Città metropolitana di Napoli

Città metropolitana di Napoli
città metropolitana
Città metropolitana di Napoli – Veduta
Città metropolitana di Napoli – Veduta
Immagine satellitare della Città metropolitana di Napoli
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Amministrazione
CapoluogoNapoli
Sindaco metropolitanoGaetano Manfredi (indipendente di centro-sinistra) dal 18-10-2021
Data di istituzione8 aprile 2014
Territorio
Coordinate
del capoluogo
40°50′00″N 14°15′00″E / 40.833333°N 14.25°E40.833333; 14.25 (Città metropolitana di Napoli)
Altitudine17 m s.l.m.
Superficie1 171 km²
Abitanti2 959 932[2] (31-7-2023)
Densità2 527,7 ab./km²
Comuni92 comuni
Province confinantiAvellino, Benevento, Caserta, Salerno
Altre informazioni
Cod. postale80121-80147
(municipi di Napoli)
80010-80081
(comuni metropolitani)
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2IT-NA
Codice ISTAT263[1]
TargaNA
Cartografia
Città metropolitana di Napoli – Localizzazione
Città metropolitana di Napoli – Localizzazione
Città metropolitana di Napoli – Mappa
Città metropolitana di Napoli – Mappa
Mappa geografica della città metropolitana
Sito istituzionale

La città metropolitana di Napoli è un ente territoriale di area vasta della Campania. Nato il 1º gennaio 2015, ha rilevato il territorio in precedenza appartenente alla provincia di Napoli. Con 2 959 932 abitanti costituisce la terza città metropolitana italiana per numero di abitanti[2]; è la più piccola per superficie delle quattordici città metropolitane, risultando invece la prima in quanto a densità abitativa. Pur occupando meno di un decimo della superficie della Campania, vi risiede la maggioranza assoluta della popolazione regionale.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'intero territorio metropolitano, fortemente urbanizzato, si estende su un'area di 1171 km² e comprende 92 comuni. Le coste del golfo affacciano sul mar Tirreno, a nord-ovest nel versante flegreo confinano con il litorale domizio, a sud-est con la costiera amalfitana; mentre l'entroterra confina a nord con il casertano e la Valle Caudina, a nord-est con il baianese e il Vallo di Lauro, a est sul versante vesuviano con l'agro nocerino-sarnese; al centro è dominata dal Vesuvio.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La città metropolitana di Napoli ha delle peculiarità che la distinguono nettamente dalle altre città metropolitane italiane: il suo territorio occupa appena l'8,6% della superficie campana (13.590 km²) e in essi è concentrata più della metà dell'intera popolazione regionale. Tale fenomeno di sovraffollamento ha creato un forte squilibrio demografico e territoriale con le altre aree della regione, più estese e meno popolate.

Per avere un'idea più chiara dei suoi limiti territoriali, basta considerare che Napoli è ultima per estensione tra le 14 città metropolitane, ed era al 93º posto su 110 province italiane fino all'entrata in vigore della legge 56.[3]

La sua superficie, 1.171 km² isole incluse, infatti è più piccola della superficie del solo comune di Roma (1.287 km²), tanto è vero che la distanza tra Napoli e Caserta è pari al diametro del grande raccordo anulare romano (23 km).[4]

Il suo territorio, per quanto esiguo, oltre ad avere una vulnerabilità sismica e vulcanica, dovuta alla presenza del Vesuvio e dei Campi Flegrei, è caratterizzato dalla presenza di numerosi centri fortemente antropizzati e con un'elevata quantità e densità di popolazione, che già nel 1903 Francesco Saverio Nitti definì "la corona di spine che attorniano la città e la soffocano".[5]

Il substrato dei comuni è molto variabile, ed è decisamente ridotto rispetto alla media nazionale[6], si va infatti da 1,62 km² di Casavatore a 117,27 km² del capoluogo; il 60% dei comuni è di piccole dimensioni (inferiori o uguale a 10 km²), il 36% di medie dimensioni (> 10 km² e ≤ 25 km²), la restante parte (11%) supera i 25 km² e, di questa, solo 2 comuni (Acerra e Giugliano in Campania) sono compresi tra 50 e 100 km² e solo l'area municipale di Napoli supera i 100 km².

