Cervignano del Friuli

Cervignano del Friuli
comune
(IT) Cervignano del Friuli
(FUR) Çarvignan [1]
Cervignano del Friuli – Stemma
Cervignano del Friuli – Bandiera
Cervignano del Friuli – Veduta
Cervignano del Friuli – Veduta
Foto aerea del paese e dell'area pianeggiante circostante
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Udine
Amministrazione
SindacoAndrea Balducci (centro-destra) dal 13-6-2022
Territorio
Coordinate45°49′23″N 13°20′06″E / 45.823056°N 13.335°E45.823056; 13.335 (Cervignano del Friuli)
Altitudinem s.l.m.
Superficie29,17 km²
Abitanti13 571[3] (30-9-2021)
Densità465,24 ab./km²
FrazioniMuscoli, Scodovacca, Strassoldo[2]
Comuni confinantiAiello del Friuli, Bagnaria Arsa, Fiumicello Villa Vicentina, Ruda, Terzo di Aquileia, Torviscosa
Altre informazioni
Lingueitaliano, friulano
Cod. postale33052, 33050
Prefisso0431
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT030023
Cod. catastaleC556
TargaUD
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[4]
Cl. climaticazona E, 2 239 GG[5]
Nome abitanticervignanesi
Patronosan Michele Arcangelo
Giorno festivo29 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cervignano del Friuli
Cervignano del Friuli
Cervignano del Friuli – Mappa
Cervignano del Friuli – Mappa
Posizione del comune di Cervignano del Friuli nella ex provincia di Udine
Sito istituzionale

Cervignano del Friuli (Çarvignan in friulano standard, Sarvignan nella variante locale[6], Červinjan in sloveno, Cervignan in dialetto bisiaco) è un comune italiano del Friuli-Venezia Giulia. Con una popolazione di 13 571 abitanti è la più grande cittadina per popolazione della Bassa Friulana e il 5º comune della provincia di Udine; a partire dagli anni 2000 è uno dei centri di maggiore crescita, e con una tra le più alte percentuali di residenti stranieri, della regione Friuli-Venezia Giulia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

La città è situata nella Bassa Friulana orientale, di cui è il centro principale, è bagnata dal fiume Ausa, chiamato anticamente Alsa, e si trova a circa 10 km dalla laguna di Grado e a circa 16 km dal mare Adriatico. Il territorio comunale confina a nord e a nord-ovest con il comune di Bagnaria Arsa, a sud con quello di Terzo di Aquileia, a ovest con Torviscosa, a est con Villa Vicentina, a nord-est con Ruda e Aiello del Friuli.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

La tabella sottostante riporta i valori medi che si registrano in città nel corso dell'anno:

Mese Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 791317222628282418138817,327,318,317,8
T. min. media (°C) −113711151716139510,371698,1
Precipitazioni (mm) 89721031191261367990991241071042653483053301 248

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La storia di Cervignano si ricollega, come tutta quella della Bassa Friulana, alla fondazione di Aquileia nel 181 a.C. da parte dei triumviri romani Lucio Manlio Acidino, Publio Scipione Nasica e Gaio Flaminio mandati dal senato di Roma antica a sbarrare la strada ai barbari che minacciavano i confini orientali d'Italia. Come avvenne anche in altri luoghi, le terre attorno alla città furono ben presto assegnate ai veterani: una strategia che, solitamente, permetteva la graduale romanizzazione della regione circostante. La nascita di Cervignano, come praedium o villa, va quindi ascritta a questo tipo di strategia di urbanizzazione. Nei pressi di Cervinianum, inoltre, morì l'imperatore Costantino II, caduto in una imboscata dell'esercito del fratello Costante I, nell'aprile 340.[7]

Cervignano è attestato nelle fonti a partire dal 912 con i toponimi Cerveniana o Cirvignanum. Il termine deriva dal nome proprio di un'antica famiglia romana, Cervenius o Cervonius, col suffisso -anus a indicare appartenenza. L'etimologia popolare lo collega, però, a "cervo", vista la presenza in passato di vasti boschi che si dice essere stati popolati da cervi, da cui la parte sinistra del simbolo cittadino. L'ancora sulla parte destra richiama invece l'antico porto fluviale sull'Ausa, un tempo principale motore economico e via di comunicazione della cittadina.

