Ceramica di Delft

Piatto in ceramica di Delft (1727)
Vaso per tulipani in ceramica di Delft
Quadro in ceramica di Delft (attribuito a Cornelis Boumeester
Vetrina con ceramiche di Delft
Una fase della lavorazione illustrata ai visitatori presso De Porceleyne Fles, la più antica fabbrica tuttora esistente

Con il termine ceramica di Delft o maiolica di Delft si indica un celebre prodotto artigianale dei Paesi Bassi, in particolare della città di Delft. Il termine ceramica di Delft è passato ad indicare tutta la produzione ceramistica olandese[1]. Questa ceramica è stata esportata in tutto il mondo[2] e le cui origini risalgono alla fine del XVI[1][2][3][4][5]. Il prodotto, uno dei principali del genere in Europa tra il 1600 e il 1800[2], si caratterizza solitamente per le decorazioni di colore blu[4][6] ed è per questo conosciuto anche come "blu di Delft" (in olandese: Delfts blauw)[4].

Tra i principali ceramisti olandesi, in particolare dello stile Art Nouveau, vi fu TAC Colenbrander (1841-1930)[1][6].

Oggi, delle fabbriche originarie ne sopravvive a Delft soltanto una, De Porceleyne Fles.[1][2][3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La produzione ceramistica fu introdotta nei Paesi Bassi nel XVI secolo su influsso della popolarità della maiolica italiana e spagnola.[4][5][7]. In particolare, artigiani emigrati dall'Italia si stabilirono ad Anversa verso 1500, e poi a Delft e Haarlem[3][8] dopo la Furia spagnola del 1576.

I primi motivi ornamentali erano rappresentati da soggetti tipicamente olandesi, come fiori e animali.[3]

All'inizio del XVII secolo, furono aperte fabbriche di ceramica in varie città olandesi, segnatamente a Bolsward, Gouda, Harlingen, Hoorn, Utrecht e Makkum[4], anche se la produzione si concentrò soprattutto a Delft[2].

Tale produzione subì tuttavia la concorrenza della più raffinata porcellana cinese.[3]

In seguito, però, i ceramisti olandesi - approfittando anche della crisi del mercato cinese, a causa di problemi interni in quel paese[1] - iniziarono, a partire dalla metà del XVII secolo, ad adottare il modello cinese[3][4], disegnando piatti e vasi eleganti, su cui raffigurarono paesaggi olandesi[3].

Così, nel 1652, esistevano 32 fabbriche di ceramica a Delft[3], tra cui De Porceleyne Fles, che sopravvive tuttora[3].

Tale produzione raggiunse il suo periodo di massimo splendore tra il 1660 e il 1725.[1]

In seguito, la produzione ceramistica olandese tornò in auge quando si diffusero gli stili Art Déco ed Art Nouveau.[1] Uno dei principali esponenti del periodo fu, come detto, TAC Colebrander.[1][6]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Ogni articolo prodotto in ceramica di Delft reca il marchio di fabbrica, le iniziali del decoratore, l'anno (indicato in lettere) e il numero di serie.[1]

Mostra dedicata alla ceramica di Delft

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Harmans, Gerard, M.L., Olanda (a cura di), Dorling Kindersley, London, 2005 - Mondadori, Milano, 2007, p. 28
  2. ^ a b c d e Geschiedenis van Delfts Blauw su Holland.com
  3. ^ a b c d e f g h i Harmans, Gerard, M.L., op. cit., p. 229
  4. ^ a b c d e f Geschiedenis van de nederlandse tegel Archiviato il 26 settembre 2013 in Internet Archive. su Nederlandse Tegel Museum
  5. ^ a b (NL) Delfts Blauw-historie: Onstaangeschiedenis, su Delft.nl. URL consultato il 23 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2013).
  6. ^ a b c Harmans, Gerard, M.L., op. cit., p. 29
  7. ^ A brief history of Dutch Delftware Aronson.com
  8. ^ La Céramique anversoise de la Renaissance, de Venise à Delft, Claire Dumortier, Anthèse, Paris, 1997

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]