Ceramico (demo)

Ceramico
Informazioni generali
Nome ufficiale(GRC) Κεραμεῖς
Dipendente daAntica Atene, tribù Acamantide, trittia dell'asty
Amministrazione
Forma amministrativademo
Rappresentanti6 buleuti
Cartografia
Ceramico è intorno all'angolo superiore sinistro del circuito delle mura evidenziate di rosso

Ceramico (in greco antico: Κεραμεῖς?, Keramêis) era il nome di un demo dell'Attica, situato nel centro di Atene, a nordest della porta Dipylon, che si estendeva sia dentro che fuori le mura della città. Nel suo territorio era presente l'importante necropoli omonima.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo Pausania il nome del demo derivava da Keramos, figlio di Dioniso e Arianna,[1] mentre Erodoto sostiene che il nome derivi dal termine κέραμος (kèramos, "terracotta"), a causa dei numerosi depositi di argilla e botteghe di ceramisti nella zona.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Ceramico è al centro, presso Atene

Il luogo era detto uno dei più bei luoghi di Atene[2] ed era importante per la festa delle Panatenee, la cui processione sostava al di fuori della porta Dipylon, per la processione dei misteri eleusini e per la corsa della torcia della Prometia, che passava per di qui prima di giungere all'Acropoli.

Secondo la tradizione qui venne ucciso Androgeo, figlio di Minosse, il cui omicidio portò all'usanza di sacrificare sette ragazzi e sette ragazze all'anno al Minotauro.

Diogene di Sinope visse qui per molto tempo e, secondo una leggenda, una volta pregò le molte statue presenti nel demo per poter sopportare una sconfitta. Sempre in questo demo il tiranno Ipparco venne ucciso da Armodio e Aristogitone: in loro onore venne eretta una statua presso la porta.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pausania, I, 3, 1.
  2. ^ Tucidide, VI, 57-58.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie
Fonti secondarie
  • (EN) Hans Lohmann, Cerameis, in Brill's New Pauly.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Demetrios Xanthippos, Kerameis, su ancientworlds.net. URL consultato il 23 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2014). (fonte usata)
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