Cimitero del Verano

Cimitero comunale monumentale Campo Verano
L'ingresso monumentale a tre fornici del cimitero
Tipocivile
Confessione religiosamista
Stato attualein uso
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàRoma
Costruzione
Periodo costruzione1809-1812
Data apertura1812
Area83 ha[1]
ArchitettoVirginio Vespignani
Mappa di localizzazione
Map

Il cimitero comunale monumentale Campo Verano, noto popolarmente come Cimitero del Verano, o soltanto come Verano, è situato nel quartiere Tiburtino, adiacente alla basilica di San Lorenzo fuori le mura, a Roma. Deve il nome "Verano" all'antico campo della ricca famiglia dei Verani (agro verano), gens senatoria ai tempi della Repubblica romana. Il Verano viene considerato alla stregua di un vero e proprio museo a cielo aperto.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

Monumento sepolcrale di Virginio Vespignani

La zona, posta lungo la via consolare Tiburtina, era da sempre luogo di sepoltura (sono oggi inglobate nel cimitero le catacombe di Santa Ciriaca, e vi fu sepolto san Lorenzo, sulla cui tomba sorsero la basilica e il convento).

Il cimitero moderno fu istituito durante il regno napoleonico del 1805-1814 su progetto di Giuseppe Valadier tra il 1807 e il 1812, in ossequio all'editto di Saint Cloud del 1804, che imponeva le sepolture al di fuori le mura delle città.[2]

Tornata a Roma, dopo l'abdicazione di Napoleone del 1814, la ripristinata amministrazione pontificia mantenne tuttavia la nuova regolamentazione cimiteriale.

Lo sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

I lavori proseguirono con i pontificati di Gregorio XVI e di Pio IX[3] quando, sotto la direzione di Virginio Vespignani, il progetto ebbe una strutturazione definitiva e furono acquistati altri terreni. L'edificazione del cimitero continuò anche dopo l'avvento di Roma capitale.[4] Il complesso cimiteriale è andato pian piano ingrandendosi inglobando terreni espropriati come, ad esempio, villa Mancini che fece posto al Pincetto. L'ampliamento è proseguito sino agli anni sessanta quando entrò in funzione l'altro grande cimitero romano: il Flaminio.

L'ingresso del cimitero, a tre fornici, reso imponente dalla presenza di quattro grandi statue che rappresentano la Meditazione, la Speranza, la Carità e il Silenzio,[5] precede un ampio quadriportico, opera del Vespignani, completato nel 1880.[3]

La tranvia e i bombardamenti[modifica | modifica wikitesto]

La tomba di Petrolini ricostruita dopo il bombardamento

La rilevanza del Verano, per la capitale e la vita dei suoi abitanti, è provata anche dal fatto che già dal 1º novembre 1879 era stata inaugurata una tranvia a cavalli, che collegava il cimitero alla stazione Termini.

Il 19 luglio 1943, nel primo grande bombardamento di Roma, oltre al quartiere, alla basilica e allo scalo ferroviario di San Lorenzo, venne colpito anche il cimitero. Furono danneggiati il quadriportico (ricostruito nel 1947[6]), il Pincetto, il sacrario militare, il deposito comunale dei servizi funebri. Le esplosioni provocarono anche il crollo di un tratto delle mura di cinta, poste alla destra dell'ingresso, causando la morte di alcune persone che vi avevano cercato riparo. Numerose furono le vittime fra i fiorai e i marmisti di piazzale del Verano. Subirono danni, tra le altre, le tombe di Petrolini e della famiglia Pacelli.[7]

Importanza storica e culturale del cimitero[modifica | modifica wikitesto]

Il Cimitero del Verano, con il suo patrimonio di opere d'arte e di storia, costituisce una sorta di museo all'aperto che non ha eguali per la quantità e la particolarità delle testimonianze, un inestimabile valore sotto il profilo storico-artistico e di storia della cultura dalla metà dell'Ottocento sino a tutto il Novecento.

Per questo, da alcuni anni vengono organizzate visite tematiche gratuite a cura del Comune di Roma, secondo itinerari storici che conducono alle tombe delle protagoniste e protagonisti di specifiche epoche storiche o eventi o categorie di personaggi.

L'amministrazione ha messo a disposizione mappe per orientarsi all'interno.[8]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il Cimitero del Verano si sviluppa su un'area di circa 83 ettari e presenta 9 punti di accesso. Dall'ingresso monumentale, situato in Piazzale del Verano 1, si incontra la parte storica, caratterizzata da numerose opere pittoriche e scultoree, tra cui il monumento funebre di Virginio Vespignani, l'architetto del progetto originario del cimitero, e il monumento dedicato a Goffredo Mameli.

Segue l'area del Quadriportico, che presenta sotto il suo colonnato, in monumentali tombe a parete, le sepolture più antiche e in fondo si trovano la Cappella di Santa Maria della Misericordia e il Pincetto Vecchio, la terrazza-giardino posta sulle mura che separano l'area di sepoltura dalla Basilica di San Lorenzo Fuori le Mura.

Tempietto egizio (ex crematorio)

Nella zona orientale del Cimitero del Verano è possibile visitare il Sacrario Militare, costruito tra il 1922 e il 1931. Sul versante opposto, invece, si trovano il Tempio Israelitico e il Tempietto Egizio, edificato originariamente come tempio crematorio nel 1883[9]. Qui furono cremati Luigi Pirandello e Antonio Gramsci.