Dall'VIII secolo fu sede di un'abbazia benedettina dedicata a San Michele Arcangelo: assegnata al celebre monastero aquileiese di Santa Maria (secolo XI), vi esercitò i diritti d'avocazia il conte di Gorizia.[8].

Repubblica di Venezia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1420 il paese e l'intero territorio passò sotto Venezia. Nel 1477, in seguito alla pace stipulata tra Federico d'Asburgo e l'impero Turco, con cui l'imperatore asburgico si impegnava a non interferire con le imprese turche contro le terre friulane, cominciarono le scorribande ottomane favorite anche dal conte di Gorizia Leonardo che ne permise il libero passaggio attraverso le sue terre. A Cervignano le milizie veneziane comandate da Giovanni Novello opposero una resistenza eroica, seppur vana, alle orde di saccheggiatori turche sull'Isonzo.

Giovanni Novello

Passaggio sotto il Sacro Romano Impero[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1509 il paese passò sotto la contea di Gorizia, da poco annessa alla Casa d'Austria, e vi rimase ininterrottamente nei tre secoli seguenti, salvo una breve occupazione veneziana durante la guerra di Gradisca nel 1615-'17.

In seguito alla suddivisione della contea di Gorizia in 16 Capitanati stabilita da Massimiliano I, Cervignano venne a trovarsi nel capitanato di Aquileia. Diverse parti dell'attuale territorio comunale, tra cui Muscoli, Pradiziolo, Scodovacca e alcune tra le odierne periferie dello stesso capoluogo, restarono invece possesso veneziano: fu il fiume Ausa fin nel suo tratto cittadino, dove sorgeva il porto ed il primo ed unico ponte dalla sua foce, a fungere da confine tra i due stati.

Guerre veneziane e napoleoniche[modifica | modifica wikitesto]

Solo brevi parentesi interruppero il dominio austriaco sul capoluogo: durante la guerra di Gradisca e negli anni delle guerre napoleoniche, quando Cervignano fu trattata dagli austriaci come merce di scambio nei trattati. Proprio in seguito alle guerre napoleoniche, nel 1805 con la Pace di Presburgo Cervignano passò sotto il possesso italo-francese: la regione a occidente dell'Isonzo fu inclusa nel Regno Italico e il suo territorio venne organizzato nei dipartimenti di Passariano, del Tagliamento e dell'Adriatico. A loro volta i dipartimenti vennero divisi in distretti e questi in cantoni. Cervignano venne elevato al rango non solo di comune ma anche di capoluogo del IV Cantone dipendente dal III Distretto di Gradisca che faceva parte del Dipartimento di Passariano.

Dominazione Imperiale Austriaca[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1813 tutta la regione venne riconquistata dall'Austria e il paese venne a far parte della Provincia di Gorizia. Il Congresso di Vienna nel 1815 confermò questo stato di fatto. L'Ausa, nel tratto a valle poco fuori dall'abitato a sud-ovest, segnò il confine internazionale fra l'Impero austro-ungarico e il Regno d'Italia dal 1866, termine della Terza guerra d'indipendenza italiana, quando il Veneto e il Friuli centro-occidentale furono annessi all'Italia, fino alla prima guerra mondiale. Il 28 luglio 1914 l'Austria-Ungheria dichiara guerra alla Serbia, il 31 luglio Francesco Giuseppe firma la mobilitazione generale e in Agosto anche Cervignano viene colpita dalla coscrizione obbligatoria nell'esercito Imperiale, agli uomini chiamati alle armi viene ordinato di presentarsi entro due giorni alla "Caserma Grande" di Trieste dove vengono inquadrati nel 97º reggimento, vengono forniti vestiario militare e un minimo di addestramento formale, l'11 agosto parte dalla stazione centrale di Trieste e viene inviato al fronte in Galizia, dove agli uomini viene per la prima volta consegnato il fucile. Il 23 agosto 1914 gli uomini del 97º reggimento praticamente privi di addestramento vengono mandati in prima linea in quella che passerà alla storia come la battaglia di Galizia, e dove oltre il 70% di loro troverà la morte.