Demografia[modifica | modifica wikitesto]

La densità abitativa del territorio è pari a 2672 ab/km². Mentre 12 comuni metropolitani superano i 50.000 abitanti, nell'elenco dei primi 60 comuni italiani figurano ben tre collocati nell'area napoletana: Giugliano, Torre del Greco e Pozzuoli, mentre Casavatore è il primo comune in Italia per densità di popolazione, con oltre 12.000 ab./km², seguito a breve distanza da Portici. Nell'ultimo Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale) è emerso che la superficie urbanizzata è pari complessivamente a 381,12 km² corrispondenti al 32,54% della superficie totale del territorio: ne consegue un quadro effettivo sulla alta densità demografica reale che sale ad oltre 8.000 ab/km².[7]

Del vasto entroterra restano porzioni di territori in cui l'intensità colturale è ancora elevata, distanti dai centri abitati e situati perlopiù nelle frazioni dell'area settentrionale che lambisce il Casertano.

I comuni dell'hinterland - cresciuti perlopiù sulle vecchie strade statali (strada nazionale delle Puglie, SS Sannitica, il miglio d'oro, l'antica via delle Calabrie) - oggi non sono altro che dei suburbi di piccole e medie dimensioni, una sorta di quartieri decentrati e sovrappopolati, un mosaico di frammenti autonomi, che gravitano sulla città pur non rientrando nella sua area municipale.

Allo stato attuale infatti è quanto mai difficile distinguere la linea di confine tra città madre, aree contigue ed entroterra, completamente saldate tra loro in un continuum urbano senza interruzione, sia nella vasta area nord (giuglianese, afragolese, acerrana e nolana) che in quella flegrea, vesuviana e torrese-stabiese; meno caotiche e fuori dalla conurbazione per ovvi motivi orografici sono la costiera sorrentina e le isole del golfo, Ischia, Capri e Procida.

L'eccessiva e speculativa cementificazione dell'hinterland napoletano[8] non ha creato una armatura urbana ordinata, gradevole e dotata di strutture adeguate, ma ha trasformato gran parte della ex provincia in periferia[9]; tale trasformazione in taluni casi non è stata però accompagnata da uno sviluppo economico, urbanistico ed infrastrutturale atto a garantire una buona qualità della vita e dei servizi, tutto ciò ha aumentato un grande fenomeno di pendolarismo verso il centro della metropoli, che, a tutt'oggi, nonostante il suo costantemente crescente calo demografico[10] non regge una tale dilatazione[11]; la struttura interna, cioè il nucleo della città storica,[12] non è in grado di sostenere il peso sovracomunale di un entroterra tanto popoloso e sovraurbanizzato che nel corso degli anni si è totalmente insediato nel suo tessuto urbano, economico e sociale.[13]

Napoli si presenta quindi dal punto di vista urbanistico come una delle metropoli più compatte, popolose e congestionate d'Europa[14]

Comuni metropolitani[modifica | modifica wikitesto]

La città metropolitana di Napoli comprende le 10 municipalità cittadine del capoluogo campano e altri 91 comuni:

Comuni più popolosi[modifica | modifica wikitesto]

Il cavallo simbolo della Città metropolitana.
La città metropolitana vista dal satellite

La lista, di sotto riportata, elenca i comuni con più di 50.000 abitanti.