La Sala del Tempietto Egizio, cessata la funzione di crematorio nel 1980, dopo un processo di ristrutturazione, è attualmente utilizzata per le cerimonie funebri laiche.

Persone famose sepolte al Cimitero del Verano[modifica | modifica wikitesto]

Tomba di Vittorio Gassmann
Lo stesso argomento in dettaglio: Personaggi illustri sepolti nel Cimitero del Verano.
Le singole voci sono elencate nella Categoria:Sepolti nel cimitero del Verano.

Artisti e progettisti con opere nel Cimitero del Verano[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti[modifica | modifica wikitesto]

Il tram della Roma-Tivoli di fronte all'ingresso del cimitero
È raggiungibile dalle fermate Verano/De Lollis e Verano del tram 3
È raggiungibile dalle fermate Verano/De Lollis e Verano del tram 19

Il cimitero è servito mediante queste linee della rete tranviaria di Roma la quale, fra il 1879 e il 1934, integrava altresì il binario della tranvia Roma-Tivoli.

È raggiungibile dalle stazioni Policlinico e Tiburtina.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I cimiteri, su Cimiteri capitolini, AMA. URL consultato il 18 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2015).
  2. ^ Touring Club Italiano, Collana Guida d'Italia, Roma, Ottava edizione, 1993, p. 740. ISBN 88-365-0508-2.
  3. ^ a b Fonte: Touring Club Italiano, opera citata, p. 740.
  4. ^ Il 20 settembre 1870 l'esercito italiano entrò in Roma ponendo fine allo Stato della Chiesa. Il 1º luglio 1871 la città venne proclamata capitale d'Italia.
  5. ^ Opera di Francesco Fabi-Altini (la prima e la terza statua), Stefano Galletti (la seconda), Giuseppe Blasetti (la quarta). Fonte: Touring Club Italiano, opera citata, p. 740.
  6. ^ Sovraintendenza.
  7. ^ Fonte: Cesare De Simone. Venti angeli sopra Roma. Ugo Mursia Editore, 1993, pp. 148-149, 156, 176.
  8. ^ Al Verano installate mappe per orientarsi e chiedere aiuto in caso di emergenza, su RomaToday. URL consultato il 30 luglio 2023.
  9. ^ SIMARTWEB, su simartweb.comune.roma.it. URL consultato il 12 maggio 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Monografie[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessandro Del Bufalo, Il Verano: un museo nel verde di Roma; presentazione di Giulio Andreotti, Roma, Kappa, 1992.
  • Corrado Cianferoni, Cimitero del Verano in Roma: cappelle, tombe e lapidi, Torino, Crudo e C. - Società italiana di edizioni artistiche, 1915.
  • Giuseppe Da Bra, Nuova guida storica illustrata della Basilica di S. Lorenzo fuori le mura con notizie sulle catacombe di S. Ciriaca e appendice sul "Campo Verano", Scuola tipografica Pio X, 1924.
  • Pasquale Testini, Le catacombe e gli antichi cimiteri cristiani in Roma, Bologna, Cappelli, 1966.
  • Guida e pianta del Verano: cimitero monumentale di Roma, Roma, Editoriale cartografia artistica italiana, 1960.
  • Luisa Cardilli Alloisi, Percorsi della memoria: Verano, Roma, Palombi, 1996.
  • Fermo Michelotti, A Campo Verano: preghiera di devozione e lamento innanzi alla tomba di mia figlia nel suo 2º anniversario, 25 novembre 1901, Roma, tipografia Adriana, 1901.
  • Guido Baccelli, Innanzi al ricordo marmoreo di Umberto Partini: parole [pronunziate] al campo Verano, 4 luglio 1897, Roma, tip. Forzani & C., 1897.
  • Guida al Monumento di Pio IX. descritta ed illustrata e cenni storici sul cimitero al Campo Verano, Roma, Tip. Unione Coop. Ed., 1895.
  • Ottaiano, Armando, Galluzzi, Rolando, Il Verano paradiso degli artisti, Roma, Edizioni Ponte Sisto Società Cooperativa, 2017, 312 p.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Laura Carnevali, Fabio Lanfranchi e Mariella La Mantia, The representation of the memory: the analogic-digital survey of two funeral monuments in the Verano cemetery of Rome, 2015, ISBN 978-88-6542-416-2.
  • Roberto Ragione, Il cimitero comunale monumentale Campo Verano a Roma. Orografia, morfologia e condizione geologica del sito, in A. Carannante, S. Lucchetti, S. Menconero, A. Ponzetta (a cura di), Metodi, applicazioni, tecnologie. Colloqui del dottorato di ricerca in Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura, Sapienza Università Editrice, Roma 2022, pp. 131-143. [1]
  • Roberto Ragione, L’ordine domenicano nel cimitero monumentale Campo Verano a Roma: trasformazioni della cappella funeraria alla fine del XIX secolo, in R. Ravesi, R. Ragione, S. Colaceci (a cura di), Rappresentazione, Architettura e Storia. La diffusione degli ordini religiosi nei paesi del Mediterraneo tra Medioevo ed Età Moderna, tomo I, Atti del Convegno Internazionale (10-11 maggio 2021), Sapienza Università Editrice, Roma 2023, pp. 461-476. [2]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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