Passaggio al Regno d'Italia[modifica | modifica wikitesto]

Cervignano fu sede di forti movimenti dell'irredentismo (vedi associazioni storiche), che auspicavano il passaggio all'Italia. Nel 1914 l'irredentista Giuseppe Rizzatti, insieme a Romeo Battistig, Ugo Zilli e Gualtiero Valentinis, era riuscito a falsificare perfettamente i timbri della polizia austriaca di Cervignano; servendosi di questo documento, un centinaio di allievi ufficiali di Gorizia avrebbero dovuto approfittare di una festa popolare a Lucinico per passare in forze il confine. Il piano fallì e Rizzatti venne arrestato, processato, e condannato alla pena di morte, ma grazie a degli errori procedurali il dibattimento è stato ripetuto davanti alla Corte d’assise di Lubiana, che ha ridotto la pena a dieci anni di carcere duro, muore l'anno dopo durante la reclusione.

Sul piazzale immediatamente prospiciente l'attuale ponte sull'Ausa durante la prima guerra mondiale, fu sparato il primo colpo d'artiglieria da parte italiana. In loco esiste tuttora una lapide che commemora l'evento; la cittadina abbandonata dalle truppe austriache qualche giorno prima fu presa il 24 maggio 1915 dai Bersaglieri italiani e mantenuta dal Regio Esercito sino alla fine di ottobre del 1917, divenendo sede del comando della III Armata, guidata da Emanuele Filiberto di Savoia duca d'Aosta e da luglio 1915 del I Gruppo fino ad agosto.

La città durante il periodo bellico venne ripetutamente bombardata dalle truppe austriache; dalle alture del Carso sparavano artiglierie di grosso calibro mentre si susseguivano diverse incursioni aeree. L'Esercito Italiano dotò la cittadina di diversi manufatti in cemento armato quali rifugi per la popolazione ai predetti bombardamenti (rifugi che, in parte, sussistono ancora).

Dopo la disfatta di Caporetto quanti poterono cercarono rifugio nell'Italia centrale, chi rimase dovette sottostare alla pesante occupazione e alla rappresaglia dall'esercito austro-ungarico, che impiccò vari presunti collaborazionisti a monito della popolazione. A confortare e sostenere la popolazione in quello che fu definito "un lungo anno di squallida miseria e di triste abbandono" furono due sacerdoti, il parroco del paese e il suo catechista Angelo Molaro insegnante di religione delle scuole primarie.

Arrivata la notizia che il 30 ottobre 1918 Trieste aveva proclamato il distacco dall'Austria, Angelo Molaro convocò segretamente per il 1 di novembre i capifamiglia al bar "Alla Nave" stabilendo la costituzione di un Comitato di Salute Pubblica con i pieni poteri in attesa dell'esercito italiano, il testo del manifesto con cui veniva data pubblica ufficialità alla cittadinanza è tuttora scolpito su una targa di marmo in piazza Unità d'Italia sulla facciata dello stesso locale dove si era tenuto l'incontro. Esso proclama che Cervignano di sua volontà è la seconda città dopo Trieste "che da sola si proclama libera dall'autorità austriaca".

La mattina del 4 novembre entrarono in città anche un gruppo di mitraglieri della II Divisione di Cavalleria comandata dal maggiore Federico Noris dei Lancieri di Firenze. Nel pomeriggio dello stesso giorno giunse a Cervignano l'allora colonnello Oreste De Gaspari comandante del 14º Reggimento bersaglieri a cui il Comitato di Salute Pubblica consegnò l'autorità governativa.

Manifesto della Liberazione dall'Austria[modifica | modifica wikitesto]

Targa che commemora la proclamazione di indipendenza di Cervignano dall'Austria

«Comitato di Salute Pubblica di Cervignano
Cervignanesi

La libertà ha trionfato! Il popolo, cosciente dei propri diritti ha spezzato le catene che lo tenevano avvinto. La violenza, la prepotenza dei pochi, la repressione brutale e sistematica dei governi hanno accelerato la fine di ogni schiavitù. Libero sia ogni cittadino in tutte le sue manifestazioni.

E Trieste, sempre prima fra noi Italiani, ha con nobile slancio riconosciuto questo principio proclamando altamente la sua indipendenza dal nesso statale austriaco ed assumendo nello stesso tempo tutti i poteri civili e militari e tutte le istituzioni della città.

Concittadini

Uniamoci al grido di Libertà, che viene da Trieste ed imitiamone l'esempio! Reclamiamo anche noi la Libertà che ci spetta ed usiamo dei diritti che da essa ci derivano!

