Anthriscus cerefolium

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Cerfoglio
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Tracheobionta
(clade) Angiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Asteridi
Ordine Apiales
Famiglia Apiaceae
Genere Anthriscus
Specie A. cerefolium
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Rosidae
Ordine Apiales
Famiglia Apiaceae
Genere Anthriscus
Specie A. cerefolium
Nomenclatura binomiale
Anthriscus cerefolium
(L.) Hoffm.
Sinonimi

Cerfolium sativum
Bess.
Cerfolium cerefolium
Sch. et Th.[1]

Il cerfoglio (Anthriscus cerefolium (L.) Hoffm.) è una pianta annuale importata in Europa dai Romani dalla Russia meridionale, dal Caucaso o dal Medio Oriente; si è ormai naturalizzata nella flora americana, nordafricana ed europea[1], cresce infatti spontaneamente nei boschi e nei prati.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La pianta può crescere dai 40 ai 70 cm. Ha foglie a lamina suddivisa che possono arricciarsi e piccoli fiori bianchi riuniti in una infiorescenza ad ombrella di circa 2,5 cm di diametro. I frutti sono diacheni oblunghi e ovali, di circa 1 cm di lunghezza.

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Culinario[modifica | modifica wikitesto]

È indicato dovunque possa essere usato il prezzemolo, al quale spesso è preferito per il suo sapore più delicato. Particolarmente indicato con le uova. È molto popolare in Francia dove è aggiunto ad omelette, insalate e zuppe; abbastanza raro da trovare in Italia.

Medicinale[modifica | modifica wikitesto]

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Uso esterno[modifica | modifica wikitesto]

Ha proprietà emollienti; perciò è utilizzato per curare contusioni, punture di insetto, occhi infiammati dal sole e dal vento, blefariti, geloni e nella preparazione di cataplasmi. Il decotto era usato anche per lavare le parti arrossate dei neonati.

Uso interno[modifica | modifica wikitesto]

L'infuso è utilizzato per curare idropisia, coliche epatiche, reumatismi, gotta e dolori mestruali. È considerato un purificatore del sangue.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Maria Luisa Sotti, Maria Teresa della Beffa, Le piante aromatiche. Tutte le specie più diffuse in Italia, Milano, Editoriale Giorgio Mondadori, 1989, ISBN 88-374-1057-3.

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