Pos. Stemma Comune Popolazione
(ab)
Superficie
(km²)
Densità
(ab/km²)
Altitudine
(m s.l.m.)
Napoli 911 621 117,27 8 434,48 17
Giugliano in Campania 123 573 94,19 1 293,36 97
Torre del Greco 80 086 30,66 2 850,48 43
Pozzuoli 76 103 43,21 1 926,54 28
Casoria 73 730 12,03 6 626,35 60
Castellammare di Stabia 62 412 17,71 3 647,60 6
Afragola 61 575 17,99 3 550,52 43
Marano di Napoli 57 665 15,45 3 883,95 151
Acerra 58 259 54,08 1 107,80 26
10º Ercolano 50 032 19,64 2 796,38 44
11º Portici 51 840 4,52 12 047,12 29
12º Casalnuovo di Napoli 46 801 7,75 6 542,45 26

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2018 i cittadini stranieri residenti nella Città metropolitana di Napoli erano 131.757, corrispondenti al 4,2% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate erano:[15]

  1. Ucraina 23296 0,7%
  2. Sri Lanka 17302 0,5%
  3. Romania 11228 0,3%
  4. Cina 10814 0,3%
  5. Bangladesh 9377 0,3%
  6. Marocco 6197 0,1%
  7. Pakistan 5325 0,1%
  8. Polonia 4571 0,1%
  9. Bulgaria 3498 0,1%
  10. Nigeria 3217 0,1%

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Iter istituzionale[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Matteotti, sede istituzionale

L'ente territoriale di area vasta istituito con la legge n. 56 del 7 aprile 2014 ha sostituito la provincia di Napoli dal 1º gennaio 2015.

Un primo passo per la nascita della città metropolitana fu avviato dal comune di Napoli nel 2005, con una serie di delibere del consiglio comunale e con l'abolizione delle 21 circoscrizioni cittadine. Il comune, in attesa dei decreti attuativi del nuovo ente metropolitano, viene suddiviso in 10 municipalità di circa centomila abitanti.[16]

Il territorio metropolitano coincide dunque con quello della provincia soppressa; gli organi di governo del nuovo ente sono: il consiglio metropolitano, la conferenza metropolitana e il sindaco metropolitano.[17] Il 12 ottobre 2014 si sono svolte le elezioni di secondo livello dei 24 seggi del consiglio metropolitano: il corpo elettorale è composto dai consiglieri dei comuni metropolitani, in numero variabile in base alla popolazione dei comuni coinvolti.

L'11 giugno 2015 è stato votato e approvato dal consiglio e dalla conferenza metropolitana lo statuto[18] dell'ente, il consiglio oltre a individuare le zone omogenee del territorio metropolitano previste nell'articolo 4, dovrà stabilire le norme sull'elezione diretta a suffragio universale del sindaco e dei consiglieri metropolitani ai sensi dell'articolo 18.[19]

Sindaco metropolitano Mandato Consiglio
metropolitano
Conferenza
metropolitana
Inizio Fine
Luigi de Magistris 1º gennaio 2015 18 ottobre 2021 24 seggi 92 sindaci
Gaetano Manfredi 18 ottobre 2021 in carica 24 seggi 92 sindaci

Piano territoriale di coordinamento[modifica | modifica wikitesto]

PTC – Piano territoriale di coordinamento

Nel PTC (Piano territoriale di coordinamento) vengono indicate sei macro aree di riferimento, il consiglio metropolitano e la conferenza dei sindaci dovranno trasformarle in zone territoriali omogenee. [20]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Linee ferroviarie nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Il terminal ferroviario più importante della città metropolitana e di tutto il Meridione è la stazione di Napoli Centrale alla quale si è aggiunto quello di Napoli Afragola, ma un'altra stazione importante per il servizio metropolitano e regionale è Napoli Campi Flegrei. Le principali linee ferroviarie che attraversano la città metropolitana sono: la Roma-Napoli (AV), la Napoli-Salerno (linea a monte del Vesuvio) (AC), la Roma-Cassino-Napoli, la Roma-Formia-Napoli, la Napoli-Foggia e la Napoli-Salerno (storica).

Trasporti locali[modifica | modifica wikitesto]

Voce principale: Trasporti a Napoli.

Oltre alle metropolitane, costituite da linea 1 e linea 6, le 4 funicolari di Napoli e i servizi metropolitani e regionali, svolti da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Campania, il territorio metropolitano dispone della estesa rete ferroviaria dell'Ente Autonomo Volturno, holding regionale che gestisce: ferrovia Circumvesuviana, ferrovia Cumana, ferrovia Circumflegrea e la linea Napoli-Giugliano-Aversa, oltre che la funivia del Faito.