Cervignanesi

Il comitato di Salute Pubblica, che s'è costituito anche nella nostra Cervignano a tutela dell'interesse cittadino nell'imminenza della nostra redenzione si rivolge a voi tutti con l'invito di riconoscere l'autorità del Comitato e di coadiuvarlo nell'adempimento delle sue funzioni.
Sacra e inviolabile sia la proprietà altrui, incondizionato il rispetto personale!

Un velo sul passato, non odio, non vendetta, ma pace, amore e libertà.

Cervignano lì 31 ottobre 1918»

La città fu consegnata all'ufficiale italiano in nome della Repubblica (il Comitato di Salute Pubblica era infatti un collegio di rappresentanti del popolo con pieni poteri) pertanto Cervignano del Friuli è stata anche se per soli 4 giorni una Repubblica statuaria indipendente.

Seconda guerra mondiale - Eccidio del 29 aprile 1945[modifica | modifica wikitesto]

Anche Cervignano del Friuli contò diverse vittime durante la seconda guerra mondiale: 9 i deceduti per i bombardamenti aerei alleati e ben 58 le altre vittime per eventi diversi.

Tremendi furono i fatti del 29 aprile 1945 - due giorni prima dell'arrivo delle truppe alleate una colonna tedesca di Waffen-SS della 24. Waffen-Gebirgs-Division Karstjager ritirata sulla strada che da Grado porta a Cervignano, mise in atto un sequestro dei mezzi di trasporto nelle località di Belvedere, Aquileia e Terzo. In località S. Martino di Terzo venivano affrontati il 28 aprile da un gruppo di partigiani intenzionati a mettere fine alle requisizioni, scatenando così la loro reazione. Dopo aver compiuto un rastrellamento e ucciso 13 persone, la colonna si spostò a Cervignano e occupò completamente il centro abitato. Nella notte soldati tedeschi ubriachi imperversarono nella cittadina, e il mattino seguente, il 29 aprile, operarono un rastrellamento che portò al fermo di oltre 150 persone, tra cui diversi carabinieri fatti sgomberare dalla caserma, che vennero assembrate in piazza Unità. Dalla chiesa, in cui si stava svolgendo la funzione religiosa, vennero fatte uscire altre decine di persone, compreso il parroco, il sacrestano e diversi chierici. A nulla valsero le intermediazioni del parroco don Cian, che riuscì solo ad ottenere il mancato incendio del paese.

Vennero individuati 21 ostaggi, suddivisi poi in due gruppi. 12 vennero condotti verso la vecchia Fornace Sarcinelli e, lungo il tragitto, a ridosso del fiume Ausa, vennero picchiati e seviziati dai militi ubriachi. Arrivati alla fornace essi vennero fucilati e i corpi gettati nel fiume. L’altro gruppo venne invece condotto in località Tre Ponti dove ebbe luogo la seconda fucilazione. I corpi abbandonati, dopo aver subito scempio da parte dei soldati, vennero successivamente ricomposti con l’aiuto di alcune donne del luogo.[9]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 25 aprile 1929.[10]

Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 20 dicembre 2001[10], è un drappo partito di azzurro e di giallo.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto del Presidente della Repubblica»
— 19 luglio 1999[10]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Il duomo
La chiesa madre di San Michele Arcangelo
  • Il Duomo
    Costruito nel 1965 su progetto dell'architetto udinese Giacomo Della Mea secondo arditi criteri di modernità, funzionali e simbolici, dedicato alla Madonna di Fatima, in esso è posto un imponente crocifisso in bronzo realizzato dallo scultore Max Piccini. Alle pareti, su pannelli, sono stati eseguiti dall'artista Paolo Orlando, dei dipinti raffiguranti momenti della vita di Cristo. Il Battistero è stato completato con tre opere del pittore cervignanese Giuseppe Zigaina.
  • Chiesa madre di San Michele Arcangelo
    Sorta nel 1780 a fianco dell'antica abbazia benedettina distrutta dagli ungari; all'interno i neorestaurati affreschi dell'insigne pittore veneziano Sebastiano Santi, eseguiti nel 1846. Recentemente restaurata è stata consegnata al culto dopo diversi anni nel 1994. I lavori hanno permesso di individuare nel sottosuolo interessanti reperti di epoca romana e resti di inumazioni del periodo medievale visitabili in una vasta cripta. Ai piedi della torre campanaria del secolo XI è visibile un pregevole mosaico di epoca longobarda scoperto nel 1915 durante dei lavori da parte dell'Esercito Italiano. Recentemente si è potuto anche constatare l'esistenza, in base a delle foto d'archivio, di un altro mosaico raffigurante un'aquila dorata senza però poterne individuare la sua collocazione. La chiesa custodiva anche un altare maggiore monumentale, sparito nel nulla, però, nel periodo in cui l'edificio rimase chiuso prima della riapertura in seguito agli ultimi lavori di restauro.
  • Cappella di Santa Croce, cappella gentilizia delle famiglie Bresciani - Attems - Auersperg sita nel parco dell'omonima villa con ingresso in via Trieste. Nel suo interno si trova un monumentale Crocifisso ligneo del XII secolo di scultore sconosciuto di scuola pusterese. Recentemente restaurato è stato riportato all'originale splendore. Nella parte occipitale del capo è stata rinvenuta una crocetta in argento e smalti di fattura bizantina.
  • Chiesa di San Girolamo. La chiesa di San Girolamo, la cui data di costruzione non è nota, nel 1683 fu restaurata, ma, poi, a causa dell’abbandono in cui fu lasciata a lungo, era in condizioni tali che, nel 1873, venne riedificata dalle fondamenta. Negli anni successivi venne di nuovo abbandonata fino al termine della Prima Guerra mondiale, quando don Angelo Molaro decise di ampliarla, ridandole forma e stile primitivo. I lavori iniziarono nel 1924 e nel settembre del 1933 fu benedetta; è a questo periodo che, probabilmente, si deve riferire il reimpiego di tutti i reperti romani che oggi sono visibili all’esterno o all’interno della chiesa e che provengono da Aquileia o dal territorio circostante. Esternamente presenta il tetto a doppio spiovente, il protiro con monofora campanaria a tutto sesto e il campanile a vela.[11]
  • Chiesa di San Marco, a Scodovacca, costruita tra il 1829 e il 1830, venne consacrata nel 1833;
  • Chiesa di San Nicolò a Strassoldo. La parrocchiale di Strassoldo si trova nel Castello di Sopra e venne edificata nel XVIII secolo;
  • Villa Bresciani-Attems-Auersperg (via Trieste)
    Dalla maestosa scalinata in pietra bianca che conduce al portale bugnato attorniata dai residui dell'antico parco.
  • Villa Chiozza
    Residenza dello scienziato Luigi Chiozza, che dedicò la sua esperienza e il suo amore per la botanica alla realizzazione dello splendido parco. Il Chiozza fu nominato accademico di Francia per i suoi studi scientifici sull'agricoltura e sulla bachicoltura; collaborò con lo scienziato Pasteur che, per un periodo, fu suo ospite in quel di Scodovacca. La villa e il parco, già sede dell'ERSA (Ente Regionale per la Promozione e lo Sviluppo dell'Agricoltura del Friuli-Venezia Giulia) e della stazione meteorologica, è attualmente di proprietà della Regione Friuli-Venezia Giulia.
  • Villa De Obizzi Lanzone (Borgo Gortani)
  • Castello di Strassoldo
    Frazione di Cervignano, un tempo Comune autonomo, che ha le sue radici storiche confermate nel 1035 da un editto del patriarca Poppo per la concessione del territorio alle famiglie Strassan (originarie degli attuali Strassoldo). Ora il borgo, ricco di un'antica storia, racchiude due castelli, quello di Sopra e quello di Sotto, con annessa una chiesa dedicata a san Nicolò, oggi chiesa parrocchiale. Qui sono state officiate le nozze del maresciallo austriaco Radetzski con una Strassoldo. Il borgo fu anche residenza del barone Franz Kuhm, dignitario della corte austriaca e feldmaresciallo dell'esercito. Nel borgo Gallo, circondata da una muraglia, c'è la chiesetta di Santa Maria in Vineis (nominata in un testamento del 1334) che, recentemente restaurata, raccoglie un ciclo di affreschi raffiguranti storie del Vecchio e Nuovo Testamento. Nella chiesetta era anche custodito un Crocifisso di grandi dimensioni del secolo XVII; risulta essere uno dei quattro calchi di un originale del XII secolo sito in Pordenone. Era esposto nella sacrestia della parrocchiale prima di essere trasferito presso i laboratori della Soprintendenza, dove si trova attualmente per il restauro.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[12]


Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

A Cervignano del Friuli, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[13].
La lingua friulana che si parla a Cervignano rientra fra le varianti appartenenti al friulano goriziano[14].

