Chiesa della Madonna della Neve (Campo Imperatore)

Chiesa della Madonna della Neve
La chiesa della Madonna della Neve, adiacente all'Hotel Campo Imperatore
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneAbruzzo
LocalitàCampo Imperatore (L'Aquila)
IndirizzoPiazzale di Campo Imperatore - 67100 L'Aquila AQ
Coordinate42°26′33.85″N 13°33′32.81″E / 42.442736°N 13.559114°E42.442736; 13.559114
Religionecattolica di rito romano
TitolareNostra Signora della Neve
ArcidiocesiAquila
ArchitettoAlberto Riccoboni
Stile architettonicorazionalista
Inizio costruzione1934

La chiesa della Madonna della Neve è un piccolo edificio religioso situato a Campo Imperatore (L'Aquila), il più elevato d'Italia tra quelli consacrati.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa venne costruita nel 1934 per volere del cardinale Federico Tedeschini,[2] nell'ambito di un vasto progetto comprendente la realizzazione di infrastrutture, strutture ricettive ed impianti sciistici nell'estremità occidentale di Campo Imperatore, nel territorio comunale dell'Aquila. Il progetto è riconducibile all'architetto romano Enrico Lenzi, che lo realizzò con la supervisione del soprintendente Alberto Riccoboni.[3]

Nel dopoguerra rimase abbandonata per diversi decenni, fino al restauro del 1992, reso possibile grazie alla sezione abruzzese dell'Associazione Nazionale Alpini.[4] Al termine del restauro, il 20 giugno 1993, venne consacrata da papa Giovanni Paolo II, particolarmente legato al Gran Sasso d'Italia ed in particolare a Campo Imperatore, dove si recava frequentemente a sciare in incognito.[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

«Qui il silenzio della montagna ed il candore delle nevi ci parlano di Dio e ci additano la via della contemplazione, non solo come strada maestra per fare esperienza del Mistero, ma anche quale condizione per umanizzare la nostra vita ed i reciproci rapporti.»

Interno della chiesa.

Realizzata a circa 2 135 m di altitudine, all'interno del massiccio del Gran Sasso d'Italia, è la chiesa consacrata più elevata d'Italia ed una delle più alte d'Europa.[1] È situata a margine dell'altopiano di Campo Imperatore ed è collegata a valle, alla località Fonte Cerreto di Assergi, tramite la funivia del Gran Sasso d'Italia, anche quest'ultima concepita negli anni Trenta del XX secolo.

Si tratta di una costruzione di primo stampo razionalista, seppur con influenze neoromaniche, che riprende nelle forme la scuola aquilana delle prime chiese cittadine, caratterizzate da una facciata quadrata con portale e rosone sovrastante. L'Antonini ne evidenzia il rigido segno rettilineo, cogliendo dei riferimenti con l'arte cubista.[3] Sul fianco destro insiste un campanile futurista mentre una targa, posta lateralmente all'ingresso, ricorda la riconsacrazione del 1993.[2]

All'interno vi è un'aula unica parzialmente soppalcata; sulla parete sinistra si staglia un grande quadro in legno realizzato negli anni Trenta, che riproduce i più importanti santi della tradizione aquilana, ovvero San Bernardino da Siena, Sant'Equizio, Sant'Emidio, San Franco, San Massimo e San Pietro Celestino.[2] Vi è inoltre un busto in gesso dorato del cardinale Federico Tedeschini.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Touring Club Italiano, L'Italia - Abruzzo e Molise, Milano, 1996, p. 107.
  2. ^ a b c d Federica Farda, La chiesetta amata da Wojtyla, in Il Messaggero, 16 maggio 2018.
  3. ^ a b Orlando Antonini, p. 474.
  4. ^ a b Madonna Delle Nevi, su ilgransasso.it. URL consultato il 5 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2017).
  5. ^ A Campo Imperatore nel 1993 per inaugurare la chiesetta degli alpini, in Il Centro, 30 aprile 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessandro Clementi e Elio Piroddi, L'Aquila, Bari, Laterza, 1986.
  • Orlando Antonini, Architettura religiosa aquilana, II, Todi, Tau Editrice, 2010.
  • Touring Club Italiano, L'Italia - Abruzzo e Molise, Milano, Touring Editore, 2005.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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