Classe San Giorgio (incrociatore)

Classe San Giorgio
Descrizione generale
Tipoincrociatore corazzato
Numero unità2
ProprietàRegia Marina
Varo1908
Caratteristiche generali
Dislocamento
  • normale: 10167 t
  • a pieno carico: 11300 t
Lunghezza140,9 m
Larghezza21 m
Pescaggiom
Propulsione
  • 14 caldaie Blechynden
  • 2 motrici alternative
    (San Giorgio)
  • 4 turbine Ansaldo/Parsons
    (San Marco)
  • 2 eliche (San Giorgio)
  • 4 eliche (San Marco)

potenza: 18 200 hp (San Giorgio)
23 000 hp (San Marco)

Velocità23,2 nodi (43 km/h)
Autonomia3 100 miglia a 12 nodi (5 741 km a 22,22 km/h)
Equipaggio32 ufficiali, 666-673 marinai
Armamento
ArtiglieriaAlla costruzione:

Dal 1917:

Siluri3 tubi lanciasiluri da 450 mm
CorazzaturaOrizzontale: 45 mm
Verticale: 200 mm
Artiglierie: 180 mm
Torrione: 254 mm
Torrette cannoni da 254 mm: 200 mm
Torrette cannoni da 190 mm: 160 mm
dati tratti da[1]
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Gli incrociatori corazzati Classe San Giorgio della Regia Marina erano le ultime e più perfezionate unità della categoria, con buona autonomia e ottima tenuta al mare. Portavano i nomi dei santi patroni delle città di Genova e Venezia e quindi, assieme ai precedenti Pisa ed Amalfi, completavano il ricordo delle quattro Repubbliche marinare.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Erano ben armate con pezzi inglesi da 254/45 Mod. 1907 e 190/45 Mod. 1908, veloci e ben protette, almeno in termini di spessori massimi. Dal momento che il dislocamento era assai modesto è verosimile che vi fossero limiti in termini di estensione della protezione, come si evince dai numerosi oblò delle fiancate.

Le due unità della classe differivano tra loro per l'apparato motore. Entrambi gli incrociatori avevano 14 caldaie in tre gruppi di quattro, che sfogavano nei primi tre fumaioli ed uno di due che sfogava nell'ultimo fumaiolo poppiero. Le caldaie usavano il carbone come combustibile. Il San Giorgio aveva un impianto tradizionale con due motrici alternative a tripla espansione e due assi, per una potenza complessiva di 18.200 hp ed una velocità massima di 23 nodi. Il San Marco fu la prima nave militare ad essere dotata di turbine a vapore, con 4 turbine Parsons costruite su licenza dall'Ansaldo. Tale apparato motore forniva al San Marco una potenza complessiva di 23.000 hp su quattro assi e permetteva all'unità di raggiungere una velocità massima di 24 nodi ed un'autonomia di 1000 miglia a 21 nodi e 3.100 miglia a 12 nodi.

Costruite negli anni precedenti la prima guerra mondiale, le due navi parteciparono alla guerra di Libia e sopravvissero fino alla seconda guerra mondiale.

Il San Giorgio, dopo essere stato estesamente modificato per servire come incrociatore scuola nel 1937-1938[2], venne usato come piattaforma contraerea galleggiate nella difesa di Tobruk. Abbatté o danneggiò gravemente ben 47 velivoli nemici e, quasi sicuramente, l'aereo di Italo Balbo; quando Tobruk cadde si autoaffondò in porto.

Il San Marco venne trasformato in bersaglio radiocomandato nel 1931-1935[3]. In seguito alle vicende armistiziali venne catturato dai tedeschi ed fu infine autoaffondato alla Spezia.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Incrociatore San Giorgio, su marina.difesa.it. URL consultato il 27 aprile 2014.
  2. ^ F. Gay; Incrociatore Corazzato San Giorgio; Edizioni Bizzarri 1977; pag. 22-25 e 32.
  3. ^ F. Gay; Incrociatore Corazzato San Giorgio; Edizioni Bizzarri 1977; pag. 63.

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