La popolazione friulana, d'origine autoctona e di altri luoghi della regione, costituisce oggi solo una parte dei cervignanesi. A seguito del primo conflitto mondiale e dell'annessione all'Italia e soprattutto a partire dal secondo dopoguerra la cittadina, non troppo colpita dall'emigrazione, è stata invece interessata da un notevole afflusso di nuovi residenti: sia dalla vicina area giuliana e dal Veneto, sia da altre regioni, in particolare del Sud Italia. Dai primi anni novanta si è incrementato notevolmente anche il numero, prima trascurabile, dei residenti d'origine straniera, che sono giunti a costituire nel complesso oltre un decimo della popolazione totale ed il cui peso percentuale sembra destinato ad aumentare costantemente anche nei prossimi anni.

Al 31 dicembre 2016, secondo i dati dell'Ufficio Anagrafe, la popolazione comunale residente risultava essere di 13 867 abitanti, di cui 7 034 femmine e 6 833 maschi, distribuiti in 6 360 nuclei familiari e convivenze. La gran parte dei residenti, circa 11 400 abitanti, è concentrata nel capoluogo comunale, mentre 960 sono gli abitanti di Scodovacca, 830 quelli di Strassoldo e 610 gli abitanti di Muscoli (in queste 4 circoscrizioni sono comprese anche tutte le altre località e case sparse).

Al 31 dicembre 2016 i cittadini stranieri residenti sono 1 587 (11,45%); in maggioranza provenienti dall'Europa centro-orientale.
Tra le cittadinanze più rappresentate troviamo:

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

La città dispone di due teatri: il "Pier Paolo Pasolini" utilizzato anche come cinema, e la "Sala Aurora". Cervignano inoltre dispone di un centro civico di recente ristrutturazione a cui è annessa la biblioteca civica con un patrimonio di circa 30.000 volumi. È anche presente una Casa della Musica, edificio dotato di sale di prova, di una sala di registrazione e di un auditorium comunale.

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

Cervignano ha due scuole pubbliche secondarie di secondo grado: il liceo scientifico "Albert Einstein" e l'istituto tecnico industriale "A. Malignani". Cervignano è inoltre sede di una scuola media statale, l'istituto "G. Randaccio", e quattro scuole elementari: l'istituto comprensivo "R. Pitteri", l'istituto "A. Molaro", l'istituto "via della Turisella" e l'istituto "G. Gioberti" nella frazione di Strassoldo. Vi sono infine quattro scuole dell'infanzia pubbliche, l'istituto "Carlo Collodi", l'istituto "Gianni Rodari", l'istituto "Vittorio Podrecca" e l'istituto "C. D'Agostina" nella frazione di Strassoldo, nonché una scuola dell'infanzia privata, l'istituto cattolico "Maria Immacolata".

Media[modifica | modifica wikitesto]

Radio[modifica | modifica wikitesto]

