.it, BeWeB. URL consultato il 2 giugno 2016.
  5. ^ Ciranna, Montuori, 2015a, p. 107.
  6. ^ Cattedrale di San Bartolomeo, su avezzano.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 5 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2016).
  7. ^ Tarquinio, 2009, p. 132.
  8. ^ Alice Pagliaroli, Adeguamento liturgico della Cattedrale dei Marsi: la firma di Alberto Cicerone, il deus ex machina entrato sui libri di storia dell'arte, su azinforma.com, AZ Informa, 11 giugno 2022. URL consultato l'11 giugno 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Simonetta Ciranna, Patrizia Montuori, Avezzano, la Marsica e il circondario a cento anni dal sisma del 1915: città e territori tra cancellazione e reinvenzione, L'Aquila, Consiglio Regionale dell'Abruzzo, 2015, SBN IT\ICCU\RMS\2695461.
  • Simonetta Ciranna, Patrizia Montuori, Tempo, spazio e architetture. Avezzano, cento anni o poco più, Roma, Artemide, 2015, SBN IT\ICCU\IEI\0408772.
  • Gianluca Tarquinio, La musica sacra nella provincia dell'Aquila. La Marsica, Pescara, Ianieri, 2009, SBN IT\ICCU\MO1\0021238.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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