Viabilità[modifica | modifica wikitesto]

Città metropolitana di Napoli

Autostrade[modifica | modifica wikitesto]

La città metropolitana è attraversata da 5 autostrade.

Strade extraurbane principali[modifica | modifica wikitesto]

Strade extraurbane secondarie[modifica | modifica wikitesto]

Porti e aeroporti[modifica | modifica wikitesto]

Il principale porto della città metropolitana e uno dei più importanti d'Europa è il porto di Napoli, seguono i porti di Torre Annunziata, Torre del Greco, Castellammare di Stabia, oltre a quelli turistici delle isole del golfo e di Bacoli, Pozzuoli e Sorrento. Non lontano dal centro di Napoli è presente l'Aeroporto di Napoli-Capodichino.

Itinerari turistici[modifica | modifica wikitesto]

Scavi archeologici di Pompei
Panorama di Napoli

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Codici delle città metropolitane al 1º gennaio 2015 - istat.it
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Estensione territoriale delle province italiane, su tuttitalia.it. URL consultato il 15 gennaio 2012.
  4. ^ Aldo Loris Rossi, La città metropolitana è una sfida storica (PAGINA 16) (PDF), su napoliassise.it, Napoli Assise. URL consultato il 30 ottobre 2011.
  5. ^ Gerardo Mazziotti, La corona di spine, su comunitaprovvisoria.wordpress.com, Comunità Provvisoria. URL consultato il 4 agosto 2011.
  6. ^ Superficie dei comuni, delleref>Superficie dei comuni, delle province e delle regioni italiane istat.it
  7. ^ Il territorio e le antropizzazioni (PDF), su opr.provincia.napoli.it, Provincia di Napoli, p. 617. URL consultato il 5 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
  8. ^ Emanuela Spanò, Marco Pitzalis, Tra habitus e habitat. Conflitti e complicità nelle periferie napoletane, in "Etnografia e ricerca qualitativa, Rivista quadrimestrale" 1/2021, pp. 25-48, doi: 10.3240/100505.
  9. ^ La periferia grande quanto una provincia - Il Mediano Archiviato il 5 gennaio 2015 in Internet Archive.
  10. ^ Antonella Scutiero, Gli esperti: Piano casa, un pasticcio, in Il Roma. URL consultato il 17 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2010).
  11. ^ Enrico Pugliese, Napoli: dietro la città illegale, in "il Mulino, Rivista trimestrale di cultura e di politica" 1/2007, pp. 105-116, doi: 10.1402/23622.
  12. ^ Diego Lama, Napoli città metropolitana, su bytedicemento.corrieredelmezzogiorno.corriere.it, Il Corriere del Mezzogiorno. URL consultato l'8 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2011).
  13. ^ Napoli provincia un'unica metropoli, su denaro.it, Il denaro. URL consultato il 27 maggio 2021 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2012).
  14. ^ S. Strozza, A. Cipriani, L. Forcellati, Caratteristiche e comportamenti demografici dei residenti nei quartieri di Napoli, in "Rivista economica del Mezzogiorno, Trimestrale della Svimez" 1-2/2014, pp. 31-68, doi: 10.1432/77787.
  15. ^ Popolazione straniera al 31 dicembre 2018, su demo.istat.it. URL consultato il 3 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
  16. ^ Comunicato stampa (PDF), su palazzochigi.it, Palazzo Chigi, 5 luglio 2012. URL consultato il 4 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2012)..
  17. ^ Spending review: 10 Province diventano città metropolitane - Puglia - ANSA.it
  18. ^ La conferenza dei sindaci approva lo statuto della Città Metropolitana. IlMattino.it
  19. ^ Statuto della Città metropolitana di Napoli, su cittametropolitana.na.it. URL consultato il 30 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2015).
  20. ^ Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) Archiviato il 17 aprile 2019 in Internet Archive. cittametropolitana.na.it

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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