Unica emittente attiva è oggi la cattolica "Radio Presenza". Nel passato a Cervignano hanno operato "Radio Fantasy" (dichiarata fallita e chiusa il 30 novembre 2017, dopo la cessione delle frequenze a RTL 102.5), "Radio SuperStar", "Onde Adriatiche" (queste ultime furono attive fino agli anni Novanta) e "Radio Baccano" (chiusa negli anni duemila), cui succedette "Radio Metrò" (quest'ultima concluse le trasmissioni il 26 novembre 2014[15]). Prima radio privata è stata Radio Friuli Adriatico nata a fine anni settanta e chiusa negli anni ottanta.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Il ruolo del terziario che negli ultimi decenni ha trasformato Cervignano in una cittadina di servizi: numerose sono infatti le banche, gli uffici assicurativi e gli sportelli pubblici nonché gli esercizi ed attività commerciali.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Cervignano è un importante crocevia, in quanto si trova all'incrocio fra la statale 352 Udine-Grado e la statale 14 Venezia-Trieste; è inoltre punto d'inizio della statale 351 diretta a Gorizia ed al valico di confine. È un rilevante nodo ferroviario con lo scalo di smistamento che verrà presto integrato nel progettato interporto Alpe Adria. Il tratto cittadino del fiume Ausa, nonostante abbia da lungo tempo perso la sua funzione di scalo commerciale e via di comunicazione, è tuttora navigabile fino al ponte di Cervignano ed utilizzato primariamente per uso diportistico.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1993)
Sindaco Inizio mandato Fine mandato Lista Coalizione
Mauro Travanut 1993 1997 PDS Centrosinistra
Mauro Travanut 1997 2002 PDS Centrosinistra
Pietro Paviotti 2002 2007 Lista Civica Il Ponte Centrosinistra
Pietro Paviotti 2007 2012 Lista Civica Il Ponte Centrosinistra
Gianluigi Savino 2012 2017 Lista Civica Il Ponte Centrosinistra
Gianluigi Savino 2017 2022 Lista Civica Il Ponte Centrosinistra
Andrea Balducci 2022 in carica Lista La città possibile Centrodestra

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Toponimo ufficiale in lingua friulana, sancito dal DPReg 016/2014, vedi Toponomastica ufficiale, su arlef.it.
  2. ^ Comune di Cervignano del Friuli - Statuto.
  3. ^ Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ Toponomastica ufficiale (DPReg 016/2014), su arlef.it.
  7. ^ Aurelio Vittore, Caesaribus, 41.22; Aurelio Vittore, Epitome, 41.21; Eutropio, x.9.2; Zosimo, ii.41-2.
  8. ^ G. Caiazza, Documenti storici sulla "abbazia" di San Michele di Cervignano pp. 188-217
  9. ^ Fornace Sarcinelli e località Tre Ponti, Cervignano, 28-29.04.1945, su straginazifasciste.it.
    «gli autori della sparatoria contro i tedeschi furono mai identificati partigiani, molto probabilmente aggregatisi alle formazioni in quelle ultime giornate di guerra, che non risposero all’ordine congiunto dei comandi della Garibaldi e della Osoppo di lasciar defluire senza scontri la colonna tedesca in ritirata.»
  10. ^ a b c Cervignano del Friuli, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 6 maggio 2023.
  11. ^ CERVIGNANO (Ud). Chiesa di San Girolamo, reperti romani (reimpiego). - Archeocarta del Friuli Venezia Giulia
  12. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012..
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  13. ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana., su arlef.it.
  14. ^ Lingua e cultura, su arlef.it.
  15. ^ Radio Metrò, Radio Metrò, su radiometro.it, 27 novembre 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • F. Tassin e C. Marcato (a cura di), Sarvignan, Società filologica friulana, 2012.
  • Angelo Molaro, Cervignano e dintorni - cenni storici.
  • Antonio Rossetti, Cervignano ed il suo territorio.
  • Giuseppe Fornasir, Storia di Cervignano, 3ª ed..
  • Giorgio Milocco, Quei colpi di coda….
  • Alessandro Dose, Cervignano del Friuli - territorio e cultura, vedasi a p. 45-46 l'elenco dettagliato di una completa bibliografia; disponibile online.
  • Alessandro Dose (a cura di), Primo Maggio a Cervignano - Immagini e racconti.
  • Gruppo Archeologico Aquileiese, Il Cristo ritrovato.
  • L. De Luisa, Strassoldo nell'Agro di Aquileia.
  • Udine 1943-1945 - La lunga notte della Provincia, Silentes Loquimur, pp. 126-128.
  • Udine 1943-1945 - Testimonianze, Silentes Loquimur, pp. 93-118.
  • I luoghi dimenticati della Grande Guerra - La Provincia di Udine, in Guide Gaspari, pp. 17-28.
  • Raul Lovisoni, Cervignano, audiolibro musicato ascoltabile gratuitamente in rete grazie al contributo del Ministero dei Beni Culturali.
  • Luciano Nadalin, Historia di Cervignano, memorie e momenti di vita.
  • Antonio Rossetti, Michele Tomaselli, Orsola Venturini ( a cura di) fotografie di Igino Durisotti, "L'arte svelata di Cervignano, Tra storia e architettura", Editore Associazione Cervignano Nostra. 2017, pag. 173.

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